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Autore: Drika    06/10/2011    0 recensioni
Quattro brevi episodi della vita di Ted e Andromeda Tonks. Niente momenti tragici, solo schizzi felici che questa coppia ha vissuto prima della guerra. Quattro piccoli momenti due ad Hogwarts e due dopo la scuola.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nimphadora Tonks, Nuovo personaggio, Sirius Black, Ted Tonks | Coppie: Ted/Andromeda
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Something good
-Scollati Tonks una buona volta!- la frase risuonò al di sopra del trambusto che i Tassorosso e i Serpeverde stavano facendo alla fine della lezione di erbologia che avevano appena concluso.
-Ma Dromeda! Ti è caduto il mantello dalla borsa!- tentò il ragazzo porgendole la veste dal bordo verdeargento che effettivamente teneva in mano.
-Sono BLACK per te! Vuoi capirlo?!- gli rispose la ragazza, accelerando il passo e seminandolo in mezzo alla folla di studenti.
Il povero tassorosso rimase così indietro davanti alle serre e si fermò sconsolato. Ancora una volta  Andromeda lo aveva snobbato. Immerso com'era nei suoi pensieri non si era accorto che la professoressa Sprite lo aveva raggiunto.
-Tonks, lei non è fatta per te...- mormorò guardando il suo sguardo.
-Come scusi?-
La donna rise, sistemandosi il grembiule che portava quasi costantemente:
-Ti piace la signorina Black vero?-
Il ragazzo annuì rapidamente per poi aggiungere:
-Tutti però mi remano contro... Solo perché lei è una Black e io un nato babbano.-
-La cosa è più influente di quello che credi, soprattutto alla luce della sua famiglia. Non è una Weasley, ragazzo. Non voglio invitarti a gettare la spugna, però hai davvero puntato molto in alto.-
Ted le sorrise appena per poi mormorare:
-Crede che io abbia delle possibilità?-
-Siete entrambi due ragazzi adorabili in tutti i sensi, ma purtroppo il tuo stato di sangue ti pone  molto in svantaggio nei suoi confronti. Lei sicuramente non è come la sorella maggiore, a pelle la percezione è molto diversa, ma questo non vuole dire che debba per forza abbandonare tutto per amore.-
-Capisco... La ringrazio professoressa.- disse giocando con il bordo del mantello della ragazza che aveva ancora in mano.
-Di nulla, Tonks. Dammi, chiederò al professor Lumacorno di fargliela avere. Ora vai, non vorrei che arrivassi in ritardo alla prossima lezione.-
Il ragazzo gliela porse quasi controvoglia e si affrettò verso la lezione di trasfigurazione. Girato l'angolo si fermò e si annusò le mani. Odoravano del profumo della ragazza e, quasi inconsciamente, il ragazzo sorrise.

Un anno dopo...

-Ted non possiamo... Io vorrei, vorrei con tutto il cuore, ma...-
Il ragazzo appoggiò il dito sulle labbra di Andromeda e sorrise:
-Perché? Perché non possiamo?-
-Come perché? Non ti è bastata la reazione di Trixy quando abbiamo rischiato di farci scoprire?!- sbottò lei guardandolo -E' pericoloso...- gli carezzò il viso morbido aggiungendo: -per te.-
Dal canto suo il compagno le baciò i morbidi e profumati ricci castani e disse:
-A me non interessa... Sopporterei tutte le maledizioni dell'universo pur di stare accanto a te. Tua sorella, tuo padre, tua madre non mi spaventano. Io voglio te, Dromeda. Voglio te nella mia vita per sempre.-
La donna si appoggiò meglio al suo petto e rimase in silenzio, giocando con uno dei suoi ricci pensierosa.
-Hai ragione... Non c'è nulla di veramente importante che ci divide. Perderò tutto, nome eredità prestigio, ma non mi interessa. Voglio anche io averti accanto a me per tutta la mia vita.-
Ted si illuminò sentendo quelle parole e la guardò nei profondi occhi scuri:
-Andromeda Black sarai mia moglie allora?-
-Sì, Ted Tonks, sarò tua moglie.-
Il tassorosso non riuscì a fare altro che appoggiare un leggero bacio sulle labbra morbide della compagna che sorrise inconsciamente. In fondo lui aveva ragione e lo sapeva, perché quando si rannicchiava di nascosto da tutto e da tutti tra le sue braccia dimenticava tutto il resto fino a scordare chi era tanto le emozioni erano forti. Le dispiaceva un po' per Cissy, che non l'avrebbe mai capita, ma per il resto... No, era la scelta migliore da fare. Se voleva essere davvero felice nella sua vita, doveva rinnegare il suo passato.
E quale persona migliore per farlo che il suo piccolo, testardo, goffo e tenero tassorosso?

