Anime & Manga > Lucky Star
Segui la storia  |       
Autore: Calimero19999    04/10/2011    4 recensioni
Raccolta di varie storie, con protagonista l'intero cast di Lucky Star, alcune saranno oneshot altre saranno storyline da continuare. Shoujo-ai e Yuri.
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai, Yuri
Note: Lemon, Lime, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ancora Mia Finamente l'ho finito! E' praticamente da una settimana che cerco di lavorare su questo capitolo, ma ogni volta qualcuno o qualcosa mi distrae o me lo impedisce, lavori a casa, aiutare amici/he, interruzioni di corrente, palestra, la mia esasperazione, le scarpe che mi lasciano a piedi (LOL però è vero -.-) e lo avrei pubblicato due ore e mezzo fa se non ci fosse stato un temporale pazzesco che avrebbe fritto il mio pc se non lo avessi spento, e la corrente non fosse arrivata ad intermittenza dopo... Vabbè adesso è quì, e mi scuso dell'enorme ammontare di tempo che vi ho fatto aspettare, quindi dopo il solito ringraziamento a  skullrose, Rachel_lullaby_R, GiadaWoosh e missredlights per i loro commenti ed i complimenti, sempre troppo buoni ^_^ (tranne miss XP, scherzo), vi lascio al capitolo, con la consapevolezza che ci sono buone probabilità che il prossimo sia on prima del solito. Ok ok basta ecco il cap.

Avvertiemnti: Lemon, Fluff (non sono granchè con questo abbiate pazienza)

Rate: arancione


                                                           Mani Di Fata




Mentre si preparava per andare a scuola Kagami non riusciva a non pensare alla sua piccola otaku.
La Golden Week era appena terminata, ed a causa di una piccola epidemia di influenza a casa Hiragii, alla quale
scamparono solo lei e suo padre, la mole del suo lavoro al tempio venne notevolmente intensificata, impedendogli di stare con Konata, od anche solo di parlarle per tutta la settimana ed i due giorni che la precedettero. Da quando stavano insieme non erano mai state separate tanto a lungo, ed in quel momento la ragazza dagli occi blù non vedeva l'ora di abbracciarla. Ovviamente avrebbe dovuto aspettare l'ora di pranzo, oppure inventare una scusa e trascinarla lontano dalle altre per qualche minuto...

La piccola ragazza dai lunghi capelli blu era combattuta, da una parte non riusciva a pensare ad altro che a rivedere la sua Kagami, dall'altro era leggermente preoccupata, non voleva sembrare  troppo affettuosa o dar via quanto le fosse mancata, facendosi quindi scoprire.
Quando raggiunse la stazione alla quale avrebbe preso il treno con le gemelle, subito dopo averle viste da lontano sentì il fortissimo impulso di correre incontro alla sorella dai lunghi capelli. Non riuscendo a trattenersi iniziò a correre, gli sguardi delle due Hiragii, uno sorpreso l'altro atterrito, le diedero un'idea. Saltò al collo di entrambe, stringendole, ma voltandosi verso Kagami, il viso nell'incavo tra spalla e collo , prendendosi un secondo per riempirsi il più possibile le narici della fragranza naturale della sua pelle.
La gemella dai lunghi capelli, non disse nulla troppo sorpresa per farlo, mentre Tsukasa si limitò a rispondere affetuosamente all'abbraccio dell'amica con una piccola risata divertita.
Prima di perdersi nell'ammaliante profumo della sua ragazza, Konata lasciò le sorelle, con un'enorme sorriso stampato in faccia - Le mie gemelle preferite... uh, le uniche che conosco effettivamente... ma le mie preferite lo stesso! -  Esclamò l'otaku del gruppo, abbassando il tono a metà frase, per poi riprendesi con l'ultima parte.
- Hehe, grazie Kona_chan, come va? - Chiese la gemella col fiocco sorridendo.   - Tutto OK, tu invece ti sei ripresa ? E tu ? Ti sarai ammazzata di lavoro vero? -    Rispose Konata allegramente, ma mostrando la sua preoccupazione solo nello sguardo. Kagami, che nel frattempo aveva recuperato il suo contegno, la rassicurò con un sorriso   - Si mi hanno messo sotto, però ho perso due chili! -   Concluse con un sorriso raggiante mentre le altre due ridevano.

