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Autore: Heven Elphas    28/09/2011    2 recensioni
La morale è rimasta sempre quella, salda ed inalterata durante tutti questi anni: Tutti avrebbero voluto essere come Gabe Saporta.
-…è fantastico.- Mormorò quest’ultimo, con gli occhi che brillavano stregati. –Non penso ci sia nulla di così bello al mondo.-
Saporta lo osservò perso, esaminando come le luci del luna park gli illuminavano il volto.
-Ah no? Forse qualcosa di più bello c’è…-
Mormorò, bevendo ancora e sorridendo alla costa cosparsa di puntini luminosi che si riflettevano anche nelle onde.
-E cosa? La vodka? Il Cobra?-
La domanda di Bill era intrisa di un allegro cinismo che fece ridacchiare Saporta.
-…essere in un posto fantastico con una persona splendida.-
Avrebbe voluto che Bill capisse, ma quest’ultimo sembrò improvvisamente rattristirsi.
-Un giorno magari te la ritroverai a fianco.-
_____
2006
Gabe Saporta è arrivato a Los Angeles per dar forma al suo nuovo progetto musicale: i Cobra starship. Uscito da una storia d'amore di sei aanni con Bianca Duenas, si ritrova a cercare una via d'uscita... William Beckett è a Los Angeles da mesi con i The Academy Is e si è ritrovato a stare a casa di Travis McCoy con cui ha avviato una relazione. Ad entrambi viene proposto di lavorare al singolo "Bring It" di Gabe Saporta. William è attratto da Gabe da quando era ancora nei Midtown, mentre quest'ultimo pian piano sembra prendersi una cotta per il più giovane. Brendon Urie e Ryan Ross sono nel pieno del successo con i Panic! At The Disco. Il chitarrista, tuttavia, è innamorato perso del cantante che non pare accorgersene preso dall'innocente euforia dell'improvviso successo.
Pete e Patrick seguono le band come dei genitori e da bravi migliori amici, mentre la situazione tra di loro pare ancora sconosciuta.
2011
I legami sono tutti spezzati. Nessuno è più a contatto con chi amava un tempo... Manhattan diventa un punto di ritrovo per il quindicesimo anniversario della FBR. Ma nessuno vorrebbe essere lì. Tutte storie che girano attorno alla vita di Gabe ed un solo luogo in cui lui vorrebbe tornare: il molo di Santa Monica.
//Gabilliam (principalmente, ma non solo, si accennano anche Ryden, Treckett, Brallon,PetexPat)//
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Cobra Starship, Fall Out Boy, Panic at the Disco, The Academy Is
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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I WON’T BELIEVE IN LOVE: IT’S JUST A LIE

I won’t believe in Love: It’s just a lie.

*Prostitution*is*revolution*

 

 

*I album: While the City Sleeps
we Rule the Beaches*

 

 

seventh track *everything i promise, everyone i’d be… well i just ain’t*

 

 

*2oo6*August

 

Pete Wentz si stava infilando i jeans neri troppo attillati, cercando di chiudersi la cerniera senza farci impigliare i boxer. Era un’impresa molto più ardua di quello che poteva sembrare… Soprattutto se si era in estremo ritardo per un appuntamento. Si mise a saltellare, tendendo l’addome per rendere più facile lo scorrimento della zip. Grazie a questa genialata perse l’equilibrio andando a sbattere contro una delle mensole della cabina armadio. L’imprecazione che lasciò le sue labbra si fece sentire per quasi tutta la villa. A questa disgrazia si aggiunse pure uno dei suoi cellulari, che iniziò a suonare dal bagno così che fu costretto a correre per rispondere. Ci si lanciò addosso e lo afferrò, facendo scattare la tastiera per rispondere.

-Pronto?!-

Chiese affannoso, continuando a trafficare con la chiusura. Dannati jeans… Schifosissimi dannatissimi jeans!!!! Erano anche troppo lunghi per lui… Facevano le taglie solo per gente alta?! Era un paese ingiusto quello! La Clandestine Industries avrebbe prodotto solo jeans per persone alte meno di un metro e settanta, era una promessa… Pensò il bassista annuendo da solo.

-Petey… Sul Santa Monica Boulevard c’è un traffico infinito. A quanto pare arriveremo in ritardo. Anche se stiamo seriamente pensando di scendere e farcela a piedi.-

A parlare era Andy, poteva anche sentire Joe che si lamentava di sottofondo ed iniziava a suonare il clacson. Bene, doveva trovare un’alternativa per arrivare al CUT in Wilshire Boulevard.

-In che punto siete?-

Domandò passandosi la mano sulla fronte e cercando di fare mente locale.

