I won’t believe in Love: It’s just a lie.
*Prostitution*is*revolution*
*I album: While the City Sleeps
we Rule the Beaches*
seventh track *everything i
promise, everyone i’d be… well i just ain’t*
*2oo6*August
Pete Wentz si stava infilando
i jeans neri troppo attillati, cercando di chiudersi la cerniera senza farci
impigliare i boxer. Era un’impresa molto più ardua di quello che poteva
sembrare… Soprattutto se si era in estremo ritardo per un appuntamento. Si mise
a saltellare, tendendo l’addome per rendere più facile lo scorrimento della
zip. Grazie a questa genialata perse l’equilibrio andando a sbattere contro una
delle mensole della cabina armadio. L’imprecazione che lasciò le sue labbra si
fece sentire per quasi tutta la villa. A questa disgrazia si aggiunse pure uno
dei suoi cellulari, che iniziò a suonare dal bagno così che fu costretto a
correre per rispondere. Ci si lanciò addosso e lo afferrò, facendo scattare la
tastiera per rispondere.
-Pronto?!-
Chiese affannoso, continuando
a trafficare con la chiusura. Dannati jeans… Schifosissimi dannatissimi
jeans!!!! Erano anche troppo lunghi per lui… Facevano le taglie solo per gente
alta?! Era un paese ingiusto quello! La Clandestine Industries avrebbe prodotto solo jeans per persone alte meno
di un metro e settanta, era una promessa… Pensò il bassista annuendo da
solo.
-Petey… Sul Santa Monica
Boulevard c’è un traffico infinito. A quanto pare arriveremo in ritardo. Anche
se stiamo seriamente pensando di scendere e farcela a piedi.-
A parlare era Andy, poteva
anche sentire Joe che si lamentava di sottofondo ed iniziava a suonare il
clacson. Bene, doveva trovare un’alternativa per arrivare al CUT in Wilshire
Boulevard.
-In che punto siete?-
Domandò passandosi la mano
sulla fronte e cercando di fare mente locale.
-All’incrocio con Rexford
Drive… Non si smuove nulla!!!-
-Svolta a sinistra per uscire
e vai fino alla Wilshire tagliando fra le ville! Non potevate prendere un
taxi?!-
Dicendolo ritornò in stanza
strascicando i piedi, mentre gli veniva spiegato che avevano voluto prendere
l’auto perché era decisamente meglio e bla bla bla. Il bassista riattaccò
dicendo che era in ritardo, così gettò il cellulare sul letto e si diresse
ancora verso la cabina. Peccato che si pestò i jeans e cadde in avanti andando
a sbattere dritto contro il pavimento. Fu esattamente in quell’istante che
Patrick entrò e se lo ritrovò davanti mezzo nudo con i boxer fucsia al vento.
Lo osservò per qualche istante, prima di tossicchiare.
-Tutto bene, Pete?-
A questa domanda il bassista
si voltò verso il rosso, con le guance infiammate. Si mise addirittura a
ridere, quando gli venne un’idea strana.
-Benissimo, Pat! Ho appena
testato la morbidezza del pavimento, come puoi notare… Chiamerò l’architetto
domani per domandare se per caso posso cambiare le piastrelle in marmo con
altre in gomma piuma. Sai, ci sto pensando seriamente.- Fece, mentre si
raddrizzava a sedere. -…Dici che si potrebbe vivere in una casa di gomma e
cuscini? Sarebbe fantastico… Forse dovrei prendere in considerazione veramente
quest’idea…-
Annuì alle sue stesse parole e
la cosa iniziò a prendere forma nella sua mente, mentre pensava di che colore
prendere la gomma piuma. Magari avrebbe anche potuto tagliare tanti colori e
fare tante decorazioni. Sarebbe stata una cosa stupenda. Se fosse caduto ancora,
almeno non si sarebbe fatto male.
-Non sarebbe poi così male…
Poi potresti fare le pareti di crostata alla frutta. Un po’ come nel mondo
delle favole…-
Quello del cantante era
sarcasmo, ma non venne colto dal leader. Anzi, quest’ultimo sgranò gli occhi
che si illuminarono intensamente, alzandosi in piedi di scatto.
