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Autore: Heven Elphas    02/10/2011    1 recensioni
La morale è rimasta sempre quella, salda ed inalterata durante tutti questi anni: Tutti avrebbero voluto essere come Gabe Saporta.
-…è fantastico.- Mormorò quest’ultimo, con gli occhi che brillavano stregati. –Non penso ci sia nulla di così bello al mondo.-
Saporta lo osservò perso, esaminando come le luci del luna park gli illuminavano il volto.
-Ah no? Forse qualcosa di più bello c’è…-
Mormorò, bevendo ancora e sorridendo alla costa cosparsa di puntini luminosi che si riflettevano anche nelle onde.
-E cosa? La vodka? Il Cobra?-
La domanda di Bill era intrisa di un allegro cinismo che fece ridacchiare Saporta.
-…essere in un posto fantastico con una persona splendida.-
Avrebbe voluto che Bill capisse, ma quest’ultimo sembrò improvvisamente rattristirsi.
-Un giorno magari te la ritroverai a fianco.-
_____
2006
Gabe Saporta è arrivato a Los Angeles per dar forma al suo nuovo progetto musicale: i Cobra starship. Uscito da una storia d'amore di sei aanni con Bianca Duenas, si ritrova a cercare una via d'uscita... William Beckett è a Los Angeles da mesi con i The Academy Is e si è ritrovato a stare a casa di Travis McCoy con cui ha avviato una relazione. Ad entrambi viene proposto di lavorare al singolo "Bring It" di Gabe Saporta. William è attratto da Gabe da quando era ancora nei Midtown, mentre quest'ultimo pian piano sembra prendersi una cotta per il più giovane. Brendon Urie e Ryan Ross sono nel pieno del successo con i Panic! At The Disco. Il chitarrista, tuttavia, è innamorato perso del cantante che non pare accorgersene preso dall'innocente euforia dell'improvviso successo.
Pete e Patrick seguono le band come dei genitori e da bravi migliori amici, mentre la situazione tra di loro pare ancora sconosciuta.
2011
I legami sono tutti spezzati. Nessuno è più a contatto con chi amava un tempo... Manhattan diventa un punto di ritrovo per il quindicesimo anniversario della FBR. Ma nessuno vorrebbe essere lì. Tutte storie che girano attorno alla vita di Gabe ed un solo luogo in cui lui vorrebbe tornare: il molo di Santa Monica.
//Gabilliam (principalmente, ma non solo, si accennano anche Ryden, Treckett, Brallon,PetexPat)//
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Cobra Starship, Fall Out Boy, Panic at the Disco, The Academy Is
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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I WON’T BELIEVE IN LOVE: IT’S JUST A LIE

I won’t believe in Love: It’s just a lie.

*Prostitution*is*revolution*

 

 

*I album: While the City Sleeps
we Rule the Beaches*

 

 

Eighth track *And I’d Promise you Anything for another Shot Of Life *

 

 

*2oo6*August

 

Adesso è troppo tardi per andarsene, si sta facendo chiaro fuori.

 

Il sabato sera per Gabe è qualcosa di sacro, ma no... Non solo perché è ebreo. Lo è per la maggior parte della gente che vuole battere le piste nei club per perdere la cognizione del tempo, per chi vuole divertirsi e staccare la spina.

Per lui il sabato notte era il devasto totale, il giorno in cui la sua filosofia di vita del “andiamo a sbronzarci” doveva essere legge. Quella sera ci era andato giù pesante come al solito, ma non era riuscito a cadere a terra privo di sensi. D’altronde il fatto di andare a casa all’una e mezza aveva spezzato la serata a metà… Certo, nonostante l’alcool in circolo nel suo corpo fosse già abbastanza. Peccato solo che la sbronza lo avesse preso male e non riuscisse a togliersi quel magone dal petto.

