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Autore: mikilily    28/09/2011    3 recensioni
Sono giorni che penso di scrivere qualcosa su Draco e Hermione. Ma non volevo stravolgere molto la storia cosi ho pensato di stravolgere solo l’ultimo capitolo del 7° libro.
Sono passati piu di 5 anni dalla fine della grande guerra Magica.
Hermione è un Auror come Draco Malfoy, tutti e due fanno parte della squadra speciale che ha per capo Harry Potter. Ma dopo che hermy riceve u invito, succedono tantissime cose. entrambi abbandonano il loro lavoro per poi rincontrarsi nell'unico posto in cui non avrebbero mai pensato di rincontrarsi.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'AMAMI PER SEMPRE. '
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7. Capitolo

-Neville stai tranquillo non succede niente, dissi esasperata.

Il mio ex compagno di casa, ora professore di erbologia, si stava rivelando un po’ troppo appiccicoso per i miei gusti e non sapevo più come comportarmi. Ginny me ne aveva parlato, ricordo ancora quello che mi scrisse non più tardi di una settimana fa…

-Hermy credo che a Neville tu interessi ancora, forse non te ne sei mai resa conto, ma era innamorato di te dal primo anno.

Sbuffai, volevo bene a Neville ma per lui non avrei mai provato qualcosa di diverso che della sincera amicizia.

-Mione, disse distogliendomi dai mie pensieri, volevo chiederti se ti va questo fine settimana di uscire con noi a prendere qualcosa alla testa di porco? Ci farebbe piacere. Mi farebbe piacere, concluse, mentre un sorriso gli illuminava lo sguardo.

Annui cercando di guardare nel punto in cui Draco era sparito. Anche questa volta non ero riuscita a parlare con lui. Sola, dovevo rimanere sola con lui per parlargli. Solo così, avrei capito il suo comportamento nei mie confronti, solo cosi poteva spiegarmi tutto.

 Quella scuola aveva troppi occhi, troppe orecchie e Draco non avrebbe mai parlato con tutti li intenti a scavargli l’anima, a leggergli la mente a guardargli il marchio che aveva nel braccio. Solamente a me avrebbe spiegato il perché del suo strano comportamento.

 Solo con me sarebbe stato nuovamente Draco e non Malfoy, il mangiamorte.

***

Erano passati due giorni da quando la preside ci aveva affidato il nuovo incarico, il club di duello, che cretinata. Dovevo rifiutare invece mi ero fatto incantare da quella vecchia strega e dal profumo di Hermione.

Ogni volta che sentivo quel profumo la mia mente, non riusciva a pensare, smetteva completamente di connettere. Pensavo solo a lei, ai suoi occhi, il suo corpo, la sua pelle sul mio.

Sogni, solo inutili sogni. Irrealizzabili.

Cazzo Draco. Smettila. Mi sciacquai la faccia con un getto di acqua gelata.

Lessi nuovamente la piccola pergamena che mi era stata recapitata di buon mattino da un gufo:

 

h.10.00 alla testa di Porco.

Ci manchi amico e vogliamo sapere come stai.

Blaise

Presi il mio mantello e uscii diretto al villaggio, sperando di non incontrare nessuno oltre ai miei vecchi amici d’infanzia ma sbagliavo, oramai lo facevo di continuo e quasi quasi mi ero abituato alla cosa.

 

***

-Scusate il ritardo, dissi entrando alla testa di porco. Mentre mi toglievo il mantello dalle spalle.

 L’autunno stava facendo spazio all’inverno e fuori s’incominciava a sentire l’odore di neve. Io amavo la neve.

 Avanzai lentamente verso il tavolo in cui tutti i miei amici erano seduti. Quando giunsi, li guardai uno a uno.

Neville era super sorridente, avevo accettato il suo invito e nonostante non fosse un vero appuntamento come sperava, ero lì con lui e molti altri, per fortuna. Accanto al professore di erbologia stava Luna, erano mesi che non la vedevo da quando era partita con il marito in cerca di animali speciali, fantastici. Era diventata una naturalista e delle ricerche strampalate del padre ne aveva fatto una professione ed era felice, ma lei lo era sempre.

Cormac  McLaggen invece importunava Calì, il solito porco pensai, prima di salutare la mia ex compagna di scuola, ora stilista affermata da quando aveva realizzato l’abito da sposa di Ginny, la mia migliore amica.

-Calì, ci sei anche tu? Chiesi. Come stai?

-bene professoressa Granger, disse prendendomi in giro. Prima di scoppiare a ridere.

Mi sedetti al suo fianco, guardando ogni tanto le mosse da polipo di Cormac, se ci fosse stata, un’altra al posto di Calì l’avrei preso per i fondelli. Ma non volevo offendere la mia amica. Quel viscido ci provava con tutte. Assurdo.

La porta del locale si aprì altre volte e ogni tanto Neville, la guardava in attesa del messia. Messia che arrivo solo dopo una buona mezz’ora.