-All’incrocio con Rexford Drive… Non si smuove nulla!!!-

-Svolta a sinistra per uscire e vai fino alla Wilshire tagliando fra le ville! Non potevate prendere un taxi?!-

Dicendolo ritornò in stanza strascicando i piedi, mentre gli veniva spiegato che avevano voluto prendere l’auto perché era decisamente meglio e bla bla bla. Il bassista riattaccò dicendo che era in ritardo, così gettò il cellulare sul letto e si diresse ancora verso la cabina. Peccato che si pestò i jeans e cadde in avanti andando a sbattere dritto contro il pavimento. Fu esattamente in quell’istante che Patrick entrò e se lo ritrovò davanti mezzo nudo con i boxer fucsia al vento. Lo osservò per qualche istante, prima di tossicchiare.

-Tutto bene, Pete?-

A questa domanda il bassista si voltò verso il rosso, con le guance infiammate. Si mise addirittura a ridere, quando gli venne un’idea strana.

-Benissimo, Pat! Ho appena testato la morbidezza del pavimento, come puoi notare… Chiamerò l’architetto domani per domandare se per caso posso cambiare le piastrelle in marmo con altre in gomma piuma. Sai, ci sto pensando seriamente.- Fece, mentre si raddrizzava a sedere. -…Dici che si potrebbe vivere in una casa di gomma e cuscini? Sarebbe fantastico… Forse dovrei prendere in considerazione veramente quest’idea…-

Annuì alle sue stesse parole e la cosa iniziò a prendere forma nella sua mente, mentre pensava di che colore prendere la gomma piuma. Magari avrebbe anche potuto tagliare tanti colori e fare tante decorazioni. Sarebbe stata una cosa stupenda. Se fosse caduto ancora, almeno non si sarebbe fatto male.

-Non sarebbe poi così male… Poi potresti fare le pareti di crostata alla frutta. Un po’ come nel mondo delle favole…-

Quello del cantante era sarcasmo, ma non venne colto dal leader. Anzi, quest’ultimo sgranò gli occhi che si illuminarono intensamente, alzandosi in piedi di scatto.

-Sarebbe una cosa ultrafavolosa, Patrick! Immaginati di poterti lanciare contro il muro e metterti a leccare gelatina e frutta!!-

Wentz si guardò attorno per immaginarsi quanta frutta e gelatina ci sarebbero volute, per non parlare delle uova e la farina per fare la pasta frolla. Era una spesa discutibile, diciamo… Ma dannazione, avrebbe potuto permetterselo!! Al massimo avrebbe rinunciato a produrre qualche band per trovare soldi per le uova. Forse era più conveniente comprare delle galline ed allevarle per avere quante uova voleva. Sì era molto meglio…

-Pete… Dobbiamo andare al ristorante, lo sai? Di sicuro i ragazzi dei Panic e Gabe saranno già là ad aspettarci. E tu sei ancora nudo!-

Il rosso sembrava un poco irritato e così il moro allargò le braccia indignato. Stava per parlare, ma i pantaloni gli caddero del tutto a terra ed allora abbassò lo sguardo. Avrebbe dovuto cambiarli. Quelli erano da buttare! Non si allacciavano ed erano troppo lunghi, inoltre avevano cercato di ucciderlo!! Se li tolse ed andò a prenderne un altro paio del medesimo colore, prima di infilarsi una t-shirt con scritte ed una giacchetta nera. Una sistemata al ciuffo e voilà… Era pronto per la serata!

-Andiamo?- Chiese non appena lasciò la cabina armadio, guardando Pat che si era seduto sul letto. –Sei ancora lì?! È tardi!!-

Il più giovane si alzò scuotendo la testa e si avvicinò all’altro, sistemandogli il colletto della giacca. Pete non sarebbe mai cambiato…Pensò sorridendo ed incontrando quegli occhi cangianti. Sempre il solito schizzato rompiscatole. Si sporse appena in avanti per far sfiorare le loro labbra e poi si tirò indietro.

-Andiamo…-

Il bassista sorrise e gli tirò una pacca sul didietro, prima di afferrare le chiavi dell’auto sul letto.

-Stasera ci sarà da divertirsi tesoro mio! Ci puoi scommettere…-

-Con Brendon e Saporta attorno, non ci sono dubbi.-

 

*  *  *

 

Gabe era seduto nel taxi che lo stava portando al CUT in Wilshire Boulevard. Erano imbottigliati nel traffico, così che sarebbe stato un grosso problema arrivare alla cena con gli altri. Osservò il cellulare e decise di mandare un sms a Pete, giusto per fargli sapere che non si muoveva di un centimetro da quell’incrocio. Gli venne voglia di sbattere la testa contro il vetro, ma preferì bere un po’ della redbull corretta che si era portato. Guardò fuori, verso la corsia accanto alla sua, vedendo una ragazza che si mangiucchiava le unghie nervosa. A quanto sembrava, pure lei non vedeva l’ora che la viabilità migliorasse… Chissà che doveva fare di importante, magari aveva qualcuno ad aspettarla a casa.

Gabe sospirò… Decisamente anche lui voleva avere qualcuno da cui tornare. Venne percorso da un brivido quando pensò che avrebbe potuto essere William. Peccato che, dopo quel sueño che aveva preso vita al molo, il ragazzo se ne era tornato al suo appartamento da solo. McCoy probabilmente era scomparso in qualche hotel con la chica tanto sexy… Ma questo poteva solo renderlo felice. Vedeva in questo suo comportamento da mandrillo, una breccia per arrivare più in fretta al cuore di Bill.

