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Autore: Nuke    03/10/2011    2 recensioni
L'america è sull'orlo della crisi, la sovrappopolazione è asfissiante, ma c'è uno spiraglio di speranza.
Un'improvvisa evasione di Diclonius dai centri di ricerca Giapponesi ha costretto questi ultimi a rivelare al mondo la loro esistenza.
Queste "creature" hanno provocato la decimazione delle impreparate forze militari Giapponesi, e gli Americani hanno colto la palla al balzo, invadendo il Giappone.
Ma non sanno a cosa andranno in contro...
Alexander's Theme: Morgenstern-Rammstein
Lucy's Theme: Beauty of Annihilation-Elena Siegman
Jericho's Theme: Drop the Bombshell-Powerman 5000
FF Theme: Morgenstern-Rammstein
Genere: Azione, Horror, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio | Coppie: Lucy/Nyuu
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Erano passati quattro mesi, da quando le forze U.S.A. avevano occupato il Giappone, quattro mesi di massacri per le vie di città e paesi.
Quattro mesi, da quando l’istituto di ricerca Giapponese aveva rivelato al mondo l’esistenza di quei mostri.
Il presidente Keller non aveva perso l’occasione per fare un po’ di pubblicità alla sua nazione, sull’orlo della rivoluzione; aveva inviato nel Pacifico settantaquattro navi stipate di soldati, corazzati, armi e rifornimenti.
L’esercito Giapponese e la polizia erano già decimati dalle creature e non ressero l’arrivo degli Americani, il governo Giapponese cadde in due settimane e le forze armate si dispersero in piccoli gruppi di sopravvissuti.
Gli Americani avevano vinto, avevano festeggiato a lungo la vittoria, pronti a combattere i mostri tanto temuti dai Giapponesi.
Ma non sapevano contro cosa avrebbero dovuto combattere.
Di settantaquattro divisioni ne erano rimaste quindici, i soldati incapaci di resistere a tali nemici.
Il presidente Keller inviò le corazze C.R.O.S.S., “Chemical Reactive Ordenance Safety Suit”, corazze in grado di adattarsi a qualsiasi agente chimico o biologico con cui vengano in contatto, rendendosi resistenti ad essi.
I soldati C.R.O.S.S. furono come manna dal cielo per gli Americani, riguadagnarono terreno e liberarono molti quartieri caduti in mano ai mostri.
Quei mostri, però, non erano in branchi, di solito agivano individualmente, a parte rari casi di coppie.
Gli scienziati Americani tentarono di catalogare queste creature, ma solo cercando fra le macerie dell’istituto di ricerca ebbero una chiara idea di cosa stavano combattendo.
Apparentemente uomini, queste creature sono dotate di braccia non visibili dall’occhio umano, chiamati vettori, caratterizzati da una forza sovrumana e dall’estensione di anche diversi metri.
Il loro numero variava dall’uno ai diciotto per ora, ma soldati sopravvissuti giuravano di averne visti anche dotati di più di venti vettori.
Fisicamente appaiono come ragazzi o più frequentemente ragazze con capelli e occhi rossi, un vantaggio per i soldati, poterli riconoscere così facilmente, per evitare malintesi il presidente Keller aveva inviato l’ordine di dire ai parrucchieri di non applicare tinture rosse ai capelli dei clienti, ma ovviamente non era al corrente che le città erano deserte e la gente stava chiusa in casa, terrorizzata.
Ma il più grande problema degli Americani erano le loro armi, i vettori infatti, potevano fermare proiettili anche di medio calibro e bloccare missili in volo.
Il governo degli Stati Uniti aveva autorizzato l’uso di armi d’alto calibro, missili ad alta velocità e lanciafiamme, dopotutto, erano solo mostri.
I Giapponesi li chiamavano Diclonius.
                                                 
Tokyo, 17 Settembre 2016, un vicolo della zona infetta (Tre giorni prima dell’arrivo delle truppe C.R.O.S.S.)
La squadra si avvicinò al vicolo, armi spianate, pronte a fare fuoco.
Erano in cinque, la norma delle squadre d’epurazione, tre soldati armati di fucile d’assalto, un soldato armato di mitragliatrice leggera e un soldato armato di lanciafiamme.
Sapevano che in quel vicolo c’era uno di loro, il loro compito era eliminarlo.
-Fermi vado prima io- disse un soldato entrando nel vicolo, puzzava di morto, come qualsiasi via di Tokyo, ormai.
-Fai attenzione, da quello che dice il comando pare che sia uno tosto- avvertì un compagno di squadra.
-Non preoccuparti…- cominciò il soldato, poi diede due buffetti alla pistola nella sua fondina, -Questa li sfonda quei cosi-
Il soldato tornò serio e si addentrò nel vicolo buio, attorno a lui c’era una calma morta, nessun movimento, eccetto qualche topo qua e là.
-Ragazza qui non c’è nient…- la gamba del soldato si tranciò di netto.
-Aaaaah!- il militare cadde a terra ed estrasse la sua pistola.
-Dove sei, figlio di puttana!-
-Rodriguez! Stai Bene?- i compagni di squadra l’avevano perso di vista e non si azzardavano ad entrare, non prima di aver inquadrato al situazione, ma nessuno rispose, solo degli spari.
-Oh, fanculo, io entro!- uno dei fucilieri entrò nel vicolo, il fucile spianato.
-Jeremy! No!-
-Lascialo andare, finirà come gli altri-
Lo spettacolo che si ritrovò davanti Jeremy fu tutt’altro che confortante, il suo compagno, steso a terra, senza una gamba, sparava contro una figura nell’ombra.
La cosa più terrificante è che i proiettili del soldato si fermavano a mezzaria, per poi ricadere a terra in un lugubre tintinnio, il Diclonius sorrise e recise la gola di Rodriguez.
-Mostro!- urlò Jeremy sollevando il fucile verso la testa del Diclonius, i proiettili del fucile venivano solo in parte fermati dai due vettori, infatti la creatura venne ferita ad una spalla.
-Ti ho preso bastardo! Ragazzi venite qui, l’abbiamo in pugn…- la testa di Jeremy volò cinque metri più in là, mentre il corpo si accasciava a terra.
I tre sopravvissuti si guardarono e annuirono contemporaneamente, poi entrarono nel vicolo.
Il Diclonius era attaccato come un ragno ad una parete, e li fissava con occhi di fuoco, sorridendo.
-Tiralo giù!- gridò il fuciliere al soldato armato di mitragliatrice, che alzò l’arma, riducendo la zona dove doveva esserci il Diclonius ad un colabrodo.
Ma non c’era.
-Che cazzo?-
-Sono qui…- il Diclonius era alle loro spalle.
-Muori!- urlò il fuciliere colpendo il nemico al volto con il calcio del fucile e, mentre il Diclonius era ancora barcollante, sorpreso dalla rapidità di riflessi del soldato e stordito dal colpo, il mitragliere apriva il fuoco su di lui, crivellandolo di colpi.
Un tonfo sordo risuonò nel vicolo, mentre il ragazzo dai capelli rossi cadeva a terra, esanime.
-Bel lavoro ragazzi, bruciate tutto- ordinò il fuciliere raccogliendo le Dog Tags dei compagni caduti.
Il soldato con il lanciafiamme premette il grilletto, riversando un fiume di fuoco sui cadaveri, sia amici che nemici.
 
