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Autore: ojamajo    30/09/2011    4 recensioni
I ragazzi giovani, si sa, risultano sempre affascinanti e non solo alle loro coetanee, si sente sempre più spesso di donne che iniziano relazioni con uomini più giovani di loro, soprattutto nel mondo dello spettacolo. Bella, direttrice quarantatreenne di una filiale della National Bank of America, ha un'idea più che rigida su quest'argomento e disapprova che anche le sue colleghe siano state contagiate dalla mania del Toy Boy. Potrà un evento improvviso e inaspettato cambiarle così tanto la vita da far vacillare il rigido muro di diffidenza, regole e solitudine che si è costruita? Potrà un nuovo arrivo farle trovare la capacità di amare che sembra aver perduto?
Dal Capitolo 5
Sembra che il mio abbigliamento gli piaccia molto, ma poi cosa penso? Mica mi sono vestita così per lui! "Sicura?" mormora la fastidiosa vocina del mio grillo parlante "sei anche andata a fare shopping con Tanya, e tu odi fare shopping, soprattutto con lei."
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Ciao a tutti! Lo so sono in ritardo, ma questo capitolo mi ha dato non poco filo da torcere, l'ho scritto e riscritto in continuazione, spero di essere riuscita a renderlo bene. Mi scuso per eventuali errori lessico grammaticali che potrete trovare, credo di averli eliminati tutti, ma capisco che per qualcuno abituato ad avere a che fare con la grammatica possa dare fastidio.
Buona lettura



POV EDWARD
Maledettissimo rumore, che cos'è?
Mi sta perforando le orecchie: oh la sveglia!
Ma perchè non si spegne? 
Che non sia quella?
Allora il cellulare.  
Apro un occhio : no il cellulare non sta squillando però ci sono.. oddio 15 chiamate? E anche dei messaggi.Che è successo? 
Ieri sera sono tornato a casa dopo aver cenato con Bella e non c'erano, credo. No ora che ci penso non ho proprio guardato il cellulare ieri sera, sono stato troppo impegnato a ricordare la splendida serata passata e con quei pensieri mi sono addormentato. 
Quello di questa mattina è stato un pessimo risveglio, ma finalmente il mio cervello sembra essere tornato a funzionare e mi accorgo che a svegliarmi è stato il suono del campanello. 
Indosso pantaloni e maglietta e mi dirigo ad aprire, controllando intanto sul cellulare chi abbia così tanta fretta di parlarmi: il numero che si ripete sullo schermo è quello di Jasper, forse, penso, è successo qualcosa a Seth e Rose, eppure sembravano stare bene ieri pomeriggio.
Trovare Jasper sulla porta non fa che aumentare i miei timori ancora di più.
- Jazz che succede? Rose e Seth stanno male?- gli chiedo ansioso.
- No, perchè dovrebbero?- la sua risposta è quantomeno strana
- Jazz, mi fai quindici chiamate e mi mandi non so quanti sms, suoni a casa mia il sabato mattina all'alba e mi chiedi pure perchè mi preoccupo?-
- Sono le nove - mi risponde lui.
- Appunto, l'alba- 
- Va beh, tanto ormai sei sveglio, posso entrare? - 
- Sì e ti prego dammi una valida motivazione per tutto questo per favore - 
- Si certo. Senti Edward ieri sei venuto in ospedale con tre tue colleghe, la più giovane Alice, è la tua ragazza? O sei anche solo interessato a lei? -
- No Alice non è la mia ragazza, anzi nemmeno mi interessa, è un'amica, che oltretutto ti volevo presentare appena ne avessi avuto l'occasione. No! Aspetta un attimo! Tu! Tu mi hai buttato giù dal letto all'alba per chiedermi se sto con Alice?! - Credo che gli occhi mi siano usciti dalle orbite per la sorpresa, o per la rabbia, o per tutte e due le cose.
- Beh io ho provato a chiamarti ieri sera, e anche a mandarti degli sms, ma tu non rispondevi. Così ho pensato al peggio, pensavo fossi con lei, che aveste un appuntamento e sono andato nel panico. -
- Ho capito, ma non è che sto con tutte le ragazze che conosco Jasper, posso sapere come ti è venuto in mente che stessi con Alice? -
- Edward, ieri mentre uscivi dalla stanza d'ospedale Rose ha usato Lo Sguardo, che avrei dovuto pensare? -
Rose e il suo famoso Sguardo mi devono almeno un paio d'ore di sonno.  
- Jazz, io credo che l'istinto di Rose faccia cilecca ultimamente, non è la prima volta che usa Lo Sguardo in questi mesi, ma  davvero non c'è nulla a cui possa riferirsi, tantomeno a una storia con Alice. -
- Allora davvero non ti interessa? -
Quando è in questo stato, e purtroppo non è la prima volta, Jasper mi irrita molto, insomma può un ragazzo come lui, deciso quando si tratta di incastrare un criminale, perdersi in un bicchier d'acqua ogni volta che incontra una ragazza? Per non parlare poi di quanto si fa influenzare dall'istinto di Rose: insomma può capitare che sbagli anche lei? Soprattutto considerando quanto deve essere scombussolata dalla gravidanza e dal parto.
- Si Jasper, già te l'ho detto, non mi interessa. - 
- Allora senti avrei un'idea -


