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Autore: _BlueLady_    03/10/2011    5 recensioni
[ Dal Prologo]
Tutti lo chiamavano Eclipse, perché proprio come un’eclissi era in grado di nascondersi alla luce del sole, per poi fare la sua ricomparsa di notte, nelle vie buie delle città più conosciute, alla ricerca di non si sa quali preziosi tesori.
Le prime pagine dei giornali erano piene delle sue immagini, i gendarmi di ogni città gli davano la caccia, nella speranza di catturarlo e finalmente infliggergli la punizione che meritava per tutti i furti commessi in passato.
Non c’era traccia di scovarlo, tuttavia.
Così come appariva, altrettanto misteriosamente scompariva, lasciando dietro di sé solo un cumulo di mormorii perplessi ed impauriti.
Attenzione: leggermente OOC, la lettura potrebbe risultare un pò pesante.
Genere: Mistero, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rein, Shade, Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 5 ~
 
- Dunque, il duca ti ha invitata nella sua residenza a est della contea per trascorrere un piacevole pomeriggio in compagnia sua e della duchessa, non è così?-
- Si, mamma, ho ricevuto proprio stamane la lettera -
- Siamo sicuri che ci si possa fidare di questo duca di Tinseellpar?- domandò il signor Sunrise con una nota di gelosia nella voce.
- Si dice Tinselpearl, caro, e dicono sia una persona affidabilissima. Non abbiamo nulla da temere per la nostra Fine - rispose la moglie, accarezzando una ciocca dei capelli della figlia con orgoglio.
- Dell’opinione degli altri mi fido poco, lo sai quanto io sia scettico su certe cose…- fece quello con una nota severa nella voce.
Appena udite quelle parole il viso delle tre donne presenti nella sala si incupì improvvisamente.
- Che cosa vorresti insinuare, Toulousse?- domandò la moglie con una lieve nota isterica nella voce.
- Non le vorrai certo vietare di accogliere la proposta del duca!- esclamò Rein in difesa della sorella.
Sul volto di Fine comparve presto un’espressione preoccupata che al padre non sfuggì.
- Papà…- mormorò titubante -… posso andare, vero?- domandò, mentre la speranza si riaccendeva nei suoi occhi.
Il padre la fissò severo per qualche istante - E’ così bello quanto dicono?- accennò, con una nota ironica rivolta alla moglie. Fine arrossì.
 – Beh, non si può certo dire che non sia affascinante…- mormorò sottovoce, puntando nuovamente gli occhi nello sguardo del padre.
Lui sorrise compiaciuto, ricambiando con tenerezza lo sguardo della figlia.
- Allora puoi andare - fu la risposta alla quale tutte e tre le donne esultarono di gioia.
- Mamma, bisogna far assolutamente preparare la carrozza che la conduca dal duca e…-
- Assolutamente no! La carrozza è fuori uso dopo la buca che ha incontrato nella strada per andare dai Mera, l’altra sera…- esclamò la signora Sunrise con decisione.
Le due sorelle si fissarono preoccupate negli occhi per un istante.
- Ma allora come farà Fine a raggiungere il duca senza? Non può di certo incamminarsi a piedi! C’è un temporale in arrivo!- esclamò Rein, in ansia per la sorte della sorella.
La madre mutò la sua espressione in un ghigno soddisfatto:-Vorrà dire che andrà a cavallo…- rispose con assoluta pacatezza.
- A cavallo?!- esclamarono in coro le due, osservando il cielo grigio di fuori emettere un brontolio sommesso prima dell’arrivo della pioggia.
 

