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Autore: Smurfette    04/10/2011    1 recensioni
Gargamella è stanco di tutti i suoi numerosi fallimenti e un giorno giunge stremato nella sua misera dimora. Birba gli propone di rinnovare un suo vecchio piano, recitando una patetica commedia al fine di spezzare il legame di amicizia e fiducia creatosi tra i puffi e catturarli tutti. Ce la farà questa volta nel suo intento il povero(non tanto, a dirla tutta) Gargamella?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Che succede, Puffetta?- chiese Sapientona che non ne poteva più del solito discorso "necessario del piano finale" e voleva ascoltare qualcuno che fosse estraneo alla situazione.
-I puffi hanno deciso di organizzare una festa in vostro onore! Una festa d'accoglienza!-
-Oh, che gentili- sorrise Ballerina.
-E quando si terrà? Insomma, devo cambiarmi i vestiti!- si agitò Cheerleader -Non posso presentarmi con due ponpon in mano e la solita divisa!-
-Oh no, non preoccuparti! Si terrà tra una settimana-
-Ah, che fortuna- prese fiato la puffetta.
-Siete davvero carini- si complimentò Stilista alzandosi in piedi e sorridendo -Non dovevate, siamo lusingate-
-E' il minimo! Vedrete, vi divertirete tantissimo!-


Il giorno dopo tutti i puffi si adoperarono per organizzare il necessario per le Olimpiadi e per la festa. Fotografa, come molti altri, si era alzata di buon mattino per non perdere tempo.
Aveva deciso di dirigersi a casa di puffo Inventore che doveva lavorare a ben due progetti.
Lo raggiunse proprio quando stava uscendo da casa.
-Buongiorno, Inventore!- salutò la rossa amichevolmente.
-Salve Fotografa- ricambiò sorpreso il puffo -Come mai in piedi a quest'ora?-
-Beh, so che oltre a costruire il palchetto dove si esibiranno i musicisti devi anche costruire la recinzione per le rose blu. Ti meriti ben due pagine nel giornalino per l'impegno che dimostri-
-Oh, finalmente! Il mio lavoro viene apprezzato!- rise Inventore.
-Hai già pensato a qualcosa di concreto per la recinzione?- chiese la puffa.
-Sì, a dirla tutta. Pensavo di collocare i fiori nella piazzetta centrale e l'aiuola dove verranno piantate sarà semplicemente circolare ma sormontata da una campana di vetro...e non è tutto!- prese una pausa battendo un pugno sul petto -Sulla campana disporrò il braciere della fiamma olimpica-
-Wao!!!- esclamò emozionata la rossa.
-Le rose saranno piantate la notte stessa della vostra festa- sorrise -Proprio il giorno prima dell'inizio delle olimpiadi-


-Bene bene bene- Musicista camminava avanti e indietro nella piazza dove sarebbe stato montato il palchetto -Ti vedo molto assonnato, non è vero Tontolone?-
-Oh scusa Musicista ma ci siamo alzati troppo presto-
-Ti rammento che sono già le nove- lo rimproverò.
Con Musicista e Tontolone erano venuti a provare Trombettiere, Tamburino, Svitato e perfino Timido.
-Comunque sia- si calmò osservando tutti i presenti -Debbo dire la verità, mi aspettavo molte meno persone, ma a quanto pare mi sbagliavo. Sono contenta che ci siate anche voi!- battè le mani, entusiasta -Ditemi un po', che strumenti suonate?-
-Io suono la batteria- rispose Tontolone.
-Io la tromba, ma non sono per niente bravo e so che già te l'hanno detto-
-Non preoccuparti Trombettiere, so già cosa fare con te. Poi?-
-Io il tamburo, ma non so fino a che punto può servire. Di solito lo uso per comunicare notizie al villaggio-
-Ci penserò-
-Io di solito suono l'allarme...potrei essere il solista- rise Svitato.
