Cap. 6 Good Night little girl
Guardo il monitor
che registra i deboli battiti del cuore...
il suono di
quell'apparecchio penetra nella mia testa, lasciando poco spazio alla
speranza.
Dopo tutto, che speranza si può avere quando tuo
fratello è sdraiato su un letto di ospedale con la probabilità di svegliarsi
pari allo 0?
Resto piegato con i gomiti appoggiati sul letto e il
viso immerso nelle mie mani, nel silenzio di quella stanza
d'ospedale...
“....devo
continuare a sperare Michael? Ti prego... dammi un segno, fammi capire che
starti vicino può aiutarti a ritornare da me...” faccio un lungo respiro,
trattenendo quello che vorrebbe invece uscire. Non permetterò mai alle lacrime
di avere la meglio.
“...ieri
ho parlato di te, per la prima, volta ad una sconosciuta...e per
la prima volta mi sono sentito libero...libero da questo peso che mi tenevo
dentro...ma non libero dai sensi di colpa...Non so perchè l'ho fatto, ma sentivo
che dovevo, e lei...bhe, lei mi ha ascoltato, senza giudicare, senza
compatirmi...mi ha ascoltato e ha detto delle cose, delle cose che...fino ad
allora avevo sentito solo da te... è...è una ragazza un pò strana! Ma simpatica
e ...molto carina. Ti piacerebbe.”
Mi
ritrovo a parlare di lei, con qualcuno che non mi sente... è per quanto la cosa
sia pateticamente strana, mi aiuta a sentirlo vicino... mi da l'illusione che
lui riesca ad ascoltare le mie parole e magari sorridere del suo fratellino che
tenta in modo goffo di parlargli di una ragazza.
“bhe...ora vado...ci si vede
Michael”.
Esco
chiudendo la porta alle mie spalle. Rimango per qualche istante poggiato su
questa, a chiedermi quanto ancora andrà avanti questa
farsa.
Quanto ancora dovrò fingere di stare bene mentre parlo con
una persona quasi...
mi rifiuto di
dirlo...mi rifiuto di credere che quella è o sarà la fine di
Michael.
Lui non morirà, lui non è morto... ha bisogno di
tempo...solo un po' di tempo per riuscire a riprendersi
appieno.
Resto
qualche secondo ad aspettare l'ascensore che tarda ad arrivare, decido così di
scendere di corsa dalle scale, ed è lì che la vedo.
Codina di
cavallo, tuta e scarpe da ginnastica, e il suo Ipod sempre
all'orecchio.
Il suo viso è più pallido del solito. Un velo di
occhiaie contorna i suoi occhi.
“Ehy...ciao” dico non appena alza il
viso e mi guarda.
Esco
dall’ospedale e mi accendo una sigaretta. Lascio che il sapore caldo e aspro
della nicotina bruci nella gola…e i miei pensieri tornano a lei.
Non riesco a capire per quale
motivo passa gran parte del suo tempo in quel posto.
Perché o per chi va...
E proprio quando cerco di
non pensarci, mi rendo conto di quanto invece mi importi scorpire cosa
nascondono quel viso snello e perfetto, e quel sorriso impacciato che tira fuori
quando è in imbarazzo.
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"Le pagine della nostra vita" esclamo materializzandomi davanti a lei che versava del caffè ad un cliente.
"Cosa scusa?"
Tiro fuori il dvd appena affittato e glielo mostro. "Le pagine della nostra vita " ripeto. "Non hai mai visto un film romantico, e credo sia ora che tu metta da parte il tuo lato thriller..."
"Tyler... ehm, sto lavorando...non mi sembra il caso...." si allontana dal tavolo e facendo cenno alla sua amica Bet esce fuori e si accende una sigaretta."Tyler non puoi presentarti qui a lavoro e...."
"Lo so scusa... pensavo solo che sarebbe stato carino passare del tempo insieme, sai...non sono un tipo molto socevole ultimamente, ne ho una particolare vita mondana, passo le mie serate a bere birra fino a vomitarmi sulla moquette. Per quello mi chiedevo se ti andava di vedere un film...mi eviteresti l'ennesima serata patetica."
La vedo nascondere una risata dietro la mano. E non posso fare a meno di sorridere a mia volta.
"Giuro che non sono sempre così logorroico"
"e così mi stai chiedendo un appuntamento..."
"NOO!! cioè...Si. Forse. Voglio dire, è solo un film, se ti va..."
"Va bene Tyler, basta che non mi diventi nevrotico... ti aspetto per le 8.00"
"Perfetto. Alle 8.00"
"Alle 8.00"
Mi sorride un'ultima volta prima di rientrare al lavoro.
