Ginevra scoccò un bacio sulla fronte di suo figlio e sparì nelle tenebre. Dirgli addio alla luce del giorno sarebbe stato troppo difficile, sarebbe stato uno strappo violento nel suo dolore. Non avrebbe potuto resistere e, pur sapendo di essere codarda, si arrese alla sua imperfezione e lo abbandonò al conforto di una misera lettera. Forse l’avrebbe odiata, ma lei l’avrebbe amato per tutta la vita ed anche oltre, se fosse stato possibile. Non poteva essere sua madre: Ginevra non sentiva se stessa, non percepiva il valore della sua vita, nelle sue vene non scorreva più nessuna fiducia. Era così legata a lui da desiderare che persone migliori se ne prendessero cura. Mentre scappava non sapeva che dare a suo figlio la possibilità di fermarla avrebbe voluto dire anche capire, perché se quel bambino avesse potuto, l’avrebbe abbracciata e le avrebbe confidato che, talvolta, l’amore può bastare.