Perché era decisamente quello che voleva. Se n’era convinto, ormai, dopo quel sueño.

A volte gli pareva quasi che non fosse nemmeno successo… Poi si ricordava di come le dita di Beckett avevano stretto la sua maglia, quando si era appoggiato al suo petto. Come quelle labbra sottili si erano appoggiate sulle sue. Per non parlare di quel profumo che gli aveva fottuto il cervello… Ed i capelli, sì, più morbidi di quel che aveva immaginato. Era impossibile dimenticare o credere che fosse solo pura immaginazione. Sorrise, appoggiandosi allo schienale del sedile, quando il suo cellulare decise di vibrare nella tasca dei jeans. Lo estraette ed andò subito ad aprire il messaggio.

From: |Bill_Beckett|  Buona cena, divertiti con gli altri! :D Io ordino cinese: riso fritto 4ever \m/ W.

Sorrise, come un ragazzino che riceve un sms dalla persona per cui ha una cotta. Ma d’altronde era esattamente quello che provava. Non si aspettava messaggi da William, dato che non ne aveva mai ricevuti prima se non per mettersi d’accordo sull’ora in cui trovarsi in studio. Era come se con quel bacio tutto fosse cambiato… Sì, un sueño. Stava vivendo vivendo un sogno ad occhi aperti.

To: |Bill_Beckett| Ti farò provare la cucina sudamericana quando verrai da me. Promesso. ;) Fagioli neri con riso bianco. Uruguay rulez. \m/ G.

Promesso… Esattamente come aveva promesso che quel bacio sarebbe rimasto il loro segreto. Aveva dovuto farlo, altrimenti Bill avrebbe litigato con Travie proprio a metà della registrazione di Bring It. Erano adulti e responsabili, non potevano mandare a monte un progetto solo per un loro capriccio. Eppure aveva promesso anche che un giorno sarebbero tornati su quel molo e si sarebbero mangiati una pannocchia insieme. Come se mangiare una pannocchia arrostita fosse una cosa importante, qualcosa che nella vita andrebbe assolutamente fatto. Aveva tante cose in mente, tutte da poter fare con quel ragazzo. Chiudendo gli occhi si immaginò di poterlo avere al suo fianco in quel momento. Se Travie non ci fosse stato, forse sarebbero arrivati insieme alla cena. Entrambi vestiti come due modelli, così belli da far ingelosire chiunque. Ma no… La vita era diversa. Bill stava con McCoy e lui era single. Era libero come un fringuello e avrebbe sfruttato la sua libertà.

Doveva ammetterlo… Stare con William Beckett sarebbe stata una bella favola, ma essere libero era il top. Dopo anni di relazione con Bianca, riassaggiare la vita da single e tutto il divertimento che portava era la cosa che desiderava di più. Forse era meglio che quella per Bill rimanesse una cotta. Magari non proprio casta, virtuosa e platonica, pensò grattandosi i capelli, insomma un po’ di sesso non avrebbe fatto male a nessuno. No? Farsi quel ragazzo doveva essere fottutamente grandioso… Sì, una storia senza troppi impegni sentimentali. Il problema era che qualcosa provava sicuramente, o non si sarebbe fatto certi castelli in aria.

Il cellulare vibrò ancora ed aprì un altro messaggio. Ancora lui…

 From: |Bill_Beckett| Non vedo l’ora! Bene, ora mi do a Batman & Robin. #NerdAlert (Travie non ne pare contento) Ci sentiamo! ;D W.

Gabe si domandò come McCoy non potesse esser contento. Chiunque avrebbe pagato milioni di dollari anche solo per poter sedere accanto al castano, annusando il suo profumo impregnare l’aria. Certo, toccarlo sarebbe stato molto meglio…

To: |Bill_Beckett| Quando vuoi, casa mia è sempre aperta. :D Buona visione. A presto, niño! G.

Inviò e subito il cellulare prese a vibrare, nemmeno il tempo di rimetterselo in tasca. Sorrise sperando che fosse ancora il cantante dei The Academy Is… Non gli dispiacevano quelle attenzioni. Eppure no, non era lui… Pace. Avrebbe comunque trovato altro da fare, dato che il CUT ormai era vicino. Non doveva nemmeno rispondere, poteva intravedere sul marciapiede la persona che gli aveva appena scritto. Una macchiolina nera quasi invisibile tra la folla.

From: |Petey_Wtz_<3| Gabey dove sei??? Noi siamo arrivati oraaaaa… Ti aspettiamo! :DD P.