Il viaggio in treno fu più silenzioso del solito, Tukasa si addormentò quasi subito, sorprendentemente seguita dalla sorella, lasciando la piccola ragazza dagli occhi verdi a guardarla dormire, grata del fatto che non potesse vederla, a causa dello sguardo affamato che sapeva di avere.

Appena scese dal treno incontrarono Miyuki e Minami. Quest'ultima interrogò immediatamente Konata sull'assenza della sua cugina tascabile, la quale, come la famiglia Hiragii era stata costretta a casa dall'influenza.
Kagami, in seguito, mandò avanti le amiche con la scusa di aver visto qualcosa, e di aver bisogno dell'aiuto dell'amica dagli occhi verdi, trascinandola dietro un muro dentro la stazione.
Una volta lontane dalle amiche, la sacerdotessa strinse tra le sue braccia la piccola ragazza cui stava tenendo la mano.   - Mi sei mancata... tanto...-   Disse piano guardandola negli occhi.   - Anche tu... -    Rispose l'altra cingendole la vita, e sorprendendola per la mancanza di battute e frecciatine.
Passarono qualche secondo l'una tra le braccia dell'altra, poi lentamente Konata si sollevò sulle punte per avvicinare il suo viso a quello della sua "Tsundere" e baciarla dolcemente, le mani ancora intorno alla sua vita. Kagami rispose immediatamente, le braccia sulle sue delicate spalle.
Ogniuna di loro tentò di dimostrare all'altra quanto le fosse mancata mettendo tutta se stessa in quel bacio.
Quando finalmente si separarono si sorrisero, presero per mano, e senza una parola  raggiunsero le altre, lasciandosi all'ultimo momento non volendo essere scoperte, almeno per il momento.

In qualche modo, il momento che avevano avuto durante la mattina fu sufficente alle due ragazze, per comportarsi normalmente per tutta la durata delle lezioni.
Quando finalmente l'ultima campana della giornata suonò, Kagami corse alla classe 3-B. Aveva pensato per tutto il giorno a come stare il più possibile in pace e da sola con la sua ragazza, ed era giunta alla conclusione che casa Izumi fosse il posto adatto, dato che il padre di Konata avendo un gioco nuovo sarebbe stato troppo impegnato per infastidirle, e Yutaka, oltre a non essere invadente per natura, era anche malata, rendendosi automaticamente innoqua, e limitando ulteriormente le probabilità di essere spiate da Soijiro.
Dopo aver convinto Konata, lavoro non particolarmente difficile, ed aver salutato Miyuki ed avvisato Tsukasa che sarebbe dovuta tornare a casa da sola, almeno per un tratto, le tre si diressero alla stazione per prendere il treno che le avrebbe riportate a casa.

Dopo essersi separate dalla gemella dai capelli corti,  le due ragazze percorsero tutta la distanza rimasta mano nella mano, con due grandi sorrisi ad illuminarne i volti.

Una volta entrate, Kagami salutò educatamente il padrone di casa, lei notò con somma felicità, quanto fosse preso dal suo gioco, passarono qualche minuto con Yutaka, lasciandola poi riposare e si diressero verso la stanza di Konata, con ben poca intenzione di lasciarla a breve.

Sorprendendo anche se stessa, la piccola ragazza dagli occhi verdi declinò la richiesta della sua ragazza di una partita ad un qualsivoglia gioco, preferendo passare semplicemente il tempo tra le sue braccia, beandosi della sua ritrovata presenza.
La sacerdotessa era sorpresa, piacevolmente sorpresa, stingendo delicatamente a se la piccola padrona di casa da dietro, baciando dolcemente e lentamente ogni lembo di pelle che riuscisse a raggiungere, sentendo le labbra dell'altra che le davano che stesse sensazioni che stava ricevendo.
Tuttavia Konata si rese conto di una certa rigidità da parte della sua ragazza    - Uh è tutto apposto Kagamin? Perchè sei così tesa? -   Chiese    - Aw, scusa è che sono un po' stressata, e poi mi sei mancata tantissimo... è stata una brutta settimana - Rispose  la sacerdotessa arrossendo lievemente.    - Allora che dici se ti faccio un massaggio così ti rilassi? sono brava... -    Propose la ragazza dai capelli blu con tono seducente e una strana scintilla negli occhi, che fortunatamente passò inosservata.

