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Autore: Future_wag    08/10/2011    5 recensioni
M. è una ragazzza semplice che ha come migliore amico Zayn e conosce Louis. Sarà una persona importante per lei? Venite e vedrete (?)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Anche se il capitolo precedente ha avuto solo 4 recensioni (cattivi!) ho deciso di postare quello nuovo comunque. E' un po' corto percchè non ero molto ispirata, ma va bè.. Eccovi, buona lettura!

“E’ da tanto che te lo voglio dire, ma non ho mai trovato le parole giuste.” Louis e Meredith erano appena entrati un bar e ora si tenevano dolcemente la mano. “Con te mi sento bene come mai lo sono stato, i giorni trascorsi con te sono stati i migliori della mia vita”. Si schiarì la voce: “Meredith Phillips: mi vuoi sposare?”. La guardò dritto negli occhi e dalla tasca della giacca blu che indossava estrasse una scatolina azzurra con sopra scritto ‘Tiffany’. I suoi occhi erano lucidi, non l’aveva mai visto così. Lei iniziò a piangere. Era troppo felice. Senza esitare, con un filo di voce rispose entusiasta: “Sì! Louis Tomlinson, ti voglio sposare!”. Si sporse in avanti e lo baciò.
“MEREDIIIIIITH! E’ tardi!”
Meredith si alzò di scatto spalancando gli occhi. Ma non si stava per sposare? Tutto d’un tratto realizzò che era solo un sogno. Le sarebbe davvero piaciuto che fosse tutto vero. Chissà se un giorno fosse successo. Di certo non si sarebbe mai stufata di Louis e le sarebbe piaciuto passare il resto della sua vita con lui. Sorrise.
“Arrivo mamma!” strillò in risposta alla donna.
“Io devo uscire! Ti ho lasciato la torta alle carote in cucina!”
Lentamente si alzò dal letto passandosi le mani sul volto. Era davvero stanca, essì che la sera prima era andata a letto prima. Si diresse verso l’armadio e prese un paio di pantaloni blu, un cardigan grigio e una maglietta bianca a girocollo. Immediatamente si ricordò che Louis le aveva chiesto di passare a casa sua prima della scuola. Avrebbe dovuto affrettarsi, altrimenti sarebbe arrivata tardi.
Prese la tracolla con i libri, scese in cucina e mise le fette di torta in un tovagliolo, le avrebbe mangiate con Louis.
Uscì di casa infilandosi il berretto in testa e le cuffie dell’iPod nelle orecchie. Era di buon umore, il sole le splendeva in faccia dandole un po’ di colorito e risaltandole le gote. Le piaceva la sensazione di calore sul viso e di freddo sul corpo. Svoltò a destra e arrivò a casa di Louis. Lui era seduto sul dondolo fuori e appena la vide scattò in piedi.
“Ma sai cosa significa essere puntuali?” protestò lui vedendola. In realtà era evidente che scherzava.
“Guarda che non sono in ritardo” rispose lei mentre le veniva aperto il cancellino.
“Ciao amore” Louis la prese tra le sue possenti braccia e la strinse forte a sé, dandole un bacio.
“Lui fa il figo ed esce con le maniche corte. Guarda che ti prendi una broncopolmonite eh!” scherzò lei accarezzandogli la guancia pungente per colpa della barba che stava ricrescendo.
“Sono appena uscito!” rispose con una smorfia.
“Ti ho portato la colazione” disse Meredith entrando in casa.
“Ah sì? E cosa mi hai portato?” chiese Louis curioso.
“Torta alle carote” rispose aprendo il pacchettino che aveva confezionato la mattina prima di uscire di casa.
“Mmm. La adoro!”
Si sedettero uno di fronte all’altra e fecero colazione. Sembrava tanto la scena che Meredith aveva sognato quella notte e, ricordandosene, le scappò un sorriso. Louis se ne accorse e chiese stupito: “Perché ridi?”
“Niente, niente!”
“Senti, ti va se oggi non andiamo a scuola? Io non ne ho voglia”.
“Non saprei, non ho mai marinato la scuola”.
