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Autore: SimmyLu    03/10/2011    3 recensioni
Mosca, Monastero Vorkof. Yuri Ivanov si trova costretto a richiedere l'aiuto di Kai Hiwatari, a causa di problemi economici riguardanti proprio il monastero che si è trasformato in un ricovero per gli orfani e i ragazzi senza fissa dimora della capitale russa. Ma non è solo questo problema che toglie il sonno a Yuri, il ragazzo presenta i sintomi di ferite più gravi e profonde che scavano nell'anima e nel cuore, fino a portare alla luce segreti mai rivelati. Il giovane russo è l'origine di misteriosi e inspiegabili fenomeni e l'unico che sembra poterlo capire è proprio Kai. Fra paure, incubi, ricordi del passato e un'infanzia dimenticata, cadono silenziose le piume rosse della fenice sul bianco lucente della neve moscovita.
[ Personaggi: Yuri, Kai, Boris, Sergej, Vorkof, altri ]
Genere: Generale, Introspettivo, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Boris, Kei Hiwatari, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’AMORE BIANCO

… di SimmyLu …


Capitolo TRENTACINQUESIMO: FRAMMENTI




Yuri non credeva di essere realmente in quel luogo.
Uno strano senso di vertigine lo avvolse, una forza molle e incontrastabile lo spinse fuori dal suo corpo.
Erano tutte le emozioni di anni di sofferenze che sembravano volergli strappare l'anima, colpendolo come un'onda e trascinandolo lontano.

... Guarda quel bambino... Quello laggiù, quello coi capelli rossi... Guarda i suoi occhi... sono carichi di frustrazione. Di odio... Chiudetelo nelle celle dei sotterranei. Lo temprerà. E scopriremo cos'è che teme al punto di odiare così tanto...

Le iridi spente che ricambiavano il suo sguardo di ghiaccio erano quelle di Vladimir Vorkof.
Non era possibile che Hiwatari...

... «Bentornato a Mosca, Kai.» ...

Vorkof rise; sembrava non si rendesse conto della situazione.
Una breve risata acuta.
«Ivanov...e Hiwatari.» biascicò, «I miei pupilli...» aggiunse in un ghigno.
Yuri non rispose, le unghie affondate nei palmi delle mani strette a pugno, le nocche bianche.
L'aria attorno a loro si raffreddò.

... «Sono uguali e lo sai! Nonno e nipote! Guardano soltanto il loro tornaconto! Non fanno nulla per nulla! Lo hai già dimenticato!?» ...

Erano le parole di Boris che risuonavano nella sua testa.
Adesso quanto mai chiare, limpide.
Vere.
Come una terribile profezia.
Tutto si offuscò, poi più nulla, solo il nero profondo.
Solo buio.
Solo frammenti di ricordi, come schegge di vetro, pezzi di uno specchio distrutto che rifletteva la sua immagine mille e mille volte.
Sempre uguale e sempre diversa.

... «Scommetto che la tua visita qui ha un secondo fine. Ci dev'essere qualcos'altro che ti ha portato a Mosca.» ...

Il suo cuore pareva battere e non battere.

... «In Giappone? Perché devi andare in Giappone?» ...

Perché non gli aveva dato ascolto?
Perché aveva cocciutamente deciso di seguire Kai senza garanzie?

... «Cosa succede fra te e Hiwatari? Cosa succede con il beyblade?»
«Kai è venuto qui per aiutarci.»
«E che cosa vuole in cambio? Non farmi credere che tu sia così ingenuo.» ...


Ingenuo.
Stupido.
Quasi non riusciva a respirare.
Non era possibile...
La testa girava.
Gli occhi erano annebbiati.
Se dalla paura o dalla rabbia, non avrebbe saputo dirlo.

... «Perché dovrei venire in Giappone?»
«Perché mi serve qualcuno che conosca a fondo tutte le problematiche di questo posto e che sia in grado di esporle.»
«Stai cercando di dirmi che c'è un altro modo per ottenere i finanziamenti?»
«Può darsi.»
«Voglio saperlo.»
«Devi fidarti di me.» ...


Perché si era fidato di lui?
Il tempo accelerò e rallentò nello stesso istante.
Fu come percepire se stesso dall'alto del soffitto di quel sudicio appartamento; vide se stesso camminare e sentì Vorkof e Hiwatari parlare in suoni incomprensibili.

... «Per qualche motivo Hiwatari è determinato a portare Yuri in Giappone. Non avrebbe mai proposto di risolvere tutto in questo modo se non fosse sicuro di vincere!» ...

Qual'era il motivo per cui Kai aveva insistito tanto?
Perché la sue presenza in Giappone era determinante?

... «Perché tieni tanto a questo posto? Perché non pensi a te stesso e ti crei un futuro con la tua ragazza... come si chiama?» ...

