Capitolo 2 - Sono felice di averti conosciuto
Rimasi parecchi secondi a fissarlo, mentre Godfrey ci raggiungeva; i pensieri si stavano accavallando veloci nella mia mente cercando di sopraffarsi l’uno sull’altro, senza che nessuno ci riuscisse. Così ero lì immobile senza saper cosa dire, mentre dentro me oltre alla felicità cresceva anche un po’ di paura.
Immaginai che il vecchio mago mi volesse portare via di lì, lontano da Harry così agii d'impulso. Non riuscii neanche a capire dove trovai la forza di parlare e tirai fuori un sorriso cercando di rimediare alla faccia sconvolta di pochi attimi prima -Ciao Hagrid- dissi riposando lo sguardo sull'omone che sembrava estremamente interdetto -Ehm... ciao Evelyn- borbottò -anche tu oggi a Diagon Alley?-
Immaginai il motivo dell’espressione del guardiacaccia, il preside dove aver affidato al suo uomo di fiducia il compito di scortare Harry per il suo primo giro a Diagon Alley, d’altronde potevo capire quali fossero i suoi ordini se mi avesse visto: scappare via per evitare che mi rivelassi, ma si sbagliava, non avrei fatto nulla di così sciocco anche se ne avevo una voglia matta, mi era rimasto un po’ di buon senso.
-Si- affermai -dovevo parlare con Silente- continuai mettendo in chiaro le cose; allora vidi Hagrid rilassarsi un po', non avevo intenzione di rompere il mio patto con il preside.
-Oh beh.. bene- farfugliò il guardiacaccia -Comunque questo è Harry, Harry Potter- continuò indicando il ragazzino che mi sorrise debolmente.
Gli porsi la mano e lui me la strinse -Piacere- dissi trattenendo ogni espressione che potesse in qualche modo tradirmi: dovevo fidarmi di Silente, se quello era il bene di Harry dovevo attenermi al giudizio del preside; nonostante quanto tutto quello potesse pesarmi, nonostante mi trovassi di nuovo vicino a lui dopo dieci anni con l’unica grande voglia di abbracciarlo.
-Beh ora noi dobbiamo andare- disse Hagrid -dobbiamo ancora andare al Ghirigoro e da Olivander... e poi dovevo anche passare a perdere una cosa che...-
In quel momento intervenni, capendo che forse potevo passare un po' di tempo con Harry.
-Perché non vai subito a fare la tua commissione Hagrid? Lo accompagno io Harry al Ghirigoro e da Olivander, mentre Godfrey va a prendermi una medicina per Vrail- proposi.
Entrambi gli uomini mi guardarono sbalorditi, ma acconsentirono notando il mio sguardo: mai avrei disubbidito ad un ordine di Silente, soprattutto se in ballo c'era Harry.
Così insieme di nuovo, dopo troppi anni, io e il ragazzino ci dirigemmo verso il Ghirigoro al fondo della strada.
Harry era incredibilmente timido e per un po' non alzò lo sguardo su di me, nessuno dei due parlò quindi, io avevo troppo paura di dire qualcosa di sbagliato. Poi però la curiosità vinse il suo disagio -Chi è Vrail?- domandò piano.
Sorrisi -È il mio gattino- spiegai -sai a Hogwarts è possibile portarsi un gufo, un gatto o un rospo- spiegai.
Lui annuì assimilando l'informazione -E la scuola com'è?- domandò ancora.
-Descriverla è impossibile, bisogna vederla- risposi ridendo -ne rimarrai stupito-
Continuò con le domande per tutto il tempo che passammo insieme, ed io riuscii a sciogliermi di più con lui: mi chiese della magia, degli incantesimi, ma soprattutto voleva sapere tutto su Hogwarts e non potevo dargli torto, qualunque mago ci si sarebbe sentito come in una seconda cosa, forse per l’atmosfera che si respirava all’interno della mura, forse perché sapevi che non avevi bisogno di nasconderti, come eri sempre stato abituato a fare. Era entusiasta di andare a Hogwarts, di conoscere nuovi maghi e streghe, voleva cambiare la vita che gli era sempre appartenuta in quegli anni.
-Sono felice di averti conosciuto- disse Harry sorridendo mentre uscivamo dal Ghirigoro e stringevamo i grandi libri che aveva dovuto comprare –almeno ad Hogwarts avrò qualcuno con cui parlare-
Solo a quel punto capii appieno le parole di Silente: se io ed Harry fossimo diventati amici come avrebbe potuto perdonarmi sapendo che gli avevo mentito sulla mia identità?
