Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: TooLateForU    08/10/2011    9 recensioni
“Chi è questa Amy?”
“La mia migliore amica.” Risposi, cercando di mantenere un tono di voce normale.
“Si, questo lo sanno anche i sassi, intendevo cosa significa per te.” Replicò, spazientito.
“Nulla, è solo la mia migliore amica.”
Mi sembrò quasi di sentire le risate di sottofondo, come nei telefilm, tanto l’avevo sparata grossa.
Salve, mi chiamo Justin Bieber, ho diciassette anni e riesco a cantare davanti al Presidente ma non a dire alla mia migliore amica che la amo.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Justin!”
La porta d’ingresso si aprì e chiuse violentemente, e una voce familiare mi giunse alle orecchie. Restai ad occhi chiusi, sdraiato sul divano, fingendo che quella voce non mi avesse toccato affatto.
Bugiardo. Il cuore aveva già perso una decina di battiti, prima di accelerare furiosamente.
Il rumore dei suoi passi si arrestò a pochi centimetri dal divano.
“E queste chi sono?!” sputò fuori, e sentii qualcosa colpirmi in pieno petto. Aprii finalmente gli occhi, e vidi Amy guardarmi a dire poco furiosa, indicando la rivista che mi era atterrata addosso. La presi tra le mani, era People, e in copertina c’ero io che me la spassavo con due ragazze bionde.
“Bè, direi che sono due belle ragazze bionde insieme ad un ragazzo altrettanto bello..”
“Fai poco il cretino, Justin. Si può sapere che ti prende?”
“Niente.” Risposi, incolore, prima di lanciare la rivista lontano e richiudere gli occhi.
Disinteresse, devo mostrare disinteresse.
“Ti dispiace guardarmi mentre ti parlo?”
“Sono stanco.”
“Stanco di cosa? Di passare da una festa all’altra con un paio di ragazze diverse a sera?”
“E a te cosa importa?” ribattei, tra i denti. Ad un tratto sentii tirarmi bruscamente per un braccio, e per poco non rotolai giù dal divano.
“Ma che cavolo vuoi, Amy?!” le urlai contro, mettendomi in piedi ed aggiustando la maglietta.
“Voglio che mi spieghi perché ti comporti come un coglione da settimane, ecco cosa voglio!” replicò, alzando anche lei la voce.
“Cos’è, solo tu puoi fartela con degli sconosciuti? Io devo rimanere chiuso in casa a vita?”
Mi guardò confusa, aggrottando le sopracciglia. Sì certo, come se non sapesse di cosa stessi parlando.
“Ma che stai dicendo?! Io non me la faccio proprio con nessuno! E anche se fosse, non è di questo che stiamo parlando.”
“E invece è proprio di questo che stiamo parlando! Tu puoi andare in giro a fare quello che ti pare con chi vuoi, io invece devo sempre rimanere l’amico su cui piangere quando poi i ragazzi ti mollano, vero?” continuai, buttando fuori tutta la mia frustrazione.
Lei se ne andava in giro a fare chissà cosa con chissà chi, ed io dovevo sempre essere il surrogato maschile della migliore amica. Bè, così con poteva più andare. Ero stanco di sentirmi raccontare di quanto baciasse bene Tom, o di come fosse davvero carino Matt, o delle belle sorprese che le faceva Jeremy durante le lezioni.
Non mi importava. Non volevo saperlo.
E poi.. E poi avrei voluto che anche lei fosse stata gelosa di me, invece di pensare sempre a quei coglioni. Era chiedere troppo? Un minimo di considerazione?
Mi guardò ferita, scuotendo la testa. “Questo non è vero, e lo sai. Sono solo un sacco di cattiverie, lo sai che sei il mio migliore amico e che ti voglio bene..”
“Stronzate, Amy. Apri gli occhi, per una volta, e cerca di vedere oltre te e il tuo bellissimo Tom.” La interruppi, brusco.
“E cosa c’è da vedere, eh? Illuminami, cos’è che non vedo?” ribattè, infastidita.
Strinsi le labbra, e mi morsi la lingua. Non potevo dirglielo, non potevo rovinare definitivamente tutto quanto.
“Niente, lascia perdere.” Borbottai, prima di voltarmi e dirigermi verso le scale.
“No, aspetta Justin!” mi chiamò, trattenendomi per un braccio.
Dio mio Amy, lasciami andare prima che combini altri casini.
“Che c’è?” risposi, stanco. Lei mi guardava con quegli occhioni verdi dritto negli occhi, ed io mi sentivo sempre peggio.
“Mi dispiace di averti fatto una scenata, ma non mi piace che tu esca con tutte quelle ragazze.” Continuò, torturandosi un labbro.
Ecco, perfetto. Come smontare Justin Bieber in una mossa.
“E perché?”
“Perché..Non lo so, ma voglio che tu trovi la ragazza giusta, non una a caso che poi magari ti faccia anche soffrire.”
Quella giusta l’ho già trovata Amy, e ti assicuro che mi fa soffrire come un cane.
“Hai intenzione di farmi da tata a vita?” domandai con un sorrisetto, cercando di fare ironia. Lei sorrise, ed io trattenni il respiro. Dio se è bella.
“Certo che sì! Ed ora dammi un abbraccio!” si tuffò su di me, e mi strinse in un abbraccio.
Poggiai il mento sulla sua spalla, stringendola più forte.
Se mentire può farmi avere il mondo tra le braccia anche per solo qualche secondo, allora potrei mentire a vita.
 
Ringrazio tutte le ragazze, o i ragazzi :), che recensiscono. Siete davvero dolci :)
   
 
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