Sono stato il primo a pensare che Alice e Jasper fossero perfetti l'una per l'altro, a voler trovare un modo per farli conoscere e mi sono anche stupito di questo considerando che Alice è stata anche una collega di Rose. 
Alice però ha avuto più problemi di quanto inizialmente pensassi a rompere con Jacob Black. Lui infatti si è velocemente stufato di Lauren ed ha cercato in tutti i modi di tornare con Alice, compreso inviarle mazzi di rose ogni giorno a lavoro. Lei non ha mai ceduto, malgrado il tarlo del dubbio abbia iniziato a scavare nella sua decisione: se fosse stato sincero questa volta? 
Per fortuna venerdì scorso ha deciso di porre una definitiva fine a tutto questo, affrontando Jacob Black e dicendogli fermamente di lasciarla stare e dimenticarla.  Malgrado questo non ero così convinto che sarebbe finita, se quello stesso giorno lei non avesse incontrato  Jasper, sono più che convinto che la differenza l'abbia fatta lui, questo è il reale motivo per cui ho deciso di aiutarlo. 
Lui avrebbe voluto incontrare casualmente Alice all'uscita per invitarla insieme a me a prendere un aperitivo. 
Conoscendo meglio gli orari che facciamo, gli ho proposto di venire semplicemente con noi a pranzo durante il suo giorno libero, oggi. 
Sono consapevole che così facendo i pettegolezzi di Jessica, Lauren e Angela aumenteranno vertiginosamente, ma Jasper è disposto a correre il rischio, pur di vederla.
Mi ha appena mandato un sms per avvisarmi che è appena arrivato. 
- Ehi Alice, mi ha mandato un sms il fratello di Rose, è qui di passaggio così vado a pranzo con lui, vieni con noi? - 
Lei si illumina e accetta, cosa di cui non avevo il minimo dubbio, soprattutto dopo aver assistito al loro primo incontro. 
Così esco insieme a lei ed incontriamo Jasper, inutile dire che mi sento veramente di troppo, ma per un amico queste cose si fanno. 
Per fortuna sono veloci a servirci, così posso allontanarmi da loro con una scusa e lasciarli soli. 
Mi avvio verso la filiale chiedendomi cosa  posso fare in attesa di poter entrare. 
- Che fai Edward, entri o preferisci venire a prendere un caffè con me? - 
- Vada per il caffè - 
Bella mi ha salvato.
- Per tua fortuna ho intuito che saresti arrivato prima - 
- Davvero? - 
- C'ero pure io in ospedale venerdì , ricordi? -
Sorrido. E' stata molto molto carina, non mi andava di stare solo seduto su una panchina per mezz'ora. 
- Secondo te come sta andando?- Mi chiede Bella, stupendomi non poco con questa domanda, ho già appurato che non è una pettegola, per cui può solo essere veramente interessata al benessere di Alice. Mi chiedo come mai, non credo che sia solo affezionata ai suoi dipendenti.
- Oh ti assicuro che non si sono nemmeno accorti che ero con loro, per cui direi che sta andando bene. - 
- Meno male, almeno non rischia di finire come me. - mormora Bella.
Non so se stesse parlando con me o no. 
- Scusa non ho capito - le dico, dandole così la possibilità di decidere se dirmi quello che ha detto o no.
- Niente, lascia stare. - 
Preferisce evitare di parlarne, per cui la seguo in filiale, senza insistere.


