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Autore: Haruakira    09/10/2011    2 recensioni
Cosa può accadere se un equilibrio vecchio di secoli si rompe? Se un' armata silenziosa avanza discreta sull' acropoli del Tempio, se Atena e suoi guerrieri si trovano alleati di quattro guerriere bizzare la cui venuta porterà a galla ricordi appartenuti a un' altra vita? Ma i ricordi di un' altra vita, di un' altra persona possono valere ancora qualcosa in questo presente così diverso?
Abbiate pietà, io e le introduzioni non andiamo d' accordo, comunque vi avviso: possibili OOC in alcuni capitoli, in particolare in quelli più comici. O almeno si spera siano tali.
Genere: Azione, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Cosmos: i guardiani dell' equilibrio


Talia era uscita di casa di gran carriera, come ogni mattina era in un mostruoso ritardo. La campanella sarebbe suonata nel giro di dieci minuti e lei non poteva entrare ancora alla seconda ora. Per fare più in fretta decise di passare per il parco. Varcò i cancelli e si ritrovò investita in pieno dall' odore delle foglie bagnate e da quello del muschio, la notte prima doveva aver piovuto parecchio o almeno così le aveva detto suo padre ma lei tanto quando dormiva non sentiva nulla. Avrebbero potuto far scoppiare bombe a mano che tanto lei non si sarebbe svegliata. Si guardò intorno notando con sgomento che a quell' ora c' era solo lei e iniziò a correre e correre, un po' per la paura del luogo deserto, un po' per cercare di arrivare a scuola in orario.  Aveva percorso appena qualche metro quando udì il frusciare delle foglie alle sue spalle. Si fermò alzando la testa verso l' alto, dannazione, non c' era un filo di vento. Sentiva il cuore battere forte nel petto. Tum, tum, tum, sembrava un battaglione dell' esercito in corsa. Dio, che paura! Era terrorizzata, non era mai stata particolarmente coraggiosa in effetti. Antares le dava sempre della fifona. Fifona lei! Sì, in effetti Ann non aveva tutti i torti.
Ricominciò a correre più veloce che potè. Le facevano già male i piedi e la schiena perchè lo zaino era pesante e le gambe e giurò persino di non avere più aria nei polmoni. Sentiva il tum-tum del suo cuore impazzito e i respiri corti che le uscivano dalle labbra. Possibile che qualcuno la seguisse? Voltò appena la testa mentre una vocina dentro di sè le urlava che no, Talia, non devi guardare dietro. Lo sai che le protagoniste dei film poi muoiono se guardano indietro. Talia si voltò e sospirò di sollievo non vedendo nessun maniaco, mostro, fantasma che volesse la sua testa. Si fermò poggiandosi una mano sul petto e aspettando di tornare a respirare normalmente.
-Caspita, che dolore alle gambe!- si lamentò girandosi verso l' uscita del parco.
I suoi occhi azzurri si sgranarono mentre un urlo le usciva violento dalle labbra. Si sarebbe volentieri messa a piangere, a invocare pietà. Era troppo giovane per morire, pensò. Si diede della stupida, se solo non fosse passata per il parco, se solo si fosse svegliata puntualmente... se solo, sospirò nella sua testa. Era sempre stata una ragazza fantasiosa, più persa nel mondo dei sogni che in quello reale. "Terra chiama Talia, Terra chiama Talia", la prendeva in giro Sophia e lei in risposta sospirava beata pensando all' ultimo manga che aveva letto. Ma non avrebbe mai creduto davvero che certe cose potessero esistere. Si ritrovava di fronte a un mostro. O un alieno? Era un qualcosa di orrendamente brutto. Femmina o mashio, si chiese. Sembrava femmina. Una donna? Una donna dalla pelle chiara, talmente chiara che Talia giurò di intravedere le vene e i muscoli, una pelle chiara e all' apparenza fragile, pronta a rompersi al minimo urto, era sorprendentemente magra. No, scheletrica era il termine giusto, le labrra erano rosse e carnose e lasciavano intravedere i denti aguzzi di un carnivoro. Sembravano quelli di un T-rex, si disse la ragazza rabbrividendo. L' avrebbe mangiata? Strappata a morsi magari? Ma ciò che le faceva più ribrezzo erano i serpenti. Serpenti tra i capelli e che le strisciavano sulle braccia.
