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Autore: Lully_93    03/10/2011    1 recensioni
Sara e Paolo, due ragazzi, due migliori amici, sin dall'infanzia.
Paolo come regalo per aver superato un esame all'universita porta Sara a cena fuori e le da una busta contenete...due biglietti aerei per Malta.
Questo viaggio, intensificherà il loro rapporto e farà emergere sentimenti, che entrambi ignoravano.
Bhè non vi dico tutto, leggete e conoscerete la loro storia.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ma buon giorno a tutti! ^^
Con molto impegno eccomi qua, per la vostra felicità!
Questo capitolo lo dedico alla mia kotokochan!
Buona lettura e alla prossima settimana.


Inaspettato.

Indossai un vestito nero semplice si allacciava dietro al collo,che arrivava sopra al ginocchio con scarpe tacco otto cm nere e non poteva mancare un velo di trucco, e per ogni evenienza mi portai un copri spalle.
“Allora...come sto?” gli chiesi, lui invece aveva un paio di jeans e maglietta nera e felpa era bellissimo....ehi Sara frena!
“...wow s-sei bellissima” e arrossimmo entrambi.
“Em...grazie allora sei pronto andiamo?”
“S-si sono pronto” uscimmo dalla nostra camera e ci dirigemmo alla reception.
“Signore il taxi è arrivato”  disse un po imbarazzato e posò il suo sguardo su di me.
“La ringrazio”
“Non è bellissima?” gli chiese Paolo.
“Si... è davvero una bellissima ragazza”
“G-grazie” risposi io imbarazzata più che mai, anche perché Paolo mi aveva cinto la vita con un braccio.
“Bhe buona serata”
“Grazie” e uscimmo dall’albergo.
“Perché l’hai fatto?” gli chiesi una volta in taxi.
“Perché ti stava spogliando con gli occhi e volevo mettere in chiaro le cose”
“Paolo andiamo non dirmi che sei...geloso?” alzai leggermente un sopracciglio.
‘Io geloso, ma per favore è solo che ti stava guardando troppo’ questa è la risposta che mi aspettavo.
“S-si sono geloso...e non poco”
“Scusate se vi interrompo, ma siamo arrivati” ci avvisò il tassista.
“Ah, la ringrazio”
“Buona serata ragazzi”
“Anche a lei”
Durante la cena non facemmo altro che ridere, scherzare e ovviamente mangiare. Una volta  finita la cena passeggiammo lungo il mare era fantastico uno spettacolo da mozzar il fiato.
“Allora mi dici perché sei geloso?” ero curiosa si sapere, in fondo non eravamo...migliori amici?
“Non c’è nessun perché lo sono e basta”
“Non è una risposta” lo guardai scettica.
“P-perché...mi da fastidio come i ragazzi ti guardano”
“Ahahah...m-mi stai prendendo in giro?!”  ridevo e di gusto, perché si avevo un fisico discreto, ma non potevo definirmi una bella ragazza.
“Sara, te non te ne rendi conto, hai un fisico perfetto, degli occhi verdi che sembrano leggerti l’anima , sei una ragazza fantastica e dentro sei ancora più bella, non esiste nessuna come te”
“Hai dimenticato, che al posto dei capelli ho un balla di fieno” gli avevo dato questo soprannome metaforicamente parlando, in realtà i miei capelli erano castani con i riflessi biondi e ricci, ma non potevo asciugarli con il phon senza un po di spuma altrimenti sembrava veramente che in testa avessi una balla di fieno.
“Sara, i capelli sono perfetti, cos’hanno che non va?” anche se era ormai sera inoltrata, ero rossa, forse anche rosa evidenziatore.
“Come sempre ti dico che sei di parte”
“V-va bene pensala come vuoi...m-ma a me piaci da morire” e detto questo posò le sue labbra sulle mie, un brivido mi attraversò tutto il corpo, ma non rabbrividii per il freddo, è si ero innamorata persa e data dall’intensità del bacio anche lui non mi considerava più, come una semplice amica. Ma questa volta non mi sarei tirata indietro decisi di approfondire quel bacio, così gli misi le braccia intorno al collo e lui intorno alla mia vita e per la prima volta le nostre lingue si toccarono, e in quel momento non capii più nulla e gli infilai una mano nei capelli, a quel contatto ebbe un brivido, ci staccammo perché avevamo bisogno entrambi di ossigeno.