Alice ha passato tutto il pomeriggio a ringraziarmi e a raccontare tutto quello che si sono detti, risparmiandomi per fortuna tutti i dubbi  che, sono sicuro ancora ha. 
Arrivato a casa non mi stupisco di trovare  Jazz sul portone, in evidente agitazione.
- L'ho invitata a uscire sabato -
- Lo so me lo ha detto Alice. -
- Ah bene, ti ha anche detto anche altro?-
- No Jasper, stavamo lavorando. -
- Ah va beh, ma se ti dice qualcosa che non va me lo dici vero Edward?  Comunque il problema è questo dove la porto? Edward vorrei un consiglio. Dove la posso portare per fare colpo. Vorrei che sembrasse una di quelle scene romantiche che si vedono nei film. E tu tra di noi sei sempre stato quello più romantico.- 
- Jasper, per favore, devi scegliere tu, ad Alice questo farà piacere, qualcosa "da Jasper" non qualcosa pensato e programmato a tavolino suggerito da me.  Se vuoi far colpo su di lei non esagerare sii te stesso, scegli un posto in cui ti sentirai a tuo agio e potrai essere te stesso. Alice ha bisogno di realtà non di finzione, anche se la realtà non è romantica come i film.- 
- Va bene, ci penso - 
Appena Jasper chiude la porta ed esce mi squilla il cellulare. 

" Edward ma se non so dove mi porta come faccio a decidere cosa mettere? "

Sospiro e rispondo ad Alice. A sabato sera mancano ancora quattro lunghi giorni, sarà dura.



Tra una chiamata di Jasper e le mille domande di Alice sono finalmente arrivato a venerdì sera: esco con Bella, mi porterà nel suo ristorante preferito.
Mi sento agitato, questa settimana ho sempre visto la Direttrice, quella che si isola da tutti, fredda distante, un pezzo di ghiaccio. In un'unica occasione ho potuto vedere  la Bella conosciuta la settimana scorsa: martedì, in quei pochi minuti in cui abbiamo preso un caffè insieme, dopo che avevo lasciato Alice e Jasper soli a pranzo.
Quale delle due vedrò stasera? 
Sono in macchina sotto casa sua che la aspetto, vorrei essere sicuro di non trovare un muro, non saprei come trascorrere la serata. Perchè le ho chiesto di uscire con quella scusa patetica del voler conoscere il suo ristorante preferito? Cosa mi è saltato in mente? Mi sono lasciato incoraggiare dal suo comportamento della settimana scorsa, ma forse è stato solo un momento, una cosa che non si ripeterà. Inizio a pensare di aver fatto un errore gigantesco. 
Esce dal portone, è la prima volta che non indossa un rigido tailleur grigio che porta al lavoro, ma un jeans nero attillato, con stivaletto e camicia bianca: sta molto meglio vestita così.
Si guarda intorno finchè non nota la mia macchina e le si apre un piccolo sorriso in volto. Mi basta questo, per cancellare tutti i miei dubbi, sono sicuro che questa sera sarà solo Bella.
- Allora, dove mi porti stasera? - 
- Segreto! Ti do le indicazioni così lo vedrai solo una volta arrivati. - 
- Okay capa - mi sembra la diverta questo gioco, ed anche a me non dispiace, per cui acconsento volentieri.
Arriviamo davanti a un ristorante giapponese: ottimo amo il sushi.
- Eccoci qui. Ho pensato di portarti qui perchè adoro mangiare al nastro. - 
- Piace anche a me, beh in realtà mi piace quando non sono con Emmett, quando c'è anche lui mi vergogno da morire, prende tutti i piatti che gli passano davanti, quando vengono a ritirarli abbiamo sempre vicino una pila che è quattro volte quella degli altri. Sono più che sicuro che nelle cucine hanno le nostre foto con la scritta : io qui non posso entrare, sai come si fa con i cani - 
- Anche la mia amica Irina è così, ma ho il sospetto che lo faccia perchè a casa la suocera non la fa mangiare abbastanza, con la scusa che deve mantenersi magra per continuare a piacere al suo bambino.  Dammi retta Edward, mai andare a vivere nella casa di fianco alla propria suocera! - 
- E non è ancora scappata? Una persona normale l'avrebbe fatto! - 
- Credo non voglia dare alla suocera la soddisfazione di andarsene, ormai la loro è una vera e propria lotta senza esclusione di colpi. -
Ci sediamo al tavolo che ancora ridiamo, mi accorgo che quando sorride le si creano due splendide fossette agli angoli della bocca. Sto per rispondere, quando mi squilla il cellulare:

" Ma cosa mi metto domani? Meglio jeans e camicia o un abito vero e proprio? Secondo te cosa preferisce lei? "

Non ho nemmeno finito di leggere che il cellulare suona di nuovo:

" Tu lo sai dove mi porta? Lo so che lo sai! Ti prego dimmelo! Non so che cosa mettermi!"

E' ufficiale, Jasper e Alice mi faranno impazzire, ma ora non ho intenzione di rispondere, rischio di offendere Bella. Per evitare che il cellulare squilli continuamente inserisco la vibrazione e me lo rimetto in tasca riprendendo il discorso con Bella. 
- Non capisco la rivalità tra moglie e suocera. Che senso ha?  Come quei padri iperprotettivi nei confronti delle figlie, per cui il genero non va mai bene! -
- Non so proprio cosa dirti, ma anche mio padre era così quando vivevo da lui, al solo nominare un ragazzo si irrigidiva. Non che abbia mai avuto occasione di conoscere un mio ragazzo! - 
- Io invece ricordo fin troppo bene il primo incontro con il padre di una ragazza: il giorno in cui sono andato a prenderla a casa per portarla al ballo dell'ultimo anno del liceo. E' stata un'esperienza traumatizzante, il padre di lei era severissimo mi sono quasi stupito che non mi abbia chiesto di fargli vedere le analisi del sangue  prima di farla uscire con me. L'alito però ha voluto sentirlo per scoprire se puzzava di alcool: è stato imbarazzante, per mia fortuna ho sempre rispettato le regole. -
- Beh almeno capisci perchè non ho mai portato ragazzi a casa, Charlie era il capo della polizia, era armato e soprattutto i ragazzi con cui uscivo ai tempi non erano rispettosi delle regole quanto te. - 
- Li avrebbe portati nella vostra sala per gli interrogatori privati e messi sotto torchio per ore, come in quel film con Robert De Niro? -
- No! Io credo non gli avrebbe nemmeno dato il beneficio del dubbio, gli avrebbe sparato non appena avesse sentito la macchina fermarsi nel vialetto! - 
Cala un momento di silenzio. Bella sta osservando una strana polpetta nel suo piatto, sembra voglia dire qualcosa ma non trovi il coraggio. Prendo un maki al tonno e inizio a mangiarlo, per non farle notare che mi sono accorto di questa sua indecisione. 
- Posso chiederti una cosa Edward? - mi dice infine, sebbene con ancora un po' di timore.
- Certo - mi ha incuriosita questo suo comportamento così timido.
- Ecco.. quando sono scesa da casa prima, sembrava che tu avessi ingoiato un rospo all'idea di venire a cena con me - 
Non me la sento di spiegarle tutti i pensieri assurdi che mi sono passati per la testa in quel momento, io stesso devo ammettere che sembravo terribilmente Jasper nei suoi momenti peggiori. 
- No Bella, anzi, a me piace uscire a cena insieme, solo che credevo di essere stato io a osare troppo, proponendoti una seconda cena, ma l'altra volta sono stato bene ed è stato spontaneo chiedertelo. - 
- Anche a me fa piacere, possiamo anche farlo diventare un impegno fisso il venerdì sera. Ovviamente sempre che tu non abbia impegni. - Mi dice arrossendo leggermente. - Ma come mai pensavi di aver osato troppo? - 
- Perchè questa settimana mi sei sembrata molto fredda, per cui mi è venuto il dubbio di averti infastidita. - Le rispondo mentre una parte di me gongola all'idea di poter ancora uscire dopo stasera, la compagnia di Bella mi piace forse troppo. 