Irina...
Il Monastero.
Yuri avrebbe fatto qualsiasi cosa per il Monastero.
Ma Kai?

... « La compagnia Hiwatari non sarebbe affatto contenta di veder associato il suo nome a quello di un terrorista russo come Vorkof. In breve tempo si perderebbe credibilità, gli investitori svanirebbero, le quotazioni crollerebbero e l'azienda fallirebbe in men che non si dica.» ...

Quale altra società avrebbe rischiato qualcosa per aiutarli?
Nessuna.
Convincerlo ad andare in Giappone per aiutarlo a cercare dei finanziamenti era soltanto una scusa.
Una menzogna.
Però...
Kai averebbe potuto convincere Yuri senza recarsi a Mosca.
I suoi poteri erano legati e di conseguenza amplificati dalla sua terra d'origine, ma per verificare le condizioni del suo beyblade avrebbe potuto sfidarlo anche in Giappone.
Il Lupo d'Argento e la Dama Azzurra si sarebbero manifestati comunque per proteggerlo da Suzako.
C'era qualcosa che Kai doveva fare a Mosca.
Ma cosa?

... «Come sai, da quando tuo nonno ha smesso di finanziare la Borg, dopo la nostra sconfitta al primo torneo mondiale, abbiamo avuto grossi problemi. Il giorno stesso dell'incontro fra me e Takao...» ...

Il Monastero!
Il Monastero era la chiave di ogni cosa.
Kai si inabissava e riemergeva da quelle mura in continuazione.
Cosa faceva quando era solo?
Dove andava?
Che sciocco.
Kai non gli aveva nascosto nulla.
La verità era sempre stata davanti a lui.
E non era stato in grado di vederla.
Il miglior luogo per nascondere qualcosa è alla luce del sole.

... «... gli scienziati e gli uomini agli ordini di Vorkof, hanno portato via tutti i documenti e le apparecchiature che c'erano nei sotterranei, quello che non hanno potuto portar via è stato distrutto. Tutti gli archivi, qualunque documento è stato bruciato. Qualcosa è rimasto, non credere che non mi sia dato da fare su questo punto, ma quello che ho avuto fra le mani non è mai stato utile...» ...

Documenti.
Prove.
Ma certo...

... «Sono preoccupato per te.»
«Avresti dovuto preoccuparti anni fa... ormai è tardi.»
«Sai come tuo nonno risolve questo tipo di problemi. Stai giocando con il fuoco. Non otterrai mai il controllo delle industrie Hiwatari! Non te lo permetteranno!» ...


Kai voleva il controllo delle industrie Hiwatari.
Per ottenerlo doveva sbarazzarsi di suo nonno e per farlo aveva bisogno di uno scandalo.

... «Una società che ha rischiato e perso grosse somme di denaro con il progetto Borg e che ha cercato in tutti i modi di insabbiare le notizie a riguardo nonché distruggere ogni prova della collaborazione con Vladimir Vorkof, secondo te... come potrebbe mai impiegare dei capitali in quella che, di fatto, è ciò che rimane della stessa sede? Un certo tipo di persone comincerebbe a porsi delle domande e in qualche modo la verità verrebbe a galla.» ...

Kai aveva bisogno di prove per collegare l'operato di suo nonno con la Borg.
Erano i documenti riguardanti il Monastero che Hiwatari stava cercando.
Non sicuro di trovarli a Mosca, si era messo sulle tracce di Vorkof.
Adesso era tutto chiaro.
Tranne una cosa.
A cosa poteva servirgli Yuri?

«Non so di cosa parli, piccolo Hiwatari.» disse Vladimir, seduto al tavolo della cucina.
Yuri era su una sedia sbilenca di fronte a lui, mentre Kai era in piedi.
Non capiva come fossero arrivati fino lì.
Il tavolo di legno era rovinato.
Yuri cominciò a distinguere i graffi sulla superficie, come se stesse tornando lentamente ad uno stato di coscienza.
Sentiva il suo cuore battere.
Provava una vaga nausea e un senso di vertigine, che sapeva si sarebbero acuiti non appena la sua mente di fosse liberata dello shock.
«Sai esattamente di cosa parlo.» rispose Kai, «Voglio quei documenti, Vorkof.»
L'uomo aveva smesso di parlare ma la sua voce continuava a riecheggiare nelle orecchie del ragazzo.

... Dannato ragazzino... Dannato bastardo impudente... Sei stato inutile!... Dovevo aspettarmelo da un lurido bastardo di strada! ...

Sollevò lo sguardo dal tavolo.
Kai tirò fuori la pistola dal nulla, come un prestigiatore.




FINE TRENTACINQUESIMO CAPITOLO, continua...

Beyblade © Takao Aoki
   
 
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