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Resto qualche secondo fuori dalla porta,con la busta del take away del ristorante cinese in una mano, e il dvd nell'altra.
Continuo a chiedermi se non abbia azzardato troppo...se forse era meglio inventarsi una qualsiasi scusa per disdire "l'appuntamento" che IO avevo programmato preso dall'euforia di voler passare un pò di tempo con lei.
Non capisco cosa mi stia succedendo, e soprattutto, perchè diavolo continuo a farmi queste stra maledette seghe mentali.
Che male c'è nel provare a passare del tempo con un'amica? ... se così si poteva definire... dopo tutto, la conoscevo appena....
non sapevo nulla di lei... se non il suo nome, dove abitava, dove lavorava.... e il fatto che anche lei frequentasse lo stesso ospedale in cui era ricoverato Mike... e il motivo di ciò mi era ancora oscuro.
Presi coraggio, e cercando di tornare ad essere una persona quanto meno normale, bussai alla porta.
"Eccoti!! pensavo avessi cambiato idea" dice invintandomi ad entrare.
"scusa il ritardo...ho pensato di fare una sosta al ristorante cinese dietro casa mia, spero..."
"Perfetto! adoro il cinese! e poi, non sono una brava cuoca...quindi!" sorride mentre dispone i contenitori di carta sul tavolino di fronte la televisione.
Il suo viso ha riacquistato un colorito più roseo di quella mattina, e le occhiaie che aveva erano diventate solo un leggero alone sotto i suoi splendidi occhi verdi.
"Vuoi rimanere in piedi a guardare il film, oppure ti siedi?"
Sorrido, e mi accomodo accanto a lei. La guardo rovistare tra i cartoni del take away.
"Spaghetti di riso al pollo! li adoro!! ottima scelta Ty!"
"Come mi hai chiamato?"
"Ty!" dice col boccone pieno "Non ti da fastidio vero?"
"No no... figurati...e solo, che non mi sentivo più chiamare così da tempo..." ammetto infilando le bacchette nei miei spaghetti.
"Michael?"
Annuisco.
"Se preferisci, ti chiamo in un altro modo...tipo, Maniaco, Schizzofrenico, o semplicemente Tyler!" sorride, e non posso fare a meno di adorare il modo in cui il suo viso si illumina mentre lo fa. La dolcezza e la disinvoltura con cui trova sempre il modo di alleggerire argomenti che per me erano sempre stati taboo.
"Credo proprio di preferire Ty!" Lascio che il mio viso e i miei pensieri si alleggeriscano, e con lei sembra così semplice e naturale. Non devo nascondere quello che sono, non devo motivare quello che dico, o non dico....posso solo essere me stesso, senza paure.
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"allora? ti è piaciuto?" chiedo mentre i titoli di coda scorrono sullo schermo.
I suoi occhi erano rimasti incollati sulla televisione per tutta la durata del film. Avevo letto l'emozione nel suo viso mentre si lasciava trasportare dalla trama.
"Molto bello!"
"ma?" chiedo intuendo dal timbro della sua voce una leggera nota stonata al suo commento.
"...ma, è triste..."
"perchè muoiono?"
"no, certo che no!! Tutti noi prima o poi moriremo, non sono certo così scontata.... triste perchè dopo tutto l'amore che hanno provato l'uno per l'altra, dopo che hanno lottato fino in fondo per stare insieme, lei non ricorda più nulla del loro amore..."
"Bhe...non ricorda per via della malattia, ma il suo diario e Noah riescono comunque a darle per qualche istante il ricordo di quell'amore..."
"Si, si lo so...ma, non so...cioè non deve essere facile per lui sapere che lei non ricorda più quello che loro hanno vissuto..."
"L'importante per lui è che loro l'abbiano vissuto..."
"Si, hai ragione..." abbozza un sorriso "ma io avrei paura a vivere tutto questo e poi, all'improvviso non ricordarmelo più..."
"Ok ho capito, era meglio se affittavo Hannibal Lecter" scoppio a ridere
"Che stupido!!" mi tira un cuscino in faccia mentre si unisce alla mia risata. "Non ho detto che non mi è piaciuto " sbuffa
"Ma non sei tipa da queste cose" puntualizzo
"Non è detto che non lo possa diventare.... è solo che, non ho mai apprezzato questo genere di film perchè..."
"perchè?"
"perchè non credo nell'amore, cioè non l'ho mai provato, l'amore....quello vero ed eterno da film..."
Mi avvicino a lei sperando che non scappi via.
"Posso dirti un segreto?"