Tokyo, 17 Settembre 2016, quattro isolati più a ovest.
-Sono due, un ragazzo e una ragazza, età fra i dieci e gli undici anni, entrate e ripulite.- ordinò il sergente ai suoi quattro compagni di squadra.
-Ma sono solo…- iniziò un soldato.
-…dei bambini, lo so, ma questi bambini hanno fatto a pezzi otto nostri soldati, quindi vanno eliminati- disse severo il caposquadra.
-Non posso farlo, sergente- rispose il militare, ma si ritrovò puntata una calibro .45 alla faccia, -Ragazzo, non mi servono conigli, mi servono soldati, io andavo a caccia di conigli, vuoi fare la stessa fine?-
Il soldato deglutì spaventato e imbracciò il fucile, -Si… signor… signorno, signore-
-Bene- concluse il sergente rinfoderando la pistola, poi indicò lui e un suo compagno e fece segno di entrare nell’edificio diroccato.
I due soldati fecero il loro ingresso sfondando la porta, dentro aleggiava un odore di cadavere fortissimo, tanto che il soldato Kevin dovette trattenere un conato di vomito.
-Kevin, vieni qua, credo di averli trovati- chiamò il compagno.
Davanti a loro c’erano due ragazzini, probabilmente fratelli, si tenevano per mano e li guardavano impauriti.
-Fai tu, io non riesco- disse il soldato Merry girandosi.
-Che vuoi che sia?- ridacchiò Kevin, ma una volta giratosi verso i due bersagli, notò con orrore che il ragazzino era sparito.
-Penso che abbiamo un problema… Merry?- si voltò verso il compagno, ma non lo vide.
-Avanti, Merry! Non è divertente- urlò sperando che fosse uno scherzo, cercò nell’ombra e accese la torcia del fucile, ritrovandosi il Diclonius a mezzo metro dalla canna del fucile, ricoperto di sangue, con la testa del compagno a mezzaria davanti  lui.
-Aaaaah!- urlò Kevin aprendo il fuoco contro il ragazzino, ma futilmente, nel giro di pochi secondi, il rumore degli spari scomparve.
-Ragazzi, ho perso le comunicazioni con Kevin e Merry, richiamate il Vulture e fate radere al suolo questo posto- ordinò il sergente allontanandosi dall’edificio.
Nell’arco di cinque minuti, un elicottero armato di missi aria-terra ridusse in macerie l’edificio bersaglio e i due edifici adiacenti.
-Signore, mi spieghi meglio, perché abbiamo invaso questo posto? La crisi non è certo il momento ideale per un atto di conquista- chiese un soldato al sergente.
-Primo: Il piano originale prevedeva che nel giro di un mese il Giappone cadesse nelle nostre mani, risolvendo la crisi di sovrappopolazione, poi abbiamo constatato che queste bestie sono più tenaci di quanto ci aspettassimo. Secondo: il comando sta aspettando l’arrivo delle truppe C.R.O.S.S. per prelevare un Diclonius vivo, per cercare di replicare i vettori in laboratorio, in modo da applicarli alle corazze, ma serve un soggetto idoneo, che solo gli scienziati dei C.R.O.S.S. sapranno identificare-
-Quindi il nostro compito è…- cominciò sconcertato il soldato.
-…temporeggiare.- concluse il sergente.
-Ma è una pazzia! Io non ci sto! Rischiare la vita per niente!- urlò il soldato buttando a terra il fucile e correndo via dalla squadra.
Il sergente sospirò, estrasse la calibro .45 e abbatté il disertore con una freddezza terrificante.
-Non ci sono disertori nella mia squadra- mormorò seccato il sergente.
 
 
 
Ecco la fine del primo capitolo di “Morgenstern”!
Recensite per favore, vorrei sentire il vostro parere! Anche le critiche sono ben accette.
Presto arriverà il secondo capitolo.
P.S. ho interrotto la stesura delle altre due fanfiction, non ho ispirazione, ma tra un po’ ricomincerò.
Grazie a tutti!
  
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