-Sarebbe una cosa
ultrafavolosa, Patrick! Immaginati di poterti lanciare contro il muro e
metterti a leccare gelatina e frutta!!-
Wentz si guardò attorno per
immaginarsi quanta frutta e gelatina ci sarebbero volute, per non parlare delle
uova e la farina per fare la pasta frolla. Era una spesa discutibile, diciamo…
Ma dannazione, avrebbe potuto permetterselo!! Al massimo avrebbe rinunciato a
produrre qualche band per trovare soldi per le uova. Forse era più conveniente
comprare delle galline ed allevarle per avere quante uova voleva. Sì era molto
meglio…
-Pete… Dobbiamo andare al
ristorante, lo sai? Di sicuro i ragazzi dei Panic e Gabe saranno già là ad
aspettarci. E tu sei ancora nudo!-
Il rosso sembrava un poco
irritato e così il moro allargò le braccia indignato. Stava per parlare, ma i
pantaloni gli caddero del tutto a terra ed allora abbassò lo sguardo. Avrebbe
dovuto cambiarli. Quelli erano da buttare! Non si allacciavano ed erano troppo
lunghi, inoltre avevano cercato di ucciderlo!! Se li tolse ed andò a prenderne
un altro paio del medesimo colore, prima di infilarsi una t-shirt con scritte
ed una giacchetta nera. Una sistemata al ciuffo e voilà… Era pronto per la
serata!
-Andiamo?- Chiese non appena
lasciò la cabina armadio, guardando Pat che si era seduto sul letto. –Sei
ancora lì?! È tardi!!-
Il più giovane si alzò
scuotendo la testa e si avvicinò all’altro, sistemandogli il colletto della
giacca. Pete non sarebbe mai
cambiato…Pensò sorridendo ed incontrando quegli occhi cangianti. Sempre il solito schizzato rompiscatole. Si
sporse appena in avanti per far sfiorare le loro labbra e poi si tirò indietro.
-Andiamo…-
Il bassista sorrise e gli tirò
una pacca sul didietro, prima di afferrare le chiavi dell’auto sul letto.
-Stasera ci sarà da divertirsi
tesoro mio! Ci puoi scommettere…-
-Con Brendon e Saporta attorno, non ci sono dubbi.-
* * *
Gabe era seduto nel taxi che
lo stava portando al CUT in Wilshire Boulevard. Erano imbottigliati nel
traffico, così che sarebbe stato un grosso problema arrivare alla cena con gli
altri. Osservò il cellulare e decise di mandare un sms a Pete, giusto per
fargli sapere che non si muoveva di un centimetro da quell’incrocio. Gli venne
voglia di sbattere la testa contro il vetro, ma preferì bere un po’ della
redbull corretta che si era portato. Guardò fuori, verso la corsia accanto alla
sua, vedendo una ragazza che si mangiucchiava le unghie nervosa. A quanto
sembrava, pure lei non vedeva l’ora che la viabilità migliorasse… Chissà che
doveva fare di importante, magari aveva qualcuno ad aspettarla a casa.
Gabe sospirò… Decisamente
anche lui voleva avere qualcuno da cui tornare. Venne percorso da un brivido
quando pensò che avrebbe potuto essere William. Peccato che, dopo quel sueño che aveva preso vita al molo, il
ragazzo se ne era tornato al suo appartamento da solo. McCoy probabilmente era
scomparso in qualche hotel con la chica tanto sexy… Ma questo poteva solo
renderlo felice. Vedeva in questo suo comportamento da mandrillo, una breccia
per arrivare più in fretta al cuore di Bill.
Perché era decisamente quello
che voleva. Se n’era convinto, ormai, dopo quel sueño.
A volte gli pareva quasi che
non fosse nemmeno successo… Poi si ricordava di come le dita di Beckett avevano
stretto la sua maglia, quando si era appoggiato al suo petto. Come quelle
labbra sottili si erano appoggiate sulle sue. Per non parlare di quel profumo
che gli aveva fottuto il cervello… Ed i capelli, sì, più morbidi di quel che
aveva immaginato. Era impossibile dimenticare o credere che fosse solo pura
immaginazione. Sorrise, appoggiandosi allo schienale del sedile, quando il suo
cellulare decise di vibrare nella tasca dei jeans. Lo estraette ed andò subito
ad aprire il messaggio.
From: |Bill_Beckett| Buona cena,
divertiti con gli altri! :D Io ordino cinese: riso fritto 4ever \m/ W.
Sorrise, come un ragazzino che
riceve un sms dalla persona per cui ha una cotta. Ma d’altronde era esattamente
quello che provava. Non si aspettava messaggi da William, dato che non ne aveva
mai ricevuti prima se non per mettersi d’accordo sull’ora in cui trovarsi in
studio. Era come se con quel bacio tutto fosse cambiato… Sì, un sueño. Stava vivendo vivendo un sogno ad
occhi aperti.
To: |Bill_Beckett| Ti farò provare la cucina sudamericana quando verrai da
me. Promesso. ;) Fagioli neri con riso bianco. Uruguay rulez. \m/ G.