Mentre trascinava Beckett in casa con quel bacio violento, voleva recuperare un po’ di speranza. Sentiva però che non avrebbe potuto cambiare la propria esistenza con quell’azione. Ma chi se ne frega, concluse, voleva divorare le labbra del ragazzo e nulla l’avrebbe fermato. Neanche quella tristezza.

Chiuse la porta alle loro spalle senza staccarsi un secondo dal castano, che sembrava esser preso dal bacio quanto lui. Si spinsero verso la parete, dove la schiena di Bill andò a cozzare violentemente. Le mani del moro scorrevano veloci lungo il torace dell’amico, andando a cercare quei fianchi perfetti. Li strinse forte, prima di accarezzarli da sotto il tessuto leggero della maglietta. Le ossa delle anche del ragazzo sporgevano, tese in avanti verso il bacino di Gabe. Si allontanarono giusto per riprendere fiato ed i loro occhi si incontrarono.

Deja-vù… Bill sorrideva e catturava le sue labbra prepotentemente. Accadde davvero.

Il più giovane si aggrappò alle spalle nude di Gabe impiantandoci i polpastrelli, mentre la sua lingua gli ispezionava l’interno della bocca. Non voleva più staccarsi, rimuginò William, se solo avesse potuto avrebbe di certo divorato Saporta. Non capiva che cosa stesse accadendo dentro di lui. Voleva diventare un tuttuno con l’ex leader dei Midtown. Ma non si trattava di un semplice desiderio carnale… Era qualcosa di più. Aveva bisogno di avere Gabe, di essere una cosa sola con Gabe.

Il sudamericano si staccò appena, ansimante ed eccitato. Le guance in fiamme, l’erezione pulsante nei suoi jeans… Quell’eccitazione aveva lavato via ogni senso di mestizia. Il ragazzo era miracoloso, una sorta di antidepressivo vivente. Gli sfilò la maglietta esaminando ogni centimetro di pelle man mano che veniva scoperto. Il ventre completamente piatto, l’ombelico ben disegnato, le costole visibili sotto la pelle pallida, la clavicola sporgente… Si abbassò a baciare quella gola candida, venendo solleticato dai lunghi capelli. Il profumo di balsamo gli invase le narici e si accorse che sembrava quello di una ragazza. Sorrise appena, prima di far passare una mano sulla schiena del castano e farla scendere a stringergli le natiche. Questo si lasciò scappare un piccolo gemito di piacere che aggravò l’eccitazione di Saporta.

-…desideravo tanto baciarti ancora.-

Mormorò, schiacciandosi contro Beckett. I loro petti scarni collidevano, mentre i respiri si facevano affannati.

-Speravo che me lo dicessi… Aspettavo quell’sms… sai… ero impaziente.-

William fece scorrere le mani sulla sua schiena, prima che la destra scivolasse avanti  fino al cavallo dei suoi jeans. Strinse piano, avvertendo l’erezione incipiente e decidendo di aprire la zip. Saporta venne percosso da un brivido e si lasciò scappare un gemito quando la mano dell’altro iniziò a muoversi attorno al suo membro. Cercò di nuovo le sue labbra per morderle e baciarle, ma il bacio veniva rotto dai suoi sospiri.

Fortuna che il chico voleva solo baciarlo. Pensò –anche se poco lucidamente- il sudamericano. La cosa si stava facendo molto più caliente che nei suoi sogni. Spinse appena il bacino in avanti, così che Bill lo prese quasi per un invito e si abbassò in ginocchio davanti a lui. Okay, sì, la cosa era davvero interessante. Afferrò i capelli del castano e si chiese se per caso non gli avesse fatti crescere apposta per quel momento. Gemette non appena le labbra di Bill lo sfiorarono e addio mondo. Decisamente, concluse Saporta, non era stata una brutta idea mandare quell’sms al ragazzo. Nonostante fosse stato l’alcool a fargli sfuggire una proposta in tutta sincerità…