-Vedremo, perchè no- poi si rivolse a Timido -E tu, Timido, o meglio Attore? Perchè sei qui?-
Timido si avvicinò a Musicista e le confidò un segreto.
-A dire la verità vorrei farmi notare la tua amica Timidi...magari suonando riuscirei a farle capire che esisto-
-Mpff...- Musicista voleva scoppiare a ridere, ma meglio così. Timidi aveva rimediato al danno con Coraggioso -Non preoccuparti, sei nella band!- fece l'occhiolino Musicista.
Musicista si avvicinò ad un telo che nascondeva una montagna di oggetti.
-Miei cari- cominciò -Come sapete io suono già la chitarra, Tontolone la batteria e purtroppo nè la tromba nè il tamburo sono classificati come strumenti adatti ad una band, quindi...- sollevò il telo che nascondeva vari strumenti moderni e lucidati -Da oggi avrete un nuovo strumento!-
-Trombettiere- disse prendendo un sassofono -Penso che la tromba sia veramente antiquata. Grazie a me, il tuo nuovo nome sarà "Talentuoso" o "Sassofonista", scegli tu- sorrise.
Con le dita sfiorò la tastiera.
-Timido, questo che ti affido è uno strumento impegnativo. Se riuscirai a suonare tutte le melodie che ho scritto in questa settimana stai certo che Timidi ti noterà-
-Infine- disse afferrando uno strumento simile alla chitarra -Mio caro Tamburino, passi da un estremo all'altro: ecco a te un bel basso!-
I puffi ammirarono i loro nuovi strumenti mentre Svitato regolava l'intensità del microfono.
-Possiamo cominciare le lezioni- sentenziò soddisfatta Musicista osservando il suo operato.


Cheerleader e Ballerina avevano deciso di aiutare Stilista e Puffetta per realizzare i vestiti da indossare.
-Ma non dovreste farlo anche per me- disse Puffetta -La festa è dedicata a voi-
-Si dia il caso mia cara- intervenne Stilista -Che tu sei l'unica puffetta del villaggio e, cosa più importante, nostra amica. Devi assolutamente avere un vestito elegante!-
-Mmm...va bene! Tu hai già qualche idea per i vestiti?- chiese incuriosita.
-A dire la verità no- sbuffò Stilista -Vorrei prima disegnare con voi tre dei modelli, scegliere i colori e chiedere alle altre se sono d'accordo e poi cucirli. Tu che ne pensi?-
-Il parere delle altre conta, dopotutto debbono indossarli anche loro-
-Il mio deve essere bellissimo!- esclamò con occhi luccicanti Cheerleader -O nero, o blu. Assolutamente. Magari blu...-
-Lo sappiamo che adori il blu- rise Ballerina -Io invece sono indecisa sul colore. Debbo pensarci!-
-Avanti ragazze- le incoraggiò Stilista distribuendo fogli, matite e colori -Disegnate vari modelli, poi proponiamo i colori ed eventualmente faremo alcune modifiche. Puffetta, c'è qualcuno nel villaggio che può aiutarci a cucirli?-
-Certamente!- annuì vigorosamente la bionda -C'è puffo Sarto. Oggi era impegnato a cucinare le ultime fascette e altre tute per i partecipanti, altrimenti l'avrei invitato qui ma sono sicura che domani sarà completamente disponibile-
-Perfetto! Penso che da domani riusciremo già a cucire il primo vestito- sorrise Stilista soddisfatta.


Fioraia stava organizzando le composizioni di fiori e si stava impegnando a soddisfare tutte le richieste.
Non era un compito facile: Quattrocchi le aveva spiegato che dovevano rappresentare sia il loro arrivo sia la comunità, quindi lei aveva pensato ad un colore che simboleggiasse i puffi, ma il blu le sembrava banale.
Così aveva optato per le margherite e le campane arcobaleno, ma era difficile trovarli. Inoltre, voleva cercare una fonte di acqua pura con cui innaffiare le rose blu: più l'acqua era pura, più le rose sarebbero cresciute grandi e scintillanti.
