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Autore: amethyst    02/10/2011    1 recensioni
Lissa e Shannon non si conoscono. Ma lei è tra il pubblico di un djset di Mr Becks. Il resto, è la storia che dovete leggere.
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Shannon Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il tetto fatto di stelle, improvvisamente, si era avvicinato tanto che a Lissa sembrava possibile stendere il braccio per poterne cogliere una, quasi fosse un fiore. Altrettanto improvvisamente, poi, si era allontanato, tornato al suo posto, irraggiungibile. E come il cielo, tutto il resto delle cose ondeggiava, si allargava e restringeva. Astemia da sempre, Lissa si rese appena conto di aver esagerato un po'. Tre cocktail e il rum bevuto in macchina erano ormai in circolo e, si disse, anche visto il luogo in cui si trovava, ormai era in ballo e tanto valeva ballare. Si guardò attorno alla ricerca di Linda, scrutando attentamente ogni angolo del privè, con gli occhi resi insicuri dal bere e dalle luci colorate che di certo non aiutavano chi era in cerca di una persona, anzi. Si rassicurò appena quando la vide sul divanetto più in ombra, buttata lì scompostamente, nè in piedi, nè seduta, nè in ginocchio. Impossibile dire in che posizione fosse, possibilissimo invece vederla con le mani nei jeans del ragazzo che era con lei, mentre quest'ultimo le stava leccando il collo e contemporaneamente le buttava letteralmente le mani sotto la gonna. Mancava veramente pochissimo e avrebbero scopato lì, sotto gli occhi di centinaia di persone. Non che fossero gli unici, dopotutto. A guardar bene, c'erano almeno un altra decina di coppie a bordo pista, ben impegnate. Lissa alzò le spalle, evidentemente in quel posto funzionava così e chi era lei per fare dei moralismi? Con tutto quello che aveva bevuto, non ne sarebbe comunque mai stata in grado. Girò le spalle a Linda e al suo amico. Con la sua compagna d'avventure fuori gioco, doveva focalizzare l'attenzione altrove per divertirsi. Cercare uno scopo, un complice o una vittima. Pescò nel bicchiere un cubetto di ghiaccio e iniziò a succhiarlo, voluttuosamente, incurante dell'acqua gelida che colava a rivoletti dagli angoli della sua bocca, guardando la consolle. Complice o vittima, Lissa aveva scelto Mr Becks perchè come al solito, quando doveva puntare a qualcosa, lei iniziava sempre dall'alto. E cosa c'era più in alto, in un posto come quello, del dj? Seppe di aver azzeccato la mossa quando gli occhi di Becks si puntarono nei suoi. Un brivido di soddisfazione le percorse la schiena, come sempre quando iniziava a pregustare il sapore di una vittoria. Non era una mantide o una gatta morta, Lissa, ma le piaceva piacere, come a tutte, e non lo nascondeva. I tacchi la tradirono in più di un'occasione, ma Becks sembrava non notare quelle imperfezioni, anzi, ne sembrava ancora più deliziato. Le sembrò naturale, ad un certo punto, vederlo gettare via le cuffie e saltare giù dalla consolle come se la causa fosse lei e non, come era più logico, che il suo set fosse finito e fosse ora di cedere la scena al batterista che per tutto il tempo se n'era stato accanto al mixer a suonare e a sbirciare l'amico che guardava lei. Un triangolo decisamente non dei più normali.