Promesso… Esattamente come
aveva promesso che quel bacio sarebbe rimasto il loro segreto. Aveva dovuto
farlo, altrimenti Bill avrebbe litigato con Travie proprio a metà della
registrazione di Bring It. Erano adulti e responsabili, non potevano mandare a
monte un progetto solo per un loro capriccio. Eppure aveva promesso anche che
un giorno sarebbero tornati su quel molo e si sarebbero mangiati una pannocchia
insieme. Come se mangiare una pannocchia arrostita fosse una cosa importante,
qualcosa che nella vita andrebbe assolutamente fatto. Aveva tante cose in
mente, tutte da poter fare con quel ragazzo. Chiudendo gli occhi si immaginò di
poterlo avere al suo fianco in quel momento. Se Travie non ci fosse stato,
forse sarebbero arrivati insieme alla cena. Entrambi vestiti come due modelli,
così belli da far ingelosire chiunque. Ma no… La vita era diversa. Bill stava
con McCoy e lui era single. Era libero come un fringuello e avrebbe sfruttato
la sua libertà.
Doveva ammetterlo… Stare con William Beckett sarebbe stata una bella
favola, ma essere libero era il top. Dopo anni di relazione con
Bianca, riassaggiare la vita da single e tutto il divertimento che portava era
la cosa che desiderava di più. Forse era meglio che quella per Bill rimanesse
una cotta. Magari non proprio casta,
virtuosa e platonica, pensò grattandosi i capelli, insomma un po’ di sesso non avrebbe fatto male a
nessuno. No? Farsi quel ragazzo doveva essere fottutamente grandioso… Sì,
una storia senza troppi impegni sentimentali. Il problema era che qualcosa
provava sicuramente, o non si sarebbe fatto certi castelli in aria.
Il cellulare vibrò ancora ed
aprì un altro messaggio. Ancora lui…
From: |Bill_Beckett| Non vedo l’ora! Bene, ora mi do a Batman & Robin.
#NerdAlert (Travie non ne pare contento) Ci sentiamo! ;D W.
Gabe si domandò come McCoy non
potesse esser contento. Chiunque avrebbe pagato milioni di dollari anche solo
per poter sedere accanto al castano, annusando il suo profumo impregnare
l’aria. Certo, toccarlo sarebbe stato molto meglio…
To: |Bill_Beckett| Quando vuoi, casa mia è sempre aperta. :D Buona visione.
A presto, niño! G.
Inviò e subito il cellulare
prese a vibrare, nemmeno il tempo di rimetterselo in tasca. Sorrise sperando
che fosse ancora il cantante dei The Academy Is… Non gli dispiacevano quelle
attenzioni. Eppure no, non era lui… Pace. Avrebbe comunque trovato altro da
fare, dato che il CUT ormai era vicino. Non doveva nemmeno rispondere, poteva
intravedere sul marciapiede la persona che gli aveva appena scritto. Una
macchiolina nera quasi invisibile tra la folla.
From: |Petey_Wtz_<3| Gabey dove sei??? Noi siamo arrivati oraaaaa… Ti
aspettiamo! :DD P.
-G.A.B.E è qui a scaldare la
serata, mis amigos!-
Saporta aprì le braccia non
appena il taxi lo scaricò e gli altri si voltarono a guardarlo. Mancavano solo
Joe ed Andy all’appello, dato che i Panic erano già arrivati tutti. Pete gli si
lanciò subito addosso e lo abbracciò forte, lasciandogli due baci a stampo
sulle guance perfette. Sì, la serata
sarebbe stata perfetta anche così…
* * *
Non appena Joe ed Andy li
raggiunsero, tutti i musicisti entrarono nel ristorante e si diressero al
tavolo prenotato da Pete. Quest’ultimo sembrava essere euforico –sì, più del
solito- e continuava a cinguettare con Gabe riguardo alla canzone appena
incisa. Secondo lui sarebbe stata una delle più belle mai uscita dalla sua
etichetta. Una collaborazione così non era mai stata fatta prima e avrebbe
riscosso un successo che nemmeno potevano immaginare. Gabe, con tutte queste
moine, iniziava ad agitarsi e a tirarsela come non mai mentre gli altri
osservavano tranquilli. Stump non si pronunciava, ma assecondava le parole del
leader, mentre gli altri FOB non sapevano nemmeno di che stesse parlando. Pure
Urie era preso dal discorso, ma non aveva sentito manco una nota di quella
tanto acclamata “Bring It”. Spence e Brent, dal canto loro, annuivano per far
vedere che almeno erano partecipi al discorso.
Ryan si affondò nella sedia,
sospirando stanco. Non gliene fregava assolutamente nulla di come aveva rappato
McCoy o di che ritornello avesse tirato fuori Beckett. Lui voleva solo dormire
e pensare alle sue canzoni. Aveva decisamente bisogno di riprendersi. Avevano
fatto un solo concerto ed era come se fosse appena tornato da un tour mondiale.
