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Autore: bbacktodecember    04/10/2011    1 recensioni
"Graduation's a year away. Got any plans until then?"
Una FF su Cory e Lea.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cory Monteith
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ecco il terzo capitolo. Spero vi piaccia!

***



Mancavano ancora poche ore e atterravano a Londra. Cory rileggeva quel messaggio in continuazione e la guardava. Così si alzò e si mise vicino a lei.
Lea stava dormendo da un po’ quando sentì qualcuno che si metteva vicino a lei, apri gli occhi e vide Cory. Gli sorrise e appoggiò la sua testa sul suo petto e continuò a dormire. Lui sorrise e la strinse e poggiò la testa sulla sua. Era tutto perfetto.
Dianna si accorse della scena e lo fece notare agli altri, poi tirò fuori il telefono e fece una foto a quella scena. Voleva immortalare l’evento.
Stavano per atterrare, Mark si avvicinò e svegliò Cory e Lea.
 
I giorni passavano, Londra era stupenda. Cory e Lea erano sempre insieme ma non avevano ancora avuto un “vero” appuntamento. In hotel stavano insieme, passavano le ore a parlare e ad abbracciarsi ma nient’altro. Era come se tutti e due stavano aspettando il momento giusto.
Erano passati tre giorni da quel messaggio e nessuno dei due lo aveva ancora menzionato.
Alle prove Lea chiese se quella sera potevano cantare “Don’t Go Breaking My Heart” così quando gli venne dato il consenso andò a dirlo a Cory. Ed iniziarono le prove.
Si guardavano in continuazione ‘nobody knows it, when I was down I was you clown. Nobody knows it. Right from the start, I gave you my heart’
La sera la canzone ebbe un gran successo ma la cosa più significativa era l’alchimia tra Cory e Lea. Finita la canzone andarono dietro le quinte mentre Chris iniziava a cantare “I Want To Hold Your Hand”.
“E’ stato fantastico” disse Lea mentre beveva una bottiglietta d’acqua. Cory la guardò e pensò che aveva fatto la scelta giusta e che era lei quella con cui voleva stare, lei si accorse che lui la fissava “cosa c’è?” e gli sorrise. Lui non rispose si avvicinò e la baciò. Fu un bacio dolce, vero. Ma venne interrotto dalla troupe che li chiamava perché dovevano andare sul palco. Si staccarono e ognuno andò dalla sua parte ma tanto sapevano che di lì a due secondi si dovevano stringere la mano.
Dianna si avvicinò e abbracciò l’amica e le sussurrò “vi ho visti. Era ora.” poi andò al suo posto.
Quando arrivò il suo momento Lea era super felice si avvicinò al centro del palco e la stessa cosa fece Cory, si presero per mano poi lui si avvicinò a lei e le sussurrò “Stasera dopo il concerto, vestiti bene, usciamo insieme” E le sorrise. Lei lo ricambiò e poi andò dalla sua parte del palco.
 