- No no Edward, te lo assicuro. è solo che non amo i pettegolezzi, fanno più danni di un'esplosione nucleare. Voglio evitare qualsiasi fraintendimento. Nuocerebbe a entrambi. - 
- Pensi che sia sconveniente perchè sei il mio capo? Sono solo cene tra amici, non appuntamenti. - 
- Lo so che sono solo cene, e so che non c'è niente di sbagliato, ma è meglio che resti una cosa tra noi. Non mi fido dei pettegoli - 
Me n'ero accorto, ma la sua mi sembra una reazione un tantino esagerata, mi chiedo cosa le sia successo da temere così tanto i pettegolezzi, forse un giorno lo scoprirò. Sono sicuro che dietro a Bella si nasconda un mucchio di sofferenza, celata agli occhi degli altri. 
E' di nuovo piombato il silenzio, vorrei interromperlo ma non so cosa dire, per cui decido di cambiare argomento.
- E dimmi Bella, qual'è l'ultima volta che sei stata in una sala giochi? - 
Prendo mentalmente appunti per il futuro di non farle mai domande troppo personali e di lasciare sia lei a parlare, onde evitare spiacevoli mutismi.
- Il giorno in cui hanno presentato "Supermario Bross" - Urgh un'eternità fa. Io avevo cinque anni allora. - Ricordo che era pieno di miei coetanei e di bambini e che ho fatto ore di coda per riuscire a fare una partita! Ma avevo 19 anni, non potevo perdermelo, era l'evento dell'anno. - 
- Devo assolutamente portartici allora! Venerdì sei prenotata, serata in sala giochi, devi aggiornarti un po'. Certo Supermario continua a dare la caccia a funghetti e a cercare di salvare la principessa, ma ci sono tanti videogiochi più interessanti che tu proprio non conosci! - 
- Certo che è proprio impedito Supermario se sono ventiquattro anni che cerca di fare la stessa cosa! - commenta lei divertita.
- E tu non conosci il ragazzino che sta ancora girando il mondo per collezionare i Pokemon, ovviamente tutto a piedi! -
- Oh è il testimonial della Nike? Uno sportivo nato! -
- Ahah ogni tanto fa pena a qualcuno e gli regalano una bicicletta. Ok lo ammetto ho tutte le versioni! Ognuno ha le sue debolezze. -
Scoppiamo entrambi a ridere, Bella è una persona molto piacevole, quando si apre un po',  così la serata continua tranquilla, senza più intoppi tra ricordi della gioventù di Bella e racconti del mio passato.
Scopriamo che entrambi abbiamo frequentato Dartmouth:
- Ma tu sicuramente non hai conosciuto il Terrore di Dartmouth! - 
- Chi, la moglie del custode? - 
- Sì lei, ma era già vecchia quando la frequentavo io, ora quanti anni avrà cento? - 
- Probabilmente è un robot, non ci sono altre spiegazioni! - Okay questa mi sa molto di un'uscita alla Emmett, ma è effettivamente una voce che girava al college.
Mentre discorriamo piacevolmente del Terrore, e di vari aneddoti ad essa legato, decido che il continuo vibrare del telefono nella mia tasca è veramente fastidioso, per cui cerco di spegnerlo del tutto. Nel farlo noto che ci sono 15 chiamate e 30 sms, non mi serve controllare chi me le ha fatte. Saranno equamente distribuite tra Jasper ed Alice. 
- Ragazza gelosa? - commenta Bella, che deve aver notato lo sguardo allucinato che ho lanciato al telefono.