Il piacere di Gabe si riversò senza preavviso, così che fu costretto ad appoggiarsi al muro con un avambraccio chinandosi in avanti. William si alzò poco dopo, cercando il suo sguardo perso e vacuo, così che poi andò a baciargli le labbra. Fu il turno di Gabe ed nfilò la mano nei boxer del più giovane per pensare alla sua eccitazione, giusto per sdebitarsi immediatamente. I gemiti di Bill erano qualcosa di inconcepibile e quasi desiderò di poterli incidere in un album da riascoltare tutta la vita. L’apoteosi fu quando venne nella sua mano con un verso strozzato. Se solo avesse avuto vicino un registratore non ci avrebbe pensato due volte ad accenderlo… Quella voce non era solo bella quando cantava, anzi. Così era mille volte meglio. Per non parlare della sua espressione persa ed appagata. Quegli occhi nocciola sciolti dal piacere. Quel sorriso…

-…sei bellissimo, niño.-

Mormorò il moro, abbracciando forte Beckett ed affondando il volto fra i suoi capelli per inspirarne il profumo. Era come se dopo tutta quella foga di divorarsi a vicenda, avesse bisogno di un attimo di pace. Voleva stringere il ragazzo per sempre, senza più doverlo lasciare andare. Era una cosa strana... Sapeva che non poteva accadere una cosa simile e sapeva benissimo di non volere una relazione. Il problema con Bill era questo... Ogni volta che lo aveva vicino non era mai abbastanza. Voleva sempre qualcosa di più. Voleva che non se ne andasse mai e fosse per sempre suo. Ma non avrebbe mai potuto esserlo.

Prima di tutto per colpa della presenza di McCoy, poi per la sua cattiva attitudine. Non poteva permettersi una storia con Bill.

-Tu sei perfetto Gabe.-

Nel dirlo Bill sciolse quell’abbraccio dopo un tempo infinito e si allontanò appena per sistemarsi i pantaloni. Il padrone di casa lo imitò e si voltò verso la penisola della cucina, pensando di cucinare qualcosa. Magari gli sarebbe scesa totalmente la botta dell’alcool.

-Mangi qualcosina? Ti faccio un sanwich...-

-Sì. Uh. Grazie.-

Mentre Saporta andava dritto al frigorifero, il più giovane si diresse lentamente alla vetrata. Guardò la spiaggia stringendosi nelle spalle, come ad abbracciarsi da solo. La fronte appoggiata contro la superficie fredda del vetro. Se avesse potuto, si sarebbe trasferito in quell’appartamento… Ogni mattina si sarebbe svegliato con l’oceano davanti e se lo sarebbe lasciato alle spalle solo di notte. Aprì appena il vetro per poter uscire sulla terrazza e sentire la brezza fresca. Rabbrividì e chiuse gli occhi, dondolando appena la testa. Prese a canticchiare piano una canzone di Lou Reed.

-Don't swim tonight my love, the sea is mad my love…-

-… it's known to drive men crazy.-

Aggiunse Gabe, arrivandogli accanto e porgendogli un sandwich. Lui l’afferrò sorridendo e ne prese un piccolo morso, perdendosi in quegli occhi neri. Se non si fosse conosciuto così bene, avrebbe creduto di essere follemente innamorato di quell’uomo. Ma non era un amore senza speranza quello che provava. Ne era certo. O forse se ne stava solo convincendo, ponderò masticando, forse semplicemente non voleva perdere la ragione in una storia d’amore. Odiava le storie d’amore.

-Per quel che è successo…- Attaccò all’improvviso il moro, andando ad appoggiarsi alla ringhiera del balcone. -…non… Non creerà problemi con McCoy?-

William fece spallucce ed imitò l’amico, voltando però la schiena all’oceano.

