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Autore: rolly too    08/10/2011    1 recensioni
«Che succede, Ino?» le domandò quando finalmente gli fu accanto.
«Guarda!» ripeté lei, entusiasta, agitando ancora il pezzo di carta. «È appena arrivata da Suna. Da parte di Shikamaru!»
«Oh!» esclamò Choji, iniziando a comprendere l'eccitazione dell'amica. «Ci sono novità?»
«Sì!» annuì Ino decidendosi a mostrargli il foglio, che si rivelò essere una foto. Choji la scrutò a lungo. Ritraeva un neonato addormentato, con il volto rosso, il nasino rivolto all'insù e le labbra socchiuse. Aveva solo pochi capelli scuri e teneva le manine chiuse a pugno vicino alla testa.
«È nato!»
«È nata.» lo corresse Ino. «È una bambina, e l'hanno chiamata Shioko.»
«Shioko.» ripeté Choji annuendo un paio di volte. «Una bambina, sì. Shikamaru ha sempre detto che avrebbe preferito avere prima una femmina.»
«E indovina?» continuò Ino, che non sembrava essere in grado di trattenere l'emozione. «Hokage-sama ha detto che possiamo andare due giorni a Suna, a trovarlo. Gaara-sama ci ha dato un permesso di visita.»
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Choji Akimichi, Ino Yamanaka | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Sembrava che il malumore di Gaara in quella casa fosse visto come l'annuncio di una sventura imminente. Kankuro e Temari avevano reagito a quella situazione preparandosi per una battaglia, nonostante Shikamaru avesse ripetuto più e più volte alla compagna che lei, in ogni caso, non doveva combattere. Ma Temari, dopo aver annuito, aveva solo aspettato che Shikamaru facesse altro per tornare a sistemare il proprio ventaglio.
«Temari-san» Ino si avvicinò piano a Temari, mentre la ragazza stava stendendo il bucato nel piccolo giardino, sotto al sole cocente «credi che ci sia qualcosa che non va?»
Ino aveva deciso che da sola non riusciva a capire tutta quell'agitazione. Gaara era il Kazekage e non le sembrava improbabile che, di tanto in tanto, fosse di cattivo umore. Dopotutto, aveva grandi responsabilità e nessuno aveva mai detto che star dietro a un intero villaggio fosse semplice. E poi, da quanto ne sapeva lei, Gaara non era mai di buon umore. Da quando era arrivata a Suna la sua opinione sul ragazzo non era cambiata, e anzi più lo vedeva più le faceva paura.
«L'ultima volta che ho visto Gaara preoccupato è scoppiata una rivolta.» replicò Temari. «E adesso è anche peggio. Non ho idea di cos'abbia, ma quando Gaara ha qualche problema è difficile che noi riusciamo a starne fuori.»
Ino annuì, a disagio. Qualunque cosa stesse per accadere, sperava di non essere coinvolta.
«Ma non ti preoccupare.» proseguì Temari, spiccia. «I problemi si possono risolvere.»
«Sì, certo.» annuì Ino. «Spero solo che non sia niente di grave.»
«Non ci giurerei, conoscendo Gaara.»
Ino fece per rispondere, ma Temari, che aveva terminato con il bucato, mosse la mano per farle capire che il discorso era chiuso. Si sedette sul pavimento della veranda e fece segno all'altra ragazza di fare altrettanto.
«Non mi sembra che i miei fratelli ti piacciano più di tanto.» considerò Temari con tono leggero. Ino cercò una nota d'accusa nella sua voce, ma non la trovò. Capì che, qualunque sarebbe stata la sua risposta, Temari non se la sarebbe presa. Voleva solo fare conversazione, e a Ino andava bene. Si era resa conto con orrore che parlare con Shikamaru era diventato più difficile, da quando era lì. Choji non sembrava avere quei problemi. Ma Choji non era come lei, lui era in grado di andare al di là delle prime impressioni. E poi, la sua amicizia con Shikamaru era tanto profonda che Ino dubitava che qualcosa potesse scalfirla. Ma per lei era diverso. Amava Shikamaru come un fratello, ma l'aveva trovato cambiato e solo in quel momento si rendeva conto di quanto tempo fosse, in realtà, un anno. Non era facile, dopo tutto quel tempo, parlare come prima. Shikamaru stava lentamente perdendo le abitudini di Konoha, e si faceva sempre più simile agli abitanti di Suna. Aveva notato, in alcuni sguardi che si era scambiato con Kankuro, una complicità amichevole che qualche tempo prima era stato riservato soltanto a lei e Choji. Si era sentita tradita.
Perciò, mentre Choji era in casa insieme a Shikamaru, Ino aveva preferito restare in giardino con Temari.
«Non è che non mi piacciano.» tentò di dire. «Mi fanno solo un po'... paura, credo.»
Preferì essere del tutto onesta, con Temari, perché lei lo era sempre stata, e poi non credeva che sarebbe andata riferire la loro conversazione a Kankuro e Gaara.
«Non mi stupisce.» commentò la ragazza con un sorriso. «D'altra parte, tu li hai visti solo agli esami...»
«Già. Devo ammettere che faccio fatica a togliermi quelle immagini dalla testa.»
«Non sei l'unica.» la rassicurò Temari. «Io e Kankuro abbiamo fatto fatica ad abituarci a Gaara, lui lo sa. Sa anche che la gente ha ancora paura di lui... Si è accorto di questo, con te. Ecco perché non ti parla. Credo che non voglia darti fastidio.»
«Mi dispiace!» esclamò Ino.