-G.A.B.E è qui a scaldare la serata, mis amigos!-

Saporta aprì le braccia non appena il taxi lo scaricò e gli altri si voltarono a guardarlo. Mancavano solo Joe ed Andy all’appello, dato che i Panic erano già arrivati tutti. Pete gli si lanciò subito addosso e lo abbracciò forte, lasciandogli due baci a stampo sulle guance perfette. Sì, la serata sarebbe stata perfetta anche così…

 

*  *  *

 

Non appena Joe ed Andy li raggiunsero, tutti i musicisti entrarono nel ristorante e si diressero al tavolo prenotato da Pete. Quest’ultimo sembrava essere euforico –sì, più del solito- e continuava a cinguettare con Gabe riguardo alla canzone appena incisa. Secondo lui sarebbe stata una delle più belle mai uscita dalla sua etichetta. Una collaborazione così non era mai stata fatta prima e avrebbe riscosso un successo che nemmeno potevano immaginare. Gabe, con tutte queste moine, iniziava ad agitarsi e a tirarsela come non mai mentre gli altri osservavano tranquilli. Stump non si pronunciava, ma assecondava le parole del leader, mentre gli altri FOB non sapevano nemmeno di che stesse parlando. Pure Urie era preso dal discorso, ma non aveva sentito manco una nota di quella tanto acclamata “Bring It”. Spence e Brent, dal canto loro, annuivano per far vedere che almeno erano partecipi al discorso.

Ryan si affondò nella sedia, sospirando stanco. Non gliene fregava assolutamente nulla di come aveva rappato McCoy o di che ritornello avesse tirato fuori Beckett. Lui voleva solo dormire e pensare alle sue canzoni. Aveva decisamente bisogno di riprendersi. Avevano fatto un solo concerto ed era come se fosse appena tornato da un tour mondiale. Il problema era principalmente uno: la frustrazione di non potersi fare Brendon. Vivere nella stessa stanza d’hotel e non poterlo avere sotto le sue stesse coperte iniziava ad essere un incubo. Si svegliava sempre a controllare se per caso il moro fosse indeciso se entrare o no nel suo letto, ma quello russava come un ghiro e non si muoveva! La cosa iniziava ad essere stremante…

Non era nemmeno molto convinto di doversi per forza presentare a quella cena. Chi glielo faceva fare? Avrebbe potuto ordinare messicano e starsene seduto sulla poltrona della sua stanza a guardare qualche documentario sui molluschi su Discovery Channel. Non gli piacevano i molluschi, ma sarebbe stato molto meglio che sentire il trio Pete-Gabe-Brendon sparare cazzate inimmaginabili. Dio, perché non si era semplicemente finto malato?! Non che non ci avesse provato, siamo chiari. Il problema era che Brendon gli aveva fatto gli occhi dolci e… Quegli occhi!!! Come poteva resistere?! Come poteva fare l’acido quando si ritrovava puntato addosso quello sguardo? Era stato costretto a vestirti  e mettersi in tiro per quella serata tra amici. E poi, sì, un po’ voleva passare del tempo con loro. Era pure contento che William e Travis non ci fossero… Non perché gli stessero sulle palle. Semplicemente non poteva vederli pomiciare quando lui era invece costretto a star lontano da Urie. Gli mettevano rabbia… eppure Bill gli stava simpatico.

-…vero Ryro? Nessuno ci crede che di notte non rompo le scatole e dormo!!!-

Sentendosi preso in causa da Brendon, Ross si voltò a guardarlo e si accorse di avere tutti gli sguardi puntati addosso. Non sapeva nemmeno di cosa stavano parlando di preciso… Poteva comunque rispondere alla domanda del cantante. La sapeva bene la risposta, dannazione!

-Dorme come un sasso. Si addormenta presto e si sveglia alle prime luci dell’alba.-

Disse, dando qualche buffetto sulla testa del moro. Questo lo guardò con gli occhioni brillanti e poi si voltò verso Joe e Patrick.

-Ve l’ho detto che sono un bravo ragazzo!!!-

-Non bisogna essere bravi ragazzi, Bden!!!!- Urlò all’improvviso Saporta, rischiando di versare il vino sulla tovaglia. –I bravi ragazzi finiscono per diventare secondi agli altri! Devi sfondarti di alcool e fare il latin lover! Così funziona!!!-

Ryan lo guardò di traverso e fece finta di non aver sentito, nascondendosi dietro al menù per scegliere che cosa mangiare. Spence gli diede una gomitata e si voltò a guardarlo interrogativo, così che notò subito che cosa voleva. Stava indicando la quantità smisurata di vino che era già scomparsa dalla parte di Pete e Gabe. Peccato che sapesse benissimo che quelli ci andavano giù pesanti con l’alcool e non c’era bisogno di farglielo notare. Insomma, si vedeva che erano già brilli nonostante non avessero ancora ordinato. Cercò di non farci caso, ma poi il sudamericano gridò qualcosa che avrebbe cambiato la serata. Ross se lo sentiva…

-Cameriere!!!! Altro vino!!!-

E quella fu veramente la fine.

