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Autore: happylight    30/09/2011    6 recensioni
Decidere di mettersi a dieta non ha mai avuto conseguenze così terribili.
Tra fraintendimenti, scenate e crisi di nervi si consumeranno le peggior settimane del piccolo nordico, sottoposto alle non molto desiderate attenzioni dei fratelli maggiori…
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Danimarca, Finlandia/ Tino Väinämöinen, Islanda, Norvegia, Svezia/Berwald Oxenstierna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Non pensare a domani. Non pensare a domani. Non pensare a domani.”

Questo si ripeteva Islanda, mentre osservava i suoi fratelli rilassarsi in salotto dopo cena.

Svezia e Finlandia erano seduti davanti a una scacchiera, concentrati sulla partita. Il primo fissava imbronciato i pezzi sui quadrati bianchi e neri, cercando il modo di impedire al finnico di batterlo in modo vergognoso per la terza volta consecutiva. Quest’ultimo aveva il solito dolce sorriso sulle labbra, mentre si faceva rimbalzare in mano la regina di Svezia e aspettava che l’avversario facesse la sua mossa.

Norvegia era sdraiato sul divano e stava leggendo l’ennesimo libro, mentre su una poltroncina accanto Danimarca stava montando gli ultimi mattoncini Lego che gli occorrevano per completare il modellino di una nave vichinga.

“Ecco fatto!” esclamò, sistemando una minuscola bandierina in cima all’albero maestro “Che te pare, Ice?”

Il piccolo nordico guardò la nave in miniatura, su cui il biondo stava sistemando delle figurine che assomigliavano incredibilmente agli altri nordici.

Norvegia abbassò il libro e fissò il modellino, per poi dire con voce atona “Non mi dirai che te li sei fatti fare su misura, quei personaggi?”

Afferrò l’omino che avrebbe dovuto rappresentarlo. Aveva un cappellino blu in testa, un vestito da marinaio e sul viso un’espressione scocciata.

“Certo!” replicò allegro Danimarca “Ho mandato delle vostre foto e in base a quelle hanno fatto le figurine!”

Una vena pulsante comparì sulla tempia del norvegese. Per un momento strinse il giocattolo tra le mani, come se fosse seriamente intenzionato a spezzarlo a metà, poi sembrò lasciar perdere e lo risistemò sulla nave.

Prese l’omino che rappresentava Danimarca e lo guardò un attimo.

“Questo non va bene.” sussurrò piatto “L’espressione non è abbastanza stupida.”

Il danese sembrò stare per replicare qualcosa, ma dal tavolo accanto si levò il grido di vittoria di Finlandia.

“Yay! Ho vinto!” esclamò allegro, puntando il dito verso il re di Svezia, rovesciato di fianco alla scacchiera.

Danimarca colse al volo l’occasione, e avvicinandosi allo svedese gli mise un braccio attorno alle spalle, come a volerlo consolare.

“Perso tre volte di fila, eh?” disse sogghignando “D’altronde la strategia non è mai stata il tuo forte, neanche in passato…”

Svezia sobbalzò e si girò a guardare il biondo che aveva un enorme sorriso strafottente in faccia.

“Sapessi in quante battaglie mi hai reso la vita facile! Forse avresti dovuto dare più retta a Fin…”

Gli occhi dello svedese emisero uno scintillio maligno prima che lui afferrasse la scacchiera e la sbattesse con violenza sulla testa del danese.

Poi si alzò e uscì dalla stanza senza dire una parola.

“Non sa proprio perdere…” sussurrò Danimarca massaggiandosi il punto della testa dove sicuramente sarebbe spuntato un grosso bernoccolo.

Finlandia sorrise e si mise a raccogliere i pezzi degli scacchi che erano finiti a terra.

“Vorrà dire che la prossima volta lo farò vincere almeno una volta…” 

“No, non lo fare!” replicò pronto il danese “Gli fa bene abbassare la cresta ogni tanto.”

“Allora cosa dovremmo fare a te?” disse in un sussurro Norvegia.

“Ehi! Io sono una persona molto modesta! Dico solo le cose come stanno!” rispose l’altro gonfiando le guance.