Lissa vide Becks scendere e prendere al volo una birra da un vassoio che passava di lì per caso, poi lo perse. La folla, al comparire del batterista, era triplicata e impazzita, i flash scattavano tutti all'unisono, le ragazze spingevano per avvicinarsi alla consolle e in tutto questo, il batterista picchiava a tempo e sorrideva, come un divo. Lissa lo conosceva, era Shannon Leto dei 30 Seconds to Mars, un gruppo che piaceva molto a Linda ed era per questo che l'amica l'aveva portata lì. Solo che in quel momento, molto probabilmente, Shannon era l'ultimo dei pensieri di Linda. Anche Lissa li aveva ascoltati qualche volta, ma non li aveva mai trovati particolarmente eccezionali. Ed era abbastanza sicura che Becks comunque non facesse parte del gruppo. Guardò il batterista contenta di poterlo osservare dal disopra di quella folla di mani alzate: era un ometto piccolo ma ben piazzato, i muscoli definitissimi lasciati liberi a guizzare di sudore dalla maglia smanicata. Portava grandi occhiali da sole ma si intuiva al di sotto di essi che aveva un'espressione del viso divertita, contento di trovarsi così al centro dell'attenzione. Shannon sorrise e Lissa ebbe una specie di tuffo al cuore nel focalizzare quelle labbra carnose distendersi arricciandosi appena, rivelando dei denti bianchissimi e perfetti. Il genere di sorrisi che uccidono, pensò. Proprio in quel momento, una bottiglia di birra entrò nel suo campo visivo ad oscurare consolle, batterista, ragazzine urlanti e tutto quanto. Lissa si girò di scatto quasi cadendo dalle scarpe e finendo dritta dritta in braccio a chi le stava tentando di offrire da bere. Becks, ovviamente, che la prese al volo e le sorrise. Yay, ho vinto, pensò lei, assaporando la sensazione di quelle mani che la stringevano ai fianchi anche se ormai si era rimessa in piedi stabilmente, o quasi. Accettò la birra riprendendo a ballare, abbracciando il ragazzo perchè facesse lo stesso seguendo il suo ritmo, pericolosamente vicino. Si, si stava decisamente divertendo un mondo e Becks da vicino era anche più carino. Si abbracciarono continuando a ballare, l'intesa stabilita da lontano, ora che potevano toccarsi era decisamente migliore. Lissa beveva e ballava, godendosi la sensazione di calore che il corpo di Becks così vicino al suo le provocava. Non le importò di fermarlo quando lui scese a baciarle i lobi delle orecchie, nè fece niente per impedire che le sue mani sui fianchi risalissero a toccarle il seno. Le piaceva. Non intendeva baciarlo o fare quello a cui si stava dedicando Linda, certo, voleva solo giocare un po' e Becks era perfetto. Non si erano nemmeno ufficialmente presentati, ma non era necessario.

Becks prese la ragazza in braccio, una bella scusa per toccarle il sedere, e le fece fare una mezza piroetta. La ragazza lanciò un urletto e atterrò sempre più malferma, di smetterle di tenerle le mani addosso lui non ne voleva sapere. Lissa mise le mani sulle spalle del suo improvvisato cavaliere, per tenere l'equilibrio, e lo sguardo le cadde alle sue spalle. Shannon non smetteva di guardarli, era un'attenzione costante, continua. Lei e Becks si stavano ostentatamente strusciando una all'altro sotto lo sguardo del batterista. Lissa non poteva vedere i suoi occhi, ma immaginò dalla sua espressione che forse anche lui aveva voglia di unirsi, ma il suo ruolo, in quel momento, non lo permetteva. La mano di Becks stava salendo a percorrerle la coscia destra, sempre più su fino ad sfiorare il perizoma, le labbra incollate alla sua clavicola sinistra. Era eccitato, si sentiva dalle piccole spinte che le dava col bacino per fare in modo che lei si appoggiasse alla ringhiera del privè. E una volta che lei l'avesse fatto, lui le avrebbe piazzato un ginocchio in mezzo alle gambe per tenergliele aperte. Già lo sapeva. Tutte riflessioni che Lissa fece nello spazio di un secondo, guardando Shannon che guardava lei e si mordeva le labbra. E poi se le leccava, passandosi la lingua da destra a sinistra lentamente, sensualmente, quasi esasperante. Lissa lo vide accendersi una sigaretta e poi bere, suonare la batteria e mixare i dischi, con calma e professionalità, ma sempre senza perdersi un singolo movimento delle mani dell'amico sul suo corpo. Che diamine, pensò, se adesso me lo portassi su qualche divanetto e me lo scopassi, che farebbe lui? Ci seguirebbe e si metterebbe a guardare? Ma che razza di pervertiti ci sono nel mondo dello spettacolo? Il pensiero la fece rabbrividire, ma non solo di disagio. Improvvisamente si rese conto di sentirsi languida, con le ginocchia molli e una strana sensazione alla bocca dello stomaco. Sentiva il perizoma inumidirsi sempre più e non era di certo sudore. Forse erano le dita di Becks che erano arrivate proprio lì a stuzzicarla, o forse erano gli occhi di Shannon che la stavano indagando senza che lei potesse nemmeno vederli. La serata stava prendendo una piega troppo strana, pensò Lissa staccandosi da Becks. In ogni caso, era ancora presto per concluderla in qualsiasi modo, per cui tanto valeva giocare ancora un po'. Meglio lasciare aperte tutte le porte, prima di decidere quale imboccare e chiudersela dietro le spalle.

  
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