                    *******************

-Va tutto bene, Dromeda, è tutto finito...-
La donna respirò a fondo per poi rannicchiarsi sul petto del marito per poi guardarlo:
-Starà bene vero?-
-Sarà sanissima, un vero pesciolino, vedrai!- mormorò il marito mentre aspettavano che la madre tornasse nella stanza con la loro bambina ripulita a sistemata per benino. Era stata una gravidanza tranquilla per la donna, circondata dall'affetto dei genitori di Ted e dall'amore del marito, e ora non vedeva l'ora di vedere e tenere tra le braccia la loro cucciola.
-Ninfadora, quindi?-
Il marito si limitò ad annuire.
-Ninfadora... Perché è il dono più grande che potessi farmi.-
La risposta della moglie venne però interrotta da un grido che proveniva da Beth, la madre di Ted. Non fece neanche in tempo a finire che il ragazzo era già scattato in piedi e stava correndo dalla madre.
-Mamma, che succede?!- la donna lo anticipò entrando nella stanza con uno sguardo spaventatissimo e la bambina in braccio.
-La bimba....-
Dromeda la guardò terrorrizzata:
-Cos'ha?! Cos'ha che non va?!-
-Ha... I capelli...- riuscì a mormorare la suocera ponendogliela tra le braccia.
La ragazza la guardò sempre terrorizza per poi virare più verso lo stupore.
-Blu?-
-Esatto... Eppure quando è nata avrei giurato fossero neri. Anzi ho distintamente pensato che fortunata avrà i bei ricci di Dromeda!-
La nuora rimase per qualche minuto in silenzio per poi guardarla emozionata.
-Beth, ne sei certa che fossero neri? Al mille per mille?-
-Sì, Dromeda, certissima. Metterei la mano sul fuoco.-
-Oddio... Oh cavolo...- cominciò a dire Andromeda mentre lacrime di pura gioia presero a scendere incontrollate.
-Dromeda, tesoro?- mormorò Ted asciugandone una col palmo della mano, che come la madre non sapeva più che pesci pigliare.
-Sei tanto speciale, cucciola... Tanto tanto.-
-Beh, immagino sia una strega come voi...- tentò Beth ma il cenno negativo della ragazza la fermò.
-Cioè non solo... Questa bambina è una metamorphomangus.-
Anche Ted la guardò senza capire, quindi lo sguardo di Beth fu decisamente stupito:
-Una cosa...?-
-Un mago o una strega in grado di cambiare il suo aspetto fisico. Tutto, tutto di esso risponde alla sua volontà. Dalle cose più banali come il colore dei capelli alle cose più evidenti come l'età apparente e la forma fisica.-
Cullò appena la bambina mentre i due assimilavano l'informazione, stupendosi di se stessa. Quelle lacrime, piene dell'emozioni spontanee e improvvise che la bambina le aveva scatenato, erano uscite incontrollate cosa rarissima per lei che così tanto faticava ad esprimersi a causa di anni e anni di costrizioni.
-Iniziamo proprio bene io e te...- pensò dandole un bacino sul naso. La bambina sorrise, mentre la nonna si alzava dalla sedia su cui si era seduta mentre Andromeda spiegava per aiutarla appena.
-Dromeda tienila così la bimba, così non rischi che ti cada...- mentre la ragazza aggiustava la posizione la neonata prese il dito della nonna che le sorrise, indicandola con l'altro indice:
-Iniziamo male io e te, birbante... Non hai neanche un'ora e già tenti di farmi morire d'infarto!-
I due novelli genitori risero, mentre la neonata si allungava verso la madre per prendere il latte. Quando se ne accorse Andromeda si girò cercando lo sguardo rassicurante di Beth che la aiutò subito.
-Così tesoro... Poi lasciala fare che lei sa esattamente cosa vuole e come raggiungerlo.- la ragazza annuì mormorando:
-Grazie...- lasciò che la bambina si appoggiò come meglio si sentisse comoda per iniziare a mangiare, carezzando appena la manina che aveva appoggiata al suo seno.
-Di cosa, Dromeda cara?- domandò la donna, alzandosi.
-Di tutto questo....- bisbigliò, sentendo nuovamente le lacrime pizzicarle gli occhi. Era davvero così strano per lei percepire le sue emozioni pronte ad uscire all'esterno...
-Non faccio nulla di strano.- guardò il suo sguardo leggermente incupito ed aggiunse: -So cosa stai pensando, a chi. Non farlo, rimani qui. Con la tua bambina così speciale per tutti i mondi in cui crescerà.- rise appena a quelle parole facendo sorridere anche Dromeda che annuì.
-Hai ragione, come sempre.-
Ad interrompere il dialogo tra le due donne intervenne Ted che indicando la figlia divertito disse:
-Per me le piace...- la neonata infatti aveva i capelli bianchi in quel momento. Vedendola la nonna e la madre risero mentre la prima assentiva:
-Meglio così! Meglio una bambina golosa che una a cui non piace il tuo latte!-