Per contribuire Quattrocchi, che non era esperto di fiori e piante varie, aveva deciso di chiamare un terzo aiutante, Selvaggio, che conosceva alla perfezione il bosco.
Si incontrarono tutti nello spiazzo dove le puffette avevano organizzato il loro primo piano.
Selvaggio li condusse vicino ad un cespuglio situato ai piedi di un albero e aprì un varco tra il numeroso fogliame con le mani, rivelando un passaggio segreto.
-Lì c'è una sorgente di acqua pura- spiegò Quattrocchi.
-Perfetto, andiamo. Hai portato le bottiglie da riempire?-
-Certo! Sono qui, proprio nello zainetto!-
I tre puffi scesero lungo le radici degli alberi finchè non poggiarono piede su una superficie fredda e umidiccia.
Faceva molto freddo.
-Vediamo di sbrigarci- disse Fioraia battendo i denti e sfregando i palmi tra loro.
Camminarono facendosi luce con una torcia e seguendo il suono dello scroscio di un torrente.
-Un momento- si fermò di scatto Quattrocchi -Un torrente sotteraneo?-
-Sì, esatto- rispose la puffa sorpresa dalla reazione del puffo.
Selvaggio commentò la sua perplessità con uno sbuffo e continuò a camminare.
-Non ne so niente di fiumi sotterranei! Aspettatemi! Devo studiarne il fenomeno!-
-Ma non prenderci in giro!- lo derise la puffa.
Continuarono ad andare avanti e i puffi, ad eccezione di Selvaggio, si incantarono ad ammirare lo spettacolo che si ergeva davanti a loro.
Vi era una roccia cristallina e trasparente da cui sgorgava l'acqua. All'interno dell'inusuale "contenitore" l'acqua vorticava ininterrottamente.
-E' incredibile- ammise Quattrocchi lucidando gli occhiali.
-Sembra un sogno- Fioraia immerse la sua mano nell'acqua fredda -Quest'acqua deve essere pura almeno al 90%- ritirò le mani dall'acqua -Ma ciò non toglie che io abbia freddo! Andiamo alla sorgente e riempiamo le bottiglie, su-
I tre puffi scalarono l'enorme roccia e riempirono ben dieci bottiglione d'acqua.
-Ehm...adesso chi le porta?- chiese Quattrocchi capendo che per quella volta non avrebbe avuto scuse.
-Voi due ovviamente- rispose Fioraia -Non volete mica che mi stanchi? Debbo ancora cercare i fiori!-
-N-no. No di certo- Quattrocchi divise le bottiglie con Selvaggio e tornarono "in superficie" a cercare i fantomatici fiori.


Sapientona insieme a Timidi stava cercando di intervistare i puffi.
Timidi cercava in tutti i modi di catturare l'attenzione di quest'ultimi ma tutti mostravano quanto lavoro dovevano portare a termine a fine giornata e la lasciavano, insieme alla compagna, al punto di partenza.
-Che noia- sbuffò la puffa dai capelli argentati -Di questo passo non riusciremo neanche a scrivere una riga-
-Non demordere- la incoraggiò Sapientona -C'è anche chi deve allenarsi. Non avranno nessuna scusa per sottrarsi dall'intervista: sono loro i protagonisti che compariranno in primo piano nel giornalino-
-Sarà- disse roteando gli occhi al cielo pensando a quanto fosse odioso per lei quel compito.
Mentre discorrevano, videro passare Brontolone che si lamentava come al solito.
Le due puffe si guardarono con aria di sfida e, piegate le gambe, scattarono in avanti e cominciarono a correre verso il povero puffo che si spaventò nel vederle così agguerrite.
-E' mio!- urlò Sapientona strattonando Brontolone per un braccio.
-Accidenti- si crucciò Timidi -Mi tocca aspettare qualche buon puffo paziente-
Si sedette su una panchina, ad ascoltare Sapientona e Brontolone.