- Ma quale ragazza gelosa, magari! Le ragazze gelose e ossessive si lasciano. Questi sono Alice e Jasper, domani sera hanno un appuntamento, il primo, e mi stanno facendo impazzire, è da martedì che va avanti così -
- Sono così ansiosi? -
- Beh Jasper lo sapevo, ma Alice è stata una scoperta, non sono abituato a vederlo in questo stato. - 
- Sai come si dice no?  Dio li fa.. -
- e poi li accoppia - la interrompo.
- No in questo caso direi ed Edward li accoppia - scoppia a ridere, ma non una di quelle risate moderate che ha usato fino ad ora, una risata cristallina che si è estesa finalmente fino agli occhi. Mi rendo conto per la prima volta che quando ride sembra una ragazzina. 
Finiamo la cena in allegria e la riaccompagno a casa. 
- Ti devo ringraziare Edward per prima a cena - mi dice guardandomi negli occhi, mentre mi fermo sotto casa sua. - So di essere stata particolarmente dura, vorrei ringraziarti per aver cambiato il discorso ed avermi tolto pensieri tristi dalla mente. Sai quando ancora vivevo con mia madre a Phoenix, i primi anni di medie e di liceo, i miei compagni pensavano che io fossi una poco di buono, solo perchè girava voce che mia madre facesse la prostituta, in quanto cambiava spesso e volentieri compagno. Le ragazze mi emarginavano prendendomi in giro, i ragazzi invece speravano sempre di "farsi un giro" con me. Tutto per quel falso pettegolezzo su mia madre. - vedo che i suoi occhi si rabbuiano. Nessuno meglio di me sa quanto i ragazzi al liceo siano cattivi. 
- Per fortuna a Forks è andata meglio, è vero tutti mi evitavano perchè ero la figlia del capo della polizia e temevano facessi la spia a mio padre, ma quanto meno evitavo le battutacce pesanti.  A Dartmouth poi nessuno mi conosceva e ho ricominciato tutto da capo, ma da allora sono stata terrorizzata dai pettegolezzi! -
- Bella non mi devi spiegare nulla, davvero, ho capito che preferivi non parlarne, non voglio che ti senti costretta a raccontarmi cose che ti fanno star male. - Ho una voglia inspiegabile di abbracciarla, ma mi trattengo, sento che sarebbe osare troppo.
- Sai con te riesco ad aprirmi in modo quasi inspiegabile, non mi sento forzata  a parlartene. E' una cosa totalmente nuova per me, non la capisco e un po' mi spaventa, ma non riesco a farne a meno. - Detto questo mi saluta e rientra in casa.
Rientrando rimugino sulla serata, su quello che è successo, su come mi sono sentito. Più di una volta avrei voluto essere più vicino a lei e sono felice che i nostri incontri non finiscano qui. Ma, almeno da parte mia non sono incontri tra amici, lei mi piace, anche se so che nulla potrà mai accadere. E mentre mi addormento mi torna alla mente Lo Sguardo di Rosalie, ed un pensiero mi attraversa, forse la gravidanza non ha sballato il suo istinto e forse mi sto mettendo nei guai.




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Come avete visto Edward inizia a capire di essere attratto da Bella, ma Bella cosa pensa realmente di Edward? E soprattutto questa differenza d'età influirà sui loro rapporti?
Al prossimo capitolo ragazze. XD





 
   
 
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