E poi, e poi, e poi sarà come morire
Cadere giù, non arrivare mai
E poi sarà, e poi sarà come bruciare
Nell’inferno che imprigiona
 
G i o r g i a
~E Poi
 

Cammina svelta, lei.
Il mantello nero le scivolava leggero sui fianchi, strusciando appena sul suolo.
Vi siete nascosti bene, eh?
« Zitti! » disse d’un tratto alle persone dietro di lei, la bacchetta alzata in un flebile Lumos.
« Sono ore che camminiamo, non possiamo Smaterializzarci? »
Quel biondino.
Salazar se gli dava sui nervi.
« Barty caro » la bacchetta ora era sulla gola bianca e tesa del ragazzo « Non credi che ci siano i sensori per questo, eh? »
È qui. Lo sento che è qui.
Ripresero a camminare, lei per prima.
I membri dell’Ordine.
La loro ultima speranza.
E quei Paciock facevano proprio al caso loro.
Quei luridi e sporchi traditori lo sapevano dov’era.
« Nox »
I passi cessarono.
Nessuno si muoveva, solo i rami delle betulle vicino al porticato del piccolo cottage.
Percival Street 42.
« È questa, Bella? »
I passi incerti della donna echeggiarono nel vialetto.
« È questa? »
Alice e Frank Paciock.
« Siamo arrivati… » cantilenò lei, prima di alzare la bacchetta ed urlare Morsmordre!
Un teschio ed un serpente cominciarono ad aggrovigliarsi in una strana danza sopra il tetto della casa.
« Bombarda »
La porta salta dai cardini e le urla si fanno strada per i muri dell’abitazione.
Entrano.
Tutti.
« Alice? Ehi, Alice? Dove sei? »
Altre cose saltano, altre cose si rompono.
Un lampo di luce rossa sfiora la guancia della ragazza.
« Oh, ma ciao, Frank! »
« STUPEFICIUM! »
Bellatrix rise.
« Dove scappi Frankie? »
« Non sto scappando ».
La figura di un uomo, alto, capelli scuri, apparve dietro al divano del salone, scucito e pieno di
cocci di vasi rotti.
Gli altri Mangiamorte, a un cenno della donna, si sistemarono ai lati, quasi come gli spettatori ad un torneo di Quidditch.
« Oh, bravo… »
Si fronteggiavano.
L’uno contro l’altra, le bacchette alzate.
« Dov’è? » chiese lei.
« Chi? » rispose l’uomo. « Voldemort? »
« Tu… osi… Everte stat-- »
« Protego! »
La ragazza oscillò.
« DIMMI DOV’È O LI UCCIDERÒ TUTTI E DUE! »
Bella puntò la bacchetta verso il piano di sopra.
L’uomo sembrò esitare.
« Loro non c’entrano nulla. Noi non c’entriamo nulla, lui è morto! »
« No! » l’urlo della ragazza scosse la casa come un uragano, e il suo Incarceramus fu troppo veloce persino per l’Auror.
« Portatemi anche l’altra »
« No, Alice-- »
« ZITTO! »
Lui non è morto.
« Dimmi dov’è! »
« Io non--»
« DIMMI DOV’È! »
Il mio Signore non è morto.
«Crucio! »

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Note:
E' l'ultima, sì. Ed è breve, la più breve.
E mi piace.
E spero piaccia anche a voi.
Mi sembra un buon modo per conludere questa raccolta.
Grazie a tutti, Dio, grazie a tutti davvero.
A presto, prestissimo.
Ela