-Io odio le interviste!- dichiarò quest'ultimo prima di lasciar parlare la puffetta.
-Avanti, Brontolone, non fare l'antipatico.-
Sapientona partì con le domande base, ma non si fermò solo a quello. Cominciò a contestare le affermazioni del puffo e a cercare di farlo ragionare.
-Che tipa-
-Eh, a chi lo dici- rispose Timidi -Pensa che lo fa sempre con me. Dice che la timidezza, come la paura, può essere sconfitta. Ma se il mio nome è Timidi e come optional c'è "Paurosa", cosa c'è da concludere?-
Mentre Timidi parlava di quelle cose, sgranò gli occhi. Ma chi è che le aveva parlato? E soprattutto, a chi aveva raccontato quelle cose? Alzò gli occhi e lo vide. Lui, sempre lui, quel maledettissimo puffo.
-Oh- disse scattando in piedi -Non sapevo fossi tu- arrossì, maledicendo quel carattere così debole che si ritrovava.
-Si era capito- rise Coraggioso.
Piombò il silenzio. Timidi doveva almeno scrivere un'intervista, ma non voleva assolutamente parlare con lui. Voleva vederlo al più presto scontare la sua condanna.
-Da quanto ho capito- ruppe il ghiaccio -Dovreste racimolare qualche intervista-
-Hai capito bene- si rassegnò, capendo l'intenzione del puffo di volerle rovinare la giornata.
-Partecipante o spettatore?- chiese con tono monotono.
-Un po' di grinta, giornalista! Comunque sia...partecipante!- rispose fiero il puffo.
-Qual'è la competizione che ti esalta di più?-
-Sicuramente il salto con l'asta, sono un mito! Faccio salti anche da grandi altezze, è una sensazione stupenda. Peccato che tu non possa provarla, Paur...ehm Timidi-
La puffetta si morse il labbro, cercando di controllare la voglia di suonargli il quadernetto sulla testa.
-Mmm...cosa ne pensi dei partecipanti?-
-Sono ossi duri- rispose il puffo -Basti pensare a Sportivo che è bravissimo in ogni cosa. E anche Forzuto e Selvaggio se la cavano parecchio. Chi invece non mi preoccupa affatto sono Ballerina e Cheerleader-
Adesso aveva proprio superato il limite.
-E come mai, di grazia? Pensa di essere più bravo?- la faccia di Timidi si contrasse -Ti ricordo che i loro nomi rappresentano un loro talento, tu cos'hai? Una qualità, nient'altro!-
-Ti ricordo- disse con fare canzonatorio Coraggioso, avendo raggiunto il suo scopo -Che anche i tuoi nomi rappresentano le tue qualità-
La faccia di Timidi diventò rossa come non mai e le guancie si gonfiarono a dismisura.
-Q-questo è troppo!- voltò le spalle e, trattenendo le lacrime, se ne andò digrignando i denti.
-Coraggioso!- lo rimproverò Brontolone -Ma cosa combini?-
-Non preoccuparti amico mio- sorrise il puffo -Non lo faccio per cattiveria-
-Sì, ma Timidi non l'ha presa tanto bene- gli fece notare il puffo.
-E se non lo fai per cattiveria- intervenne Sapientona -E' inutile anche provarci. Non ci sono riuscita io, figurati tu-
-Don't worry, vedrai che riuscirò a farla emergere- le assicurò Coraggioso seguendo con gli occhi la figura di Timidi che scompariva velocemente.


Solitaria camminava per il villaggio osservando i puffi lavorare. Inutilmente, pensava.
Tra poco il loro mondo sarebbe stato sconvolto. Niente più feste, niente di niente. Non sapeva se fosse una cosa giusta. Alla fine, Gargamella non le aveva ispirato tutta quella fiducia. I puffi sembravano così innocenti...