Lea dovette concentrarsi molto per il concerto perché la sua mente pensava solo all’appuntamento di quella sera. Infatti appena le luci si spensero corse in hotel e nemmeno si accorse che Cory la guardava divertito mentre gli altri la guardavano confusi da quella sua euforia.
Quando Dianna arrivò in camera vide tutti i vestiti sul letto “E’ scoppiata una bomba o sono entrati i ladri?” e rise “Molto divertente. Non ho niente da mettermi.” “Perché dove vai?” Lea sbucò dall’armadio e guardò l’amica “Mi ha chiesto di uscire stasera o meglio..” guardò l’ora “praticamente fra un’ora. Non ce la farò mai! Lascio perdere non ci vado” disse Lea mettendosi seduta su i mille vestiti che aveva tirato fuori dall’armadio. Dianna sorrise vedendo l’amica così, si avvicinò e la guardò continuando a ridere. “La smetti. Sto in crisi e tu ridi” “Certo. Sei proprio buffa.” “Io sono buffa? Sto in crisi e ora sono anche buffa”
Il telefonino di Lea squillò, ci mise un po’ a rispondere perché stava sotto altri mille vestiti, anzi strano che l’aveva sentito. Sullo schermo c’era una foto molto bella di lei e il suo unico migliore amico.
“Daaaad, mi sei mancato.” “Moooom, mi sei mancata anche tu. Anche se ci siamo sentiti ieri” e risero tutte e due. “Allora che mi sono perso?” “Taaante cose” rispose Lea e iniziò a raccontargli tutto mentre Dianna cercava un qualcosa da far mettere alla sua amica e lo trovò. L’aveva comprato da poco e non l’aveva ancora messo così decise di prestarglielo. Era un vestito semplice, a fascia, morbido, bianco con qualche decorazione viola alla fine.
Quando vide l’ora Lea attaccò con Jonathan e gli promise che l’avrebbe chiamato il giorno dopo per raccontargli tutto. Poi con una velocità inimmaginabile si preparò. E Cory arrivò puntuale e bussò alla porta della sua camera teso come non mai.
E Lea aprì la porta quando riuscì a prendere la maniglia perché le tremavano le mani, appena si ritrovò Cory lì davanti, bello come sempre.
“Stai..sei bellissima Lea.” Disse lui imbarazzato. Lei gli sorrise “anche tu non sei niente male” e scoppiarono a ridere. Poi salutarono Dianna e uscirono dall’hotel. Cory aveva affittato una macchina per la serata. Gli aprì la portiera e la fece salire sulla macchina poi salì lui e la mise in moto.
“Allora mi dici dove mi porti?” disse Lea per occupare il silenzio imbarazzante. “Fra poco lo vedi.”
“Va bene.” Rispose Lea ma era supercuriosa e intanto giocava con la radio alla ricerca di una canzone che conoscesse. E capitò la versione originale di “Don’t go breaking my heart” cantata da Elthon John.
”Bella l’idea che hai avuto oggi. Adoro questa canzone” disse Cory. “Grazie. L’adoro anche io.”
Poi girarono e presero una piccola via in salita, quando arrivarono in cima, Lea vide un piccolo ristorante all’aperto. “Come lo conoscevi?” “ho cercato su internet” Lea era confusa. “Nell’ultima ora tu hai trovato questo ristorante?” “Ok lo ammetto. Ho organizzato questa serata da due giorni.” Disse Cory mentre parcheggiava la macchina e si girò verso di lei “Devo scusarmi?” Lea gli sorrise “no per niente.”
Scesero dalla macchina e il cameriere all’entrata li portò dietro al locale dove c’era un piccolo balconcino con un unico tavolo. Cory aveva chiesto se potevano stare isolati, in più da lì c’era una vista fantastica di Londra. Si vedevano Tower Bridge, Big Ben, London Eye. Tutto illuminato era fantastico.
“Wow” disse Lea “sono senza parole”e superò il tavolo per vedere meglio tutto il panorama. Cory si avvicinò a lei appena finì di parlare con il cameriere. “Ti piace?” chiese Cory “Da morire.” Rispose lei e si girò per guardarlo “Non ti facevo un tipo romantico Monteith.” Cory fece spallucce e le sorrise. Poi si misero seduti e il cameriere iniziò a portargli da mangiare.
La serata volò parlarono di tutto, quando arrivò il dolce Cory le fece la domanda che evitavano da giorni “Lea senti. Cosa ha significato per te quel messaggio?” Lea era sorpresa da quella domanda che per poco non si strozzò con il cacao del tuo tiramisù. “Che vuol dire?” “Perché me l’hai mandato?” “Sai perfettamente perché te l’ho mandato.” Disse Lea e continuò a mangiare il suo dolce. Non sapeva perché si comportava così, o almeno non voleva ammetterlo. Ma voleva stare con Cory di questo era sicura. Lui ci rimase male e provò a cambiare discorso ma la serata finì a monosillabi fino a quando non arrivarono davanti all’hotel. Ma Cory la fermò prima che lei scappasse la prese per mano “Vieni con me.” Le disse e la portò in un parco vicino all’hotel e si misero seduti su una panchina ma lei non riusciva a guardalo negli occhi. “Lea che ti succede? Me lo puoi dire” disse Cory triste. “Niente.” “Non è vero hai qualcosa.” E le provò a prendere la mano ma lei la scansò “Che succede? Hai paura di me?” disse Cory impaurito e confuso. Lei capì che stava sbagliando tutto. Le venì in mente un pezzo della canzone ‘So don’t misunderstand me you put the light in my life’ si girò e lo guardò dritto negli occhi. E gli prese le mani e le strinse con le sue.
“No Cory non potrei mai avere paura di te.” “E allora che c’è?” Lea prese un bel respiro e tirò fuori tutto quello che non gli aveva detto in quei tre giorni
“Io non ho paura di te. Ma ho paura di quello che potrebbe farmi questa relazione.” Fece una pausa e Cory era confuso “non fraintendermi. Io voglio stare con te. Davvero lo voglio. Ma ho paura. Paura che se mi lascio andare, tu ti possa stancare o potrei sembrarti troppo appiccicosa o chissà che altro e mi lasci. Non riesco a lasciarmi andare ho paura di rovinare tutto. La nostra amicizia, la vita sul set e tutto quanto. Quando ti ho scritto quel messaggio mi sono lasciata andare. E’ vero ho usato un pezzo di una canzone che non abbiamo nemmeno scritto noi ma..” “Quindi tu hai semplicemente paura che io ti spezzo il cuore?” Lea annuì e gli occhi le iniziarono a diventare lucidi. Cory le prese il viso pronto ad asciugarle le lacrime “Lea ma hai la minima idea da quant’è che aspetto questo? E tu pensi che potrei stancarmi di te?” disse Cory sorridendole. “Non lo farò mai.” le disse convinto per poi riprenderle le mani. “Lo prometti?” “Te lo prometto. Non ti spezzerò il cuore.” E la baciò. Questo bacio era diverso da quell’altro perchè Lea non era stata presa alla sprovvista. Lei le mise le braccia intorno al collo e lui le prese la testa. Si staccarono anche se stavano ancora ad un millimetro di distanza che sentiva i loro respiri. “ E tu me lo prometti?” le chiese Cory. “Te lo prometto.” E ripresero a baciarsi.
Poi Cory l’accompagnò nella sua stanza. E appena chiuse la porta si ritrovò Dianna davanti a lei che voleva sapere tutto.
“Un attimo vado a cambiarmi, tu aspettami qua.” Le disse Lea. Si mise il pigiama e andò sul divano con la sua amica.
Rimasero a parlare quasi tutta la notte fino a quando decisero di andare a dormire. Anche se si dovevano svegliare dopo quattro ore.
 
Appena Lea si mise a letto il telefono le squillò, lo prese e vide che era un messaggio da parte di Cory.
‘And nobody told us ‘cause nobody showed us and now it's up to us babe I think we can make it.’
Lea sorrise e andò a dormire più felice di quanto lo sia mai stata.




[nota: Lea ha ammesso in un intervista che lei e Jonathan si chiama "Mom e Dad".]
  
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