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Autore: MkBDiapason    08/10/2011    5 recensioni
[Manga!verse]
"Il primo di voi due che riuscirà a strapparle un appuntamento vince…"I due alchimisti si pietrificarono. Ora Mustang e Kimbly sarebbero stati ufficialmente in competizione. D'altronde si sapeva che le sfide, almeno in quell'ambiente, erano le uniche cose che potessero attirare l'attenzione dell'alchimista cremisi.Non avrebbe mai rifiutato.E infatti non rifiutò. Strappare un appuntamento ad Olivier Armstrong? Un suicidio.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Maes Hughes, Roy Mustang, Zolf J. Kimbley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dunque, prendo coraggio e posto questo squallore partorito più per capriccio che altro.
Mi son prodigata nella scrittura di qualcosa che non rientra propriamente nel mio stile. Ma alla fine ho voluto buttare giù questa idea giusto per farmi quattro risate possibilmente anche insieme a voi XD
Non sono un tipo da commedia, solitamente scrivo testi d'introspezione, pertanto mi ritrovo ora piuttosto spiazzata.
Non so se sono riuscita a scrivere qualcosa di simpatico, però ci ho provato, e spero che vi possa piacere questo esperimento!XD
Fatemi sapere cosa ne pensate!!!

Buon divertimentoooo (credoXD)

-1-


 

"Posto che esista la remota possibilità che tu possa fidanzarti prima di me-mi sento ad ogni modo di escluderlo a priori, ma concediamoci il beneficio del dubbio-…prima di questo evento dovremmo vagliare per bene molte ipotesi…mhm… che condurrebbero inesorabilmente alla conclusione che le potenziali fortunate potrebbero trovarsi qui in accademia…allora sarebbe il caso di cominciare a sondare il terreno che dici?…"


Roy Mustang non aveva idea di come quando e perché si fosse trovato a concedere agli sproloqui di Maes Hughes di monopolizzare la conversazione. Oramai si trovava nel mezzo di una speculazione frustrante che gli aveva procurato ogni sorta di imbarazzo, lì in quei vivi corridoi accademici.
Il suo amico gesticolava animatamente, e la sua voce ogni tanto sfiorava toni sguaiati che attiravano le attenzioni dei passanti.
"Hughes…per favore,abbi pietà…vorrei arrivare in sala mensa con i nervi ancora intatti…"
Sperava sinceramente di poter porre fine a tutto questo, ma il suo amico non demordeva, al contrario, risentito aumentava il volume della voce.
"O scusa tanto se sto cercando di tirar su la tua vita monotona!"
Ecco. Aveva innescato un'altra discussione.
Relativamente analoga, e inconcludente come suo solito, ma questa volta Hughes aveva deciso di impegnarsi a dimostrare le sue tesi con rocamboleschi ragionamenti che rasentavano l'assurdo, soprattutto perché questi implicava una ragione misteriosa secondo la quale l'inadeguatezza di Roy e la sua relativa incapacità di relazionarsi sentimentalmente ad una donna sarebbe stato, nel tempo, causa di perdita di capelli….
"…e così presto ti ritroverai vecchio,solo…e…dio,cosa c'è di peggio che rimanere vecchio,scapolo?!…tutto solo,soletto e pelato per giunta…"
Roy era sul punto di perdere la pazienza, si portò entrambe le mani al volto,e nell'esasperazione cominciò a chiedere ad ogni malcapitato se qualcuno era disposto a barattare Hughes con qualsiasi altra cosa, purché glielo levassero di torno almeno per l'ora di pranzo!
Ma non ottenne riscontro alcuno. Purtroppo.
Quel tormento non accennava proprio ad arrestarsi, tanto che il percorso alloggio-mensa si era andato a tramutare in una selva oscura, dove l'unica cosa, fonte di speranza, che lo spingeva per inerzia verso la fine, era l'idea di poter pranzare, e magari di lasciare Hughes fuori e non la speranza (di ritrovare la rispettabilità perduta) una volta entrato…
Intanto Maes seguitava nell'illustrare tutte le possibili fini distopiche della sua esistenza, anche in modo pittoresco. E Roy si domandava spesso se avesse studiato per essere così, o era tutto frutto della sua mente paranoica.
