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Autore: Sophrosouneh    08/10/2011    2 recensioni
“Perché mi fai questo, farfalla mia?”
*Prima Classificata al contest “Rimpianto vs Rimorso” di Fe85.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Belial (Cappellaio Matto)
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*Prima Classificata al contest “Rimpianto vs Rimorso” di Fe85.


 

Papillon.
 



Non avrei mai potuto dirti ‘Ti amo’.
Non ne sono mai stato capace, né, tantomeno, lo sarei adesso che ti guardo svolazzare oziosa su questo campo fiorito, ammantandoti della tua veste sgargiante. Come al solito sei bellissima, la cosa più bella e rara su cui i miei stanchi occhi si siano mai soffermati.
Svolazzi leggiadra da un fiore all’altro, sollevando con le tue minuscole zampette una sottilissima nebbiolina di polline che mi solletica le narici con il suo pungente odore screziato.
Non avrei mai potuto pronunciare tali solenni ed altisonanti parole perché, semplicemente, non ne conosco il reale significato. Io non so cosa sia l’Amore, eppure lo professo, recitando smielate litanie  prive di qualsivoglia logica. Le recito come un copione, svuotando quei tanto bramati versi d’amante innamorato di qualsiasi forma d’amore. Sono solo un vecchio che ripropone, come un disco rotto, sempre la solita stonata e gracchiante melodia nel vano desiderio di mantenere intatta la propria eleganza e il proprio fulgore.
Sono un seduttore che rincorre una chimera e colleziona bambole impagliate che, malamente, tentano di somigliarti. Ma tu sei unica e perfetta, e, ciò che più conta, non sei mia e non lo sarai mai.
Non sai quanto desideri fare miei quegli occhi lascivi e irriverenti, strapparti quelle tue belle ali ed inchiodarle in una teca di vetro. Così non potresti più volare, saresti solo mia, per sempre. Il tempo non scalfirebbe quei tuoi occhi di cristallo opaco, e vivresti immersa tra i petali scarlatti di quelle rose che tanto ti piacciono. Nessuno si ricorderebbe più della tua antica sfolgorante magnificenza e scompariresti dalla mente del mondo come una vecchia stella dello spettacolo della quale nessuno più ricorda l’esistenza. E allora continuerei a desiderarti. Solo quello potrò fare per te, neppure il tempo o l’abitudine potranno scalfire i miei sentimenti.
Sarai la regina della mia collezione e della mia stessa vita. Non ti amerò mai, ma tra le mie braccia ti sentiresti al sicuro, perché io farei di tutto per renderti felice.
 
Uno svolazzo dopo l’altro ti allontani sempre più, facendoti beffe di me, ignorando la mia presenza.
Maledetta farfalla impertinente, come osi burlare così il Conte Asmodeo? Ti odio per la tua stupidità: continui ad agognare una sfuggente libertà non accorgendoti del fatto che siamo tutti schiavi di un destino più grande di noi.
Leggiadra e silenziosa danzi nel cielo terso di questo mio grande giardino, gettandomi in seno un profondo rimpianto. Non avrei mai dovuto lasciare che il tuo fragile e volubile cuore si votasse a qualcun altro, avrei dovuto farti mia quando ancora ne avevo la possibilità, quando il tuo sguardo lascivo ancora non aveva incontrato quello del nostro signore, e le tue ali erano ancora quelle candide di una Virtù. Ormai sei fuggita da me con la stessa velocità con la quale hai devastato le mie certezze e la mia vita intera.
Adesso non posso far altro che desiderarti da lontano, maledicendo quel Signore per cui tanto spasimi.
 
A balzelli ti avvicini a me, fino a posarti leggiadra sul palmo della mia mano fasciata in un guanto di seta immacolata. Percepisco il tuo cuore fremere tanto veloce da potersi spezzare in qualsiasi secondo, e le tue ali violacee e verdastre spalancarsi con malcelato desiderio di ostentazione. La visione mi strappa un sorriso a fior di labbra.
Repentino serro le dita fino a quando non percepisco la vita fluire via da te.
Non mi serve un altro vuoto simulacro, non ho bisogno di altre menzogne con le quali lenire il mio cuore ferito. Le uniche cose che desidero siete tu e la tua mera libertà.
Un giorno sarai mia Belial, lo so. Ed io aspetterò, nutrendomi avidamente dei tuoi fermi dinieghi e continuando ad osservarti dal mio angolo in ombra fin quando non potrai fare altro che cadere tra le mie braccia e rassegnarti al tuo triste destino di bellissima bambola.
“C’est la vie!” mormoro, alzando gli occhi a quel cielo tanto bello da sembrare irreale.
 
Continua a danzare farfalla, insultami, beffami, scherniscimi, rifiutami. Ed io non farò altro che desiderarti più avidamente. Desidero tutto ciò che di bello non possiedo, ma con te sarà diverso, lo giuro, ti riserverò il trattamento d’onore che meriti.
Non ti amerò mai, perché sono l’incarnazione della lussuria, e non so come si faccia, ti desidererò e ti odierò al tempo stesso. In eterno porteremo avanti questo balletto perché tu sei maledettamente cocciuta e non cederai a me tanto facilmente, vero?
 
Tu, che puoi uccidermi con un tuo solo sguardo, dimmi: cos’è una farfalla senza le sue ali?
Potrai negarlo a te stessa, ma non certo a me: prima o poi, guardandoti attorno, non vedrai altro che il vuoto castello di specchi che ti sei costruita per nascondere il divorante senso di mancanza che provi. Ti sei arrampicata, per un’intera vita, su riflessi di un amore impossibile, concentrando tutte le tue forze per compiacere il tuo amato, non rendendoti conto che non sei tu l’oggetto del suo desiderio.
Rimpiangerai di avermi rifiutato così spietatamente, e capitolerai tra le mie braccia; oppure ti toglierò la vita con le mie stesse mani. Sarai mia, e mia soltanto Belial, anche a costo di sopprimere con la forza ogni tuo tentativo di ribellione.
Non ti chiamerò mai ‘Cappellaio’ per me sei, e sarai sempre e solo Belial, la regina delle farfalle.
 
  

Pitre unica e sola.
Voltati e guardami.
Di nuovo e per sempre.
Dov’è Belial?
Questa maschera non sei tu.
Bella e perfetta,
Composta e altera.
Perché mi fai questo,   farfalla   mia?
   
 

 

NOTA: “Pitre” = “Pagliaccio”

“Papillon” = “Farfalla

“C’est la vie!” = “Questa è la vita!”

Ss904 è il mio vecchio nick con il quale mi ero iscritta al contest!^^

 

  
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