Come Kagami coprì nei minuti successivi, Konata non mentiva dicendo di essere brava, si era effettivamente sminuita. In pochi secondi la piccola padrona di casa era riuscita a farsi un'idea piuttosto precisa di quali zone stimolare affinchè l'altra si rilassasse, dove avesse accumulato maggiore stress ed anche quali movimenti preferisse. In poco tempo la stanza fu invasa dagli indistinti mugolii della ragazza dai capelli lavanda, la quale era talmente fuori di sé da non sollevare nessuna protesa alla richiesta dell'altra di slacciare il reggiseno, per permetterle più libertà di movimento, era stata abbastanza furba da iniziare dalle spalle, così che una volta arrivata lì sarebbe stata certa di avere carta bianca. Tuttavia la mente della piccola massaggiatrice aveva cominciato a riempirsi di pensieri ben poco casti, portandola a cambiare il tipo di massaggio, da rilassante a sensuale, abbassandosi per sussurrare all'orecchio di Kagami.
Quest'ultima tuttavia, subendo a piena forza gli effetti dei movimenti delle piccole mani sul suo corpo, e sentendolo rispondere con una sensazione di calore che conosceva bene, afferrò delicatamente le dita che la stavano viziando per voltarsi e rivolgersi a Konata    -Che mi stai facendo? -    Chiese, la testa leggera e le guance rosse.  La ragazza dagli occhi verdi tentò di fuggire il suo sguardo, ma dopo qualche mormorio incomprensibile disse     - Mi dispiace, è solo che... non lo so non mi sono riuscita a trattenere, tu quà nelle mie mani, volevo... -  s'interruppe senza completare la frase, ma non ebbe il tempo di pensare al silenzio quando udì ancora la voce della sacerdotessa    - Che vuoi dire? che volevi fare?-    disse piano, ma anche se non sembrava arrabbiata la padrona di casa conoscendo la sua ragazza sapeva che sarebbe potuta esplodere in qualunque momento. Per qualche motivo però decise, contro ogni logica di dire la verità    - Sedurre...-    Disse in un sussurro, evitando il contatto visivo    - Ti volevo sedurre-    Mormorò incalzata dal silenzio    - Ma ti giuro che non ci provo più, lo sai che non ti voglio forzare, ho solo perso un'attimo il controllo, perdonami -    Continuò velocemente alzando di scatto gli occhi incontrando quelli blu di lei.  
Dalle scale arrivò la voce di Yutaka che chiamava la cugina e la sua ospite per la cena, e mentre Kagami risistemava i suoi vestiti e si dirigeva verso la porta disse    - Perchè devi sempre decidere tutto da sola? -    Sorprendendo Konata col tono, più malinconico che risentito, della sua voce.

Durante la cena la sacerdotessa si comportò normalmente, come se nulla fosse successo, e mentre la sua ragazza pesava ogni parola ed ogni azione, lei sembrava perfettamente a suo agio.
Finito di mangiare Kagami ricevette una telefonata che la avvisò di dover restare a casa Izumi per la notte, apparentemente Inori aveva trovato un topo, ed obbligato Tadao a chiamare immediatamente un disinfestatore. La casa sarebbe però rimasta inagibile per tutto il resto della serata ed il giorno seguente. Fortunatamente Il padrone di casa Izumi era conosciuto per la sua ospitalità, anche se la sacerdotessa sospettava avesse un secondo fine, ma non fece domande.
Seguì una breve conversazione con Yutaka, che aveva sentito degli strani rumori provenire dalla stanza della cugina, la cui imbarazzata ospite si affrettò a precisare che si era trattato di un massaggio. Al che la più giovane di casa rispose con un sorriso innocente    - Sei fortunata allora, ogni tanto Onee_chan ne fa uno anche a me quando sto male, e ha le mani di una fata -.
Dopo di che Soijiro aiutò Yutaka a tornare nella sua stanza per riposare, e poi salutò le ragazze riprendendo il suo gioco, promettendo ad un'esasperata Konata che sarebbe andato a letto ad un'ora decente.

