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Autore: __Alibi_Echelon92    28/09/2011    2 recensioni
Krystal ama la musica e vuole far capire che anche senza l'aiuto dei genitori, entrambi musicisti, lei ce la può fare.
Tramite degli amici troerà un produttore. Un batterista molto famoso e conosciuto in tutto il mondo: Shannon Leto.
Tra i due fin da subito non scorre buon sangue e andranno avanti a forza di parolacce e frecciatine.
"Sei la persona più egoista che io abbia mai conosciuto! Mi fai ribrezzo!"
"Bene allora mi troverò un altro produttore meno arrogante di te!" i loro sguardi erano infuocati.
"Non sarai tu a buttarmi fuori! Me ne vado io di mia spontanea volontà!"
"Ti odio!"
"La cosa è reciproca!"
I due continuarono ad urlarsi contro fino a quando i loro cuori, feriti da quelle parole, colmi della stesa rabbia e stanchi di essere nemici, si fecero spazio tra l'ira che si respirava in quella stanza.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Shannon Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Finalmente si cominciava a sentire profumo di primavera. Los Angeles era baciata da un sole caldo e ristoratore. Si respirava aria fresca e pulita.

Shannon respirava a pieni polmoni mentre era seduto sul davanzale della finestra della sua stanza da letto. Non aveva nemmeno voglia di accendersi una sigaretta per non distruggere quel momento. Guardava Krystal dormire, avvolta nel lenzuolo e con un sorriso angelico sul viso. Teneva il braccio destro sotto il cuscino mentre la mano sinistra era sotto la guancia destra. Shannon la guardava con uno strano sorriso stampato in faccia, era completamente perso in quella bellezza quasi sovrumana. Seguiva le curve del corpo di Krystal con gli occhi, immaginando d accarezzarle, di baciarle, di farle rabbrividire sotto il palmo della sua mano.

Chiuse gli occhi e buttò la testa all'indietro pensieroso. Avrebbe avuto un figlio da quella ragazza, l'unica che avesse mai realmente amato. No, non lo diceva tanto per dirlo, Krystal era davvero l'unica ragazza di cui si era innamorato realmente. Non riusciva a capire bene cosa provava ma sapeva che era una bella sensazione. L'ansia, l'attesa, la paura, tutte sensazioni che possono definirsi negative ma che in quel momento per lui erano più che positive. Le avrebbe condivise con Krystal e questo pensiero riusciva a tranquillizzarlo.

I suoi pensieri furono interrotti dal rumore dello sportello di una macchina. Guardò giù e vide quello che non avrebbe voluto vedere. Una Mercedes blu si era posteggiata davanti casa loro e ne era uscito Mike.

“Merda..” sussurrò Shannon.

Si catapultò di corsa al piano di sotto evitando di fare rumore per non svegliare Krystal e Jared, che dormiva nella stanza accanto. Non diede nemmeno il tempo di bussare ed aprì la porta.

“Che vuoi?” chiese a Mike con tono abbastanza infuriato e sguardo infuocato.

“Dov'è Krystal?” disse Mike spingendo Shannon verso la porta per poter entrare.

“Fuori da casa mia, Mike!”

“Non me ne andrò da qui se Krystal non verrà con me!”

“Krystal non verrà con te!”

“Non puoi decidere per lei!”

“E invece posso. Sono il suo fidanzato.” Mike scoppiò a ridere.

“Hai l'età di suo padre, Shannon. Con che coraggio ti definisci il suo fidanzato?” Shannon si sentì demoralizzato.

'L'età di suo padre...' si ripetette in testa. 'Suo padre..' i suoi occhi divennero lucidi.

Strinse i pugni e serrò le labbra.

“Che c'è Shannon? Ti sei accorto che stai bloccando il futuro ad una ragazza?” lo provocò Mike.

Shannon digrignò i denti e in un attimo si trovava sopra a Mike mentre gli stringeva sempre di più le mani al collo.

“Shan.. Shan.. Shannon lasciami.. Mi.. Mi stai... strozz....” cercò di dire Mike con voce spezzata per la mancanza d'aria.

Shannon tornò in se stesso e si alzò guardandosi le mani.

“Vattene...” sibilò Shannon.

Mike aveva il viso rosso quasi viola e stava riprendendo fiato mentre si alzava a fatica.

“Che succede?” chiese Krystal dalle scale.

Corse verso i due e li guardò a bocca aperta.

“Mike... Che ci fai qui?”

“Sono venuto a parlare con te.. Sei sparita..” Mike le si avvicinò di qualche centimetro e di riflesso Shannon la accostò.

“Non ti azzardare a toccarla.” disse con tono fermo, non lasciava trasparire nemmeno un po' di paura.

“Shannon calmati..” lo rassicurò Krystal. “Anche lui ha diritto di sapere..” Shannon si voltò di scatto per guardarla, doveva vedere l'espressione del suo viso, doveva capire se lo faceva perchè ci teneva che anche Mike sapesse o solo perchè c'era il 50% delle possibilità che lui fosse il padre e quindi doveva dirglielo per forza.

“Cosa devo sapere?”

“Sono incinta Mike.. E non so se il figlio è tuo o di Shannon..”

“Comunque sia lei resta con me...” continuò Shannon.

“Questo significa che se il figlio è mio lo crescerai come se fosse tuo? Coraggioso Leto. Il bambino ti scambierà con il nonno in futuro.”

“Mike ma che dici?” si intromise Krystal.

“Krystal lascialo perdere... Ha ragione...” Krystal si voltò verso Shannon e lo guardò incredula.

“Ragione? Shannon stai dando i numeri..”

“Krys.. Sono troppo grande.. Ho l'età di tuo padre e ancora mi comporto come un ragazzino.. Non potrò mai essere un buon padre..” Krystal riuscì a trattenere le lacrime.

“Non mi interessa o con te o da sola, ricordi?”

“Krystal per favore...”

“No Shannon! Per favore un cazzo!” Krystal alzò la voce.

Shannon sussultò e Mike rimase a guardare quella scenetta, orgoglioso di se stesso per essere riuscito a mandare in tilt il povero Shannon.

“Vai con lui...”

“Io non mi muovo da qui se non con te... Non mi interessa la differenza di età, tu mi dai quello che una qualsiasi altra persona su questa fottuta terra non saprebbe mai darmi, che sia un ventenne o un sessantenne. Perchè non ti entra in quella fottuta testa di cazzo che ti ritrovi?!” Shannon abbassò lo sguardo. Quelle parole lo avevano perforato come delle pallottole. Poteva sentire il cuore indebolirsi e il respiro cominciare a mancare. Un odore e un sapore di ruggine lo disgustò. Aveva trattenuto così tante lacrime, così tanta rabbia che si era frantumato il labbro interno a forza di morsi e non se ne era nemmeno accorto. Cominciò a sanguinare. Sangue e lacrime si mescolarono sulle sue labbra e sul suo mento. Cadde in ginocchio davanti a Krystal che lo guardava spaventata.

“Sposami...”

Quella parola uscì dalla sua bocca come un raggio di sole in pieno inverno che si fa spazio tra le nuvole.

Non era una proposta. Non era un obbligo. Era una promessa. 

  
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