“A-allora sei ancora convinta di non piacermi?” la situazione era pazzesca.
“No” mi sorrise, mi prese per mano  e continuammo la nostra passeggiata, stavo sull’orlo di una crisi di nervi che voleva dire, cosa siamo? La nostra amicizia è andata a farsi benedire? Stiamo insieme? E’ solo l’aria di Malta che gli fa quest’effetto? Oddio non ci capisco nulla! Un colpo di vento ci colpì in pieno e non potei fare a meno di rabbrividire e Paolo da gentil cavaliere si tolse la felpa e me la porse.
“Grazie, ma te non senti freddo?” gli chiesi indossando la sua felpa, aveva un profumo buonissimo, il suo profumo, che io ho sempre amato.
“No tranquilla! Io sto bene”
“E’-è echu”
“Ehi!”
“Credo di aver preso freddo in piscina” e mi strinsi ancora di più nella felpa, e Paolo posò una mano sulla mia fronte.
“No, non sei calda, però forse è meglio tornare in albergo, altrimenti rischi di ammalarti e addio vacanza”
“Ok andiamo”
Arrivati in albergo andiamo subito in camera dopotutto avevo un volo sulle spalle, e avevo preso pure freddo in piscina ero a dir poco distrutta.
“Se vuoi andare a prendere un drink, tranquillo io sono stanca morta, credo che andrò a letto”
“No sono stanco anch’io” andai in bagno, mi infilai il pigiama, se così si può chiamare, avevo delle culottes blu notte e una canottiera abbinata, che lasciava poco posto all’immaginazione, non ero pronta a dormire nello stesso letto con Paolo...o mio dio... dormirò insieme a lui...okey Sara respira.
“Em Paolo?”  mi sporsi dalla porta con il volto, mentre il corpo era ancora coperto dalla porta.
“Si?”
“Em ecco...io credevo che le camere da letto erano divise, non pensavo che dovessimo dividere lo stesso letto, quindi...” ma non mi fece finire  la frase.
“Si lo so Sara mi dispiace,ma non ti preoccupare io dormo per terra”
“No, non intendevo quello... em ecco io non ero preparata, quindi ecco...” non sapevo come spiegarmi così uscii dal bagno rossa come un peperone, e Paolo rimane di stucco arrossendo a sua volta.
Rimase qualche istante a fissarmi, e poi si girò per non creare ulteriore imbarazzo, quindi mi infilai immediatamente a letto.
 “Allora notte” dissi.
“Notte”  disse per poi sparire nel bagno, io da  sotto le coperte e giocherellai con le dita,non volevo farlo dormire per terra, mi sentivo in colpa, doveva essere una vacanza e dovevamo rilassarci e divertirci entrambi, perciò decisi che io e Paolo avremmo diviso...il letto. Uscì dal bagno spense la luce e si sdraiò per terra sul tappetino.
“E-em P-paolo?” non riuscivo a respirare, mi mancava l’aria, avevo paura di morire soffocata.
“Si, dimmi!”
“Ecco vedi...mi dispiace, non voglio farti dormire  sul pavimento, non è giusto che io dormo sul letto, mentre te sul pavimento, ti ammalerai”  ‘ma chi vuoi prendere in giro Sara siamo in estate’.
“Q-quindi se ti va puoi venire a dormire...s-sul letto” con molta fatica, ma riuscii a terminare la frase, avevamo già dormito insieme... ma sempre quando eravamo dei bambini, direi che le due cose erano leggermente diverse.
“S-sara sei sicura, guarda che se ti da fastidio, non ci sono problemi”
“N-non...mi da fastidio” dissi e così Paolo si alzò e si infilò sotto al lenzuolo...con me, inutile dire che il mio cuore stava per esplodere.
“Buona notte Sara”  mi girai per dargli un bacio sulla guancia, ma non so come finii per baciarlo sulle labbra.
“Notte Paolo” e così ci addormentammo abbracciati nello stesso letto.

 

  
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