Le due ragazze rimaste sole, tornarono nel paradiso degli otaku che era la stanza della maggiore delle due. Quest'ultima, indecisa sul da farsi,  rimase immobile, in piedi accanto al letto. Fu Kagami a rompere il silenzio dicendo di essere ancora un po' rigida, e chiedendole di continuare col massaggio di poco prima. Tuttavia la padrona di casa non si mosse, e mordendosi il labbro le spiegò che in quel momento non avrebbe potuto assicurare che  la scena di della volta precedente non si ripetesse e che quindi avrebbero dovuto rimandare ad un'altra volta, voltando le spalle all'altra. Non appena terminò di parlare Konata sentì due braccia cingerle lentamente le spalle, e dopo un leggerissimo bacio sul collo la voce della ragazza dai capelli lilla le arrivò sotto forma di un sussurro.     - Te l'ho detto prima, smettila di decidere tutto da sola -     Disse in tono suggestivo, riprendendo subito dopo, soddisfatta del brivido che aveva sentito percorrere tutto il corpo della ragazza che teneva tra le bracia    - Non ero arrabbiata perchè lo hai fatto, ero arrabbiata perchè non hai ripreso -.  
L'altra si voltò di scatto nell'abbraccio per guardarla negli occhi, vedendovi riflessa la sua serietà, portò le proprie corte braccia intorno al suo bacino    - Vuoi continuare davvero? -    Disse piano temendo uno scatto d'ira che non arrivò. Al suo posto sentì soltanto le labbra della ragazza più giovane incontrare dolcemente le sue in un bacio passionale ma tenero allo stesso tempo, e prima di potersi rendere conto di cosa fosse successo si ritrovò distesa sul letto, I grandi occhi blù di Kagami la scutavano, in attesa di assenso.
Konata troppo persa in quel mare di cobato che stava fissando non riuscì a rispondere quindi semplicemente tirò ancora a se le morbide labbra che adorava.
La ragazza dai capelli color lavanda annuì quando le loro si separarono e poi iniziò lentamente a muovere le mani verso il bordo della maglia che indossava la padrona di casa, l'afferrò e, sempre con la massima flemma, la sollevò, liberando alla vista prima il ventre piatto e l'obelico, e poi i due minuscoli seni.    - A-aspetta, la porta, e se ci sentono? -     Disse la ragazza dai lunghi capelli blù, correntemente abbndonati sul cuscino come un lenzuolo.     - L'ho chiusa mentre eri girata, e con tuo padre che gioca e Yutaka malata basta che non gridiamo e non ci sente nessuno - rispose l'altra con un sorriso imbarazzato ma determinato, il viso tinto di scarlatto.
Konata non si aspettava tanta intraprendenza, ma sorrise anche lei quando notò che la sacerdotessa stava dando fondo al suo coraggio per fare e dire quel tipo di cose. Quando la sua maglia raggiunse il pavimento un'altro bacio, ancora più doce del precedente, la trovò.     - Lo sai che se continuamo così ci stiamo un sacco di tempo vero? - disse col suo solito sorriso felino sulle labbra.    - E allora? per una volta abbiamo tutto il tempo che vogliamo, e poi... è la mia prima volta voglio ricordarmi tutto, a te non interessa? -     Disse, la sacerdotessa, il cui viso avrebbe potuto essere scambiato con una maschera di metallo incandescente.     - No mi basta che sono con te, il resto è un'optional -    Rispose l'altra sorridendo, ricevendo solo un divertito "scema"  in risposta.