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Il Cavaliere picchiettava nervosamente le dita sul tavolino postogli accanto, osservando con fare pensoso il paesaggio di fuori incupito dagli spessi nuvoloni densi di pioggia che scrosciava violentemente sulle vetrate della sala.
Sospirò: con quel tempo dubitava che Fine sarebbe venuta a fargli visita come aveva sperato…
Si era giocato l’unica occasione buona che aveva.
- Osservare la tempesta che si sta scatenando lì fuori non ti aiuterà a distrarti dal pensare alla tua bella…- osservò pacatamente la duchessa seduta in un angolo della sala mentre era intenta a giocare un’intrigante partita di scacchi con il visconte.
- E se fosse partita nonostante questo tempo e avesse deciso di venire lo stesso? Non me lo perdonerei mai se dovesse rimanere incidentata lungo la strada per causa mia…- mormorava il duca affacciandosi all’enorme vetrata e scrutando di fuori con un’accesa nota di speranza mista a preoccupazione dipinta sul volto.
- Sono sicuro che ha preferito rinunciare - esordì il visconte muovendo un pedone in direzione di un alfiere della duchessa - Solitamente le giovani donne non amano rischiare la propria salute gettandosi nel bel mezzo di un temporale, a meno che non abbiano un valido motivo per farlo -
La Dea lo zittì con un’occhiata di rimprovero.
Il visconte vide l’amico agitarsi ancora di più sotto l’influenza delle sue parole e scorse la nota di angoscia che gli velava il viso.
Immediatamente si irrigidì, conscio di averlo involontariamente ferito.
- Perdonami Bright, non volevo…-
- Vado nelle mie stanze.- fu la risposta di quello, che fece oscillare il candido mantello non appena gli passò di fianco per uscire dalla stanza.
I due giocatori osservarono la porta chiudersi dietro di lui, il rimbombo di un tuono che si sovrapponeva a quello dei passi del duca lungo il corridoio deserto che lo conduceva all’ingresso principale, e infine alle sue stanze.
Passato davanti al massiccio portone d’ingresso, non poté resistere alla tentazione di buttare un’ultima occhiata fuori, prima di rassegnarsi e ritirarsi in solitudine in camera propria.
Fu come vedere un raggio di sole in mezzo a quel diluvio universale.
Aveva intravisto benissimo una ciocca di capelli rossi trasparire dalle vetrate adiacenti.
Come per accertarsi che ciò non fosse solamente il frutto della sua immaginazione, tirò il pesante catenaccio verso di sé, mentre una curiosa eccitazione faceva palpitare il suo cuore più del dovuto.
Non appena aprì, la vide.
Lì in piedi, bagnata dalla testa ai piedi, splendida, con la veste infradiciata che aderiva al suo corpo sinuoso e i capelli rosso fuoco che contrastavano il cielo grigio retrostante, come il sole al tramonto sul mare.
- Signorina Fine…- sussurrò, allargando la bocca in un sorriso.
- Duca…- mormorò quella in risposta, soffocando il resto della frase in un rumoroso starnuto.
 

 

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- Qui dice che Fine ha preso un brutto raffreddore in seguito alla cavalcata sotto il diluvio di due giorni fa - annunciava Rein alla madre, reggendo in mano la lettera arrivata da poco all’interno della loro dimora.
- Oh, poverina, mi dispiace! E come sta ora la mia bambina? Bene, mi auguro…- rispondeva quella, intenta a spolverare alcuni libri di vecchia data presi dagli scaffali più alti dell’antica libreria.
Rein osservò la madre con una nota di disappunto.
- Mamma!- esclamò indignata – Possibile che non ti faccia sentire nemmeno un po’ in colpa ciò che dice? Sei stata tu a mandarla a cavallo sotto la pioggia. È per colpa tua se adesso Fine è ridotta uno straccio.-
- Suvvia, nessuno è mai morto per un raffreddore!- le rispose quella con la più naturale tranquillità - In questo modo, il duca Bright avrà il modo di accudirla come si deve…-
Improvvisamente, Rein capì.
- Lo hai fatto apposta…- sussurrò, puntando il suo sguardo accusatore su di lei.
La madre non rispose.
- Lo hai fatto apposta!- strillò di nuovo quella, sempre più incredula delle sue stesse parole – Mamma, sei veramente incredibile! Mettere a rischio la salute di una figlia!-
- Dove stai andando, Rein?- le urlò contro la madre, sventolando lo straccio pieno di polvere ovunque mentre la inseguiva.
- A casa dei Tinselpearl ad accertarmi che mia sorella stia bene.- fu la risposta di quella mentre usciva dalla porta.
- Ma non puoi presentarti a dei duchi vestita in modo così scialbo! Mettiti almeno un abito più degno!- le diceva la signora Sunrise affacciandosi alla finestra che dava sul giardino.
Le parole pronunciate dalla madre non le prese minimamente in considerazione.
Armata di tanta energia, pazienza e buona volontà, si incamminò decisa verso la dimora dei Tinselpearl, per accertarsi di persona riguardo la salute della sua amata gemella.
 

