I won’t believe in Love: It’s just a lie.
*Prostitution*is*revolution*
*I album: While the City Sleeps
we Rule the Beaches*
Eighth track *And I’d
Promise you Anything for another Shot Of Life *
*2oo6*August
Adesso è troppo tardi per andarsene, si sta facendo chiaro fuori.
Il sabato sera per Gabe è
qualcosa di sacro, ma no... Non solo perché è ebreo. Lo è per la maggior parte
della gente che vuole battere le piste nei club per perdere la cognizione del
tempo, per chi vuole divertirsi e staccare la spina.
Per lui il sabato notte era il
devasto totale, il giorno in cui la sua filosofia di vita del “andiamo a sbronzarci” doveva essere legge. Quella
sera ci era andato giù pesante come al solito, ma non era riuscito a cadere a
terra privo di sensi. D’altronde il fatto di andare a casa all’una e mezza
aveva spezzato la serata a metà… Certo, nonostante l’alcool in circolo nel suo
corpo fosse già abbastanza. Peccato solo che la sbronza lo avesse preso male e
non riuscisse a togliersi quel magone dal petto.
Mentre trascinava Beckett in
casa con quel bacio violento, voleva recuperare un po’ di speranza. Sentiva
però che non avrebbe potuto cambiare la propria esistenza con quell’azione. Ma chi se ne frega, concluse, voleva divorare le labbra del ragazzo e nulla
l’avrebbe fermato. Neanche quella tristezza.
Chiuse la porta alle loro
spalle senza staccarsi un secondo dal castano, che sembrava esser preso dal
bacio quanto lui. Si spinsero verso la parete, dove la schiena di Bill andò a
cozzare violentemente. Le mani del moro scorrevano veloci lungo il torace
dell’amico, andando a cercare quei fianchi perfetti. Li strinse forte, prima di
accarezzarli da sotto il tessuto leggero della maglietta. Le ossa delle anche
del ragazzo sporgevano, tese in avanti verso il bacino di Gabe. Si
allontanarono giusto per riprendere fiato ed i loro occhi si incontrarono.
Deja-vù… Bill
sorrideva e catturava le sue labbra prepotentemente. Accadde
davvero.
Il più giovane si aggrappò
alle spalle nude di Gabe impiantandoci i polpastrelli, mentre la sua lingua gli
ispezionava l’interno della bocca. Non
voleva più staccarsi, rimuginò William, se solo avesse potuto avrebbe di certo divorato Saporta. Non
capiva che cosa stesse accadendo dentro di lui. Voleva diventare un tuttuno con
l’ex leader dei Midtown. Ma non si trattava di un semplice desiderio carnale…
Era qualcosa di più. Aveva bisogno di avere Gabe, di essere una cosa sola con Gabe.
Il sudamericano si staccò
appena, ansimante ed eccitato. Le guance in fiamme, l’erezione pulsante nei
suoi jeans… Quell’eccitazione aveva lavato via ogni senso di mestizia. Il
ragazzo era miracoloso, una sorta di antidepressivo vivente. Gli sfilò la
maglietta esaminando ogni centimetro di pelle man mano che veniva scoperto. Il
ventre completamente piatto, l’ombelico ben disegnato, le costole visibili
sotto la pelle pallida, la clavicola sporgente… Si abbassò a baciare quella
gola candida, venendo solleticato dai lunghi capelli. Il profumo di balsamo gli
invase le narici e si accorse che sembrava quello di una ragazza. Sorrise
appena, prima di far passare una mano sulla schiena del castano e farla
scendere a stringergli le natiche. Questo si lasciò scappare un piccolo gemito
di piacere che aggravò l’eccitazione di Saporta.
-…desideravo tanto baciarti
ancora.-
Mormorò, schiacciandosi contro
Beckett. I loro petti scarni collidevano, mentre i respiri si facevano
affannati.
-Speravo che me lo dicessi…
Aspettavo quell’sms… sai… ero impaziente.-
William fece scorrere le mani
sulla sua schiena, prima che la destra scivolasse avanti fino al cavallo dei suoi jeans. Strinse
piano, avvertendo l’erezione incipiente e decidendo di aprire la zip. Saporta
venne percosso da un brivido e si lasciò scappare un gemito quando la mano
dell’altro iniziò a muoversi attorno al suo membro. Cercò di nuovo le sue
labbra per morderle e baciarle, ma il bacio veniva rotto dai suoi sospiri.
