la vertigine non è
paura di cadere
ma voglia di
volare
mi fido di te
-Ron! Ginny!- Hermione aveva il fiatone perché aveva salito le scale tre gradini alla volta.
-E’ vero quello che è successo a vostro padre?? Come sta?-
-Si, è vero purtroppo…Adesso sta così così, però ora almeno è fuori pericolo-
-E..anche il resto?- la ragazza sapeva che era stato Harry a vedere l’aggressione.
-Si..-
-Adesso dov’è?-
Ron capì subito chi intendesse l’amica, e la condusse davanti a una porta che Hermione conosceva molto bene; lei aprì la porta e, una volta entrata, se la richiuse alle spalle.
La stanza era (come sempre) vuota, e in un angolo c’era Harry che accarezzava Fierobecco.
-Harry..-
-Ciao-
-Come stai? So cosa è succ..-
-Allora saprai anche che sono una minaccia per tutti; li ho sentiti benissimo quelli dell’Ordine che dicevano che sono posseduto da Voldemort. Secondo te perché nel sogno ho visto cosa stava succedendo al signor Weasley?!?-
-Beh, noi conosciamo una persona che è stata posseduta da Tu-Sai-Chi…Perché non vai a parlarle?
-Ginny?-
-Sì. Dai vieni, non puoi isolarti così da tutti- e gli tese la sua mano.
Lui la prese, certo che quella mano fosse la più sicura del mondo, quella mano di cui si era fidato tante volte.
Aprirono la porta e Ron barcollò all’indietro.
-Cosa stavi facendo dietro la porta?-
-Io? Niente..-
-Stavi origliando, eh? Ronald Weasley non si origlia dietro le porte!- disse Hermione scherzosamente.
Ron in viso divenne paonazzo e disse qualcosa di incomprensibile.
La loro relazione era sospesa su un filo sottilissimo che rischiava di rompersi: da una parte c’era Ron, che era ancora innamorato di Hermione e quindi non aveva accettato il fatto che stessero insieme; dall’altra c’era Cho; e poi c’era Ginny.
Si, perché anche lei, anche se ora non lo mostrava più, era ancora innamorata di Harry, e per questo Hermione era molto dispiaciuta, perché loro due erano migliori amiche, e lei sapeva quanto Ginny tenesse a Harry.