Allorché si verificò una sorta di miracolo.
Una volta entrati in sala mensa e finalmente seduti, Maes Hughes sembrò appropinquarsi alla conclusione del discorso,con tanto di sentenza finale, certamente priva di originalità...
"In poche parole Roy…ti dobbiamo cercare una donna!"
Demotivante.Solo questo.
"E' la stessa cosa che mi hai detto mezz'ora fa!"
"Cerco solo di farti capire che dovresti rivedere le tue priorità…tutto qui"
"E quando lo trovo il tempo per farlo se tu mi stai sempre qui a rincitrullirmi?!"
"Non capisci che ti sto allenando?!E questo non è niente in confronto a quello che ti attende con una donna!…Devi essere disposto a tollerare me, così un giorno potrai tranquillamente camminare accanto alla tua dama, totalmente immune alla sua logica discorsiva!…Ora mi odi, ma un giorno mi ringrazierai. Inoltre, per favore, diciamocelo, sei piuttosto irascibile ultimamente, oserei dire isterico, e non è certo questo il modo giusto per fare colpo. Sei deperito, hai i capelli in disordine e come ti svegli la mattina così li lasci, e…santo cielo Roy…il colletto della camicia!"
Come se fosse incappato in un crimine imperdonabile, Hughes scosse la testa disperato e portò le mani al collo dell'amico per sistemarne la camicia, totalmente incurante degli occhi di alcuni colleghi vicini puntati su di loro, che secondo Roy ebbero la forza di disintegrare gli ultimi brandelli di dignità rimastigli.
"Sei trasandato amico mio…Hai proprio bisogno di una donna!"
Quante tragedie e quanta vergogna!
Roy era sul punto di controbattere, ma una risata attirò l'attenzione di entrambi.
Ecco…fantastico…ci mancava solo lui…come se oggi non avessi già avuto la mia buona dose di imbarazzo!
Zolf J. Kimbly era seduto poco distante, dava loro le spalle, ma non smetteva di ridere. Mustang sapeva che molto probabilmente non si sarebbe voltato, almeno che non lo avessero chiamato in causa. Considerato che le cose non potevano andare peggio, e considerato che quelle risatine di sufficienza cominciavano a dargli sui nervi, decise di invitare anche lui nella conversazione,così da completare il quadro di una giornata perfetta di altrettanto perfetto imbarazzo.
"Perché non ci rendi partecipe delle tue risate?"
L'alchimista cremisi si voltò subito, sembrava non attendere altro!
Le gambe elegantemente accavallate, la divisa perfetta, i capelli maniacalmente ordinati, l'aria serenamente divertita e quel suo sorriso spudorato. Tutto di lui lo demoralizzava. Si ricordò le "squisite" e sincere parole del suo amico, e lanciò quindi una fugace occhiata alla sua persona.
Roy appariva costantemente provato da ogni sua esperienza pratica o mentale, quell'uomo invece rasentava disgustosamente la perfezione e non aveva timore alcuno di sfoggiare quella pienezza di sé. Come era disagiante averlo davanti!
"Oh perdonate la mia maleducazione, ma non ho potuto fare a meno di ascoltare la vostra conversazione…"
"E quindi? Dicci la tua, Kimbly! Ho o no ragione?"
Domandò Hughes incuriosito.
Gli occhi di Kimbly guizzarono maligni e divertiti verso il diretto, suo malgrado, interessato.
Quell'incontro di sguardi non fu per nulla piacevole. Roy desiderava solamente sprofondare. Inoltre i modi di fare dell'alchimista che ora fronteggiava pienamente lo inquietavano:
Impegnava spesso le sue mani nel sistemare le pieghe della divisa. Cosa c'era da sistemare proprio non lo sapeva, ma quei gesti ossessivi lo disturbavano…
"Ecco…cosa volete che vi dica?…"
"Che ho ragione!"