Il problema era principalmente uno: la
frustrazione di non potersi fare Brendon. Vivere nella stessa stanza
d’hotel e non poterlo avere sotto le sue stesse coperte iniziava ad essere un
incubo. Si svegliava sempre a controllare se per caso il moro fosse indeciso se
entrare o no nel suo letto, ma quello russava come un ghiro e non si muoveva!
La cosa iniziava ad essere stremante…
Non era nemmeno molto convinto
di doversi per forza presentare a quella cena. Chi glielo faceva fare? Avrebbe
potuto ordinare messicano e starsene seduto sulla poltrona della sua stanza a
guardare qualche documentario sui molluschi su Discovery Channel. Non gli
piacevano i molluschi, ma sarebbe stato molto meglio che sentire il trio
Pete-Gabe-Brendon sparare cazzate inimmaginabili. Dio, perché non si era
semplicemente finto malato?! Non che non ci avesse provato, siamo chiari. Il
problema era che Brendon gli aveva fatto gli occhi dolci e… Quegli occhi!!!
Come poteva resistere?! Come poteva fare l’acido quando si ritrovava puntato
addosso quello sguardo? Era stato costretto a vestirti e mettersi in tiro per quella serata tra
amici. E poi, sì, un po’ voleva passare del tempo con loro. Era pure contento
che William e Travis non ci fossero… Non perché gli stessero sulle palle.
Semplicemente non poteva vederli pomiciare quando lui era invece costretto a
star lontano da Urie. Gli mettevano rabbia… eppure Bill gli stava simpatico.
-…vero Ryro? Nessuno ci crede
che di notte non rompo le scatole e dormo!!!-
Sentendosi preso in causa da
Brendon, Ross si voltò a guardarlo e si accorse di avere tutti gli sguardi
puntati addosso. Non sapeva nemmeno di cosa stavano parlando di preciso… Poteva
comunque rispondere alla domanda del cantante. La sapeva bene la risposta,
dannazione!
-Dorme come un sasso. Si
addormenta presto e si sveglia alle prime luci dell’alba.-
Disse, dando qualche buffetto
sulla testa del moro. Questo lo guardò con gli occhioni brillanti e poi si
voltò verso Joe e Patrick.
-Ve l’ho detto che sono un
bravo ragazzo!!!-
-Non bisogna essere bravi
ragazzi, Bden!!!!- Urlò all’improvviso Saporta, rischiando di versare il vino
sulla tovaglia. –I bravi ragazzi finiscono per diventare secondi agli altri!
Devi sfondarti di alcool e fare il latin lover! Così funziona!!!-
Ryan lo guardò di traverso e
fece finta di non aver sentito, nascondendosi dietro al menù per scegliere che
cosa mangiare. Spence gli diede una gomitata e si voltò a guardarlo interrogativo,
così che notò subito che cosa voleva. Stava indicando la quantità smisurata di
vino che era già scomparsa dalla parte di Pete e Gabe. Peccato che sapesse
benissimo che quelli ci andavano giù pesanti con l’alcool e non c’era bisogno
di farglielo notare. Insomma, si vedeva che erano già brilli nonostante non
avessero ancora ordinato. Cercò di non farci caso, ma poi il sudamericano gridò
qualcosa che avrebbe cambiato la serata. Ross se lo sentiva…
-Cameriere!!!! Altro vino!!!-
E quella fu veramente la fine.
Due ore dopo erano dentro un
club in cui i ragazzi dei Panic erano stati fatti entrare solo perché Pete
conosceva il buttafuori. Cristo,
quello conosceva tutti! Pensò il chitarrista dei P!ATD mentre si
guardava attorno. Sicuramente se
fosse vissuto in un paesino di campagna sarebbe stato la pettegola più
informata. Ci avrebbe scommesso una mano…
Osservò il produttore
trottorellare tra Pat e Gabe, indeciso su chi portarsi in pista. Non ne era
sicuro, ma a Ross parve quasi che non si trattasse solo di quello. Pareva che
fosse combattuto su quale dei due scegliere. Fu fortunato, perché Saporta gli
mollò un bacio sulla fronte prima di andare ad accalappiare una rossa tinta che
ballava in mezzo alla pista. Al nanerottolo non restò altro da fare che
abbracciare Stump e portarselo su un divanetto a bere. La cosa era sospetta, ma
al castano non ne fregava nulla. Si voltò quindi verso la sua band ed alzò le
spalle. Pure Joe ed Andy se l’erano filata ad alleggerire i barili di birra al
bancone, lasciandoli soli.