Restando fedeli alle proprie parole, le due ragazze presero il loro tempo per eliminare uno ad uno tutti i capi d'abbigliamento che indossavano, spezzando con un bacio quà e là.
Quando si trovarono  con indosso solo un paio di mutandine, azzurre la più giovane, viola chiaro l'altra, si guardarono negli occhi, nervose ed impazienti.    - Mi sa che ci dobbiamo calmare un'attimo prima... Ah lo so -     Disse Konata con una versione impacciata del suo sorriso felino, ma terminando con espressione determinata. Si portò dietro le spalle di Kagami, e ricominciò a far scorrere le proprie piccole dita sulla sua schiena, sentendo col passare del secondi i muscoli di entrambe rilassarsi, la pelle scaldarsi sotto le sue mani, un lento mormorio scappare dalle labbra della sacerdotessa quando una parte particolarmente sensibile veniva toccata. Poi le piccole mani che la stavano facendo sognare iniziarono lentamente e con naturalezza a spostarsi verso zone a cui in precedenza non avrebbero osato avvicinarsi.
Entrambe, ormai a propio agio, poterono finalmente esprimersi liberamente.
Mentre le piccole ma abili mani di Konata si prendevano cura delle sue gambe e del suo seno, Kagami dedicava tutta la sua attenzione alla bocca ed al collo della piccola padrona di casa, mentre senza pensare le sue mani andavano ad esplorare un corpo sconosciuto.
Spostando poi la sua attenzione verso il resto del corpo della ragazza dagli occhi verdi, la sacerdotessa, iniziò ad accarezarne lentamente il piccolo seno e le corte ma forti gambe, continuando a baciare ogni centimetro del suo collo.
Continuarono ad accarezzarsi e stuzzicarsi per diversi minuti, lasciandosi sfuggire solo qualche basso gemito o lento sospiro, avvicinandosi il più lentamente possibile al momento culminante. Quando finalmente le mani di Konata sfiorarono il piccolo ciuffo di peli viola in corripondenza del bassoventre di Kagami, quest'ultima emise uno squittio quasi impercettibile, che minacciò seriamente di distruggere il suo autocontrollo, ma poi anche lei si avvicinò al centro dell'eccitazione dell'altra, notando con divertita sorpresa la mancanza di peli pubici. la padrona di casa sospirò a lungo quando per la prima volta una mano estranea toccò la sua parte più privata, dandole sensazioni mai provate prima con movimenti lenti e leggeri. Non volendo lasciar fare tutto alla sua amante, iniziò ad eseguire dei particolari disegni che aveva visto su un manga molto interessante, che costrinsero la sacerdotessa ed iniziare ad ansimare piano.
Sempre più perse in quel bailamme di sensazioni ed emozioni, le due diciottenni avevano perso ogni percezione di qualunque cosa che non fosse la ragazza che stavano baciando.
Nel momento in cui anche Konata cominciò ad ansimare lentamente, la ragazza dagli occhi blù decise di andare oltre, e dopo un'ultima carezza, intrufolò un dito dentro di lei. Fu sorpresa dal sentire quanto stretta fosse l'interno della sua amante, scartando l'idea di un secondo dito prima del tempo, muovendo invece quello che aveva già inserito il più lentamente possibile, permettendole di abituarvisi.
Mentre teneva il volume dei suoi gemiti al minimo, la padrona di casa seguì l'esempio della sacerdotessa, penetrandola delicatamente con due delle sue sottili dita, ed ascoltando il conterto che ricevette in cambio.
Per quanto controllati, tutti gli stimoli forniti e ricevuti, stavano lentamente portando le due ragazze al limite. Le bocche, ormai sigillate tra loro, quasi non si staccavano neanche per respirare, permettendogli di  attutire ogni suono involontariamente prodotto.
Conscie  dell'ormai imminente picco di piacere sia da parte propria che dell'altra, le due amanti allungarono leggermente il ritmo, ma sempre senza fretta, iniziando nel contempo a stimolare il piccolo centro nervoso che, sapevano, le avrebbe portate al limite.
 Konata aggiunse un terzo dito e Kagami fece lo stesso con un secondo. Dopo appena pochi secondi entrambe si irriggidirono ed avvinghiarono l'una sull'altra, tremando leggermente e mugolando il nome di chi le aveva portate in quell'istante di paradiso.

I minuti seguenti passarono senza una parola o un movimento, dedicati completamente a riprendere fiato e godere della presenza dell'altra, le braccia strette ad unirne i corpi.
Quando ebbero ripreso fiato      - Dobbiamo andare al karaoke domani...-    
disse Konata  scherzando, ma col tono più affettuoso che Kagami avesse mai sentito, la quale, intenerita da quella voce rispose     -Come mai?-  con tono sognante.     - Perchè hai una voce bellissima e la voglio risentire -     Terminò l'altra ridacchiando ma affondando il viso nel petto della sacerdotessa come avrebbe fatto una bambina.     - Scema-  Sorrise lei mentre la stringeva a se, "Ma hai davvero le mani di una fata", pensò mentre entrambe si abbandonavano ad un sonno pacifico e sereno, l'una tra le braccia dell'altra.
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Lucky Star / Vai alla pagina dell'autore: Calimero19999