Il norvegese fece un verso poco convinto, afferrò il libro e si allontanò verso le scale. Poi sembrò ripensarci un attimo, tornò indietro e indicò il fratello con il dito.

“Ci vediamo domattina.”

Uno strano sorriso gli si dipinse in volto.

Islanda rabbrividì istantaneamente, fissando la strana espressione sul viso del fratello. Sbagliava o per un attimo vi aveva letto un ghigno sadico?

Fece cenno a Mr. Puffin di andare e salì le scale fino alla sua camera, cercando di scacciare dalla mente la sensazione di essere perduto.

“Pensa ad altro. Pensa ad altro. Pensa ad altro.”

Ma come faceva a pensare a qualcos’altro?

Era la fine, la mattina dopo lo avrebbero scoperto.

Si sedette sulla poltrona, torcendosi nervoso le mani, mentre la pulcinella di mare lo fissava preoccupato.

Erano bastate tre parole sussurrate dal fratello nel solito tono privo di inflessioni durante la cena quella sera per decretare la sua condanna.

“Domattina ti pesi.”

Islanda aveva lasciato cadere la forchetta rumorosamente ed aveva fissato ad occhi sbarrati il norvegese.

“Dopo due settimane dovremmo vedere se sei dimagrito o no.”

Il piccolo nordico era sbiancato, e non era riuscito ad ingoiare nessun’altro boccone.

Gli altri sembravano non essersi accorti di nulla, e continuarono a mangiare come se niente fosse.

Non si erano accorti del cambiamento che avevano operato in Islanda quelle poche parole.

Certo, forse non si erano neanche accorti che il piccolo nordico in quelle due settimane non aveva perso un etto.

Islanda nascose il viso nelle mani, appoggiando la schiena contro il morbido velluto della poltroncina.

Poi alzò lo sguardo, fissando la fonte di tutti i suoi guai.

Lo sapeva, non sarebbe mai riuscito a smettere.

Tanto valeva arrendersi, ed accettare il proprio destino.

 

“Ma com’è possibile?” esclamò a gran voce Danimarca, fissando incredulo i numeri sulla bilancia.

Alzò lo sguardo verso Islanda, in piedi sopra il piatto con indosso solo le mutande, completamente rosso in volto per l’imbarazzo.

“Mi posso rivestire adesso?” disse in tono rabbioso. Odiava stare nudo davanti agli altri.

Norvegia gli fece un cenno con il capo e il piccolo nordico afferrò la camicia ed infilò il braccio in una manica.

“Ma Norge!” continuò imperterrito Danimarca “Com’è possibile che non abbia perso neanche un chilo? Guarda Finlandia! Se va avanti così potremo suonare lo xilofono sulle sue costole! E invece lui è sempre uguale!”

Additò con l’indice Islanda, che se possibile diventò ancora più rosso.

Norvegia alzò le spalle, e sussurrò “Non importa, continuiamo con la dieta.”

Il danese rimase un attimo interdetto, poi aprì bocca per dire qualcos’altro, ma fu fermato dalla mano del norvegese che salì in aria a fargli cenno di tacere.

“Ho detto che continueremo con la dieta. Chiusa la questione.”

Danimarca chiuse la bocca e borbottando qualcosa di incomprensibile uscì dalla stanza.

Islanda non riusciva a credere a quello che era appena successo.

Com’era possibile che il fratello non si fosse arrabbiato, non avesse indagato o comunque non avesse fatto nulla per capire come mai non era affatto dimagrito?

Norvegia si voltò verso Finlandia e Svezia, che fino a quel momento erano rimasti in silenzio in disparte.

“Vorrei evitare di avervi tutti e due sulla coscienza, sarebbe una scocciatura se moriste di fame.” disse in tono piatto “Quindi stasera andremo a mangiare fuori.”

I due si guardarono stupiti tra di loro, per poi fissare il norvegese come se non riuscissero a credere alle parole che erano appena uscite dalla sua bocca.

“Tu ovviamente resti a casa.” Norvegia girò lo sguardo verso il fratello “Ti preparerò il pesce prima di uscire.”

Islanda storse la bocca, ma non disse nulla.

Ancora non riusciva a credere alla propria fortuna sfacciata.

