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Autore: FCAstory    01/10/2011    0 recensioni
La storia di Harry Potter in versione comica. Spero vi piaccia e recensite! XD
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Tutti tornarono a casa. Vernon strappò una ciocca di capelli a Harry per punirlo e tutti si riunirono in soggiorno.
"Come hai potuto buttare il mio Dudley nella teca del serpente." disse Petunia abbracciando il figlio.
"Per la cinquecentosessantaduesima volta, e giuro che le ho contate, non l'ho buttato io."
"Ora basta. Non lo ammetterà mai. Però guardando il lato positivo, lo zoo ci ha dato un accappatoio per asciugare Dudley e non ce lo siamo portato a casa. Ora abbiamo rimediato un accappatoio gratis." disse Vernon baciando il figlio in fronte.
"Si però mi va un poco strettino." disse Dudley togliendoselo di dosso. 
"Ma se ti hanno dato l'accappatoio destinato agli elefanti!" disse Harry.
"Tu zitto e vai in camera tua!" disse Vernon.
"Già, meno male che ci vivo io li dentro. Dudley ci starebbe appena."
Harry si rinchiuse nella sua camera.
Dopo un po' tutti si radunarono in soggiorno.
"Uffa, ma perché hai acceso il camino!" disse Petunia spalancando delle finestre per il caldo.
"Boh, non si sa mai. Potrebbe arrivare un'ondata di lettere improvvise." rispose Vernon.
Infatti dopo un poco un'ondata di lettere scivolarono per il camino. Molte si bruciarono, altre no.
Intanto la casa prendeva fuoco velocemente.
Harry raccolse cinque lettere da terra e le lesse.
"Bolletta, bolletta, bolletta, oh, Guadagna Soldi da Casa Tua, questa si che è un offerta. Invece l'ultima è... Hogwarts? Ma che cavolo è. Sarà il solito gioco di ruolo online su cui Dudley si è registrato." 
A quel punto, un gufo, stanco di mandare lettere che venivano ignorate, entrò in casa con una lettera nel becco e prese a pugni Harry per costringerlo a leggere.
"E va bene, vediamo cos'è questo Hogwarts. Allora, Caro signor Potter, la invitiamo a partecipare alla... uffa, troppe parole, non la leggo."
Il gufo colpì Harry nei testicoli e lui riprese a leggere con voce strozzata.
"La invitiamo bla bla bla, a partecipare alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts."
Intanto intervenne lo zio e cacciò tutti fuori a calci.
"Basta, ce ne andiamo, molto lontano, dove nessuno potrà trovarci." sbraitò Vernon.
"Ma perché, per via delle lettere? Non ti danno fastidio a quanto vedo." disse Petunia.
"No, io mi riferivo alle fiamme che stanno demolendo la casa, però fingo un esaurimento nervoso perché fa più effetto."
La sera tutti dormivano in una catapecchia in mezzo al mare. Harry scriveva sulla sabbia la frase Buon Compleanno, mentre suo cugino russava/grugniva sul divano.
Improvvisamente si sentì un rumore alla porta e tutti si svegliarono.
Un gigante barbuto entrò sfondando la porta.
"Aaahhh, un barbone!" urlo Harry.
"Calmati, sono un gigante." 
"Aaahhh, un gigante barbone." urlò ancora.
Vernon scese le scale con un fucile in mano. Lo puntò contro il gigante e urlò:"Chi diavolo sei! Fermo o ti sparo!"
"Ma zio, guarda quanto è grosso. Di certo non lo ferisci con quel fucile."
Invece il gigante si era rannicchiato in un angolo a succhiarsi il pollice e implorando lo zio di Harry a non sparare.
"Oh be, forse mi sono sbagliato leggermente." disse Harry tra se e se.
I gigante si rialzò e disse:"Io sono Rubeus Hagrid, custode e affiatato ubriacone della scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts."
"Uao!" disse Harry fissandolo dall'alto in basso.
"Ha ha! Che sfigato. Ti sei scritto buon compleanno da solo sulla sabbia!" disse Hagrid puntando l'indice contro Harry.
"Ehi non ti permettere." disse Harry.
"Ok, però ho una cosa per te. Ecco una torta."
Harry si apprestò a prenderla però terminò la frase di Hagrid.
"Beh, forse mi ci sarò seduto sopra dopo un abbondante piatto di fagioli, però dovrebbe essere ancora buona."
Harry si disgustò e tentò di prenderla.
"Aspetta, visto che avrà un sapore orrendo, ho portato un'altra torta, ancora intatta."
"Oh grazie, però bastava il pensiero."
"Allora se la metti così."
Hagrid mise la torta sul divano e ci si sedette sopra.
"Ecco a te."
"Grazie."
"Bene. Ora torniamo a noi." disse il gigante mettendo la mano sulla spalla di Harry.
  
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