“Daaaai! Sarà solo per oggi! Ti porto in un posto speciale. Ci stai?”
“Lo faccio solo per te. Mai più però eh! Tu mi metti sulla cattiva strada”.
Louis si avvicinò a lei e prese a baciarla. Lei si alzò in piedi, ma lui la mise a sedere sul tavolo spostando le tazze della colazione e la baciò in modo ancora più appassionato.
“C’è qualcuno in casa?” chiese lei preoccupata.
“No, i miei non ci sono e mia sorella è all’asilo.”
La prese in braccio e la portò fino al piano di sopra, in camera sua. Nell’entrare Meredith si ricordo della prima volta che si erano baciati: pareva passata un’eternità, eppure il suo sentimento nei confronti di Louis era sempre lo stesso anzi, era sempre più forte.
Louis la fece sdraiare sul letto,si tolse la maglietta e si sdraiò a sua volta. Infilò le mani sotto M. e le afferrò i lembi della maglietta, sfilandogliela. Rimasero in reggiseno lei e a torso nudo lui per circa cinque minuti, poi Louis si tolse i pantaloni e lei lo seguì a ruota. Sembrava che i loro movimenti fossero coordinati, come un tango passionale guidato dai loro cuori e dai loro profondi sentimenti.
“Ti amo!” sussurrò Louis avvicinandosi all’orecchio di Meredith. Che bella sensazione sentirsi dire da qualcuno che ti ama. Meredith si limitò a sorridere. Anche lei lo amava.
Dopo aver fatto l’amore rimasero per tantissimo tempo abbracciati l’uno all’altra sotto le coperte. Erano davvero bellissimi.
“Sei speciale Louis” fu Meredith a rompere il silenzio. Louis rimase un po’ stupito dall’affermazione. In quel contesto non se lo aspettava, ma sapeva che lei lo pensava, e prima o poi gliel’avrebbe detto.
Rimase in silenzio e si girò verso destra guardandola negli occhi. Sorrise senza dire niente.
“Allora, non vuoi vedere dove ti porto?”
“Anche se attualmente ho l’energia di un bradipo che dorme, sì, sono curiosa”.
“Ok, vestiamoci e andiamo”.
Erano le undici circa quando lasciarono la casa di Louis. Presero la moto e partirono. Louis aveva preso uno zaino con dei sandwich, qualcosa da bere e una coperta.
Dopo pressappoco venti minuti di viaggio arrivarono sopra una specie di collinetta. C’era un immenso prato con qualche tavolino e qualche panchina qua e là, ma era tutto deserto. Scesero dalla moto e si sgranchirono le gambe.
“Che bel posto!” affermò stupita Meredith.
“Te l’avevo detto che ti portavo in un bel posto!” sghignazzò lui.
Arrivarono all’estremità della collina e si affacciarono verso il basso. Si poteva benissimo vedere Londra: il tratto percorso dal Tamigi , la ruota panoramica, Buckingham Palace. Era tutto così perfetto.
Stesero il plaid sul prato leggermente umido e vi si sdraiarono sopra, abbracciati.
“Guarda! Quella nuvola non sembra un cuore?” chiese Meredith.
“A me sembra più un hamburger! Ahahaha!” rispose Louis ridendo di gusto.
Meredith si girò verso di lui guardandolo male e dandogli una pacca sulla spalla. Lui le accarezzo la guancia e le tirò indietro una ciocca di capelli che le era scivolata dal berretto. I suoi occhi erano luminosi e  riflettevano la debole luce del sole. Il suo sorriso era impeccabile: le labbra leggermente violacee a causa del freddo si inarcavano scoprendo dei denti bianchissimi. Louis avrebbe voluto avere con sé una macchina fotografica per immortalare quel momento unico, irripetibile.
“Sei bellissima”.
M. rispose con un sorriso e lo baciò.

Che ne pensate? Vi prego di recensire se leggete, anche se avete qualcosa di negativo da dire, le critiche mi aiutano a migliorare! Grazie ancora per aver letto e se volete followarmi (?) su Twitter sono @xlouisbiscuit. :)
As.
  
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