-Bene, okay…- Fece Brent,
guardando verso le mani di Gabe che filavano sul corpo della rossa. Tutti e
quattro in verità stavano guardando quello. -…ci buttiamo anche noi?-
Ryan si domandò come avesse
fatto il sudamericano ad attaccarsi a quella ragazza così velocemente, manco
avesse una calamita dentro ai boxer. Non aveva altra spiegazione… Che cosa
aveva di così speciale da attirare la gente in quel modo? Oh sì, insomma,
parlava anche della cena! Riusciva a tenere gli sguardi incollati a sé per tutto
il tempo, nonostante fosse circondato da personalità di rilievo come Wentz.
-Direi anche di sì…-
Il batterista annuì un po’
perso, prima di buttare uno sguardo al cantante. Questo stava penzolando
pericolosamente, dato che aveva bevuto fin troppo vino senza esserne abituato.
La cosa strana era che non stava urlando né agitandosi… E non era una cosa
normale per Brendon.
-Bden? Tutto okay?-
Alla domanda di Smith il moro
si voltò e sgranò gli occhi stupito, come se non si fosse accorto di essere in
compagnia. Poi scoppiò a ridere da solo per un motivo sconosciuto, attaccandosi
alla camicia grigia di Ryan.
-Dobbiamo ballare e fare i
lat… Com’è che si dice? Ah sì!! Latin lover!!-
Biascicò con l’alito che
sapeva di alcool in modo assurdo, tanto da far arricciare il naso al
chitarrista. Quanto mai Saporta l’aveva deviato in quel modo! Avrebbe dovuto
dirgliene quattro non appena lo avesse ritrovato in quella ressa di corpi poco
vestiti.
-Tu? Tu vuoi fare il
donnaiolo, Brend?- Chiese Ross, cinico. –Al massimo finiresti ad abbracciare
uno sgabello in queste condizioni. E sarebbe anche l’unico attratto da te.-
Era stato un po’ cattivo in
effetti. Se poi contava che lui per primo era attratto dal cantante,
quell’affermazione non stava in piedi. Sospirò e se lo staccò di dosso, prima
di sistemarsi il gilet. Il moro, allora, si allontanò esagitato andando a
cercarsi qualcuna con cui provarci. Ryan lo guardò davvero irritato, pieno di
una gelosia inspiegabile. Era stanco di quei sentimenti traditori…
-Io vado.-
Non specificò nemmeno dove, ma
si diresse nel mezzo della mischia. Adocchiò una bionda che si muoveva sinuosa
ed andò dietro di lei, chiudendo gli occhi ed iniziando a dondolare. Non doveva
pensare a Brendon. Perché non farsi quella ragazza? Se ne era già fatte un
sacco, no? Bastava che agisse come era abituato a fare e poi se la portasse nel
bagno. Esattamente come stava facendo Gabe. Cazzo, quell’uomo non poteva essere
migliore di lui nell’abbordare belle ragazze. Okay, aveva più esperienza dato i
sette anni di differenza… Forse quel carisma che traspirava lo rendeva unico
nel suo genere. Ma di certo lui aveva il fascino della giovinezza e soprattutto
era Ryan Ross! Come avrebbero potuto resistere alla sua bellezza? Sì dai, lo
sapeva di essere oggettivamente bello e quasi perfetto. Bastava che sorridesse
alla biondina e sarebbe filato tutto liscio.
-Hey…-
Gli disse quella quando lo
notò, ricambiando subito il sorriso. Gli si avvicinò ed appoggiò i gomiti alle
sue spalle, allacciandogli le braccia dietro il collo. Okay, il suo charme era irresistibile e le ragazze
non potevano far altro che cadergli fra le braccia. Era perfetto così… Non lo
era? Perché pretendere di affondare in due grandi occhi neri? Perché voler
annusare il profumo del dopobarba di Brendon, quando poteva sentire quello del
balsamo di una ragazza? Osservò le iridi azzurre di lei, cercando la risposta a
queste domande, ma non la trovò. Non capiva nemmeno lui perché preferiva Urie. Forse aveva il fetish del circo e non era attratto
da qualcuno che non fosse uno stupido pagliaccio.
Il chitarrista cominciò a
muoversi al ritmo agitato di quella musica, chiudendo gli occhi per non essere
sballato dalle luci lampeggianti e dai laser. Ogni volta che spiava appena la
scena, la ragazza era sempre più vicina a lui, finchè ad un certo punto sparì
del tutto lasciando anche la presa. Alzò le palpebre e si ritrovò davanti
Brendon che saltellava e sorrideva con le guance arrosate dall’alcool. Non capì
bene come fosse arrivato lì, ma non gli importava… Andava bene così. Non gliene
fregava niente nemmeno della bionda.
