Era notte fonda e lo spadaccino era sul ponte ad allenarsi , più che allenarsi stava pensando alla sua nuova vita, ora aveva una figlia bella come la mamma e con un caratterino tutto pepe, e poi aveva Nami, non sapeva ancora come spiegare il rapporto tra loro, non avevano ancora parlato di quello che era successo e di come era successo, perché davvero lui non ricordava di essere andato a letto con quella strega.
L’oggetto dei suoi pensieri gli apparve come un angelo, il più bel angelo.
-Ciao!! Gli si paro d’avanti con le mani sui fianchi.
-Dobbiamo parlare. Sbatte più volte il piede sul legno della nave con aria di stizza.
Posò i pesi sul freddo legno della Sanny, prese l’asciugamano e lo appoggiò sopra le spalle e si dirige al albero maestro.
Con la coda del occhio guarda la madre di sua figlia che cammina dietro di lui e gli rivolge un occhiata truce.
-Di cosa dovremmo parlare??
Lei si arrabbia diventa tutta rossa e gli inizia a pulsare una vena in testa.
-Di cosa dobbiamo parlare, e me lo chiedi anche!! Di nostra figlia e di noi naturalmente.
Si placa e si appoggia al parapetto inizia a guardare il mare, sii avvicina a lei e la inizià a guardare, non aveva mai visto una ragazza più bella di lei, una ragazza combattiva, forte ma dentro fragile come un cucciolo abbandonato sul ciglio della strada, da piccola ha subito molte angherie, gli hanno tolto sua madre con prepotenza senza chiedergli il permesso, sono entrarti nella sua vita con cattiveria e odio, l’hanno usata sfruttata per i loro loschi scopi, lei che ha un sogno da realizzare, era costretta a lavorare sotto la minaccia che gli distruggesserò quella poca felicità che gli era rimasta, poi aveva incontrato Rufy e lì per lei la vita era migliorata.
Ora e qui , ci guardiamo, mi perdo nei suoi occhi di cioccolato cosi intensi e luminosi, Mi avvicinò ancora di più gli accarezzo i capelli.
-Mi piaci. Iniziò a baciargli una guancia fino ad arrivare al orecchio.
-Non mi ricordo cosa è successo quella sera, ma credo che sia stata la notte più bella che ho mai vissuto.
Appoggia le sue mani delicate morbide sul mio viso.
-Bhe!! magari ti racconto come è andata.
Avvicina il suo viso al mio, riesco ha sentire il suo alito fresco sulle mie labbra, le sue mani vagano per la mia schiena mentre i nostri corpi aderiscono come pezzi di un puzzle appena ritovati.
-Tutto è iniziata la sera che siamo sbarcati al Arcipelago Sabaody.
Sorrise e cominciò a baciarmi il collo.
Le mie mani circondavano la sua piccola vita.
- Tu quella sera eri particolarmente ubriaco, e io ne ho approfittato per estorcerti del denaro, ma l’unica cosa che sono riuscita a fare era attaccarmi alle tue labbra.
E da lì aveva smesso di parlare,incominciando a baciarmi.
Le nostre lingue erano in continuo movimento, si scontravano, si accarezzavano fino ad essere un unico essere.
Le mie mani fameliche viaggiavano su quel corpo meraviglioso.
Ad ogni suo tocco sembrava che la mia pelle bruciasse.
Il mio cuore ora era libero, tamburellava nel mio petto stracolmo di felicità, dopo aver trovato il suo gemello,
E quella notte oltre a scoprire che noi eravamo fatti l’uno per l’altra abbiamo concepito anche nostro figlio Rey.
Spero che l'extra vi piaccia.
un bacio ( finalmente lo finita)
mikan93