Fortuna che il chico
voleva solo baciarlo. Pensò –anche se poco lucidamente- il sudamericano.
La cosa si stava facendo molto più caliente che nei suoi sogni. Spinse appena il bacino in
avanti, così che Bill lo prese quasi per un invito e si abbassò in ginocchio
davanti a lui. Okay, sì, la cosa era
davvero interessante. Afferrò i capelli del castano e si chiese se per
caso non gli avesse fatti crescere apposta per quel momento. Gemette non appena
le labbra di Bill lo sfiorarono e addio mondo. Decisamente, concluse Saporta, non era stata una brutta idea mandare quell’sms al ragazzo. Nonostante
fosse stato l’alcool a fargli sfuggire una proposta in tutta sincerità…
Il piacere di Gabe si riversò
senza preavviso, così che fu costretto ad appoggiarsi al muro con un
avambraccio chinandosi in avanti. William si alzò poco dopo, cercando il suo
sguardo perso e vacuo, così che poi andò a baciargli le labbra. Fu il turno di
Gabe ed nfilò la mano nei boxer del più giovane per pensare alla sua
eccitazione, giusto per sdebitarsi immediatamente. I gemiti di Bill erano
qualcosa di inconcepibile e quasi desiderò di poterli incidere in un album da
riascoltare tutta la vita. L’apoteosi fu quando venne nella sua mano con un
verso strozzato. Se solo avesse avuto vicino un registratore non ci avrebbe
pensato due volte ad accenderlo… Quella voce non era solo bella quando cantava,
anzi. Così era mille volte meglio. Per non parlare della sua espressione persa
ed appagata. Quegli occhi nocciola sciolti dal piacere. Quel sorriso…
-…sei bellissimo, niño.-
Mormorò
il moro, abbracciando forte Beckett ed affondando il volto fra i suoi capelli
per inspirarne il profumo. Era come se dopo tutta quella foga di divorarsi a
vicenda, avesse bisogno di un attimo di pace. Voleva stringere il ragazzo per
sempre, senza più doverlo lasciare andare. Era una cosa strana... Sapeva che
non poteva accadere una cosa simile e sapeva benissimo di non volere una
relazione. Il problema con Bill era questo... Ogni volta che lo aveva vicino non era
mai abbastanza. Voleva sempre qualcosa di più. Voleva che non se ne andasse mai
e fosse per sempre suo. Ma
non avrebbe mai potuto esserlo.
Prima
di tutto per colpa della presenza di McCoy, poi per la sua cattiva attitudine.
Non poteva permettersi una storia con Bill.
-Tu
sei perfetto Gabe.-
Nel
dirlo Bill sciolse quell’abbraccio dopo un tempo infinito e si allontanò appena
per sistemarsi i pantaloni. Il padrone di casa lo imitò e si voltò verso la
penisola della cucina, pensando di cucinare qualcosa. Magari gli sarebbe scesa
totalmente la botta dell’alcool.
-Mangi
qualcosina? Ti faccio un sanwich...-
-Sì.
Uh. Grazie.-
Mentre Saporta andava dritto
al frigorifero, il più giovane si diresse lentamente alla vetrata. Guardò la
spiaggia stringendosi nelle spalle, come ad abbracciarsi da solo. La fronte
appoggiata contro la superficie fredda del vetro. Se avesse potuto, si sarebbe
trasferito in quell’appartamento… Ogni mattina si sarebbe svegliato con
l’oceano davanti e se lo sarebbe lasciato alle spalle solo di notte. Aprì
appena il vetro per poter uscire sulla terrazza e sentire la brezza fresca.
Rabbrividì e chiuse gli occhi, dondolando appena la testa. Prese a canticchiare
piano una canzone di Lou Reed.
