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Autore: rospina    06/10/2011    2 recensioni
La seconda guerra mondiale incombe sull'Europa e sull'Italia, tutto appare uguale e diverso da sempre, perchè il vento impone la sua danza e i suoi tempi e non resta altro che muoversi ai suoi ritmi per non essere spazzati via...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La sera seguente villa Paris era già colma di ospiti. Giulietta si era appena finita di preparare per quella festa. Un abito sobrio. Blu notte ; che le arrivava fino ai piedi avvolgendola delicatamente, perché non mostrava le sue forme in maniera evidente, le accennava appena, facendo si che molto restasse all’immaginazione. Una spilla di pietre bianche era sulla bretella sinistra. Non mise altri gioielli. Non ne aveva, e nonostante Fabio Paris avesse insisto per regalargliene di diversi, lei li aveva sempre rifiutati. Fra i capelli mise solo la sua inseparabile camelia rosa.

Fabio era tornato quella mattina a casa, e si accorse subito che vi erano stati dei cambiamenti. Quando si recò in cucina vide che una signora di mezza età armeggiava con delle patate. E fu in quel momento che comparve Giulietta che disse:

“Scusami se mi sono permessa di far venire Adelina ad aiutarci, ma la cuoca aveva bisogno di una aiutante e come sai Diletta la voglio tutta per me, poi c’è anche Tommaso, che in questi giorni mi ha fatto da autista, ti prego di non lasciarlo andare via, è tanto buono!”

“Per te farei tutto! Tutto quello che mi chiedi è un ordine per me! Non scordarlo mai” le baciò le mani con devozione. Quella creatura per lui era tutto, e se solo avesse potuto si sarebbe aperto il petto per mostraglielo.

Giulietta si guardò allo specchio. E Diletta prontamente le disse:

“Sei davvero bellissima!” era vero. anche la giovane cameriera indossava un abito da sera, Giulietta voleva che lei le fosse accanto, e così insieme scesero nel salone da ballo. Giulietta lentamente scendeva i gradini della scala e al di sotto vi era Fabio Paris ad attenderla. Non le staccava gli occhi di dosso, le parve di vedere una dea. Non appena gli fu possibile, le prese una mano e la attirò a sé. Col suo sguardo triste le disse:

“Avrei voluto darti una bella notizia, ma purtroppo non ne ho! Non ho nessuna notizia, ma ti giuro … giuro su tutto quello che ho farò il possibile per trovare Sabrina, e te la riporterò. Lo farò per te e Alessandro” deglutì, vide le lacrime salirle agli occhi; con un geto impercettibile le asciugò le lacrime e quasi implorante chiese:

“Posso chiederti di sorridere? Fingi … questa sera fallo per me, fa vedere a questi ospiti il tuo lato migliore, il tuo meraviglioso sorriso, nessuno di loro capirà mai cosa ti sta succedendo, e non voglio che nessuno di loro provi anche solo per un attimo ad avvicinarsi a te per poi farti soffrire”

La giovane sorrise. Non disse nulla. Solo strinse un po’ di più la mano di lui prima di far scivolare il suo braccio nel suo, e far sorgere sulle sue labbra un sorriso.

Un sorriso stanco.

Fatto di cera.

Finto.

Gli invitati erano già arrivati e Giulietta e Fabio li accoglievano. Tranquilli e con gentilezza, ognuno di loro aveva ricevuto il loro caloroso saluto. Ma l’attenzione di Giulietta venne catturata in un attimo. Non era ancora entrato nella stanza che già gli era parso di riconoscerlo. Non poteva crederci, Federico stava avanzando verso di lei. Il suo cuore palpitò di gioia. Da quanto tempo non le accadeva? Non se lo ricordava. Tutto era così lontano e sbiadito nella sua mente, l’unico ricordo intatto nel suo cuore, erano le fresche risate fatte con lui. ma non fu che un battito di ciglia. Un battito d’ali prima di cadere in un baratro infinito. Felicità e tristezza si fusero insieme, diventando un’unica cosa. Il suo Federico stava avanzando verso di lei, ma cingeva le spalle ad un’altra donna. Fabio si accorse del fremito che percorse il corpo di Giulietta, e la strinse a se.

Finalmente dopo mesi e mesi, erano nuovamente uno di fronte all’altra. Giulietta riconobbe gli stessi occhi scuri di un tempo. Ma tutto il resto era cambiato. I suoi lineamenti erano diventati più duri. Tutto in lui era differente. Il suo sorriso parve più spento. Vestito in quel modo, con un completo gessato pareva quasi irriconoscibile.