-Ryro!! Dovremmo metterci a
fare questa musica!! Fa saltare!!!-
-Ma smettila, Brendon! Butteresti via la tua voce in un remix?! È
da matti modificarla!-
Tirò al moro una piccola
spinta che lo sbilanciò appena, ma lui rise divertito, prima di appoggiargli le
mani alle spalle. Una scenetta un po’
troppo gay, constatò il chitarrista, ma pace, nessuno li stava osservando! E lui voleva
proprio quello. Si fermò, immobile nella calca in fermento. I
piedi stabili a terra, gli occhi fissi a specchiarsi in quelli di Brend. Per
quanto le casse pompassero alte, non desiderava altro che ascoltare la voce del
moro in quel momento.
-Tu sei in fissa con la mia
voce!!- Gridò il cantante, avvicinandosi per farsi sentire ed appoggiando la
fronte alla sua. Avrebbe voluto baciarlo. –Tu credi troppo in me, Ryro!! Ma sai
che ti dico? Che dobbiamo fare country! Che quello è il futuro… Clint Eastwood
è il futuro!!-
Rettifica: avrebbe preferito che Brendon restasse lontano da lui ed in
silenzio.
Si allontanò nel pieno dello
scazzo, andando verso l’uscita. Sperava di poter recuperare la bionda, ma era
finita fra le braccia di un palestrato di certo molto più dotato di lui.
Fanculo, quella serata stava andando a puttane! Ogni volta che voleva Brendon
per sé, finiva con l’odiarlo a morte. Non lo sopportava più…
Uscì per strada e venne
investito dal caldo di Los Angeles che gli tolse il respiro. La folla si
accalcava all’entrata del club, mentre le strade erano affollate e piene di
vita. D’altronde era solo mezzanotte. Si slacciò il primo bottone della
camicia, cercando un taxi per andarsene da lì, ma qualcuno gli afferrò la
spalla. Si voltò e ritrovò ancora il suo cantante che rideva ubriaco marcio.
-RyroRyrooo… Dove te ne vai?! La
notte è ancora giovane… Non… Non starai per caso scappando da me? Sei geloso di
Clint Eastwood?!-
A questa domanda, la sua
irritazione arrivò a dei livelli talmente alti che si sentì saltare i nervi.
Perché non poteva prendere semplicemente a testate quell’essere fastidioso?!
-Vado all’hotel. Ho mal di
testa.-
Disse scazzato, osservando i
fari delle macchine che arrivavano. Non voleva parlare con Brendon, dato che
era solo uno stupidissimo coglione che non capiva quello che provava. Era
davvero seccante.
-Oh no! Eri intollerante al
purè?-
-Sì. A te ed al purè.- Sibilò,
sempre più crudelmente, mentre si lisciava la stoffa del gilet. –Tu non volevi
stare in pista a fare il latin lover? Torna dentro, ci vediamo domattina.-
Si staccò dall’amico e fece
qualche passo verso l’orlo del marciapiede per fermare un taxi. Non ne voleva
sapere… Non poteva andare avanti con quella storia. Perché diavolo quel ragazzo
era così scemo da non capire nulla?! Strinse i pugni arrabbiato, quando Brend
arrivò accanto a lui a testa bassa ed allungò il braccio verso un’auto che
riconobbe essere un taxi.
Si voltò a guardare cosa
stesse combinando e si ritrovò di nuovo affondato in quegli occhi profondi.
Tutta la stizza sembrò svanire in quello sguardo… Odiava Brendon quando gli faceva quell’effetto.
Erano dannatamente vicini e sembrava quasi che lo stesse implorando di
possederlo. Gli era improvvisamente venuta voglia di saltargli addosso e
baciarlo in mezzo alla strada. Ebbe addirittura un flash di loro due che
iniziavano a baciarsi in ascensore ed arrivavano al letto già tutti sbandati ed
eccitati. Dovette fermare l’immaginazione, quando il cantante gli strinse il
braccio e farfugliò qualcosa.
-Cosa hai detto?-
Chiese il castano
avvicinandosi, ma questo si chinò in avanti e riversò sul ciglio del marcipiede
il purè, l’insalata, il tofu ed il vino che aveva ingerito durante la serata.
Perfetto. Il momento magico era stato rovinato.
-Quelle sono le mie scarpe!!!-
Si lamentò, quando notò dove era finito il vomito di Brendon. –Grandioso!! Bel
finale di serata!!-
Sbuffando e lamentandosi
afferrò il moro per le spalle e lo tenne in piedi, fin quando il taxi si fermò
per farli salire. La strada fino all’hotel fu un inferno ed appena furono in
stanza dovette accompagnare il cantante al water, prima che rovinasse il
copriletto. Fu mentre stava seduto con lui sul pavimento bianco, che questo lo
guardò e sorrise storto. Era di un colorito strano che lo rendeva inquietante e
per niente attraente, nonostante ci fosse un fondo di dolcezza nella sua espressione.