-Don't
swim tonight my love, the sea is mad my love…-
-… it's known to drive men crazy.-
Aggiunse Gabe, arrivandogli
accanto e porgendogli un sandwich. Lui l’afferrò sorridendo e ne prese un
piccolo morso, perdendosi in quegli occhi neri. Se non si fosse conosciuto così
bene, avrebbe creduto di essere follemente innamorato di quell’uomo. Ma non era
un amore senza speranza quello che provava. Ne era certo. O forse se ne stava solo convincendo, ponderò
masticando, forse semplicemente non
voleva perdere la ragione in una storia d’amore. Odiava le storie d’amore.
-Per quel che è successo…-
Attaccò all’improvviso il moro, andando ad appoggiarsi alla ringhiera del
balcone. -…non… Non creerà problemi con McCoy?-
William fece spallucce ed
imitò l’amico, voltando però la schiena all’oceano.
-Non ha mai detto nulla e…
ecco… Sai che l’altra notte lui è stato a letto con un’altra. Quindi… Quindi
perché dovrebbe… cioè… perché dovrebbe aver dei problemi?- Morse un angolo di
sandwich e poi sospirò. –Sono adulto, posso decidere con chi passare la notte.-
Non balbettò nell’ultima parte
del discorso, sicuro di quello che stava dicendo. Era dell’idea che quella con
Travie fosse una storia senza capo né coda, qualcosa che non stava in piedi se
non per scenate di gelosia e sesso. Non si era mai parlato di amore. Forse
anche Gabe pensava che stessero insieme perché innamorati persi. In effetti la
domanda in quel momento gli scappò, come se avesse letto nei suoi pensieri.
-Di solito se ami qualcuno non
lo tradisci, no?- Fece, spostando lo sguardo dall’oceano al volto di Bill. –O
mi stai dicendo che non te ne importa nulla di lui?-
Gabe allungò la mano per
sfiorare la guania liscia ed appena arrossata del ragazzo, trovandola gelida. Aveva paura della risposta che stava per ricevere,
ma era dannatamente curioso.
-Mi importa di lui. Gli voglio
bene e siamo grandi amici…- Biascicò il cantante dei TAI, afferrandogli il
polso. –Ma non lo amo.-
-L’amore è una grande bugia, niño. La
peggio merda che ti propina la società...- Dicendolo le sue labbra si curvarono
per il disgusto. –Il sesso è il futuro... La troiaggine è rivoluzione.-
William
rise divertito alle sue parole e finì il panino, sporgendosi verso di lui e
facendo sfregare i loro nasi.
-La
“troiaggine”?-
Domandò
curioso, mentre Gabe gli afferrava il fianco ridacchiando.
-Non
c’è niente di meglio che il sesso casuale. Ti prometto che un giorno ti darò un
motivo per adottare questa filosofia...-
-Parli
ancora di quella... uhm... famosa “benedizione del Cobra”?-
Si
scambiarono un bacio e poi il padrone di casa decise di rientrare per andare ad
occupare il divano. Stettero seduti in silenzio l’uno accanto all’altro per
ore, forse, mentre Gabe accarezzava quei capelli non riuscendo a fermarsi.
Quando chiuse gli occhi per qualche istante si immaginò una vita intera insieme
a quel ragazzo. Provò a pensare come fosse svegliarsi la mattina ed incontrare
il suo sguardo languido, poterlo baciare ed accarezzare in ogni momento della
giornata... Sì un sueño.
-Bill...-
Mormorò
improvvisamente, facendo scattare spaventato il soggetto in questione.
-...cosa?-
-Un
giorno ti porterò con me a Montevideo per farti vedere la costa.-
Non
sapeva nemmeno lui perchè lo disse e da dove fosse uscita questa cosa, che
suonava quasi come una promessa. Il castano sorrise e si accomodò appoggiando
meglio la testa al suo petto. Gli afferrò la mano, iniziando a giocare con
quelle lunghe dita dannatamente belle.
-Sì...
uh. Dev’essere bella.-
-Mai
quanto questa. Ma ti prometto che ti piacerà...-
William
sospirò, forse stava sorridendo... Gabe non poteva vederlo in viso da quella
posizione. Gli strinse la mano e lasciò un bacio sui suoi capelli, buttando uno
sguardo alla sveglia. Erano già le quattro e mezza del mattino... Il tempo volava
accanto a quel ragazzo. Che cosa strana. Ogni istante era prezioso come un
diamante, ma si consuma alla velocità della luce lasciandosi alle spalle solo
polvere cristallina.
