-Beh?- le chiede l’Hatake fingendosi imbronciato quando le apre la porta.
Lei ride e gli schiocca un bacio sulla guancia andando in cucina.
-Mmh. Guarda che non ne basta uno solo … - fa lui seguendola.
-Accontentati per ora. Ho preso la colazione!- fa lei scartando il pacchettino della pasticceria.
Cinque minuti dopo sono sul letto a mangiare le paste, l’uno di fronte all’altro, lei con le gambe incrociate, lui appoggiato alla testiera del letto. Quando finiscono, lui fa per prendere la pasta avanzata.
-Eh no, bello!- fa lei bloccandoli la mano. Lui la guarda facendo gli occhi dolci.
-No, non attacca Kakashi - fa lei scuotendo la testa.
-Allora dividiamola a metà: io ho fame- continua lui spezzandola a metà e porgendole un pezzo.
Lei lo prende e lo morde con decisione.
Lui la osserva con tenerezza. Le è rimasta della crema sull’angolo della bocca. Quando mastica gonfia le guance e osserva il cibo incrociando quasi gli occhi, come una bambina piccola. Osserva i suoi occhi pieni di gioia e le sue mani che si muovono in continuazione per rigirare la pasta. Prima la crosta, poi il resto. Lo ripete sempre Moe. Ora ha finito per prendere quell’abitudine persino lui.
D’istinto le toglie la crema sulla bocca con il dito e poi lo lecca soddisfatto.
-Antipatico. Quello faceva parte della mia porzione- fa lei mettendo il broncio come una bambina.
-Vieni qui- fa lui e la cinge attorno alle spalle tirandola sul suo petto e carezzandole i capelli.
-Io ti voglio bene, scema- le fa lui ridendo.
-E tu sei un cretino allora! E ti voglio bene anch’io!- risponde lei beffarda.
-Mh. Grazie- ride lui.
-Prego, ciccio – risponde lei ridacchiando.
-Ora sarei anche un ciccio? Quanti nomignoli hai intenzione di appiopparmi?- fa lui sorridendo.
-Uhm, ma devi sapere che è un onore essere un ciccio, perché tu non sei mica un ciccio qualsiasi! Tu sei il ciccio!
-Allora mi metterò a dieta- fa lui rassegnato.
-NO! Per carità!- fa lei inorridita.
-Ti vado bene anche così?
-E certo! Altrimenti con chi le mangio le paste alle quattro del mattino? E poi non sei mica grasso …