-Non ha mai detto nulla e… ecco… Sai che l’altra notte lui è stato a letto con un’altra. Quindi… Quindi perché dovrebbe… cioè… perché dovrebbe aver dei problemi?- Morse un angolo di sandwich e poi sospirò. –Sono adulto, posso decidere con chi passare la notte.-

Non balbettò nell’ultima parte del discorso, sicuro di quello che stava dicendo. Era dell’idea che quella con Travie fosse una storia senza capo né coda, qualcosa che non stava in piedi se non per scenate di gelosia e sesso. Non si era mai parlato di amore. Forse anche Gabe pensava che stessero insieme perché innamorati persi. In effetti la domanda in quel momento gli scappò, come se avesse letto nei suoi pensieri.

-Di solito se ami qualcuno non lo tradisci, no?- Fece, spostando lo sguardo dall’oceano al volto di Bill. –O mi stai dicendo che non te ne importa nulla di lui?-

Gabe allungò la mano per sfiorare la guania liscia ed appena arrossata del ragazzo, trovandola gelida. Aveva paura della risposta che stava per ricevere, ma era dannatamente curioso.

-Mi importa di lui. Gli voglio bene e siamo grandi amici…- Biascicò il cantante dei TAI, afferrandogli il polso. –Ma non lo amo.-

-L’amore è una grande bugia, niño. La peggio merda che ti propina la società...- Dicendolo le sue labbra si curvarono per il disgusto. –Il sesso è il futuro... La troiaggine è rivoluzione.-

William rise divertito alle sue parole e finì il panino, sporgendosi verso di lui e facendo sfregare i loro nasi.

-La “troiaggine”?-

Domandò curioso, mentre Gabe gli afferrava il fianco ridacchiando.

-Non c’è niente di meglio che il sesso casuale. Ti prometto che un giorno ti darò un motivo per adottare questa filosofia...-

-Parli ancora di quella... uhm... famosa “benedizione del Cobra”?-

Si scambiarono un bacio e poi il padrone di casa decise di rientrare per andare ad occupare il divano. Stettero seduti in silenzio l’uno accanto all’altro per ore, forse, mentre Gabe accarezzava quei capelli non riuscendo a fermarsi. Quando chiuse gli occhi per qualche istante si immaginò una vita intera insieme a quel ragazzo. Provò a pensare come fosse svegliarsi la mattina ed incontrare il suo sguardo languido, poterlo baciare ed accarezzare in ogni momento della giornata... Sì un sueño.

-Bill...-

Mormorò improvvisamente, facendo scattare spaventato il soggetto in questione.

-...cosa?-

-Un giorno ti porterò con me a Montevideo per farti vedere la costa.-

Non sapeva nemmeno lui perchè lo disse e da dove fosse uscita questa cosa, che suonava quasi come una promessa. Il castano sorrise e si accomodò appoggiando meglio la testa al suo petto. Gli afferrò la mano, iniziando a giocare con quelle lunghe dita dannatamente belle.

-Sì... uh. Dev’essere bella.-

-Mai quanto questa. Ma ti prometto che ti piacerà...-

William sospirò, forse stava sorridendo... Gabe non poteva vederlo in viso da quella posizione. Gli strinse la mano e lasciò un bacio sui suoi capelli, buttando uno sguardo alla sveglia. Erano già le quattro e mezza del mattino... Il tempo volava accanto a quel ragazzo. Che cosa strana. Ogni istante era prezioso come un diamante, ma si consuma alla velocità della luce lasciandosi alle spalle solo polvere cristallina.

-Cazzo, guarda che ore sono...-

Si fece sfuggire stupito, così che pure Beckett se ne rese conto e scattò in piedi. Barcollò un secondo per lo stordimento e poi si voltò verso il padrone di casa.

-Scusami io... Io n-n-non... uh. Io non volevo rimanere tutto questo tempo. M-ma... Non me ne sono nemmeno... io... cioè... Non me ne sono reso conto. Devo andare...-

Si scostò come al solito i capelli dal viso, portandoseli nervoso dietro all’orecchio. Saporta si raddrizzò a sedere ed appoggiò un gomito al bracciolo, spogrendosi verso di lui. Gli occhi neri spalancati per il dispiacere.