-Cazzo,
guarda che ore sono...-
Si
fece sfuggire stupito, così che pure Beckett se ne rese conto e scattò in
piedi. Barcollò un secondo per lo stordimento e poi si voltò verso il padrone
di casa.
-Scusami
io... Io n-n-non... uh. Io non volevo rimanere tutto questo tempo. M-ma... Non
me ne sono nemmeno... io... cioè... Non me ne sono reso conto. Devo andare...-
Si
scostò come al solito i capelli dal viso, portandoseli nervoso dietro
all’orecchio. Saporta si raddrizzò a sedere ed appoggiò un gomito al bracciolo,
spogrendosi verso di lui. Gli occhi neri spalancati per il dispiacere.
-No...
è... Adesso è troppo tardi per andarsene. Si sta facendo chiaro fuori...-
Farfugliò speranzoso. –Puoi restare.-
L’indecisione
si dipinse velocemente sul quel viso da bambino, mentre le idee più dissonanti
si facevano spazio nella sua mente. Avrebbe voluto dire di sì… Che sarebbe
rimasto lì fino alla mattina dopo. Che avrebbe voluto svegliarsi fra quelle
braccia. D’altro canto, pensare che Travie lo stava aspettando a casa lo
demotivò alla svelta. Aveva paura di perderlo per colpa di una scelta avventata
come quella.
-Giuro che se resti qui non lo
dirò a nessuno…- Disse il sudamericano afferrandogli la mano. –Ti prometto che
vedere l’alba sulla spiaggia sarà la cosa più bella mai fatta in vita tua.-
Bill sorrise impacciato e,
dopo averla stretta appena, lasciò la mano di Gabe.
-Sì, lo sarà… Ma la prossima volta.-
Così,
in silenzio, Saporta restò seduto sull’orlo del divano a guardare la creatura
più fantastica che il Cobra gli avesse donato che se ne andava. Non appena la
porta si chiuse si portò le mani al volto e sospirò, sentendo che quella botta
triste stava risalendo nel suo petto. Solo il pensiero delle labbra di Beckett
sul suo corpo lo tennero lontano dallo sprofondare del tutto... Sorrise appena,
lasciandosi affondare nei cuscini del sofà con il pensiero ricorrente che forse
la vita non stava poi girando male.
In qualche modo un po’ di Bill era comunque suo...
* * *
Le riprese di Bring It erano
iniziate nel primo pomeriggio e William era arrivato con Travie giusto mezz’ora
in anticipo. Gabe era già sul set e notò immediatamente che il modo in cui il
castano guardava il proprio ragazzo non era lo stesso di prima. Era come se il
dubbio si fosse dipinto perennemente sul suo volto. Poteva benissimo intuire
che qualcosa si era incrinato nella loro relazione.
Era tutta colpa della notte passata insieme, concluse Saporta, altrimenti non avrebbe potuto spiegare il
distacco improvviso. Fortuna che il ragazzo aveva detto che non gliene
fregava nulla di travis già in precedenza! In quel momento sembrava così freddo
che non notarlo era impossibile. A dirla tutta pure l’afroamericano sembrava
abbastanza scazzato… Passò la prima ora sul set a masticare un chewingum,
mentre gli spiegavano esattamente come stare durante la rappata, vestito da
hostess. Fu proprio mentre lui girava quella scena, che Bill si avvicinò a Gabe
e gli sorrise dolcemente. Addirittura Maja sembrò accorgersi di quello che
c’era scritto sul viso di Beckett, dato che li lasciò soli. E lo fece invano,
dato che Pete arrivò correndo per dir loro che Gabe doveva cantare sul nastro
trasportatore e William doveva andare in sala d’aspetto. La separazione fu
sentita, ma il lavoro era lavoro.
Si ritrovarono tutti insieme
solo quando dovettero registrare la discesa dall’auto e la camminata per l’aereoporto.
Gabe fece sfuggire involontariamente lo sguardo su Bill mentre stavano girando
e questo ricambiò immediatamente… Senza farlo apposta quell’occhiata fu
catturata nel video, un po’ come se il sentimento che provavano dovesse essere
immoralato da una telecamera per permetter loro di comprenderlo.
