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Autore: TheMask    30/09/2011    5 recensioni
Questo delirio è offerto da...
Lupa nera depressiva & co.
se siete tipi sportivi, palestrati, magri, attivi e sani... non vi conviene incontrarmi per strada mentre porto a spasso la mannaia,
Ma se siete tipi depressi, con una possibilmente corta aspettativa di vita e qualche brufolo di troppo...
questo delirio fa per voi: il tripudio della banalità, che trasformerò si spera in qualcosa di meglio...
Abbiate pietà!
Backup era fuggito.
Non si parlava d’altro all’Wammy’s Hause. Qua e la si vedevano gruppetti di persone che bisbigliavano, ma non appena l’ombra di uno dei temuti e odiati sorveglianti spuntava, le persone si disperdevano, ostentando indifferenza.
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Beyond Birthday, L, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Siiii, avete capito bene: questo è un altro capitolo che vi dovrete sorbire fino alla fine!!!!

Da un vicolo ceco dimenticato dal mondo, un ragazzo uscì.

La pioggia stava finendo, ma lui era fradicio.
Sembrava un ragazzo normale, a prima vista.
Ma c’era qualcosa  che non andava in quella persona.
Qualcosa…
Le sue mani.
Erano impiastricciate di una sostanza rossa.
Rossa come il sangue.
Rossa come i suoi occhi.
Rossa come la morte.
Ma gli ultimi minuti di vita della pioggia, cancellarono ogni traccia di quel rosso.
Sia dalle mani che dagli occhi.
Il ragazzo sorrideva.
Non erano riusciti a fermarlo.
E ora poteva andare da L.
Dal suo L.
Non sapeva dov’era.
Ma l’avrebbe trovato.
E insieme sarebbero scappati.
E  insieme sarebbero vissuti.
Insieme.
Sempre.
Per sempre.

“Cioè, se ho capito bene, noi siamo stati qui tre ore a scervellarci su come uscire da questa merendina di posto e tu ora mi dici che lasciano il portone aperto?????”
“ecco… più o meno…”
“MA PORCO DI UN MAIALE CEREBOLESE!!!!”
“Mina datti una calmata!”
“PER TUTTI I CIUFOLI DI QUESTO MONDO!!!”
“E dai!”
“CHE QUESTO SCHIFO DI POSTO POSSA ESSERE COLPITO DALLA MALEDIZIONE DI CESARE!!!!”
“Questa è nuova!”
“A me sembra una cosa buna, almeno ci risparmiamo quel casino di piano, no?”
“GRRRRRRRR…”
“In attesa che tu finisca di imprecare, noi cerchiamo di capire come forzare le porte, ok?”
“Ma non sono aperte?”
“Mello, chiariscimi una cosa: quanto sei cretino da uno a dieci?”
“Undici!”
“L’importante è che tu lo sappia!”
“Intendeva le porte delle camere. Qualcuno di voi è capace di forzare la serratura?”
“L’ultima volta abbiamo tutti provato con delle graffette, ma non ci siamo riusciti… qualche idea?”
“…”
“Perfetto!”
Calò il silenzio.
“CI SONO!!!”
“Mi sa che Mina ha trovato una nuova imprecazione…”
“Deficiente! Intendo per le porte!!!”
“?”
Ora tutti la stavano guardando con gli occhi sgranati.
“Useremo le finestre!”
Un momento. Nella mia camera non ci sono finestre.
E a giudicare dalle facce neanche in quelle degli altri.
…?
“Mina nelle nostre camere non ci sono le finestre…”
“Strano, nella mia si… chissà come mai…”
“Secondo me ti considerano innocua.”
“Ok, questa è la volta che mi scappa… BRUTTI FIGLI DELLA LORO MADRE, IO NON SONO INNOCUA!!! CLARO???”
“Mina piantala di urlare!”
“HO IL FONDATO SOSPETTO CHE VOSTRA MADRE SIA UNA GRANDE, GRANDISSIMA…”
Non fece in tempo a finire la frase che si ritrovò atterrata da sei ragazzi.
“Ok, ok, sono calma, mollatemi,MOLLATEMI!!”
Dopo non meno di una decina di minuti tornò tutto alla “normalità”, e potemmo ricominciare a pensare con un briciolo di cervello.
“Resta il fatto che tu hai la finestra e noi no. Propongo che tu scappi da quella, e poi ci apri.”
“Mi sembra fattibile ma come faccio ad aprirvi?
Passammo il resto della giornata a pensare, seduti sotto quell’albero.
Alla sera, tutto era pronto.
Nascosta sotto sorrisi rassicuranti e battutine stupide, la paura si faceva avanti.
Sapevamo cosa toccava a chi scappava.
E noi stavamo per farlo.
 