-No... è... Adesso è troppo tardi per andarsene. Si sta facendo chiaro fuori...- Farfugliò speranzoso. –Puoi restare.-

L’indecisione si dipinse velocemente sul quel viso da bambino, mentre le idee più dissonanti si facevano spazio nella sua mente. Avrebbe voluto dire di sì… Che sarebbe rimasto lì fino alla mattina dopo. Che avrebbe voluto svegliarsi fra quelle braccia. D’altro canto, pensare che Travie lo stava aspettando a casa lo demotivò alla svelta. Aveva paura di perderlo per colpa di una scelta avventata come quella.

-Giuro che se resti qui non lo dirò a nessuno…- Disse il sudamericano afferrandogli la mano. –Ti prometto che vedere l’alba sulla spiaggia sarà la cosa più bella mai fatta in vita tua.-

Bill sorrise impacciato e, dopo averla stretta appena, lasciò la mano di Gabe.

-Sì, lo sarà…  Ma la prossima volta.-

Così, in silenzio, Saporta restò seduto sull’orlo del divano a guardare la creatura più fantastica che il Cobra gli avesse donato che se ne andava. Non appena la porta si chiuse si portò le mani al volto e sospirò, sentendo che quella botta triste stava risalendo nel suo petto. Solo il pensiero delle labbra di Beckett sul suo corpo lo tennero lontano dallo sprofondare del tutto... Sorrise appena, lasciandosi affondare nei cuscini del sofà con il pensiero ricorrente che forse la vita non stava poi girando male.

In qualche modo un po’ di Bill era comunque suo...

 

*  *  *

 

Le riprese di Bring It erano iniziate nel primo pomeriggio e William era arrivato con Travie giusto mezz’ora in anticipo. Gabe era già sul set e notò immediatamente che il modo in cui il castano guardava il proprio ragazzo non era lo stesso di prima. Era come se il dubbio si fosse dipinto perennemente sul suo volto. Poteva benissimo intuire che qualcosa si era incrinato nella loro relazione.

Era tutta colpa della notte passata insieme, concluse Saporta, altrimenti non avrebbe potuto spiegare il distacco improvviso. Fortuna che il ragazzo aveva detto che non gliene fregava nulla di travis già in precedenza! In quel momento sembrava così freddo che non notarlo era impossibile. A dirla tutta pure l’afroamericano sembrava abbastanza scazzato… Passò la prima ora sul set a masticare un chewingum, mentre gli spiegavano esattamente come stare durante la rappata, vestito da hostess. Fu proprio mentre lui girava quella scena, che Bill si avvicinò a Gabe e gli sorrise dolcemente. Addirittura Maja sembrò accorgersi di quello che c’era scritto sul viso di Beckett, dato che li lasciò soli. E lo fece invano, dato che Pete arrivò correndo per dir loro che Gabe doveva cantare sul nastro trasportatore e William doveva andare in sala d’aspetto. La separazione fu sentita, ma il lavoro era lavoro.

Si ritrovarono tutti insieme solo quando dovettero registrare la discesa dall’auto e la camminata per l’aereoporto. Gabe fece sfuggire involontariamente lo sguardo su Bill mentre stavano girando e questo ricambiò immediatamente… Senza farlo apposta quell’occhiata fu catturata nel video, un po’ come se il sentimento che provavano dovesse essere immoralato da una telecamera per permetter loro di comprenderlo.

Fu durante la pausa che tutti si ritrovarono attorno ad una torta alla marmellata, nell’attesa di girare altre due scene. Il giorno dopo avrebbero finito ed il video sarebbe stato pronto per esser montato e poi trasmesso dalle reti. Pete era particolarmente agitato per tutti loro e si era appiccicato a Maja per complimentarsi, mentre pure Samuel L. Jackson si avvicinava a loro addentando la sua fetta di torta.