Fu durante la pausa che tutti
si ritrovarono attorno ad una torta alla marmellata, nell’attesa di girare
altre due scene. Il giorno dopo avrebbero finito ed il video sarebbe stato
pronto per esser montato e poi trasmesso dalle reti. Pete era particolarmente
agitato per tutti loro e si era appiccicato a Maja per complimentarsi, mentre
pure Samuel L. Jackson si avvicinava a loro addentando la sua fetta di torta.
-Non posso crederci!! Questa
canzone è spettacolare e.. l’idea! Tu che distrai i controlli… Sei
grandiosa!!!-
Fece il bassista alla bionda,
che si limitò a sorridere forse un po’ intimorita da tutta quell’esaltazione.
McCoy se ne stava invece seduto su una sedia a fissare due dei protagonisti del
video, che erano dall’altra parte del tavolo a civettare. Oh, insomma… Il più
stupido lì in mezzo si sarebbe accorto in fretta che la cosa tra loro si stava
facendo calda. Al rapper non sfuggì di certo la carezza lasciva che Gabe diede
al ragazzo. Niente di che… Ma il modo in cui l’aveva fatto gli dava i nervi.
Strinse la sua bottiglia di birra senza staccare lo sguardo da quei due, finchè
Wentz gli arrivò appresso e gli appoggiò la mano alla spalla.
-Trav! Come andiamo? Sei stato
bravissimo! Anche l’idea di flirtare con Maja è riuscita strabene!!- Esclamò
tutto fiero, prima di voltarsi verso il suo migliore amico. –Anche GabeyBaby è
sempre il solito genio!-
-Ahaa… è bravo. Sì.-
Rispose l’afro, pensando però
tutt’altro. Saporta era bravo a portargli via il ragazzo, non a girare il
video. Era quella la cosa che gli stava riuscendo meglio… Ma che poteva farci?
Sapeva bene che Bill era irrimediabilmente attratto dal leader dei Midtown
praticamente dai tempi del liceo. Sperava solo che si trattasse di una sveltina
e via. Per questo l’aveva lasciato andare al suo appartamento in Santa Monica
quel sabato e nemmeno era più tornato sull’argomento. Non bastava scoparselo una volta esattamente come
aveva fatto anche con tutti gli altri? Pensò, azzannando
violentemente la torta. Che cambiava
adasse con Gabe? Okay, era affascinante… Ma era dannatamente stupido. Era
solo un alcolizzato senza speranza con un bel corpo.
A quanto pare William non
pensava lo stesso, dato che i suoi occhi si illuminavano ogni volta che
incontravano quelli del sudamericano. Pure Pete –appunto la persona più idiota
lì in mezzo- lo notò e battè appena le mani. Cercò di non far capire a Travis
quello che pensava e si allontanò felice. Doveva ammetterlo… Nonostante
provasse dei sentimenti contrastanti per il suo migliore amico, era felice che
avesse trovato in William una via d’uscita dalla sua storia con Bianca.
Un’alternativa all’alcool, insomma. Sempre che lo fosse… Non era sicuro che
sarebbe bastato Beckett per allontanarlo dalla vodka.
Altro motivo per cui era
felice, era il fatto che se Gabe era occupato con il castano, lui poteva
dimenticarlo. Sì, se Gabey era felice, lui avrebbe pensato solo a Patrick senza
doversi preoccupare. Voleva solo che
il moro potesse trovare qualcuno a cui attaccarsi. William Beckett era decisamente una delle persone
migliori che potevano capitargli… Fu mentre rimuginava su questa
cosa che si accorse che i due soggetti in questione erano scomparsi.
Ritornarono comunque nel giro di cinque minuti con due caffè della macchinetta in
mano, placando le pazze supposizioni da film porno che erano nate nella mente
del produttore.
Le riprese ricominciarono e si
dedicarono all’arrivo in sala d’aspetto, dove l’aria tra Gabe e Bill sembrava
cambiata un’altra volta. C’era come un incantesimo tutt’intorno a loro, tanto
che l’occhiata che si scambiarono su comando del regista sembrò ancora più
sentita della prima.