Due ore dopo erano dentro un club in cui i ragazzi dei Panic erano stati fatti entrare solo perché Pete conosceva il buttafuori. Cristo, quello conosceva tutti! Pensò il chitarrista dei P!ATD mentre si guardava attorno. Sicuramente se fosse vissuto in un paesino di campagna sarebbe stato la pettegola più informata. Ci avrebbe scommesso una mano…

Osservò il produttore trottorellare tra Pat e Gabe, indeciso su chi portarsi in pista. Non ne era sicuro, ma a Ross parve quasi che non si trattasse solo di quello. Pareva che fosse combattuto su quale dei due scegliere. Fu fortunato, perché Saporta gli mollò un bacio sulla fronte prima di andare ad accalappiare una rossa tinta che ballava in mezzo alla pista. Al nanerottolo non restò altro da fare che abbracciare Stump e portarselo su un divanetto a bere. La cosa era sospetta, ma al castano non ne fregava nulla. Si voltò quindi verso la sua band ed alzò le spalle. Pure Joe ed Andy se l’erano filata ad alleggerire i barili di birra al bancone, lasciandoli soli.

-Bene, okay…- Fece Brent, guardando verso le mani di Gabe che filavano sul corpo della rossa. Tutti e quattro in verità stavano guardando quello. -…ci buttiamo anche noi?-

Ryan si domandò come avesse fatto il sudamericano ad attaccarsi a quella ragazza così velocemente, manco avesse una calamita dentro ai boxer. Non aveva altra spiegazione… Che cosa aveva di così speciale da attirare la gente in quel modo? Oh sì, insomma, parlava anche della cena! Riusciva a tenere gli sguardi incollati a sé per tutto il tempo, nonostante fosse circondato da personalità di rilievo come Wentz.

-Direi anche di sì…-

Il batterista annuì un po’ perso, prima di buttare uno sguardo al cantante. Questo stava penzolando pericolosamente, dato che aveva bevuto fin troppo vino senza esserne abituato. La cosa strana era che non stava urlando né agitandosi… E non era una cosa normale per Brendon.

-Bden? Tutto okay?-

Alla domanda di Smith il moro si voltò e sgranò gli occhi stupito, come se non si fosse accorto di essere in compagnia. Poi scoppiò a ridere da solo per un motivo sconosciuto, attaccandosi alla camicia grigia di Ryan.

-Dobbiamo ballare e fare i lat… Com’è che si dice? Ah sì!! Latin lover!!-

Biascicò con l’alito che sapeva di alcool in modo assurdo, tanto da far arricciare il naso al chitarrista. Quanto mai Saporta l’aveva deviato in quel modo! Avrebbe dovuto dirgliene quattro non appena lo avesse ritrovato in quella ressa di corpi poco vestiti.

-Tu? Tu vuoi fare il donnaiolo, Brend?- Chiese Ross, cinico. –Al massimo finiresti ad abbracciare uno sgabello in queste condizioni. E sarebbe anche l’unico attratto da te.-

Era stato un po’ cattivo in effetti. Se poi contava che lui per primo era attratto dal cantante, quell’affermazione non stava in piedi. Sospirò e se lo staccò di dosso, prima di sistemarsi il gilet. Il moro, allora, si allontanò esagitato andando a cercarsi qualcuna con cui provarci. Ryan lo guardò davvero irritato, pieno di una gelosia inspiegabile. Era stanco di quei sentimenti traditori…

-Io vado.-

Non specificò nemmeno dove, ma si diresse nel mezzo della mischia. Adocchiò una bionda che si muoveva sinuosa ed andò dietro di lei, chiudendo gli occhi ed iniziando a dondolare. Non doveva pensare a Brendon. Perché non farsi quella ragazza? Se ne era già fatte un sacco, no? Bastava che agisse come era abituato a fare e poi se la portasse nel bagno. Esattamente come stava facendo Gabe. Cazzo, quell’uomo non poteva essere migliore di lui nell’abbordare belle ragazze. Okay, aveva più esperienza dato i sette anni di differenza… Forse quel carisma che traspirava lo rendeva unico nel suo genere. Ma di certo lui aveva il fascino della giovinezza e soprattutto era Ryan Ross! Come avrebbero potuto resistere alla sua bellezza? Sì dai, lo sapeva di essere oggettivamente bello e quasi perfetto. Bastava che sorridesse alla biondina e sarebbe filato tutto liscio.

-Hey…-

Gli disse quella quando lo notò, ricambiando subito il sorriso. Gli si avvicinò ed appoggiò i gomiti alle sue spalle, allacciandogli le braccia dietro il collo. Okay, il suo charme era irresistibile e le ragazze non potevano far altro che cadergli fra le braccia. Era perfetto così… Non lo era? Perché pretendere di affondare in due grandi occhi neri? Perché voler annusare il profumo del dopobarba di Brendon, quando poteva sentire quello del balsamo di una ragazza? Osservò le iridi azzurre di lei, cercando la risposta a queste domande, ma non la trovò. Non capiva nemmeno lui perché preferiva Urie. Forse aveva il fetish del circo e non era attratto da qualcuno che non fosse uno stupido pagliaccio.