-scusate il ritardo, disse Harry Potter notevolmente in imbarazzo, non abbiamo trovato nessuno che tenesse la piccola Lily.

Mi alzai di scatto per correre incontro alla mia amica rossa. Ginny era notevolmente stanca si vedeva dal viso, ma sorrideva. Lei aveva tutto quello che desiderava. Aveva Harry l’unico uomo che aveva mai amato, aveva i suoi bimbi tre pesti bellissime e aveva l’affetto della sua famiglia, la sua bellissima, immensa e rumorosa famiglia. Invidiavo Ginny per questo. Un’invidia buona lei lo meritava tutto quell’amore.

-accomodatevi, disse Neville facendo spazio ai coniugi Potter mentre io tenevo tra le braccia la mia bella figlioccia.

-allora ragazzi, come va al castello, disse finalmente Harry rompendo l’atmosfera fatta di sorrisi e sguardi indagatori, soprattutto quelli che Luna e Ginny lanciavano a me e Calì.

-bene Harry, ora che c’è Mione, sembra veramente il paradiso, arrossi violentemente alle parole di Neville non sapevo cosa il mio ex compagno di casa intendesse con quelle parole ma Harry mi guardò meravigliato.

Proprio quando dalla porta del locale non entrarono tre persone e il mio cuore esplose.

Ad aprire la fila c’era il medimago Blaise Zabini alto, moro con gli occhi azzurri, quasi tutte le donne del locale lo stavano guardando e lui presuntuoso ed egocentrico come Narciso si faceva ammirare. Ricordai in quell’istante che aveva addirittura un fan club al san mungo, il deficiente. Lo vidi sorridere, anzi, ghignare per essere precisi era sempre il solito sepeverde spocchioso, l’unico a cui davo ancora sui nervi, cosa reciproca del resto.

Al suo fianco Teo Nott, era alto e bello come il suo ex compagno di casa, ma era certamente simpatico al contrario di Blaise ed era il fidanzato di una mia amica, oddio un’amica di Draco, che avevo imparato ad apprezzare.

 Pansy Parkinson non era più l’oca giuliva che frequentava Hogwarts non più tardi di cinque anni fa, era diventata un legismago molto famoso a Londra. Non mi trattenni e salutai con la mano verso Teo, cosi tutti si girarono verso la porta proprio mentre i due sepeverde si spostarono e dietro di loro comparve lui.

L’ex principe delle serpi.

 Il nuovo insegnante di difese contro le arti oscure.

 Lui, l’uomo che mi evitava da settimane.

Lo guardai ammirata, aveva i capelli mossi sul viso come piacevano a me, senza gel.

I pantaloni neri aderivano alle cosce muscolose, fasciandole.

La camicia, anch’essa nera, aveva i primi due bottoni aperti che mostravano o facevano immaginare il suo petto senza la minima traccia di un pelo.

 Infilata nei pantaloni c’era la cintura nera con la doppia G, la riconobbi subito quella cintura, era opera di uno stilista babbano che mi piaceva moltissimo tanto che quello fu il mio regalo di Natale.

Quando finalmente i suoi occhi incrociarono i miei, sentii i brividi percorrermi la schiena. Che mi stava succedendo, perché i suoi occhi, il suo corpo, mi faceva quell’effetto.

Era Draco.

 Cavolo era Draco, perché non lo vedevo più come Draco la mia ancora di salvezza, il mio sostegno per andare avanti, la spalla su cui piangere. Perché?

Quando Teo arrivo al tavolo in cui eravamo seduti feci un balzo, impercettibile a tutti tranne che a Ginny. Non mi levava gli occhi di dosso, stavo pregando per la prima volta nella mia vita in un Dio in cui non credevo, pregavo perché la mia amica non leggesse i miei pensieri. I miei sconci pensieri.

-oh è una riunione Grifondoro disse Teo, guardandoci con un super sorriso. Ricambiato da quasi tutti. Tutti, tranne Neville e Cormac.

-si, Nott questa è una riunione tra amici disse Neville. Aveva cambiato tono, l’aveva cambiato proprio ora per rispondere al sepeverde.

-scusa Paciock, non volevo disturbare. Teo era in imbarazzo e non era il solo.

Erano cambiate tante cose in quegli anni, molti di noi erano diventati amici ma Neville non aveva mai dimenticato, come avrebbe potuto. I suoi genitori erano diventati pazzi dopo le torture che una donna completamente dissennata aveva inflitto a loro. La donna che aveva torturato anche me, la stessa che aveva torturato anche loro, ma molti non lo sapevano. Molti non lo sapevano che Bella Black era una pazza e non faceva differenza tra amici o nemici, lei torturava perché gli piaceva farlo.

 Aveva torturato il nipote, era stata sua l’idea di marchiarlo, era venuta a lei quell’insana idea. Tutto per punire Lucius e Narcissa.