Ci pensò su e rispose al suo quesito con la prima giustificazione che le venne in mente: anche loro potevano e sapevano essere cattivi se volevano.
Mentre rimurginava sul suo pensiero poco convincente, lo vide.
Grande Puffo era appena uscito da casa e quando focalizzò la figura della puffetta dai capelli viola sorrise.
-Buongiorno, Solitaria!-
-Buongiorno anche a te, Grande Puffo- ricambiò cordiale.
-Di un po', hanno preso tutti i compiti e a te non ne è rimasto neanche uno, vero?- rise il puffo.
-In effetti sì- rispose -Non ho proprio nulla da fare. Sto girando per vedere se qualcuno ha bisogno di una mano, ma niente. E poi anche se volessi molte cose non le so fare, a dirla tutta-
-Non preoccuparti- la rassicurò.
Solitaria non disse nulla, restò impalata a guardare Grande Puffo che con fare pensieroso ricominciò a parlare.
-Ti vedo strana oggi, vuoi parlare con qualcuno?-
Solitaria in effetti aveva bisogno di sfogarsi, in un modo o in un altro.
Non poteva di certo spifferare del piano, ma solo ricavare informazioni e magari rafforzare la loro alibi.
-Beh- sospirò -A dire la verità mi manca un po' la mia vecchia casa. Non voglio essere nostalgica, anche perchè qui siete tutti molto simpatici e accoglienti, ma è più forte di me pensarci. Magari mi sbaglio, ma odio gli umani con tutta me stessa- dopo quello che aveva detto, Grande Puffo non poteva più avere dubbi sulla loro provenienza, assolutamente.
-No, Solitaria, gli umani non sono tutti uguali. Noi puffi abbiamo anche rapporti amichevoli con loro e a dire la verità il nostro unico e vero nemico è soltanto Gargamella. Occasionalmente ce ne sono altri, ma niente più-
Solitaria rimase interdetta da questa sua affermazione. Ricordò poi che Gargamella aveva specificato che neanche gli umani volevano aiutarlo a causa dei puffi.
Ma se i puffi erano quasi sempre al villaggio e la maggior parte degli umani si fidavano di loro, forse Gargamella...
-E' normale avere nostalgia di casa- interruppe il filo dei suoi pensieri Grande Puffo -Ma nella vita bisogna andare avanti e avere il coraggio di cambiare-
Solitaria rimase a fissarlo, immobile.
-Non so perchè, Solitaria- riprese a parlare -Mi viene spontaneo darti questo consiglio. Non lasciarti abbindolare dalle false apparenze e soprattutto esponi sempre le tue idee, non chiuderti in te stessa lasciando agire gli altri-
-Cosa vuoi dire?- chiese confusa Solitaria. Quel vecchio puffo stava impazzendo. Forse era l'età, capitava.
-Un giorno dovrai imporre i tuoi ideali, i tuoi pensieri e abbattere il muro che hai costruito intorno a te-
Grande Puffo vide l'espressione di Solitaria che sembrava ancora più confusa.
-Non fa nulla- sospirò -Lo capirai presto. Adesso debbo andare a controllare come procedono i lavori, ci vediamo più tardi!-
La puffa ricambiò il saluto con un cenno della mano.
"Io ho costruito un muro?"
Rmurginò a lungo su questa domanda, senza ricevere una risposta adeguata. Fece spalluccie e tornò indietro, cercando di svuotare la mente e dimenticare quel discorso inutile.


Concluso anche questo capitolo ^w^
Spero sia piaciuto, anche se i prossimi capitoli(incluso questo)non saranno molto movimentati...voglio anche specificare che non sono neanche inutili: se leggerete con attenzione, ci sono dei punti chiave che si riscontreranno nel finale...ma ora basta, non voglio spifferarvi nulla v.v xD
Grazie come al solito a Nordlys per le sue recensioni ^^
Mi tocca andare a nanna T_T xD Ci becchiamo al prossimo chappy!!!*O*
  
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