Lo interruppe Maes. Kimbly lo dardeggiò con lo sguardo. Se c'era una cosa che non poteva tollerare era la mancanza di rispetto. E odiava essere interrotto.
"Era una domanda retorica…lasciami finire di parlare,per favore…"
Maes esibì un sorriso forzatamente educato.
"Questo è un altro che rimarrà scapolo…te lo dico io…"
Sussurrò a Roy che abbozzò un sorrisetto.
"Ad ogni modo…dicevo… se vi impegnaste così a fondo nel vostro lavoro, come vi impegnate in queste sciocchezze, forse potreste anche aspirare ad un salto di qualità…"
Mustang cercò di tenere a freno i suo nervi tesi. Le chiamava sciocchezze,lui. Eppure era curioso di sapere a che ora del mattino si svegliava per agghindarsi a quel modo!Quali strane manie impegnavano il suo tempo quando non aveva alcun lavoro da svolgere e soprattutto che prodotto per capelli usava…avrebbe voluto domandare tutto questo,forse tralasciando la questione dei capelli, ma si limitò solo ad una piccola osservazione.
"Ma davvero?…Guarda che siamo tutti sullo stesso livello! E allora tu?Secondo questa tua logica, uno come te,sempre dedito al suo lavoro, dovrebbe stare ai piani alti!"
Kimbly semplicemente sorrise. Un sorriso ombroso.
"Ma io non faccio testo, a me non interessa questo genere di cose…"
"Ma come?!…Aaah… è inutile, ci rinuncio!Con te non si può parlare!"
"E a cosa sei interessato,scusa?"
Chiese perplesso Hughes. Sembrava piuttosto intrigato.
"Sono un semplice soldato…amo fare il mio lavoro, tutto qui. Non aspiro a grandi cose. Non è nella mia natura. Svolgo le mie mansioni al meglio…e osservo."
"Osservi?Cosa?"
"Come si evolve la Storia…non sono interessato a farne parte direttamente, piuttosto, voglio vederla compiersi…e quindi osservo. Fare il mio lavoro al meglio fa parte del mio modo di partecipare al gioco della vita. Sono solo curioso di vedere cosa si aspetta da uno come me…se sopravviverò, se morirò…tutto qui."
Maes era visibilmente colpito. Era quasi affascinato.
"Ehi…il tipo acquista punti! Questo ha le potenzialità per fregare tutti e due…te lo dico io!"
Sibilò preoccupato, ma anche divertito.
"Se la trova lui,non mi resta che spararmi!"
Decretò Roy. Era pronto a sopportare di tutto, ma questo proprio no.
"Trovare cosa?"
Domandò l'alchimista cremisi incuriosito.
"Ma una donna,ovvio!Non dirmi che non sei interessato nemmeno a questo?!"
Rispose Hughes.
Kimbly si portò una mano al mento, pensieroso.
" Mhm…non è una cosa che ho valutato…sinceramente non saprei dire nemmeno se ne sono interessato…"
La risposta lasciò basiti i due amici che si lanciarono un'occhiata preoccupata, anche se Mustang in un certo qual modo ne fu sollevato. Attenzione, non che provasse sollievo alla constatazione di una possibile omosessualità latente in quell'uomo- ad ogni modo non sarebbe stato proprio il suo tipo. Magari con un trapianto sanatorio di personalità forse lo avrebbe anche potuto trovare gradevole - ma la possibilità di non entrarne in competizione,almeno in quel campo, lo trovava rincuorante.
Hughes, invece voleva andare proprio in fondo alla questione e si avvicinò all'alchimista ricercando una certa riservatezza.
"Ehi…Non è che per caso ti piacciono… gli uomini?"
L'altro sgranò gli occhi. Ma accolse la domanda con serenità, mentre Mustang s'abissava nella vergogna più scura. Il suo amico non aveva ritegno.
"Gli uomini?Non ho mai pensato nemmeno a questo. Ho sempre sperimentato sentimenti per entrambe le parti in egual misura, ma prediligo le donne. Sono, come dire…più morbide…" concluse ridendo.