 Avevano fallito e Draco avrebbe pagato.

Draco era una vittima non un carnefice, nessuno l’aveva capito e ancora erano pochi quelli che provavano a farlo.

-Non disturbi affatto Teo, a parlare fu Ginny. La guardai un attimo mentre aggiunse tre sedie al nostro tavolo. E continuò –Zabini, sono tutte troppo piccole per te, facendo ridere sia Harry sia Teo, siediti con noi. Qua pare ci siano ancora delle giovani donne che non hai ancora conosciuto.

Concluse Ginny guardando Calì e Cormac.

 Era evidente che l’ex portiere dei grifondoro non fosse per niente simpatico alla rossa, ma a chi stava simpatico il professore d’incantesimi.

Teo e Blaise si sedettero subito, mentre lui era ancora in piedi con il viso contratto. Aveva paura a stare con noi. Per fortuna che Luna decise di rompere il silenzio.

-Malfoy, non ti avevo riconosciuto. Disse l’ex corvonero. Ho saputo che sei diventato insegnante, la McGranitt deve essere impazzita, sorrideva Luna e lo prendeva in giro bonariamente come al solito.

-effettivamente, disse a denti stretti Cormac  McLaggen. Ma Luna non ci fece caso e continuò.

-pensa che quando sei sparito…

 Fai che non lo dica, ti prego, fai che non lo dica. Pensai…

-c’è stata una che ti ha cercato addirittura in Brasile. Stava ridendo. Sai ti ci vedo proprio alla ricerca dei Nargilli. Quello si che sarebbe uno scoop. E con fare teatrale annuncio un fantomatico annuncio sul giornale:

“ Draco Malfoy si ritira dalle scene e sceglie una vita calma e tranquilla, immerso nella natura”.

 Concluse Luna mentre tutti ridevano tranne io, Draco e Neville.

….l’ha detto… non c’erano speranze di sopravvivenza quella mattina. Abbassai lo sguardo decisamente in imbarazzo, per fortuna Luna non disse che quella ragazza che lo cercava in Brasile ero io, ma l’avevano capito tutti. Forse Neville e Cormac no, ma se il tipo di argomenti non cambiavano, l’avrebbero capito anche loro.

In mio soccorso giunsero le parole del bambino che è sopravvissuto. Se non ci fosse Harry Potter…

-comunque amico si saluta. Harry afferrò Draco per un braccio e lo strattono, era il loro abbraccio e quando vidi sul viso dell’ex, sepeverde un timido sorriso, mi rilassai anche io. Era tornato il nostro Draco, almeno in quel momento lo riconobbi come tale.

Anche se due persone vicino a me non avevano nulla di rilassato.

 Neville era allibito dal comportamento di Harry con Draco. Sì, non aveva letto i giornali negli ultimi cinque anni, il buon Neville. Era l’unico che non sapeva dell’amicizia tra i due ex nemici. Assurdo. Mentre Cormac era schifato dal condividere un tavolo con i sepeverde.

Ma non mi curai di loro e cominciai a parlare, dovevo parlare con lui. Lo desideravo. Desideravo stargli affianco.

-Dra, dissi attirando lo sguardo di tutti su di me, la vuoi tenere Lily. Mi guardo nuovamente negli occhi, m’imposi di non arrossire per quello sguardo di fuoco e dopo il suo consenso le passai la nostra figlioccia. Non prima di sfiorare la sua mano. Un altro brivido mi percorse la schiena.

Volevo Draco, lo desideravo.

La sua lontananza mi aveva fatto male.

Per me era una necessita vivergli affianco, avere il suo consenso, il suo appoggio.

Si, era solo quello, pensai tra me e me. Lo speravo. Perché se fosse stato altro, avrei rischiato di perderlo per sempre. Ed ora che era lì seduto tra Harry e Luna che giocava con Lily, che rispondeva in modo garbato a Neville. Non potevo permettermi di perderlo. Sarei sprofondata nell’abisso senza Draco.


SPAZIO AUTRICE.
BUONA SERA RAGAZZE/I
ENNESSIMO CAPITOLO, DI QUESTA STORIA, CHE NON SO SE PIACE O NO. VEDO CHE IN MOLTI LA LEGGETE MA I COMENTI SONO POCHI POCHI. DITEMI SE FA SCHIFO COSI ALMENO MI METTO IL CUORE IN PACE.
Ora veniamo al capitolo.
non è successo molto o forse si, Hermy sta cominciando a vedere draco in un altra veste ed ha paura di perderlo, cosa strana visto che lui sta scappando da lei perche non riesce a stargli vicino come amico. quindi lui  ha paura di stargli vicino come amico perche vuole di piu e lei vuole stargli vicino come amica perche ha paura che se si lancia in qualcosa lo perde. bella cosa no.
immaginate cosa succede quando incominciano le lezioni del club dei duellanti.
KISS.

P.S.
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