 

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- Cos’avevi detto a proposito delle donne qualche giorno fa, Shade?- domandò sfacciatamente la duchessa al visconte.
- A cosa si riferisce, duchessa?- chiese quello con scarso interesse mentre maneggiava con cura il prezioso gioiello comparso nella discussione tra lui e il duca qualche giorno prima.
La Dea si avvicinò a lui, osservandolo nella sua attenta attività:- Se non sbaglio avevi detto che le donne non amano rischiare la propria salute, a meno che non ci sia un valido motivo che le spinga a tanto…-
Il Principe non la considerò minimamente, completamente assorto nell’esaminare il prezioso ciondolo.
- Che mi dici di Fine Sunrise? A quanto pare, sembra che tu ti sia sbagliato sul suo conto - mormorò la duchessa con una nota di ilarità nella voce.
Il Principe le lanciò un’occhiata infastidita.
- Forse, dopotutto, Bright potrebbe essere veramente il valido motivo per cui lei sia stata spinta a rischiare tanto - suppose la duchessa, sempre con quel tono vittorioso.
- O forse, potrebbe essere l’ingente ricchezza che vostro fratello possiede ad averla spinta fin qui - esordì il visconte con una nota di soddisfazione - Non sono forse i gioielli e il denaro a tenervi così tanto attaccata a vostro fratello?-
La duchessa gli lanciò un’occhiata di disapprovazione.
- Sai meglio di me che non è per denaro il motivo per cui vivo ancora con lui.-
- Mi stupite, duchessa, non sapete accogliere come si deve le mie provocazioni?- la provocò lui mentre un sorriso sfacciato si faceva largo sul suo volto.
- Tu pensi che le donne siano tutte false e ipocrite, interessate al denaro e a nient’altro - esordì la duchessa, acida - Quando incontrerai la donna che rappresenterà per te l’eccezione alla regola, sono certa che cambierai idea -
- Mostratemela, allora, questa vostra eccezione…- la sfidò lui con sfacciataggine.
Proprio in quel momento, un paggio entrò nella stanza annunciando l’arrivo della signorina Sunrise all’interno del palazzo.
Come pronunciò il suo nome, Rein, che attendeva dietro la porta, si fece avanti inchinandosi non appena riconobbe la duchessa di fronte a lei.
Non si accorse della presenza del visconte.
Quando alzò lo sguardo, pronta a chiedere in che stanza alloggiasse la sua amata gemella, le parole le morirono in gola, incontrando un paio di iridi scure che la scrutavano con incredulità.
La fanciulla, stanca e spossata, la pelle candida del volto ravvivata da un lieve rossore che le imporporava le gote in seguito alla fatica compiuta durante la lunga camminata per giungere fin lì, i lunghi capelli legati in un concio scomposto e il vestito mezzo impantanato a causa della corsa in mezzo ai campi, conservava il portamento e l’eleganza da donna di buone maniere nonostante l’aspetto scialbo e trasandato con il quale si era presentata in quella lussuosa dimora.
Un fiore rigoglioso tra il crudele ghiaccio invernale.
Quando le fu domandato cosa fosse venuta a fare lì – Sono venuta qui solamente per accertarmi che mia sorella stia bene - rispose, soffocando le parole da lunghi e affaticati sospiri.
La duchessa lanciò un’occhiata compiaciuta in direzione del visconte, che pareva aver assunto un atteggiamento di particolare interesse verso colei che era appena entrata.
Sorrise vittoriosa.
- Eccola, la vostra eccezione alla regola…- gli sussurrò.   



Angolo Autrice:

Et voilà, un altro capitolo è stato postato! (Anche oggi la sua buona azione l'ha fatta ed è in pace con sè stessa)
In questo capitolo non succede nulla di che, aparte il fatto che Fine è riuscita finalmente a strappare il sospirato "si" ai genitori, ed è riuscita a recarsi da Bright.
Il maltempo ha davvero gocato a favore (o a sfavore, dipende dai punti di vista) delle due gemelle, poichè entrambe si ritrovano improvvisamente segregate in casa dei due giovani che pretendono di amare.
Notiamo anche un nuovo parere di Shade sulle donne: a quanto pare, il nostro bel visconte non crede possibile che una donna come Fine sia capace di amare un uomo ricco e benestante come Bright, giudicando il motivo della sua attrazione come un semplice pretesto per attaccarsi al denaro dell'amico, e vivere in una condizione molto favorevole (pensiero a dir poco ipocrita, che non si addice per niente a una ragazza come Fine, ma, chi lo sa, ognuno ha i suoi motivi per agire in un certo modo...)
Ringrazio infinitamente coloro che recensiscono e leggono la fic: finchè ho dei lettori così entusiasti come voi, non potrò che dare il meglio di me nella scrittura e nella stesura di questa fic.
Ora vi lascio, dandovi appuntamento, come sempre, al prossimo aggiornamento.
Un bacio a tutti coloro che si degnano di prendere in considerazione la mia misera storia.
Grazie a tutti di cuore!

_BlueLady_  

  
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