Non era possibile. Giulietta era viva, era di fronte a lui. La guardò stranito. Non capiva più nulla. Cos’era successo in quel lasso di tempo? I capelli corti e la pelle chiara la rendevano algida e spenta allo stesso tempo. Ma i suoi occhi gli rivelarono all’istante l’infinita tristezza che racchiudeva nel cuore. Dopo aver salutato PAris, allungò una mano verso di lei. Sapeva bene che il galateo imponeva solo di far finta di donare un bacio alla donna che porgeva la mano, ma lui volle sfiorarla con le labbra. E bacio quella mano guardandola dritta negli occhi. Non avrebbe mai pensato di rincontrarla al fianco di quell’uomo. Inès si accorse del cambiamento d’umore del fidanzato. Lo strinse a se e si allontanò con lui disperdendosi tra gli altri invitati.

“Giulietta, non ti senti bene?” chiese Fabio notando il volto contratto della giovane

“No grazie, va tutto bene, ho solo un po’ di mal di testa”

Lui le sorrise, e con lei continuò ad accogliere gli invitati, poi arrivò quella domanda di Giulietta:

“Perché Federico Sepùlveda è qui?”

I grandi occhi verdi di Fabio si fissarono in lei. La sua bocca si increspò leggermente. Non amava dover dare notizie tristi alla donna che amava, ma sapeva che più di tutto ella detestava la menzogna:

“Lui è ambasciatore dell’Argentina, uno dei più ricchi alleati della Germania. È arrivato qui proprio ieri e non potevamo non dare una festa in suo onore”

Gli occhi di Giulietta si inumidirono. Da quelle perle nere stavano per traboccare le lacrime;ma lui continuò:

“non piangere –le mise le mani sulle guance –so che lo conoscevi bene, e so anche che per te era un buon amico, ma ti giuro che neppure io sospettavo che potesse essere un personaggio tanto in vista, io sono un semplice burattino nelle mani dei tedeschi, ma lui … lui sovvenziona senza vergogna questo scempio” tacque.

Gli ci volle qualche istante per riprendersi e continuare:

“Se fossi in lui avrei agito diversamente, ma ti giuro che ti proteggerò, fosse anche l’ultima cosa che faccio”

Un labile sorriso nacque sulle labbra rosee di Giulietta Paso. E lui vi poggiò per la prima volta le sue labbra. Dolcemente. Come un petalo delicato che sfiora un prato.

Nonostante fosse al centro della sala Federico vide tutta la scena. E si sentì morire. Un altro uomo stava baciando Giulietta. Ma non era un uomo qualunque ...

Fabio PAris.

Federico sapeva bene chi fosse quell’uomo, e vedere che la sua Giulietta si era stretta a lui, e si era innamorata di quell’uomo, quale dolore provasse il suo cuore non seppe descriverlo. Avrebbe voluto urlare. Correrle incontro e strappagliela dalle braccia per portarsela via, ma vedere che era proprio lei a volerle stare accanto … Si irrigidì. Nuovamente la sua fidanzata sentì Federico cambiare e chiese:

“che succede?”

“Nulla, sai che non amo queste serate”

E nuovamente i suoi occhi si posarono su Giulietta. E non solo i suoi, perché adesso anche Inès la stava fissando. L’orchestra in sala iniziò a suonare una ballata latina, proprio in onore di Federico Sepùlveda e della sua fidanzata. Inès le chiese timidamente:

Balliamo?”

Ma lui parve non ricordarsi neppure di essere accompagnato, che con passo decise oltrepassò la sala, e prendendo Giulietta per un braccio, la obbligò a seguirlo. E fu così che divennero una coppia di ballerini. Senza capire come Giulietta si ritrovò tra le sue braccia. Socchiuse gli occhi e poté rivivere un pezzo del passato. Inspirò il suo profumo. Era uguale ad allora, fece nascere un sorriso sulle sue labbra. Solo Federico aveva questa capacità. Farla sorridere benché non ne avesse voglia. Danzò con lui dimentica di tutto. Non le importava se lui era con un’altra donna, se l’aveva lasciata da sola ingannandola. Ora voleva solo poter vivere un po’ di felicità, quella felicità che da troppo tempo le era mancata.

   
 
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