                ********************

Beth aveva promesso a se stessa che non avrebbe disturbato troppo i novelli genitori per permettergli di abituarsi all'arrivo della loro bimba in autonomia. Inoltre, Andromeda aveva dimostrato di avere un istinto materno molto forte e aveva imparato subito a tenerla, allattarla e comprenderla nei limiti del possibile. Dopo alcuni mesi, però, un pomeriggio di primavera si vide costretta a rompere il suo giuramento.
-Come fai a sapere che sono la madre di Ted?-
-Conosco Andromeda molto bene, è mia cugina, e lei gli assomiglia molto.- le rispose il ragazzo, sorridendole.
-Vedremo... Vieni ti accompagno.- mormorò lei, chiedendosi se fosse possibile. In fondo la donna le aveva sempre detto che nessuno della sua famiglia la considerava.
Fece i pochi isolati che distanziavano le due case in silenzio finché non la raggiunsero.
-Eccoci ragazzo...- mormorò bussando alla porta. Proprio il figlio venne ad aprirlo e vedendo l'ospite rise.
-E tu che ci fai qui?!-
-Vengo a trovare i miei cugini, ovviamente!- rispose l'altro abbracciandolo.
Beth, dal canto suo rincuorata dalla scena e contenta per la nuora, fece un cenno di capo al figlio e se ne andò lasciandoli soli.
-Allora, Dromeda dov'è?-
-Su con la bambina, vieni...- i due fecero per incamminarsi su per le scale quando proprio la ragazza scese. Neanche si rese conto chi c'era sulla porta con il marito che venne sommersa da un ciuffo di capelli scuri e da un abbraccio stritolante.
-Cugina preferita!- a quelle parole la donna capì e scoppiò a ridere:
-Sirius!! Che diavolo ci fai qui! Walburga ti ucciderà!-
-Può anche morire sul colpo per quello che mi riguarda.- rispose il ragazzo, sciogliendo l'abbraccio e guardando la cugina maggiore, l'unica che frequentava e rispettava. -Stare lontano da quelle serpi ti fa bene, Dromeda, non ti ho mai vista così serena.-
La donna sorrise guardandolo e si fece da parte:
-Immagino che sei qui per Ninfadora non per me, però... Anche se non capisco come.-
Il ragazzo rise per poi indicarsi sopra le spalle:
-Tuo marito ha in mano la risposta!- la donna sbirciò per poi ridere, vedendo il manico di scopa.
Scuotendo la testa riprese a salire le scale mentre il ragazzo diceva:
-Son curiosa di vedere questa bimba che ha fatto convocare una riunione dello stato maggiore dei Black. E' riuscita a battermi, io son riuscito a farlo solo a undici anni... E a tredici.-
Sentendo la seconda parte, la donna si girò a guardarlo nuovamente.
-Cos'hai combinato per farli riunione?-
Sirius fece spallucce per poi dire:
-Ho tentato di scappare di casa...-
-Walburga doveva essere livida e Orion peggio!-
-Solo perché non hai visto Cygnus e Druella!-
-Perché i miei genitori erano peggio?-
-Perché credevano che sarei venuto da te...-