Il chitarrista cominciò a muoversi al ritmo agitato di quella musica, chiudendo gli occhi per non essere sballato dalle luci lampeggianti e dai laser. Ogni volta che spiava appena la scena, la ragazza era sempre più vicina a lui, finchè ad un certo punto sparì del tutto lasciando anche la presa. Alzò le palpebre e si ritrovò davanti Brendon che saltellava e sorrideva con le guance arrosate dall’alcool. Non capì bene come fosse arrivato lì, ma non gli importava… Andava bene così. Non gliene fregava niente nemmeno della bionda.

-Ryro!! Dovremmo metterci a fare questa musica!! Fa saltare!!!-

 -Ma smettila, Brendon! Butteresti via la tua voce in un remix?! È da matti modificarla!-

Tirò al moro una piccola spinta che lo sbilanciò appena, ma lui rise divertito, prima di appoggiargli le mani alle spalle. Una scenetta un po’ troppo gay, constatò il chitarrista, ma pace, nessuno li stava osservando! E lui voleva proprio quello. Si fermò, immobile nella calca in fermento. I piedi stabili a terra, gli occhi fissi a specchiarsi in quelli di Brend. Per quanto le casse pompassero alte, non desiderava altro che ascoltare la voce del moro in quel momento.

-Tu sei in fissa con la mia voce!!- Gridò il cantante, avvicinandosi per farsi sentire ed appoggiando la fronte alla sua. Avrebbe voluto baciarlo. –Tu credi troppo in me, Ryro!! Ma sai che ti dico? Che dobbiamo fare country! Che quello è il futuro… Clint Eastwood è il futuro!!-

Rettifica: avrebbe preferito che Brendon restasse lontano da lui ed in silenzio.

Si allontanò nel pieno dello scazzo, andando verso l’uscita. Sperava di poter recuperare la bionda, ma era finita fra le braccia di un palestrato di certo molto più dotato di lui. Fanculo, quella serata stava andando a puttane! Ogni volta che voleva Brendon per sé, finiva con l’odiarlo a morte. Non lo sopportava più…

Uscì per strada e venne investito dal caldo di Los Angeles che gli tolse il respiro. La folla si accalcava all’entrata del club, mentre le strade erano affollate e piene di vita. D’altronde era solo mezzanotte. Si slacciò il primo bottone della camicia, cercando un taxi per andarsene da lì, ma qualcuno gli afferrò la spalla. Si voltò e ritrovò ancora il suo cantante che rideva ubriaco marcio.

-RyroRyrooo… Dove te ne vai?! La notte è ancora giovane… Non… Non starai per caso scappando da me? Sei geloso di Clint Eastwood?!-

A questa domanda, la sua irritazione arrivò a dei livelli talmente alti che si sentì saltare i nervi. Perché non poteva prendere semplicemente a testate quell’essere fastidioso?!

-Vado all’hotel. Ho mal di testa.-

Disse scazzato, osservando i fari delle macchine che arrivavano. Non voleva parlare con Brendon, dato che era solo uno stupidissimo coglione che non capiva quello che provava. Era davvero seccante.

-Oh no! Eri intollerante al purè?-

-Sì. A te ed al purè.- Sibilò, sempre più crudelmente, mentre si lisciava la stoffa del gilet. –Tu non volevi stare in pista a fare il latin lover? Torna dentro, ci vediamo domattina.-

Si staccò dall’amico e fece qualche passo verso l’orlo del marciapiede per fermare un taxi. Non ne voleva sapere… Non poteva andare avanti con quella storia. Perché diavolo quel ragazzo era così scemo da non capire nulla?! Strinse i pugni arrabbiato, quando Brend arrivò accanto a lui a testa bassa ed allungò il braccio verso un’auto che riconobbe essere un taxi.

Si voltò a guardare cosa stesse combinando e si ritrovò di nuovo affondato in quegli occhi profondi. Tutta la stizza sembrò svanire in quello sguardo… Odiava Brendon quando gli faceva quell’effetto. Erano dannatamente vicini e sembrava quasi che lo stesse implorando di possederlo. Gli era improvvisamente venuta voglia di saltargli addosso e baciarlo in mezzo alla strada. Ebbe addirittura un flash di loro due che iniziavano a baciarsi in ascensore ed arrivavano al letto già tutti sbandati ed eccitati. Dovette fermare l’immaginazione, quando il cantante gli strinse il braccio e farfugliò qualcosa.

-Cosa hai detto?-

Chiese il castano avvicinandosi, ma questo si chinò in avanti e riversò sul ciglio del marcipiede il purè, l’insalata, il tofu ed il vino che aveva ingerito durante la serata. Perfetto. Il momento magico era stato rovinato.