Backup camminava.
Aveva sentito alla radio del ritrovamento di un cadavere vicino a uno dei grattaceli più misteriosi della città.
Allora era vicino…
Vicino a L.
E lo vide.
Una cosa colossale.
Agenti in borghese da tutte le parti.
Telecamere da tutte le parti.
Ma non era tipo da darsi per vinto facilmente.
Tempo di pensare a un piano ed era dentro.
Non gli ci volle molto a trovare la camera di L.
Ma in quel momento lui non era li.
Vide Watari con un vassoio di dolci e lo seguì.
Conosceva bene la passione del suo L.
Arrivò a una stanza piena di computer, con alcuni agenti che lavoravano.
E poi c’era lui.
L.
Accucciato sulla sedia, fissava il cucchiaino della cioccolata come se potesse svelargli il significato della vita.
Ma cosa aveva al polso?
Perché quella manetta?
E dove arrivava?
Un giovane, alto come lui, coi capelli castani e la faccia arrogante era seduto di fianco al SUO L, e lo guardava con un sorriso sulla faccia.
Cosa voleva dire?
Lo avrebbe presto scoperto.
Irruppe nella stanza, contando sull’effetto a sorpresa, prese L e gli puntò una lama alla gola.
“Una mossa ed è morto.”
Il ragazzo cui L era incatenato era caduto per terra, e lo stava fissando con la bocca spalancata.
In effetti lo stavano facendo tutti.
L non tradiva alcuna emozione.
Non avevano ancora impugnato le pistole, che idioti.
Ne approfittò, e con un abile mossa del pugnale, aprì quelle misteriose manette.
Si accorse troppo tardi che uno degli agenti aveva premuto un bottoncino rosso sulla scrivania.
L’allarme risuonò in tutto l’edificio.
Non ci fu tempo.
Gli agenti arrivarono subito.
Pistole ovunque.
Ma aveva ancora L in ostaggio.
Alzò lo sguardo, pensando velocemente.
Sentì un dolore sordo dalla gamba destra, e cadde.
Quel ragazzo, quello delle manette, gli aveva tirato un calcio a tradimento.
Brutto figlio di una grandissima bagascia!
In un attimo gli furono addosso, e in un altro attimo si ritrovò con le manette, tenuto da due agenti per le braccia.
Uno degli agenti guardò L e gli chiese:
“Sai chi è questo qua?”
Backup lo guardò intensamente.
Magari non l’aveva ancora riconosciuto.
L lo guardò freddamente negli occhi.
Avrebbe detto con disprezzo, ma non era possibile.
“Non l’ho mai visto in vita mia.”
Backup sentì qualcosa dentro di se che andava a pezzi.
L lo guardò ancora, e questa volta era evidente che lo considerava peggio che un verme, ma poi gli agenti lo portarono via.
In una macchina.
Li vide fare alcune telefonate.
Gli chiesero il suo nome.
Non rispose.
Ci arrivarono lo stesso.
Lo stavano riportando indietro.
Dopo tutti quegli sforzi.
Lo stavano riportando indietro.

Angolo dell'autrice un po' meno febbrata e sempre più pazzoide
allora, cosa posso dire....
sono quasi guarita, quindi gli aggiornamenti si faranno un filo più radi, ma ce la metterò tutta a rompervi le scatole con questa storia il più frequente possibile!
spero che ne sarete felici!!!
Oltre a ciò, volevo come sempre ringraziare tutti coloro che inaspettatamente anno aperto questa storia per sbaglio e sono stati  obbligati, cioè volevo dire invitati da una dolce e simpatica mannaia a leggere fino alla fine e recensire!
-Beyond_Birthday
-Tigre Bianca
-Lulosky
-riuga hideki
-kiki 98
baci e al prossimo chappy!!!
  
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