"Un altro?" scherza con un sorriso che le disegna due splendide fossette sulle guance.
"nemmeno io ci credo...."
E proprio mentre i nostri occhi si perdono gli uni negli altri, le mie mani le sfiorano il viso.
Non scappa via, ne tenta di allontanarsi da me. Il suo sguardo rimane incollato al mio e le nostre labbra sempre più vicine.
Sono così morbide, così delicate che quasi mi fa paura sfiorargliele.
Si uniscono in un bacio dolce, lento... la sento tremare sotto quel tocco, le mie mani afferrano i suoi fianchi portandola più vicina a me.
I nostri corpi si accarezzano delicatamente, le accarezzo la schiena mentre le sue dita giocano con i miei capelli.
Sembrava tutto così naturale... come se non aspettassimo altro. Come se in quel bacio si nascondesse molto di più di quello che entrambi volevamo far vedere. La sentivo così vicina... e mi piaceva quella sensazione, per la prima volta dopo tanto tempo, non mi sentivo solo.
Era come se quel bacio stesse colmando una piccolissima parte della voragine che si era scavata nel mio petto.
Non era come i soliti baci che davo alle altre... non aveva nulla a che fare col desiderio sessuale post-sbornia...
Era qualcosa di molto più semplice e naturale.... e mi sembrava davvero di non aver mai baciato in vita mia.
Le sue labbra si liberano dalle mie.
"Ty...non posso" si allontana da me.
Schiudo gli occhi realizzando con tristezza che quell'attimo idilliaco è già terminato.
"scusa...non volevo..." dico sperando che mi creda.
Davvero per la prima volta non stavo pensando a portarmi a letto una ragazza. Ma volevo solo....baciarla.
"no no, è tutta colpa mia...."
"Bhe sono io che ti ho baciato quindi tecnicamente, la colpa è mia!" sorrido cercando di alleggerire quel momento di imbarazzo.
"Ok...allora è tutta colpa tua! Sei proprio un maniaco che cerca di rubare un bacio ad una povera ragazza indifesa!"
"Bhe, tanto indifesa non direi" scoppiamo a ridere ricordando tutti i nostri piacevoli incontri, ed è in quel momento che noto di nuovo i lividi che ha sulle braccia.
Appena vede i miei occhi fermi su quei segni, tira giù le maniche della tuta.
"Posso chiederti una cosa?"
"Non ti darò un altro bacio...scordatelo!" sorride e afferra una sigaretta dal pacchetto.
"Perchè ti vedo spesso all'ospedale?"
Il suo sguardo si fa serio. La vedo esitare per un attimo.
"Nulla di che. Sono una donatrice di sangue...."
"per quello i lividi?"
Annuisce.
"Non sapevo che si potesse donare così spesso."
"No...infatti, non dono ogni volta che vado"
"e cosa fai allora quando non doni?"
"wow. quante domande, sei diventato un investigatore privato?"
"No scusa. Semplice curiosità"
"Bhe, sono volontaria al reparto di pediatria. Quindi a volte vado per giocare con i bambini ricoverati lì."
"capisco. è una bella cosa..."
"grazie" si alza e inizia a raccogliere l'immondizzaio che abbiamo fatto con il take away e le birre.
"si è fatto tardi è meglio che vada" mi alzo dal divano e l'aiuto a riempire il sacco nero.
"tranquillo faccio io. Grazie della serata Ty, è stata molto....interessante"
"Concordo. se ti va di replicare, non hai che da chiederlo"
"si ma il film lo scelgo io" mi fa l'occhiolino mentre mi accompagna alla porta.
"Promesso" le do un bacio veloce sulle labbra, preso dalla voglia irrefrenabile di sentirne ancora una volta il sapore. "Buona Notte piccola Mallory"
"Buona notte Ty". sorride di nuovo mentre delicatamente accompagna la porta fino a chiuderla.
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Buongiorno a tutte mie adorate lettrici ^_^
scusate per l'attesa, ma purtroppo tra lavoro e casa, il tempo si riduce notevolmente. Spero solo di avere la vostra comprensione e perdono *occhionidolci*
Spero che questo capitolo riesca A FARMI REDIMERE... XD
Per la prima volta Ty e Mallory si sono lasciati andare...ma come tutte le cose belle il loro momento è durato davvero poco... :(
perchè Lei ha così paura di spingersi oltre con lui?
perchè le viene così difficile parlare della sua vita privata?
Ora lascio a voi i commenti...
sono proprio curiosa di leggere che ne pensate...e se secondo voi, Mallory è davvero sincera con Tyler...oppure...nasconde davvero qualcosa....
vi bacio
al prossimo
Crys