«Non ti preoccupare.» Temari sollevò lo sguardo verso il cielo, con gli occhi socchiusi, e accennò un sorriso. «Gaara... Non pensarci. Lui è fatto così.»
Ino annuì, vagamente a disagio. Sentì, dall'interno, il pianto di Shioko. Fece per alzarsi, ma Temari non si mosse nemmeno. Sorrise a Ino a scrollò le spalle.
«Non può avere fame di nuovo, e Shikamaru è in grado di cambiare un pannolino, fidati.»
Ino aveva dei seri dubbi a riguardo, ma li tenne per sé.
«Come ha reagito Yoshino-san quando ha saputo di Shioko?» domandò all'improvviso Temari, come se si fosse ricordata di una cosa importante.
Ino tentennò.
«Non ne hai parlato con Shikamaru?»
«È rimasto sul vago.»
«Be'...» Ino tentò di ricordare per bene tutto ciò che era successo nel momento in cui Yoshino-san le aveva consegnato la lettera con la foto di Shioko «continuava a dire che Shikamaru non è pronto, che Konoha è meglio, che lei è troppo giovane per essere nonna e Shikaku-san non è abbastanza volenteroso per esserlo, ma quando sono entrata in casa aveva già incorniciato la foto, e l'ha messa nel punto più visibile della casa, vicino all'ingresso. E dovevi vedere com'era raggiante mentre lo raccontava a mia madre! Non l'ho mai vista tanto felice.»
Temari sorrise.
«Bene.»
«Avevi paura che la reazione fosse diversa?»
«So che non l'ha presa bene, quando Shikamaru le ha detto che ero incinta.»
No, Ino lo sapeva bene. Aveva strillato e inveito, e aveva pianto di rabbia quando suo figlio le aveva comunicato che se ne sarebbe andato da Konoha al più presto. Quando Shikamaru, sbuffando, le aveva raccontato quello che era accaduto, Ino si chiese se tutta quella rabbia non fosse dovuta solo al timore di perdere suo figlio. Ma aveva taciuto, e se n'era pentita, perché sapeva che Shikamaru non aveva dimenticato la scenata della madre, che non l'aveva capito quando lui ne avrebbe avuto bisogno.
«Non voleva che lui andasse via.»
«È adulto.» replicò Temari, spiccia. «Doveva succedere, prima o poi.»
«Forse non era preparata.»
«Immagino di no.» sospirò Temari. «Hai visto Kankuro?»
Ino la guardò, interdetta dalla domanda improvvisa.
«No...»
Si rese conto che il problema a cui Temari aveva accennato prima si stava già concretizzando nel momento in cui intercettò lo sguardo della ragazza.
«C'è qualcosa che non va?»
«Di solito è a casa, a quest'ora. Più tardi allena alcuni genin, ma non esce mai presto. Se è fuori, allora...» Non terminò la frase e a Ino sembrò che la situazione si facesse minacciosa. Era venuta a Suna per trovare il suo amico e vedere la sua bambina, e si trovava a parlare con un ragazzo che non riconosceva più e con un potenziale combattimento all'orizzonte. Si sarebbe volentieri messa a piangere, ma si trattenne.
Temari si alzò in fretta e attese che Ino facesse altrettanto, poi tornò in casa. Quando rientrarono Ino lanciò uno sguardo veloce ai due ragazzi. Shikamaru, seduto sul divano, stringeva a sé la piccola Shioko, addormentata, e Choji, accanto a lui, gli parlava a bassa voce, con tono serio ed espressione triste. Ma s'interruppe non appena vide Temari e Ino. Sorrise appena a entrambe e chinò lo sguardo quando incontrò quello di Ino.
Temari si avvicinò a Shikamaru sbuffando, ma gli rivolse un sorriso dolce mentre si chinava per prendere in braccio Shioko. Le carezzò, sfiorandola appena, la fronte liscia, poi guardò il ragazzo.
«Ti ho detto un sacco di volte di non farla addormentare in braccio. Se si abitua, abbiamo finito di dormire.»
«Non ho saputo resistere.» replicò Shikamaru sollevando le mani in segno di scuse.
«Hai visto Kankuro?» domandò Temari invece di replicare.
«Credo che sia andato a cercare Gaara.»
Ino lanciò uno sguardo interrogativo a Choji, sperando di farsi dire quale fosse l'argomento della discussione, così seria, che il ragazzo aveva avuto poco prima con Shikamaru e che lei e Temari avevano interrotto, ma tutto ciò che ottenne fu un'occhiata vacua.
«Comunque è un pezzo che è via» continuò Shikamaru «ormai dovrebbe tornare.»
Temari annuì, e prima ancora che potesse aprire la bocca per parlare la porta d'ingresso si spalancò e Kankuro fece il suo ingresso nella stanza. A Ino bastò guardarlo per un istante per capire che doveva esserci qualcosa che non andava.
«È già tardi.» comunicò Kankuro a voce alta. Si era rivolto a tutti, ma solo Temari sembrava aver capito.
«Ha già iniziato?»
«Sì.» annuì Kankuro. Spostò lo sguardo sulla sorella e proseguì: «E c'è di più. Lui è andato con loro. Temari, non ce la fa da solo. Bisogna andare ad aiutarlo.»
«È forte.»
«Non abbastanza, forse. Quelli usano il veleno, senza un antidoto nemmeno lui può farcela.»
«Cazzo.»
Ino non capiva bene che cosa esattamente stesse accadendo, ma di una cosa era certa. Qualunque cosa fosse, lei era d'accordo con Temari.
   
 
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