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Autore: xenascully    01/10/2011    2 recensioni
Quando il loro intrepido Capo scompare, la squadra di Gibbs si impegna per trovarlo prima che il suo tempo giunga alla fine...
Genere: Generale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anthony DiNozzo, Leroy Jethro Gibbs
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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L’oscurità si era fatta stranamente calma, e per qualche motivo, la cosa non aveva affatto calmato l’ansia di McGee. “Capo?” Sussurrò. Sentì dei movimenti in direzione di Gibbs, poi un click, seguito da un fascio di luce che si spostò verso di lui.

Tim si alzò da terra e si avvicinò con cautela a loro. Tony era immobile, accasciato contro il petto di Gibbs; la testa inclinata di lato. Tim si inginocchiò accanto a loro, incontrando gli occhi di Gibbs per un momento prima di guardare Tony. Poteva ancora sentire il respiro affannato, anche se molto meno di prima. “Non sapevo che avesse l’asma.” Sussurrò.

“Non gli è stata fatta nessuna diagnosi.” Replicò Gibbs con la stessa calma. “Ha cominciato ad avere questi attacchi dopo essere stato dimesso dall’ospedale. Ha un inalatore, ma sono piuttosto sicuro che lo abbia lasciato a lavoro. Ho controllato le sue tasche, e non c’è niente.”

“Se le cose stanno davvero così, ha bisogno di essere curato…Potrebbe morire. Anche se sembra che stia meglio adesso, non è così. Credo sia semplicemente svenuto.”

“Ma davvero?” Gibbs sbuffò seccato, anche se non arrabbiato. Era solo preoccupato per il suo Agente. “Aiutami a farlo stendere. Dobbiamo farlo uscire da qui, e apparentemente siamo tornati al punto di partenza.”

Mentre Tim lo aiutava a stendere gentilmente Tony, pensò a ciò che gli era stato detto, e gli ritornò in mente ciò che aveva detto Tony appena arrivato…avevano sparato a Ziva. Era stato Berk. Se le avevano sparato e non l’avevano rigettata lì dentro, allora la possibilità era una sola. Ed era piuttosto sicuro che se ne rendesse conto anche Gibbs.

C’era anche la grossa probabilità che se Tony aveva convinto Berk a permettergli di portarlo con lui, allora Vance non ne sapeva niente. Quindi probabilmente non stava arrivando nessun aiuto. E infine, ma non meno importante, Tony aveva detto che avevano intenzione di ucciderli tutti.

Quindi, sì…le cose non stavano andando esattamente bene.

Gibbs si era tolto la giacca, l’aveva appallottolata mettendola sotto la testa di Tony, mentre l’Agente Anziano se ne stava steso per terra. Poi Gibbs e McGee si alzarono e cominciarono a camminare per la stanza. Fu allora che lo sentirono…

Uno sparo, e quello che sembrava un corpo che cadeva a terra. Poi un altro sparo. Un altro corpo. Poi silenzio.

I due Agenti si scambiarono un’occhiata, entrambi riuscivano a pensare a una sola cosa: Smith aveva ucciso Michaels e Trelawney…

                                                                                                                                 11 00 11 00 11

Ziva era in piedi, tremante, con la pistola ancora puntata davanti a sé. Berk e Smith erano a terra morti. Il Tenente Michaels era legato ad una sedia in cucina, incosciente ma vivo.

Sul tavolo, Ziva aveva scoperto dell’esplosivo con un timer, che lei era riuscita a disarmare prima di essere scoperta. La sua prossima mossa sarebbe stata slegare Michaels e poi uscire per andare ad aiutare i suoi amici. Ma stava cominciando a girarle la testa e si sentiva stanca.

Sapeva che la cosa derivava probabilmente dalla perdita di sangue. Forse era per questo che trovava sempre più difficile respirare. Appoggiò la pistola sul tavolo e per poco non collassò su una sedia, rilasciando un respiro tremante prima di guardarsi. Aveva la giacchetta insanguinata. Sollevò mani tremanti per togliersela. La blusa che indossava sotto era fradicia di sangue, incollata contro la sua pelle.

Afferrò il bordo della blusa e lo sollevò cautamente. Il dolore l’attraversò come un fulmine, non sapeva se a causa del movimento, o del fatto che la rimozione del tessuto aveva causato una nuova perdita di sangue. Ma sibilò quando vide la ferita, e la costola chiaramente rotta sotto la pelle contusa. Il buco sul suo petto perdeva sangue liberamente ormai e lei cercò immediatamente uno strofinaccio che premette contro la ferita rilasciando un urlo che non avrebbe voluto esternare.

Improvvisamente, sentì la porta di fronte venire aperta con un calcio e spostò immediatamente gli occhi in quella direzione, anche se il movimento le fece venire le vertigini. Strinse gli occhi cercando di distinguere le sagome che stavano entrando, una delle quali si stava dirigendo dritta verso di lei.

“Agente David!” La voce maschile era familiare. Quando le arrivò abbastanza vicino, poté vedere che si trattava del Direttore Vance. “Ziva, cos’è successo?”

“Berk…era un traditore…” Fu sorpresa dalla debolezza della sua stessa voce. “Lavorava con…”

“Sì l’ho capito dopo aver fatto qualche ricerca.” Le disse. Voltò la testa. “Dite ai paramedici di sbrigarsi!” Urlò ai suoi Agenti, poi tornò a rivolgersi a lei rimettendo a posto lo strofinaccio contro la ferita, dato che a lei era sfuggito di mano, probabilmente senza che lei se ne accorgesse. “Smith era suo cugino.” Le disse. “Non sono certo di cosa sia accaduto, ma se non aveva detto niente a voi, allora di certo non potevano essere buone notizie. Siamo arrivati il prima possibile.”

“Gibbs…McGee…seminterrato…”

“E DiNozzo?”

Il volto di Ziva si contorse per la confusione. “Tony?” Sussurrò.

“Era in macchina con Berk. Non lo hai visto?”

Ziva distolse lo sguardo. Una marea di pensieri le stava attraversando la mente. Non aveva visto Tony. Significava che Berk si era liberato di lui prima di arrivare? Gli aveva sparato mentre erano in macchina? Tony non era in servizio attivo al momento; non avrebbe potuto avere una pistola. Ed era enormemente indebolito in quel momento. Sarebbe stato in grado di difendere sé stesso?

Berk era riuscito a sparare a lei; l’aveva colta di sorpresa. Non si era aspettata che lui le si rivoltasse contro. Anche Tony era stato ingannato?

“Ziva?” Sentì la voce di Vance che la chiamava, ma le parole cominciarono a farsi indistinte. “Agente David, mi può sentire?” Non poteva continuare a tenere sollevata la testa, perciò la abbassò contro il tavolo quando tutto cominciò a farsi buio. “Dove diavolo sono i paramedici?” Gridò Vance. Poi lei non sentì più niente…

 

I rinforzi sono arrivati! Vance in questo momento ti adoro!!!!

  
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