-Quelle sono le mie scarpe!!!- Si lamentò, quando notò dove era finito il vomito di Brendon. –Grandioso!! Bel finale di serata!!-

Sbuffando e lamentandosi afferrò il moro per le spalle e lo tenne in piedi, fin quando il taxi si fermò per farli salire. La strada fino all’hotel fu un inferno ed appena furono in stanza dovette accompagnare il cantante al water, prima che rovinasse il copriletto. Fu mentre stava seduto con lui sul pavimento bianco, che questo lo guardò e sorrise storto. Era di un colorito strano che lo rendeva inquietante e per niente attraente, nonostante ci fosse un fondo di dolcezza nella sua espressione.

-Grazie Ryro…- Rise forte, chinandosi in avanti ed appoggiando la fronte al suo petto. -...se non ci fossi tu…-

-Se non ci fossi io saresti con Saporta a vomitare per strada! Chi te l’ha fatto fare di comportarti come lui?!-

Squittì vagamente incazzato, ma Urie si limitò a strofinare la fronte contro la sua camicia, perso in chissà quali pensieri. Sentì la mano del moro stringersi attorno alla propria e ci fece cadere lo sguardo. Non capiva… Sapeva solo che avrebbe potuto approfittare dell’ubriachezza dell’amico per portarselo a letto e sfogare la sua frustrazione. Ma non lo fece.

-…volevo essere figo come lui una sera.- Fece Brend, stringendogli la mano e lasciandolo allibito. –Anche Pete dice che… Che tutti vorrebbero essere come Gabe Saporta. E… insomma. Tutti guardano lui, no? Se fossi così attraente e meno scemo di certo farei conquiste. L’hai detto tu che nessuno mi vuole…-

Sentendolo a Ryan si strinse il cuore, così sorrise ed accarezzò i capelli neri e folti del ragazzo. Era davvero scemo, sì… Pensò. Però andava bene così, non voleva che Brendon fosse diverso. Era Bden… era perfetto.

-Ma smettila, idiota… Non potrai mai essere come Saporta.- Mormorò rassegnato, anche se voleva abbracciare il cantante per farlo sentire desiderato. –Lui è più alto. Alle donne piacciono quelli alti.-

Ma lui no… A lui piaceva Brend così com’era. Lo desiderava proprio perché era così.

-Sei cattivo Ryro!!!-

Nel dirlo il moro si agitò troppo e gli salì un altro conato, così che furono costretti a passare la nottata sulle piastrelle del bagno. Ma andava bene così… Parlarono tutto il tempo, tra un conato di Brendon e l’altro mentre fuori dala finestra Los Angeles viveva il suo sabato sera affannando per il caldo.

 

 

*  *  *

 

Era solo l’una e mezza di notte e Gabe non sapeva nemmeno come e perché fosse arrivato nel suo appartamento. Si ritrovò steso sul letto a guardare la ruota panoramica fuori dalla finestra. Rideva da solo, divertito da quelle luci colorate che si muovevano. Sembrava quasi che la vita potesse anche finire in quel momento… Le luci erano abbastanza. Poi si accorse che qualcosa vibrava nella tasca dei suoi jeans. Al momento gli fece il solletico e si grattò, poi si ricordò di avere un cellulare. Quando se lo portò davanti al viso, strizzò gli occhi per leggere bene, ma le parole tremavano sullo schermo e faceva fatica.

From: |Bill_Beckett| Vorrei essere ancora al molo con te. W.

Lo lesse un paio di volte, per capire quello che il ragazzo intendeva. Non riuscì bene a rendersene conto, ma sentì il cuore battergli forte. E no, non era per la troppa redbull… Si mise a sedere sul letto e si tolse la camicia per buttarla da qualche parte, poi si alzò a fatica e barcollò fino alla finestra. Il cellulare stretto in mano mentre guardava il pontile fuori dalla sua finestra. Ridacchiò appannando il vetro su cui appoggiò la fronte. Gli sembrava si poter sentire di nuovo il sapore di quelle labbra…

To: |Bill_Beckett| Io vorrei baciarti ancora. E ancora… E ancora. Perché non vieni qui? G.

Inviò senza ripensarci, crollando lungo la vetrata e sedendosi a terra. Nell’aria gli sembrava di sentire una musichetta, ma non era possibile, tutto era spento. Era la sua immaginazione, certamente. Il cellulare vibrò ancora e controllò, era veloce a rispondere quel ragazzino.

From: |Bill_Beckett| Aspettami. Arrivo. W.

Si fece scappare un altro risolino, prima che delle lacrime gli bagnassero gli zigomi. Non capiva perché tutta quella malinconia si stesse riversando nel suo organismo. Doveva essere colpa dell’alcool… Pianse come un bambino per chissà quanto, raggomitolato sul pavimento. Non aveva una ragione per cui disperarsi, anzi,  Beckett stava venendo da lui. Era felice… Allora perché quella tristezza non lo lasciava?

Fu solo quando suonarono al campanello che riuscì ad alzarsi e si riprese. Si asciugò gli occhi ed andò ad aprire, trovandosi davanti quel viso perfetto. Si avvicinò subito per baciarlo e il sapore salato delle lacrime invase il loro palato.