-Grazie Ryro…- Rise forte,
chinandosi in avanti ed appoggiando la fronte al suo petto. -...se non ci fossi
tu…-
-Se non ci fossi io saresti
con Saporta a vomitare per strada! Chi te l’ha fatto fare di comportarti come
lui?!-
Squittì vagamente incazzato,
ma Urie si limitò a strofinare la fronte contro la sua camicia, perso in chissà
quali pensieri. Sentì la mano del moro stringersi attorno alla propria e ci
fece cadere lo sguardo. Non capiva… Sapeva solo che avrebbe potuto approfittare
dell’ubriachezza dell’amico per portarselo a letto e sfogare la sua
frustrazione. Ma non lo fece.
-…volevo essere figo come lui
una sera.- Fece Brend, stringendogli la mano e lasciandolo allibito. –Anche
Pete dice che… Che tutti vorrebbero essere come Gabe Saporta. E… insomma. Tutti
guardano lui, no? Se fossi così attraente e meno scemo di certo farei
conquiste. L’hai detto tu che nessuno mi vuole…-
Sentendolo a Ryan si strinse
il cuore, così sorrise ed accarezzò i capelli neri e folti del ragazzo. Era davvero scemo, sì… Pensò.
Però andava bene così, non voleva che
Brendon fosse diverso. Era Bden… era perfetto.
-Ma smettila, idiota… Non
potrai mai essere come Saporta.- Mormorò rassegnato, anche se voleva
abbracciare il cantante per farlo sentire desiderato. –Lui è più alto. Alle
donne piacciono quelli alti.-
Ma lui no… A lui piaceva Brend
così com’era. Lo desiderava proprio perché era così.
-Sei cattivo Ryro!!!-
Nel dirlo il moro si agitò
troppo e gli salì un altro conato, così che furono costretti a passare la
nottata sulle piastrelle del bagno. Ma andava bene così… Parlarono tutto il
tempo, tra un conato di Brendon e l’altro mentre fuori dala finestra Los
Angeles viveva il suo sabato sera affannando per il caldo.
* * *
Era solo l’una e mezza di
notte e Gabe non sapeva nemmeno come e perché fosse arrivato nel suo
appartamento. Si ritrovò steso sul letto a guardare la ruota panoramica fuori
dalla finestra. Rideva da solo, divertito da quelle luci colorate che si
muovevano. Sembrava quasi che la vita potesse anche finire in quel momento… Le
luci erano abbastanza. Poi si accorse che qualcosa vibrava nella tasca dei suoi
jeans. Al momento gli fece il solletico e si grattò, poi si ricordò di avere un
cellulare. Quando se lo portò davanti al viso, strizzò gli occhi per leggere bene,
ma le parole tremavano sullo schermo e faceva fatica.
From: |Bill_Beckett| Vorrei essere ancora al molo con te. W.
Lo lesse un paio di volte, per
capire quello che il ragazzo intendeva. Non riuscì bene a rendersene conto, ma
sentì il cuore battergli forte. E no, non era per la troppa redbull… Si mise a
sedere sul letto e si tolse la camicia per buttarla da qualche parte, poi si
alzò a fatica e barcollò fino alla finestra. Il cellulare stretto in mano
mentre guardava il pontile fuori dalla sua finestra. Ridacchiò appannando il
vetro su cui appoggiò la fronte. Gli sembrava si poter sentire di nuovo il
sapore di quelle labbra…
To: |Bill_Beckett| Io vorrei baciarti ancora. E ancora… E ancora. Perché
non vieni qui? G.
Inviò senza ripensarci,
crollando lungo la vetrata e sedendosi a terra. Nell’aria gli sembrava di
sentire una musichetta, ma non era possibile, tutto era spento. Era la sua
immaginazione, certamente. Il cellulare vibrò ancora e controllò, era veloce a
rispondere quel ragazzino.
From:
|Bill_Beckett|
Aspettami. Arrivo. W.
Si fece scappare un altro
risolino, prima che delle lacrime gli bagnassero gli zigomi. Non capiva perché
tutta quella malinconia si stesse riversando nel suo organismo. Doveva essere
colpa dell’alcool… Pianse come un bambino per chissà quanto, raggomitolato sul
pavimento. Non aveva una ragione per cui disperarsi, anzi, Beckett stava venendo da lui. Era felice…
Allora perché quella tristezza non lo lasciava?
Fu solo quando suonarono al
campanello che riuscì ad alzarsi e si riprese. Si asciugò gli occhi ed andò ad
aprire, trovandosi davanti quel viso perfetto. Si avvicinò subito per baciarlo
e il sapore salato delle lacrime invase il loro palato.
Forse era un sogno, una bugia. Gabe non se ne
capacitava, sospeso in uno stato di ebrezza che non gli permetteva di ragionare
pienamente. Nella sua testa, suonava quella melodia dolce che lo stava
trascinando.