-Non posso crederci!! Questa canzone è spettacolare e.. l’idea! Tu che distrai i controlli… Sei grandiosa!!!-

Fece il bassista alla bionda, che si limitò a sorridere forse un po’ intimorita da tutta quell’esaltazione. McCoy se ne stava invece seduto su una sedia a fissare due dei protagonisti del video, che erano dall’altra parte del tavolo a civettare. Oh, insomma… Il più stupido lì in mezzo si sarebbe accorto in fretta che la cosa tra loro si stava facendo calda. Al rapper non sfuggì di certo la carezza lasciva che Gabe diede al ragazzo. Niente di che… Ma il modo in cui l’aveva fatto gli dava i nervi. Strinse la sua bottiglia di birra senza staccare lo sguardo da quei due, finchè Wentz gli arrivò appresso e gli appoggiò la mano alla spalla.

-Trav! Come andiamo? Sei stato bravissimo! Anche l’idea di flirtare con Maja è riuscita strabene!!- Esclamò tutto fiero, prima di voltarsi verso il suo migliore amico. –Anche GabeyBaby è sempre il solito genio!-

-Ahaa… è bravo. Sì.-

Rispose l’afro, pensando però tutt’altro. Saporta era bravo a portargli via il ragazzo, non a girare il video. Era quella la cosa che gli stava riuscendo meglio… Ma che poteva farci? Sapeva bene che Bill era irrimediabilmente attratto dal leader dei Midtown praticamente dai tempi del liceo. Sperava solo che si trattasse di una sveltina e via. Per questo l’aveva lasciato andare al suo appartamento in Santa Monica quel sabato e nemmeno era più tornato sull’argomento. Non bastava scoparselo una volta esattamente come aveva fatto anche con tutti gli altri? Pensò, azzannando violentemente la torta. Che cambiava adasse con Gabe? Okay, era affascinante… Ma era dannatamente stupido. Era solo un alcolizzato senza speranza con un bel corpo.

A quanto pare William non pensava lo stesso, dato che i suoi occhi si illuminavano ogni volta che incontravano quelli del sudamericano. Pure Pete –appunto la persona più idiota lì in mezzo- lo notò e battè appena le mani. Cercò di non far capire a Travis quello che pensava e si allontanò felice. Doveva ammetterlo… Nonostante provasse dei sentimenti contrastanti per il suo migliore amico, era felice che avesse trovato in William una via d’uscita dalla sua storia con Bianca. Un’alternativa all’alcool, insomma. Sempre che lo fosse… Non era sicuro che sarebbe bastato Beckett per allontanarlo dalla vodka.

Altro motivo per cui era felice, era il fatto che se Gabe era occupato con il castano, lui poteva dimenticarlo. Sì, se Gabey era felice, lui avrebbe pensato solo a Patrick senza doversi preoccupare. Voleva solo che il moro potesse trovare qualcuno a cui attaccarsi. William Beckett era decisamente una delle persone migliori che potevano capitargli… Fu mentre rimuginava su questa cosa che si accorse che i due soggetti in questione erano scomparsi. Ritornarono comunque nel giro di cinque minuti con due caffè della macchinetta in mano, placando le pazze supposizioni da film porno che erano nate nella mente del produttore.

Le riprese ricominciarono e si dedicarono all’arrivo in sala d’aspetto, dove l’aria tra Gabe e Bill sembrava cambiata un’altra volta. C’era come un incantesimo tutt’intorno a loro, tanto che l’occhiata che si scambiarono su comando del regista sembrò ancora più sentita della prima.

Nonostante le riprese fossero finite, Travie non si azzardò a parlare con William. Non gli andava che la verità gli venisse sbattuta in faccia crudelmente… Preferiva fare l’indifferente. Se il ragazzo avesse voluto lasciarlo di sicuro gliel’avrebbe detto senza problemi. La cosa però sembrò una pazzia, perché nel momeno in cui furono di nuovo a casa da soli Bill sembrava il solito… Si mise a sedere sul divano ed ammiccò verso il compagno, indicandogli di avvicinarsi.