Aveva paura che il fratello si sarebbe insospettito e sarebbe andato a frugargli in camera in cerca di cibo nascosto, come aveva fatto il primo giorno di dieta.

Ma evidentemente non lo avrebbe fatto.

Sbuffò, ma restò in silenzio ed uscì dalla stanza per poi tornare alla propria camera.

Una volta dentro chiuse a chiave la porta e appoggiò la schiena sul legno, sospirando di sollievo.

Poi si avvicinò al letto, si abbassò sdraiandosi sulla pancia ed allungò la mano sotto il mobile.

Le dita cercarono al buio, finché non trovarono una cordicella nascosta.

Islanda sorrise e tirò, ritrovandosi in mano un pezzo d’imbottitura della testata del letto.

Girò lo sguardo verso il suo piccolo nascondiglio ed afferrò un sacchetto di liquirizie ripiene.

Rimise tutto a posto e andò a sedersi su una poltrona, prese una caramella, se la infilò in bocca e chiuse gli occhi godendosi il sapore.

Mr. Puffin gracchiò sulla sua spalla, schioccando il becco.

Islanda subito pescò una liquirizia dal sacchetto e gliela offrì; la pulcinella di mare la ingoiò soddisfatta e poi fece cenno con il capo di volerne un’altra.

Il piccolo nordico lo accontentò. In fondo era lui che riforniva la sua scorta segreta, volando in segreto fino al negozio e tornando indietro con i pacchetti dei dolci stretti tra gli artigli.

Lo guardò saltellare allegro sul bracciolo della poltrona, per poi tuffare direttamente il becco dentro la busta delle liquirizie.

Islanda si rilassò, godendosi il momento.

Per ora era salvo.

 

Danimarca aprì la porta senza bussare, per poi bloccarsi di colpo.

Norvegia era in piedi davanti allo specchio e si stava annodando una cravatta blu scuro sopra una camicia a righine azzurre.

Sembrava non essersi accorto dell’improvvisa intrusione, o almeno non dava cenno di curarsene.

Il danese chiuse la porta con circospezione e gli si avvicinò.

“Esci stasera?” chiese curioso, fissando il riflesso dell’altro nel vetro.

Norvegia finì di sistemarsi il colletto, poi si allungò verso il cassettone per afferrare la molletta a forma di croce e sistemarsela sui capelli.

Finita l’operazione si girò verso l’altro, che stava aspettando in piedi con le braccia conserte.

“Io, Fin e Sve andiamo a cena fuori.” disse atono, sorpassandolo diretto verso l’attaccapanni.

Danimarca pensò che gli si fosse scardinata la mandibola dalla sorpresa. Cercò di figurarsi in mente la scena alquanto improbabile delle tre sopracitate nazioni, sedute attorno a un tavolo di ristorante, intente a chiacchierare allegramente davanti a un piatto di arrosto.

Poi qualcosa gli scattò in mente.

“Ehi, come mai solo voi tre? Non è giusto! Voglio venire anche io! Perché non me lo hai detto? Sei proprio cattivo, guarda che…”

Norvegia sospirò poi decise di interrompere quello sproloquio e sussurrò atono, ma deciso.

“Idiota, serve qualcuno che sorvegli Ice. Non deve mangiare schifezze per cena.”

Danimarca si zittì un attimo per assorbire l’informazione, per poi ricominciare a parlare a macchinetta.

“Si, ma perché devo restare io? Lascia a casa Sve e porta me! Spaventerà tutti i camerieri, e per ripicca vi porteranno qualcosa di immangiabile! E poi di sicuro si metterà a fare qualche scenata con Fin, e poi…”

Il danese continuò di questa lena per cinque minuti buoni, durante i quali Norvegia lo fissò impassibile.

Quando finalmente si zittì per prendere fiato, l’altro si voltò, afferrò la giacca dall’attaccapanni e fece per aprire la porta.

Con la mano sulla maniglia, si fermò un attimo e fissando il legno davanti a sé sussurrò in modo udibilissimo “Ho bisogno che tu resti a casa. Devo discutere di alcune cose con Sve e Fin.”

Si voltò, e gli angoli della bocca si alzarono impercettibilmente.

“Domani capirai tutto.”

Uscì e si chiuse la porta alle spalle.