* * *
*2o11*September
Un ragazzo fissa il paesaggio
fuori dal tourbus. La strada scorre sotto le ruote, mentre l’aria condizionata
lì dentro inizia a farsi soffocante. Si allarga appena il colletto della maglia
a righe grige e nere, prima di affondarsi nel divanetto. Il suono di un
videogioco arriva distante, mentre qualcuno ridacchia dicendo di aver quasi
vinto la partita. Si passa la mano fra i capelli, andando a togliersi gli
occhiali dalla montatura nera per appoggiarli al tavolo. È stanco… Questo tour
è sfiancante, nonostante ogni sera sul palco sia invaso da un’iperattività
inspiegabile. Ma lui è sempre stato così… Un po’ di musica, un po’ di pubblico,
un pizzico di adrenalina e via. Cantare gli viene naturale, non puo’ fare a
meno di agitarsi quando è sullo stage.
Questo gliel’ha insegnato
qualcuno, anni prima. Deve tutto a lui…
Quel ragazzo che gli aveva domandato di cantare per lui, di usare la sua voce per
interpretare i suoi testi e la sua musica. Lo aveva fatto. Guarda un po’
dov’era arrivato grazie a lui. Ed
ora? Ora dov’è lui? Dov’è?
Sospira, voltandosi verso uno
dei suoi compagni di avventure. Oh, che appellativo stupido con cui definirli!!
Sempre il solito coglione. Hanno appena lasciato New York dopo averci suonato
con i Black Cards, dirigendosi in altre città per altre date. Da quanto sono in
tour insieme, ormai? Sono una band a tutti gli effetti. Sta benissimo così. Sì,
è tutto perfetto anche così.
Certo, gli piacerebbe rivedere
lui, ogni volta che cerca quegli
occhi nocciola. Eppure affonda in due grandi occhi azzurri che lo fissano
maliziosi.
-…peccato che non siamo
rimasti a New York per il quindicesimo della Fueled By Ramen. Mi sarebbe
piaciuto vedere un po’ di gente.-
Mormora il ragazzo, rivolto
all’amico al suo fianco. Questo fa spallucce e gli passa una mano sulla
guancia, dolcemente.
Vorresti che anche lui tornasse a toccarti in quel modo, vero? Ti piacerebbe averlo ancora
al tuo fianco per sentirti al sicuro. Eppure guarda dove sei, senza di lui. Sei salito così in alto, hai
girato il mondo con il tuo nuovo album. Lo sai perché sei qui, eh? La promessa che gli hai fatto anni prima… Sì,
quando gli hai giurato che saresti stato tutto quello che voleva lui. La sua voce, la sua musa, il suo futuro. Ma lo
sei stato davvero? Sei ancora tutto questo per lui?
Continua…
_____________
Ciao a tutti & buon
compleanno a Fever!!!!!! <3
Manco a farlo apposta
Brendon e Ryan sono i protagonisti di questo capitolo –anche se Gabe c’è sempre
in gran parte e vabbè, è il personaggio principale!- XD
Comunque… Parliamo di
questo smatto.
Prima di tutto: Pete sta
malissimo. Ormai non
ne ho dubbi!!! XD Seriamente, tutto il discorso sulla gomma piuma, le galline e
la pasta frolla non ha alcun
senso!! È pazzo!
Ma parliamo di Pete
Wentz, d’altronde…
Che si è scoperto stare
con Patrick probabilmente, dato che si sbaciucchiano! Chissà…
Come dice Ross sembra che
voglia anche Gabe.
Ma chi non vuole Gabe Saporta?!?!?!
Per quanto riguarda Bill
e Gabe, fanno i teenager innamorati in questo capitolo. Non volevo far arrivare
Bill perché ha ancora una relazione con Trav e –come ha spiegato Gabe- non puo’
cacciarsi in casini mandando a puttane un progetto. O forse semplicemente
nessuno se la sente di mandare a monte la relazione?? XD
Il capitolo finisce
anche con Beckett che si presenta dal sudamericano alle due di notte… Massì!
Tutti a far casino il sabato sera, non si dorme!!!
La scena continuerà nell’ottavo capitolo, non
preoccupatevi!!!
Per quanto riguarda Ryan
e Bden… Perché non li ho fatti baciare?!?? Sono così cariniii… Q__Q
Mi pento di quel che ho
scritto, ma migliorerò presto la loro situazione, lo giuro!!
Per adesso sono solo
coccolosi.
Anche se Ross non
desidera altro che farsi Brendon in ogni momento della giornata!! XD
Bden è troppo scemo per
capirlo!!
Per quanto riguarda il Settembre 2011 penso
che capirete da voi di chi si sta parlando e che sta succedendo!!!
Alla prossima!!! Fatemi sapere cosa ne pensate ;D
Fangs up, Cobras!
Xoxo
Miky