McCoy non capì… Ma evitò di ragionarci troppo, andando a baciare quelle labbra ed approfittando di quel momento per far di nuovo l’amore con lui. Il prblema di Bill era sempre stato quello… Sembrava una persona così dolce, ma alla fine era il peggior menefreghista della storia. Era impossibile capire se, mentre entrava dentro di lui, fosse veramente cambiato qualcosa. Se in quella testa piena di pensieri ingarbugliati ci fosse spazio solo per Gabe o ce ne fosse pure per lui.

Nonostante ciò, decise di fregarsene. Finchè William non lo avesse lasciato di sua volontà, lui se lo sarebbe tenuto stretto. Gabe poteva anche giocare le sue carte migliori a quel punto… Lui avrebbe giocato le sue.

 

*  *  *

 

Gabe tornò al suo appartamento con un paio di bottiglie ed andò dritto sul divano per potersele scolare in tutta tranquillità. Non aveva nessuna intenzione di uscire di casa quella sera… Non gli interessava incontrare altre persone, perché il suo pensiero fisso era William. Dannazione a lui… Pensò stappando la vodka e versandola nel suo enorme bicchiere. Voleva convivere tranquillamente con quella cotta ed invece il ragazzo rendeva le cose difficili. Quando stavano lontani riusciva anche a pensare che essere single era decisamente la scelta giusta… Poi, nel momento in cui incrociava quegli occhi nocciola, gli veniva voglia di passare la vita al suo fianco.

Addirittura durante le riprese gli era voluta una voglia irrefrenabile di baciarlo, di dichiararsi e di portarselo a casa. E, come se non bastasse, quando erano andati alla macchinetta il cantante dei TAI aveva cercato le sue labbra, catturandole in un bacio dolcissimo che lo aveva lasciato senza parole.

La cosa cominciava ad essere terribilmente stancante. Possibile che non poteva pensare ad altro?

Per peggiorare la situazione Beckett decise di mandargli un sms. Bene, perfetto! Concluse Saporta cinicamente. Perché non gli mandava pure un mms con una sua foto completamente nudo? Ci mancava solo quello per sputtanargli il cervello!

From: |Bill_Beckett| Dicono che mercoledì notte ci sarà un picco delle temperature… La mattina sarà serena ed il vento sulla costa sarà sopportabile. ;) #CBSNews4Ever W.

Dannato ragazzo… Gli stava proponendo di passare la notte sulla spiaggia? Non poteva veramente fargli questo…

To: |Bill_Beckett| La notte sarà solo nostra allora… G.

Dopo aver risposto mandò giù un sorso dell’alcolico e chiuse gli occhi per ripensare al sabato sera appena passato. Si ricordò del lungo bacio che si erano scambiati, prima di passare ad altro… Il ragazzo che si abbassava a terra, abbassandogli i boxer. I gemiti rochi che si era lasciato sfuggire… Sorrise appena sentendosi percorso da un brivido. Improvvisamente gli venne in mente il profumo di balsamo di quei bellissimi capelli castani. Come in automatico la melodia che gli ronzava in testa quella volta, ripartì.

Si alzò di scatto e si guardò attorno, prima di correre nel suo piccolo studio per recuperare chitarra e tastiera. Doveva assolutamente buttare giù quella cosa… Era dentro la sua mente e doveva farla uscire. Mentre cercava gli accordi giusti, le immagini di quella notte continuavano a scorrergli davanti… Le parole di Bill, la promessa di vedere l’alba insieme. Ci sarebbero riusciti… Aveva tutto in mente per mercoledì notte.

Il ragazzino avrebbe suonato alla sua porta, gli avrebbe fatto mangiare le specialità dell’Uruguay prima di fare un paio di brindisi al loro incontro segreto. L’avrebbe poi portato giù alla spiaggia, dove si sarebbero stesi su un telo con lo sguardo fisso verso il cielo… Avrebbero aspettato l’alba abbracciati e poi sarebbero tornati al suo appartamento. E sì, Bill sarebbe rimasto con lui.

