Fanfic su attori > Coppia Lawless/O'Connor
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Autore: BellatrixWolf    28/09/2011    2 recensioni
Due attrici legate ormai da una forte amicizia, conosciutesi sul set di "Xena: Warrior Princess".
Ma molti, qui su Internet, pensano che, come tra Xena e Gabrielle, tra Lucy e Renèe ci sia ben più di una semplice amicizia.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ok. Questa volta ci ho messo tanto e mi spiace, ma ho passato un periodo di blocco.
Ringrazio la mia Lucrisama (conosciuta come mischiri, leggetevi qualche sua fic perché è fantastica) e Rossella :3 Inoltre, grazie a Warrior In Me e Celesten per le recensioni ^^



Renèe era stesa sul letto, cercando di prendere sonno. Era stata una giornata stressante, e lei era alquanto stanca, ma non riusciva davvero a dormire. Nonostante Gabrielle fosse stata poco presente nell'episodio, Renèe era ritrovata ad aiutare molto dietro le quinte.
Si rotolò su un fianco, portando le ginocchia al petto sotto alle coperte per riscaldarsi. Davanti agli occhi chiusi le passarono immagini della giornata trascorsa, piccoli frammenti tipici del dormiveglia.
Si ricordò della strana sensazione che aveva provato durante la chiacchierata tra Gabrielle e Xena, prima che quest'ultima si tuffasse nel lago per raggiungere l'Averno. Quegli occhi azzurri fissi nei suoi e la voce calda di Lucy le avevano fatto scorrere un brivido sulla schiena.
Le tornò in mente quell'insolito senso di fastidio che aveva provato quando Marcus e Xena si erano baciati. Quando le labbra di Lucy avevano toccato quelle di Bobby aveva sentito un calore alle guance ed una specie di... gelosia? Poteva essere? No, era impossibile, come poteva essere gelosa?
Si voltò sull'altro fianco posando la testa sull'avambraccio, sospirando rumorosamente.
Quando, dieci minuti dopo, si rese finalmente conto di non riuscire ad addormentarsi, decise di alzarsi. Pigramente si girò a guardare la sveglia, che con le sue lineette digitali rosse segnava la mezzanotte. Scuotendo la testa si diresse in cucina e mise a bollire un po' d'acqua per una tisana. Quando questa fu pronta, si sedette e annusò il buon profumo di erbe.
Dopo essersi rilassata a dovere mise la tazza vuota nel lavandino e si diresse nuovamente in camera, nel suo letto caldo e accogliente.
Si rimise sotto le coperte, raggomitolandosi in cerca di una posizione comoda. Finalmente, all'una di notte, riuscì ad abbandonarsi al sonno.
Dopo svariati sogni, uno più strano dell'altro, Renèe si svegliò con un sussulto dopo uno di quei sogni in cui si immagina di cadere nel vuoto. Leggermente spaesata cercò con lo sguardo l'orologio, per scoprire che erano solo le quattro del mattino. Con un ringhio mise la testa sotto al cuscino. “Questa notte non posso proprio dormire, vero?” mormorò nella penombra del primo mattino. Rabbrividendo appena si ritirò ulteriormente sotto le coperte, cercando per la terza volta in una notte di dormire, anche solo per due ore. Si ricordò con piacere che, essendo ormai domenica, avrebbe potuto dormire un po' di più e questo pensiero la fece rilassare.
Nei pochi attimi antecedenti il sonno, un'unica immagine le balenò in mente: due occhi cerulei profondi come l'universo ed un sorriso dolce. Non era la prima volta che quel volto le conciliava il sonno. Se Xena aveva “molte doti”, certamente Lucy non era da meno.


Un suono acuto e fastidioso risuonò nell'aria. Con un colpo ed un ruggito, Renèe spense la sveglia e guardò l'ora.
«LE NOVE???» sbraitò alla casa vuota. Ributtò la faccia sul cuscino, ma si era ormai arresa all'idea di non poter dormire ulteriormente.
Con calma e non troppo entusiasmo di alzò dal letto buttando da un lato la coperta morbida. Si infilò le ciabatte e si trascinò in bagno per lavarsi e vestirsi. Dopo essersi rinfrescata le idee con una doccia -calda ma utile- ed essersi coperta con vestiti pesanti si diresse in cucina a fare colazione. Non riuscì ad oltrepassare la porta che il telefono squillò.
«Chi cavolo mi chiama alle dieci?» Nonostante tutto, era ancora mattina. E lei, di mattina, non era troppo trattabile.
Corse comunque verso il telefono. «Pronto?»
«Renèe! Ciao, dormivi?» la voce calda e l'accento neozelandese le rivelarono subito di chi si trattava.
«No, mi sono svegliata un'ora fa contro la mia volontà.» Una risata giunse dall'altra parte della cornetta, ma lei non ci fece troppo caso. «Ad ogni modo, che succede?»
«Nulla di che. Volevo chiederti se ti interessava passare da me più tardi. Daisy è da un'amica ed io soffro la solitudine. Non so perché, ma tu sei la prima persona che mi è venuta in mente.» Lucy chiese con calma ed allegria nella voce.
Il sorriso di Renèe si allargò senza che lei se ne accorgesse, e la ragazza si ritrovò ad annuire, pur cosciente del fatto di non poter essere vista.
«Certo, vengo molto volentieri. Sono lusingata di essere stato il tuo primo pensiero, e un po' di compagnia non mi dispiacerebbe.» La ragazza iniziava a pensare che forse la giornata sarebbe potuta andare meglio di quanto le avessero fatto credere la nottata ed il risveglio. «A che ora devo essere lì?»
«Ti andrebbe bene alle tre?» Renèe sentì Lucy spostare la cornetta da un orecchio all'altro.
«Uh.. Sì, perfetto.» Annuì nuovamente, più per un gesto automatico che per un effettivo segno di conferma.
Dopo i saluti di rito, attaccò e si voltò per tornare in cucina e consumare finalmente la sua colazione.
Dopo aver mangiato pensò a cosa avrebbe potuto fare fino alle tre. Decise di dedicarsi all'ozio.
Si sdraiò sul divano e cercò di recuperare qualche ora di sonno che la notte le aveva rubato.
Chiuse gli occhi ed inspirò profondamente, posando una mano sul ventre ed una dietro la nuca, per poi espirare lentamente.
In mente continuava a risuonare melodiosa la voce di Lucy che la invitava a casa sua.
“Sei la prima persona che mi è venuta in mente” aveva detto. Renèe sentì le guance calde. Sentire quelle parole le aveva fatto piacere, anche se non avrebbe saputo dire il perché.
A poco a poco si addormentò, lasciandosi cullare dal fiume dei propri pensieri.

Un rumore improvviso svegliò di colpo Renèe, costringendola a guardarsi attorno frastornata. Passata la fase di confusione dovuta al risveglio brusco, la ragazza comprese che la fonte del rumore era la sveglia del suo cellulare. Alzandosi guardò l'ora. Era l'una e mezza, aveva dormito tutta la mattina, quindi si sarebbe dovuta sbrigare.
Velocemente andò in bagno a cambiarsi i vestiti e a pettinarsi i lunghi capelli biondi. Dopo essersi preparata a dovere si recò in camera per rifare il letto, cosa che si era dimenticata di fare in precedenza.
Quando l'orologio segnò le due e mezza, Renèe afferrò la borsa ed uscì velocemente di casa.
Provava una strana sensazione, era impaziente di arrivare dall'amica, ma anche per quello non avrebbe saputo dare una motivazione. Era semplicemente... felice.

  
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