Nonostante le riprese fossero
finite, Travie non si azzardò a parlare con William. Non gli andava che la
verità gli venisse sbattuta in faccia crudelmente… Preferiva fare
l’indifferente. Se il ragazzo avesse voluto lasciarlo di sicuro gliel’avrebbe
detto senza problemi. La cosa però sembrò una pazzia, perché nel momeno in cui
furono di nuovo a casa da soli Bill sembrava il solito… Si mise a sedere sul
divano ed ammiccò verso il compagno, indicandogli di avvicinarsi.
McCoy non capì… Ma evitò di
ragionarci troppo, andando a baciare quelle labbra ed approfittando di quel
momento per far di nuovo l’amore con lui. Il prblema di Bill era sempre stato quello… Sembrava una persona così
dolce, ma alla fine era il peggior menefreghista della storia. Era impossibile
capire se, mentre entrava dentro di lui, fosse veramente cambiato qualcosa. Se
in quella testa piena di pensieri ingarbugliati ci fosse spazio solo per Gabe o
ce ne fosse pure per lui.
Nonostante ciò, decise di
fregarsene. Finchè William non lo avesse lasciato di sua volontà, lui se lo
sarebbe tenuto stretto. Gabe poteva
anche giocare le sue carte migliori a quel punto… Lui
avrebbe giocato le sue.
* * *
Gabe tornò al suo appartamento
con un paio di bottiglie ed andò dritto sul divano per potersele scolare in
tutta tranquillità. Non aveva nessuna intenzione di uscire di casa quella sera…
Non gli interessava incontrare altre persone, perché il suo pensiero fisso era
William. Dannazione a lui…
Pensò stappando la vodka e versandola nel suo enorme bicchiere. Voleva convivere tranquillamente con quella cotta
ed invece il ragazzo rendeva le cose difficili. Quando stavano lontani
riusciva anche a pensare che essere single era decisamente la scelta giusta…
Poi, nel momento in cui incrociava quegli occhi nocciola, gli veniva voglia di
passare la vita al suo fianco.
Addirittura durante le riprese
gli era voluta una voglia irrefrenabile di baciarlo, di dichiararsi e di
portarselo a casa. E, come se non bastasse, quando erano andati alla
macchinetta il cantante dei TAI aveva cercato le sue labbra, catturandole in un
bacio dolcissimo che lo aveva lasciato senza parole.
La cosa cominciava ad essere terribilmente
stancante. Possibile che non poteva pensare ad altro?
Per peggiorare la situazione
Beckett decise di mandargli un sms. Bene,
perfetto! Concluse Saporta cinicamente. Perché non gli mandava pure un mms con una sua
foto completamente nudo? Ci mancava solo quello per sputtanargli il cervello!
From: |Bill_Beckett| Dicono che mercoledì notte ci sarà un picco delle
temperature… La mattina sarà serena ed il vento sulla costa sarà sopportabile.
;) #CBSNews4Ever W.
Dannato ragazzo… Gli stava
proponendo di passare la notte sulla spiaggia? Non poteva veramente fargli
questo…
To: |Bill_Beckett| La notte sarà solo nostra allora… G.
Dopo aver risposto mandò giù
un sorso dell’alcolico e chiuse gli occhi per ripensare al sabato sera appena
passato. Si ricordò del lungo bacio che si erano scambiati, prima di passare ad
altro… Il ragazzo che si abbassava a terra, abbassandogli i boxer. I gemiti
rochi che si era lasciato sfuggire… Sorrise appena sentendosi percorso da un
brivido. Improvvisamente gli venne in mente il profumo di balsamo di quei
bellissimi capelli castani. Come in automatico la melodia che gli ronzava in
testa quella volta, ripartì.
Si alzò di scatto e si guardò
attorno, prima di correre nel suo piccolo studio per recuperare chitarra e
tastiera. Doveva assolutamente buttare giù quella cosa… Era dentro la sua mente
e doveva farla uscire. Mentre cercava gli accordi giusti, le immagini di quella
notte continuavano a scorrergli davanti… Le parole di Bill, la promessa di
vedere l’alba insieme. Ci sarebbero riusciti… Aveva tutto in mente per
mercoledì notte.