A quel punto Roy comprese che l'alchimista si stava prendendo gioco di loro. Non che pensasse che Kimbly non fosse capace di espressioni umoristiche, probabilmente disponeva di un repertorio tutto suo, ma quella frase stonava così tanto detta dalle sue labbra, oltre al fatto che acquisiva un non so che di macabro...
"Bene…e con questo concludiamo questa pagliacciata, per favore…sono proprio stanco…"
Supplicò. Hughes non sembrava di comune accordo, era lì che ponderava eccessivamente come suo solito, l'altro lo ignorò concedendosi un caffè incredibilmente offerto da Kimbly, che ogni tanto sembrava ricordarsi, con sinceri slanci, della cordialità.
Maes fissò i due e le loro abissali differenze.
Mhm…l'uno è l'opposto dell'altro, e il tipo sicuramente acchiappa…forse se passassero del tempo insieme… Roy potrebbe riuscire ad acquistare punti fascino…
Nella sua mente intricata tutto sembrava disporsi con molta chiarezza.
"Ci sono! Secondo me ,Roy,questo è l'uomo che fa per te!"
I due alchimisti in quel mentre erano intenti a sorseggiare i rispettivi caffè,e si ritrovarono entrambi sull'orlo del soffocamento per l'uscita infelice dell'altro.
"Ma che cosa ti salta in mente,Hughes?!?!?"
Urlò Mustang.
"NO!Mi sono sporcato!"
Sibilò a denti stretti Kimbly.
"E tu tutto quello che hai da dire è "mi sono sporcato"?!?!"
Lo rimproverò l'altro stizzito.
"Fa silenzio Mustang!!!! Ma perché sono qui a perdere tempo con voi due?!"
Mentre Roy Mustang era impegnato ad imbarazzarsi, Maes Hughes era impegnato ad illustrare le ragioni per le quali era giunto a quella conclusione, e Kimbly era impegnato a disinteressarsi alla questione, qualcosa si andava agitando nella sala.
Un uomo era appena volato per qualche metro su di un tavolo. Ed una donna trionfante con tono imperioso sembrava rimproverarlo di qualcosa…
Roy e Maes si bloccarono per concentrarsi su quanto stava accadendo, mentre Kimbly cercava di salvare la sua divisa.
"Ma che sta succedendo?"
"Oh…è Armstrong!!qualcuno deve averla di nuovo importunata!"
rispose uno dei soldati accanto.
"Armstrong? Quell'Armstrong?"
Mustang era confuso.
"Non la vedi quella donna lì?E' Olivier Milla Armstrong…"
La sorella di Alex!?
Roy allungò lo sguardo verso quella figura turbolenta.
"La prossima volta sarà la mia lama a parlare per me, e non i miei pugni!!!"
La voce di quella donna lo fece tremare.
Era fisicamente attraente, questo non si poteva certo negare, dai lineamenti morbidi ma decisi e…
"Cavoli!Quanta abbondanza!!"
E Hughes interruppe la sua analisi con un apprezzamento decisamente poco gradevole, ma sostanzialmente esatto.
"Questa è un tipo di donna interessante…potresti provarci…no?"
Gli propose.
"Non credi che dovremmo cominciare con qualcosa di meno…doloroso?"
"O andiamo!I traumi fortificano!"
"Se si potrà definire trauma quello che subirò se proverò ad avvicinarmi a lei…"
"E dai…male che va,muori…se invece fila tutto liscio, il massimo sarà un trauma cerebrale!"
"Non mi sento pronto."
Era fondamentalmente esatto. In realtà non era nello spirito giusto per affrontare qualcosa del genere, inoltre era un Armstrong, e a priori, costituiva un problema considerata la natura stravagante di quella famiglia.
"Roy Mustang mi stai deludendo…credevo amassi le sfide, e invece la tua pigrizia ti impedisce persino di divertirti…oh…che vita triste ti aspetta così…"
"Non c'è sfida…quella mi uccide."