Andromeda scosse la testa entrando nella camera della bimba e prendendola tra le braccia.
-Eccola Sirius...-
Il ragazzo la guardò per un momento per poi ridere:
-Hai fatto convocare lo stato maggiore perché hai tradito Ted con un tritone?!-
-Cosa vai blaterando, sciocco?- ribatté la donna guardandolo con gli occhi a palla.
-La bimba ha i capelli verdi!- in effetti in quel momento Dora li stava tenendo di quel colore.
Sentendo la sua risposta la madre si avvicinò e gli diede un pugno in testa.
-Sciocco di un cugino! Non dirmi che non hai origliato la riunione e non sai cos'è e perché i miei pseudogenitori si stanno mangiando le mani!-
Il ragazzo la guardò per un momento finto tonto per poi scoppiare a ridere:
-Certo che l'ho fatto e certo che lo so!- si avvicinò alla bambina e le fece il solletico -Tu mi stai già simpatica perché fai danni e li fai arrabbiare.-
La bambina batté le mani vedendolo per poi tentare di toccargli il viso.
-Non me, tocca questo no?- le disse dandole un peluche a forma di grifone.
-Non provarci Sirius, non traviarmela...- disse Ted in quel momento visto che stava entrando.
-Io?! Io non pensavo a nulla di simile!- entrambi i genitori alzarono un sopracciglio all'affermazione guardandolo storto.
-Ok l'ho pensato.. E lei sembra gradire!- rise vedendo la bimba ora coi capelli rossooro.



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Tadaaaaan!
Ebbene sì, sono qui con un'altra FF nel giro di pochi giorni. Non preoccupatevi non ho più niente di pronto quindi per un po' non vi scoccerò più!
*aspetta che mettano via i pomodori*
Girando per il paring Ted/Andromeda mi sono accorta come questa coppia sia raramente dipinta nei momenti sereni della loro vita. Ora, son d'accordo, Zia Row è stata un'infame con Dromeda sterminandole mezza famiglia (marito, sorella, figlia, genero), ma è stata felice anche lei prima di quei momenti. Quindi ho provato a pennellare pochi attimi volutamenti corti. Le scene sono, ribadisco, volutamente corte per essere come uno sguardo dal buco della serratura della vita prima della guerra di queste due persone. Il nome della madre di Ted qui è Beth, ma potrebbe essere qualsiasi cosa, visto che non si sa come si chiamasse la signora Tonks.

Ora una considerazione, che mi sembra doveroso fare.
 Il commento di Sirius sui tritoni è preso da questa meravigliosa FF di dramy96123  
Ho una figlia Metamorfomagus. Oh. Merlino.
Spero che mi perdoni se ho preso l'idea, ma era troppo troppo stupenda. *si prostra umilmente*
Per il resto... Solite cose.
Spero che vi sia piaciuta, spero che non vi abbia fatto vomitare sul pc e, soprattutto, spero che vorrete lasciarmi un segno del vostro passaggio. Non è obbligatorio, è solo ben gradito.
A presto :3
   
 
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