Il ragazzino avrebbe suonato
alla sua porta, gli avrebbe fatto mangiare le specialità dell’Uruguay prima di
fare un paio di brindisi al loro incontro segreto. L’avrebbe poi portato giù
alla spiaggia, dove si sarebbero stesi su un telo con lo sguardo fisso verso il
cielo… Avrebbero aspettato l’alba abbracciati e poi sarebbero tornati al suo
appartamento. E sì, Bill sarebbe rimasto con lui.
In quel momento scrisse il
ritornello di quella canzone che avrebbe voluto incidere velocemente, prima che
scomparisse dalla sua testa. Ancora
oggi desiderebbe cantarla cullando il castano con la sola luce dell’aurora
sulla West Coast ad illuminarli.
Now it’s too late to
go: it’s getting light out.
I know you don’t wanna
sleep here alone…
Just take it easy.
* * *
*2o11*September
Un uomo si sveglia
improvvisamente, rendendosi conto di essersi addormentato sul divanetto dello
studio. Si guarda attorno e subito incontra lo sguardo di una ragazza
bellissima. Questa alza il sopracciglio sottile e poi sorride, tornando a
trafficare con il proprio cellulare. Guardandosi attorno, l’uomo nota che non
deve aver dormito molto. Sospira alzandosi da lì e stiracchiandosi, prima di
andare alla moka elettrica per prepararsi un caffè.
Il suo cellulare vibra e
controlla chi è, stringendo l’i-phone fra le mani tatuate. Un sms da uno dei
tanti numeri di Saporta. Fa fatica a credere a quello che sta leggendo, ma gli
sfugge un piccolo sorriso. C’è della mestizia nella curva delle sue labbra. Non
sa se è veramente contento di quello che ha appena letto.
From: |GabeyBaby_2| …è veramente venuto da me. G.
Sa bene che sta parlando di
William Beckett. Di chi altri sennò? L’unica persona che vive costantemente in
un idillio nella testa di Gabe. Gli sembra ieri quando ha ricevuto per la prima
volta quell’sms in cui diceva di aver visto l’alba con il suo niño. A
quel tempo la cosa l’aveva reso felice ed orgoglioso.
Ora
no. Ora vorrebbe che Saporta fosse solo, attaccato alla sua bottiglia. Che
crudeltà... Se solo gli altri sapessero quello che gli passa in testa
smetterebbero di amarlo in quel modo. Ma non tutti sono perfetti... Nemmeno lui
lo è.
Sì,
da quando le persone che amava l’hanno abbandonato, lasciandolo in questo limbo
di solitudine. Qualcosa nella sua presunta perfezione è andato distrutto...
Cosa faresti adesso, pur di tornare indietro e cambiare il presente? Cosa
chiederesti di fare a Gabe? Non lasceresti che se ne vada con
William, te lo terresti stretto… Sì, non solo come un amico. Gli prometteresti qualsiasi cosa per un avere un
altro goccia di quella vita perfetta che avreste potuto vivere. Lui accetterebbe o sceglierebbe comunque Bill? Sei
solo il suo migliore amico, non di certo il sogno di un amore perfetto…
Continua…
_____________
Ciaooooo!!!! *-*
Ho finito pure l’ottavo
capitolo giusto due secondi fa e lo posto, specialmente per Claudia che ha bisogno di Gabilliam!!!
Spero che ti piaccia <3
Eeee… Voilà!!!
Il capitolo si apre con una
scena spinta finalmente!!! I due piccioncini fanno qualcosa dopo 40000
capitoli!!!
Un
applauso!!!
Ora bisogna scoprire se riusciranno a vedere quest’alba insieme e se mangeranno riso e fagioli neri nell’appartamento di Gabe, anche se si spera succeda altro!!! XD
McCoy poveretto non sa
nemmeno lui cosa fare, ma non si lascia scappare Bill –chiamiamolo stupido!!!!-
Non so se avete capito di
chi si parla nel presente di questo capitolo, ma sappiate che mi dispiace un
sacco per lui D:
PS se non l’avete letta ho
iniziato un AU sul video di A Little Less Sixteen Candles, a Little More Touch
Me. “Bury me in
Memory”
Grazie
a tutti quelli che leggono ;D
Ci becchiamo la prossima volta!!!
Fatemi sapere qualcosa XD
Fangs
up, Cobras!
Xoxo
Miky