"Concordo con il tuo amico, Mustang…tentar non nuoce…io la trovo una sfida interessante…è una donna dotata di una grande e forte volontà, amo le donne così."
Si intromise Kimbly, visibilmente interessato.
"Credevo che questo genere di cose non ti interessasse…"
"E' inesatto, ho detto che è un qualcosa che non ho mai valutato…fino ad ora."
"Oh-oh…allora perché non proporre una vera sfida?"
Disse Hughes.
"Che intendi dire?"
Chiese esasperato Roy. L'idea che Maes avesse complottato qualcosa lo terrorizzava.
"Non ho tempo per queste cose…"
Fece l'altro.
"Oh Andiamo! Il primo di voi due che riuscirà a strapparle un appuntamento vince…"
I due alchimisti si pietrificarono.
"Non capisco…e il premio in cosa consisterebbe?"
Domandò innocentemente Mustang con una nota d'irritazione.
"Bè…nella soddisfazione di aver sconfitto l'altro!"
Perfetto. Ora quei due sarebbero stati ufficialmente, nonché inutilmente, in competizione. D'altronde sapeva che le sfide, almeno in quell'ambiente, erano le uniche cose che potessero attirare l'attenzione dell'alchimista cremisi, in conformità alla sua natura curiosa e nichilista. Non avrebbe mai rifiutato.
"Oh…capisco…bene, la cosa si fa intrigante, potrei anche accettare."
Come non detto.
Kimbly lanciò un'occhiata maliziosa all'altro che rispose crudelmente.
"Che bastardo…"
"Non devi prendertela Mustang, ti assicuro che non è nulla di personale…semplicemente sono curioso di vedere a quale conclusione porterà questa sfida…"
Ovvio.
Se non andava errando, Maes gli aveva consigliato di rivedere le sue priorità, ebbene, ora svettava al primo posto il suo incenerimento!
"Allora è deciso! che vinca il migliore…"
Decretò euforico Hughes.
"O il più adatto…"
Precisò l'alchimista cremisi tendendo la mano verso l'avversario.
"O il più fortunato…"
Mugugnò Roy afferrando la mano dell'altro in una stretta vigorosa.
"Ti terrò d'occhio,sappilo…"
"Mhm? Andiamo…Credi che sia così spregevole da dover ricorrere a chissà quale trucco per strapparti la vittoria?Ma per favore… che insolenza…ti auguro di crescere in questi giorni, altrimenti non avrai alcuna speranza di battermi."
"Ma come osi?!"
"Dai Roy!Siamo tra amici…credo!" Maes dovette afferrare il suo amico per evitare che si scagliasse contro l'altro.
"Uh…che modi…qualcuno dovrebbe tenere sott'occhio te, prendi fuoco facilmente…ora capisco il tuo nome. Sarà tutto piuttosto facile."
"Ancora?!Sei insopportabile!!"
Roy aveva perso la pazienza. Kimbly lo stava volutamente importunando per innervosirlo, infatti un sorriso impertinente gli dipinse presto il volto dopo aver notato le reazioni scaturite dalle sue insinuazioni. Avergli dato quella soddisfazione!Che tristezza…
"Ed ora possiate scusarmi, ma debbo mandare a lavare la mia divisa… non voglio che si rovini…"
"Ecco visto che ci sei perché assieme alla divisa non ti fai un lavaggio anche tu, ma di cervello?!"
"Ti ringrazio per il consiglio, lo terrò a mente qualora un giorno volessi diventare insignificante come te…"
Sempre la risposta pronta, mordace. Mai impreparato.
Hughes stava assistendo a quei battibecchi senza poter fare niente, voleva smorzare quella tensione singolare, d'altronde si stavano apprestando solo a fare un gioco, pericoloso, ma pur sempre un gioco, così disse l'unica cosa che in quel momento credeva più appropriata.
"Ma la volete piantare?!Smettetela di flirtare…siete…imbarazzanti!"
Disse alla fine. L'unico risultato che ottenne però fu un ricovero in infermeria…Bè, almeno avevano smesso di litigare.

   
 
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