Forse era un sogno, una bugia. Gabe non se ne capacitava, sospeso in uno stato di ebrezza che non gli permetteva di ragionare pienamente. Nella sua testa, suonava quella melodia dolce che lo stava trascinando.

 

 

 

  * * *

 

*2o11*September

 

Un ragazzo fissa il paesaggio fuori dal tourbus. La strada scorre sotto le ruote, mentre l’aria condizionata lì dentro inizia a farsi soffocante. Si allarga appena il colletto della maglia a righe grige e nere, prima di affondarsi nel divanetto. Il suono di un videogioco arriva distante, mentre qualcuno ridacchia dicendo di aver quasi vinto la partita. Si passa la mano fra i capelli, andando a togliersi gli occhiali dalla montatura nera per appoggiarli al tavolo. È stanco… Questo tour è sfiancante, nonostante ogni sera sul palco sia invaso da un’iperattività inspiegabile. Ma lui è sempre stato così… Un po’ di musica, un po’ di pubblico, un pizzico di adrenalina e via. Cantare gli viene naturale, non puo’ fare a meno di agitarsi quando è sullo stage.

Questo gliel’ha insegnato qualcuno, anni prima. Deve tutto a lui… Quel ragazzo che gli aveva domandato di cantare per lui, di usare la sua voce per interpretare i suoi testi e la sua musica. Lo aveva fatto. Guarda un po’ dov’era arrivato grazie a lui. Ed ora? Ora dov’è lui? Dov’è?

Sospira, voltandosi verso uno dei suoi compagni di avventure. Oh, che appellativo stupido con cui definirli!! Sempre il solito coglione. Hanno appena lasciato New York dopo averci suonato con i Black Cards, dirigendosi in altre città per altre date. Da quanto sono in tour insieme, ormai? Sono una band a tutti gli effetti. Sta benissimo così. Sì, è tutto perfetto anche così.

Certo, gli piacerebbe rivedere lui, ogni volta che cerca quegli occhi nocciola. Eppure affonda in due grandi occhi azzurri che lo fissano maliziosi.

-…peccato che non siamo rimasti a New York per il quindicesimo della Fueled By Ramen. Mi sarebbe piaciuto vedere un po’ di gente.-

Mormora il ragazzo, rivolto all’amico al suo fianco. Questo fa spallucce e gli passa una mano sulla guancia, dolcemente.

Vorresti che anche lui tornasse a toccarti in quel modo, vero? Ti piacerebbe averlo ancora al tuo fianco per sentirti al sicuro. Eppure guarda dove sei, senza di lui. Sei salito così in alto, hai girato il mondo con il tuo nuovo album. Lo sai perché sei qui, eh? La promessa che gli hai fatto anni prima… Sì, quando gli hai giurato che saresti stato tutto quello che voleva lui. La sua voce, la sua musa, il suo futuro. Ma lo sei stato davvero? Sei ancora tutto questo per lui?

 

Continua…

 

 

 

 

 

_____________

 

Ciao a tutti & buon compleanno a Fever!!!!!! <3

Manco a farlo apposta Brendon e Ryan sono i protagonisti di questo capitolo –anche se Gabe c’è sempre in gran parte e vabbè, è il personaggio principale!- XD

 

Comunque… Parliamo di questo smatto.

Prima di tutto: Pete sta malissimo. Ormai non ne ho dubbi!!! XD Seriamente, tutto il discorso sulla gomma piuma, le galline e la pasta frolla non ha alcun senso!! È pazzo!

Ma parliamo di Pete Wentz, d’altronde…

Che si è scoperto stare con Patrick probabilmente, dato che si sbaciucchiano! Chissà…

Come dice Ross sembra che voglia anche Gabe.

 Ma chi non vuole Gabe Saporta?!?!?!

 

Per quanto riguarda Bill e Gabe, fanno i teenager innamorati in questo capitolo. Non volevo far arrivare Bill perché ha ancora una relazione con Trav e –come ha spiegato Gabe- non puo’ cacciarsi in casini mandando a puttane un progetto. O forse semplicemente nessuno se la sente di mandare a monte la relazione?? XD

Il capitolo finisce anche con Beckett che si presenta dal sudamericano alle due di notte… Massì! Tutti a far casino il sabato sera, non si dorme!!!

La scena continuerà nell’ottavo capitolo, non preoccupatevi!!!

 

Per quanto riguarda Ryan e Bden… Perché non li ho fatti baciare?!?? Sono così cariniii… Q__Q

Mi pento di quel che ho scritto, ma migliorerò presto la loro situazione, lo giuro!!

Per adesso sono solo coccolosi.

Anche se Ross non desidera altro che farsi Brendon in ogni momento della giornata!! XD

Bden è troppo scemo per capirlo!!

 

Per quanto riguarda il Settembre 2011 penso che capirete da voi di chi si sta parlando e che sta succedendo!!!

 

Alla prossima!!! Fatemi sapere cosa ne pensate ;D

 

Fangs up, Cobras!

 

Xoxo

Miky

   
 
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