In quel momento scrisse il ritornello di quella canzone che avrebbe voluto incidere velocemente, prima che scomparisse dalla sua testa. Ancora oggi desiderebbe cantarla cullando il castano con la sola luce dell’aurora sulla West Coast ad illuminarli.

 

Now it’s too late to go: it’s getting light out.

I know you don’t wanna sleep here alone…

Just take it easy.

  * * *

 

*2o11*September

 

Un uomo si sveglia improvvisamente, rendendosi conto di essersi addormentato sul divanetto dello studio. Si guarda attorno e subito incontra lo sguardo di una ragazza bellissima. Questa alza il sopracciglio sottile e poi sorride, tornando a trafficare con il proprio cellulare. Guardandosi attorno, l’uomo nota che non deve aver dormito molto. Sospira alzandosi da lì e stiracchiandosi, prima di andare alla moka elettrica per prepararsi un caffè.

Il suo cellulare vibra e controlla chi è, stringendo l’i-phone fra le mani tatuate. Un sms da uno dei tanti numeri di Saporta. Fa fatica a credere a quello che sta leggendo, ma gli sfugge un piccolo sorriso. C’è della mestizia nella curva delle sue labbra. Non sa se è veramente contento di quello che ha appena letto.

From: |GabeyBaby_2| …è veramente venuto da me. G.

Sa bene che sta parlando di William Beckett. Di chi altri sennò? L’unica persona che vive costantemente in un idillio nella testa di Gabe. Gli sembra ieri quando ha ricevuto per la prima volta quell’sms in cui diceva di aver visto l’alba con il suo niño. A quel tempo la cosa l’aveva reso felice ed orgoglioso.

Ora no. Ora vorrebbe che Saporta fosse solo, attaccato alla sua bottiglia. Che crudeltà... Se solo gli altri sapessero quello che gli passa in testa smetterebbero di amarlo in quel modo. Ma non tutti sono perfetti... Nemmeno lui lo è.

Sì, da quando le persone che amava l’hanno abbandonato, lasciandolo in questo limbo di solitudine. Qualcosa nella sua presunta perfezione è andato distrutto...

Cosa faresti adesso, pur di tornare indietro e cambiare il presente? Cosa chiederesti di fare a Gabe? Non lasceresti che se ne vada con William, te lo terresti stretto… Sì, non solo come un amico. Gli prometteresti qualsiasi cosa per un avere un altro goccia di quella vita perfetta che avreste potuto vivere. Lui accetterebbe o sceglierebbe comunque Bill? Sei solo il suo migliore amico, non di certo il sogno di un amore perfetto…

 

 

Continua…

 

 

 

 

 

_____________

 

 

Ciaooooo!!!! *-*

 

Ho finito pure l’ottavo capitolo giusto due secondi fa e lo posto, specialmente per Claudia che ha bisogno di Gabilliam!!!

Spero che ti piaccia <3

 

Eeee… Voilà!!!

Il capitolo si apre con una scena spinta finalmente!!! I due piccioncini fanno qualcosa dopo 40000 capitoli!!!

Un applauso!!!

 

Ora bisogna scoprire se riusciranno a vedere quest’alba insieme e se mangeranno riso e fagioli neri nell’appartamento di Gabe, anche se si spera succeda altro!!! XD

McCoy poveretto non sa nemmeno lui cosa fare, ma non si lascia scappare Bill –chiamiamolo stupido!!!!-

 

Non so se avete capito di chi si parla nel presente di questo capitolo, ma sappiate che mi dispiace un sacco per lui D:

 

PS se non l’avete letta ho iniziato un AU sul video di A Little Less Sixteen Candles, a Little More Touch Me. Bury me in Memory

 

Grazie a tutti quelli che leggono ;D

 

Ci becchiamo la prossima volta!!!

Fatemi sapere qualcosa XD

 

Fangs up, Cobras!

 

Xoxo

Miky

   
 
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