Danimarca rimase per un attimo immobile, poi si sedette sul letto sogghignando tra sé e sé.

Per un attimo aveva visto il sorriso di Norvegia.

Non avrebbe voluto trovarsi nei panni di Islanda il giorno seguente.

 


 

Note & chiarimenti

Halló!

Quale sarà il piano malvagio di Norvegia?? Islanda deve davvero preoccuparsi?

Nor: Temo di sì…

Bene, adesso rispondiamo alle recensioni, Norge!

La prima è  Bazylyk19, che ti accusa di nutrire meglio il Nisse di Ice! Insomma, ti sembra quello che farebbe un bravo fratellone?

Nor: Il Nisse non è diventato un botolo lardoso, quindi può bere tutto il latte che vuole…

Non sei molto gentile… Ma almeno abbiamo visto i tuoi scatti di gelosia…

Nor: Umph… Ero solo irritato di essere tenuto all’oscuro…

Svezia che conduce “Cotto e Mangiato”… Credo spaventerebbe a morte i telespettatori… Ma è un’immagine troppo divertente!

Nor: Se dici ancora una volta LilyXNor ti farò conoscere il mio troll quando è molto irritato…

Alla prossima!!

La seconda è adrienne riordan! Yo, sorella, ti stimo anche io! Sono contenta ti sia piaciuto il capitolo!

Nor: Hai fatto bene a tornare dalla mia parte, è la parte migliore…

Mi sa non hai capito che è tornata per quello che hai fatto con Danimarca…

Nor: Uh? Perché, che ho fatto?

Niente, ci è solo scappato un bacetto, roba così…

Nor: Non mi risulta.

Vabbè, continua a negare! Il Danimarca addormentato è stato spedito, dovrebbe arrivare a giorni!

Al prossimo capitolo!

La terza è Dark Marianne! Grazie per avermi sommerso con una cascata di BELLOOOOO!!!

Nor: Ecco un’altra che salta sul carro del vincitore… D’altronde non ti posso biasimare, come fa a piacere la vodka di Fin?

Come fai a essere così insensibile con le nostre lettrici??? Devi essere più gentile!

Riceverai presto il grembiule svedese! (autografato da Svezia!) Perché la tazza no?

Nor: Danimarca si è depresso perché nessuno vuole la sua tazza… Avete fatto bene…

Grazie per la recensione, continua a seguirmi!

La quarta è Milla Chan! Sono contenta di averti fatto uscire dalla bolla di invisibilità! Anzi, il merito è stato di Norge…

Nor: Ti ripeto che non ho fatto proprio nulla…

Ceeerto! Ci siamo immaginate tutto! Comunque sono d’accordo con te, Norge che si tormenta su Dan è proprio carino!

Nor: Non mi sono tormentato proprio su niente…

Anche io comincerò a fare la scena dell’ “Ops” più spesso…

Nor: Puoi essere la mia assistente non dici mai più DenNor…

Ti aspetto al prossimo capitolo! *Sparge amore per i Nordici nell’aria*

La quinta è NoireNeige, che vuole la tazza della Sirenetta! Dan ce l’ha perché la fiaba è stata scritta da Andersen, che era danese! *orgoglio nazionale ON*

Nor: La mia mente geniale ha conquistato il tuo cervello… Prima che tu te ne renda conto comincerai a diventare dipendente da pesce e caffè…

Norge, mi spaventi le lettrici! Anche se dopo che hai spaventato Svezia…

Nor: Ice non scapperà a mangiare gli scones, glielo impedirò io…

All’Ikea ci sono andata solo una volta e mi sono persa! Troppa roba! E non ho assaggiato le polpette…

Nor: Non puoi avere un Nisse se non sei norvegese.

Ma ti manderò un peluche di Nisse! Continua a seguirmi!

 

Un grazie a chi ha aggiunto la storia tra le preferite/seguite, e chi ha semplicemente letto!

Recensite in tanti! In premio ci sono i LEGO dei Nordici!

 

Ci vediamo venerdì prossimo per la seconda parte del capitolo, che concluderà la storia! Dopo penso di fare un piccolo capitolo extra con delle scenette ancor più stupide e nonsense di quelle che avete letto finora…

Kveðja!

   
 
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