Sorrisi ugualmente –Certo- assicurai –ma non pensarlo un posto così terribile, anche io il primo anno non conoscevo nessuno eppure ora ho tanti amici- anche quella era una mezza bugia, ma evitai di badarci troppo, volevo solo che arrivasse il primo settembre al Binario Nove e Tre Quarti il più sereno possibile.
Sorrise amaramente –Non ho mai avuto amici- disse abbassando lo sguardo, non prima che potessi notare una grande tristezza pervaderlo e allontanarlo un attimo dalla realtà.
Immaginavo che quando sarebbe incominciato il suo primo anno si sarebbe riscattato, insomma stavamo parlano di Hogwarts, una scuola piena di maghi e streghe e non il mondo dei Babbani dove eravamo considerati strani; forse capivo perché Harry non aveva mai avuto amici.
Dopo pochi minuti dovetti salutarlo, Hagrid venne a riprenderselo e Godfrey portò via me, con l’unico risultato di rendere ancora peggiore l’attesa del primo di settembre e le mie notti ancora più tormentate.
Avrei potuto fare un incantesimo per accelerare il tempo che sembrava essersi fossilizzato, ma poi mi ricordai che non conoscevo un incantesimo del genere e che se anche l’avessi conosciuto e quindi usato mi avrebbero come minimo espulso.
Era la sera del 31 agosto e come unico svago stavo leggendo Storia di Hogwarts, libro che avevo già letto l’anno prima, ma che comunque mi era piaciuto moltissimo, quando Ewaph, il gufo di Godfrey, atterrò sulla mia scrivania portando nel becco una lettera e puntando i suoi occhietti gialli su di me.
Mi alzai prendendo la lettera –Grazie- dissi al gufo che gracchiò quando gli lisciai le piume sul capo.
Mi sedetti sul letto e nello stesso istante Vrail mi balzò in braccio, lo afferrai guardandolo –Sei egocentrico Vrail, non posso prestare sempre attenzione a te- gli dissi.
Quello miagolò insoddisfatto poi si liberò dalla mia stretta e se andò offeso. Risi divertita poi mi concentrai sulla lettera, la aprii e riconobbi subito la calligrafia
Ehi Evey
Spero che il gufo arrivi in tempo sennò domani mattina dovrò cercarti per tutto il Binario Nove e Tre Quarti e finiremo quasi per perdere il treno, come l’anno scorso…
Sorrisi divertita: la lettera era di Daniel, un mio amico che viveva con sua madre dall’altra parte del paesino, ci conoscevamo da una vita e insieme ne avevamo combinate così tante che l’intero villaggio si lamentava ancora delle nostre bravate di quando eravamo bambini.
… sarei dovuto venire a dirtelo di persona, ma mia madre ha avuto la bella idea di rimanere anche oggi a Londra con mio zio, quindi domani ultima carrozza primo scompartimento e vedi di essere puntuale.
A domani, Dan
La lettera finiva così, allora presi una pergamena e scarabocchiai una risposta che lasciai subito al gufo il quale decollò immediatamente.
Mi lasciai cadere sul letto, ricordando l’episodio dell’anno prima quando avevamo rischiato di perdere il nostro primo treno per Hogwarts e di come ovviamente non era stata colpa mia.
Risi: ci eravamo beccati una sgridata dalla signora che con il carrello che serviva dolci sul treno, perché l’avevamo quasi travolta correndo per i corridoi stretti delle carrozze, cercando un posto libero dove poterci sedere anche se l’eccitazione per quello che ci stava aspettando ce lo avrebbe evitato per il resto del viaggio, nel grande treno vermiglio.
L’unico lato negativo del mio primo anno era stato lo Smistamento, infatti io ero finita in Corvonero mentre Dan in Serpeverde, cosa che aveva detestato da subito dicendo che non voleva somigliare a suo padre anche in quello.
Angolo Autrice
Buona sera, ormai ho preso l'abitudine di aggiornare nel week-end, spero di poter continuare così, anche se dubito che la scuola me lo permetterà.
Bene che ve ne pare di questo nuovo capitolo? Volevo solo informarvi che il nuovo personaggio di questo capitolo ovvero Daniel è molto importante, quindi mi raccomando tenetelo d'occhio u_u
Per finire ringrazio tutti voi miei lettori e ora potete dare il via alle recensioni (sempre graditissime)