Talia mosse qualche passo indietro chiedendo aiuto al nulla, gridando che c' era un mostro. Un mostro. E se era davvero così chi sarebbe stato l' idiota che l' avrebbe salvata?
- Vedo che brilli di una luce particolare, ragazzina- affermò la donna con una voce bassa sibilando proprio come un serpente.- potresti essere chi cerco- aggiunse prima che dei serpenti apparissero all' improvviso circondando la ragazza bionda.
-Aaaaaaah! Che schifo, che schifo! Sciò, sciò.... aaaaah... aiuto!- Talia iniziò a tremare, portandosi le mani alla bocca.  Provò  a uscire da quel cerchio muovendosi di qualche passo ma i serpenti si issarono minacciosi.
Aveva perso le speranze quando finalmente udì una voce che la chiamava. Non conosceva quella voce che le imponeva determinata di voltarsi. Quando Talia lo fece non vide nessuno.
-Guarda in basso. Sono qui!
Un gatto?!
Un gatto che parla per l' esattezza, si corresse. Ora era anche pazza.
Il pelo del micio era di colore scuro, sulla fronte una bella mezzaluna faceva sfoggio di sè.
-Prendi!- disse la gatta tirandole uno strano oggettino arancione.
-Che... e che dovrei farci?- domandò osservando quello scettro in miniatura.
-Quello ti servirà per traformarti in Sailor Venus! Sbrigati! Devi dire...-
Talia lasciò per dopo le domande ribadendosi che o stava sognando o era decisamente, irrimediabilmente impazzita. Non lasciò che la gattina finisse di parlare e tentò da sola alzando in alto la penna arancione:- Potere di Venere vieni a me!
Si sentì avvolta in un abbraccio rassicurante, serena e in pace con sè stessa mentre avvertiva prepotente e delicata la forza della luce che la circondava, la invadeva in ogni muscolo e in ogni cellula donandole un'  energia mai sperimentata prima. La luce toccò la mente, toccò il cuore, si istallò nell' anima cambiando, manipolando il suo essere e lasciandolo allo stesso tempo inalterato.
In quegli stessi istanti ad alcuni chilometri più in là Atena si alzò all' improvviso dal suo scranno correndo giù lungo le gradinate dei templi.
-Secoli, sono passati secoli. Dei del cielo, è giunto il momento?- la sua mente si contorceva, confusa in mille pensieri. Uno si sovrapponeva all' altro, si confondevano, si inseguivano mentre scendeva veloce le grandi scale.  Doveva correre, voleva fare in fretta, sapere. Sapere, sapere, sapere, si ripeteva col cuore in gola e la speranza più viva che le scuoteva l' anima.
"Terra", pensò chiudendo gli occhi.
Talia si ritrovò un fuku ben conosciuto addosso e una nuova sicurezza data dalla coscienza che adesso poteva difendersi. La paura non era sparita, la sentiva ancora nei battiti furiosi del suo cuore, ora però la controllava, ora era di meno perchè non era inerme.
Spiccò un salto verso l' alto, così in alto che si domandò se non avesse le molle ai piedi o se non avesse iniziato a volare. Poteva? si domandò al settimo cielo. No, forse non poteva perchè atterrò immediatamente pochi passi più indietro rispetto a dove era prima.
-Lo sapevo. Sei una senshi, avevi una luce troppo brillante per non esserlo- sibilò il mostro lanciandosi contro di lei e colpendola allo stomaco.
Talia si toccò la parte offesa piegandosi su sè stessa. Quel coso era dannatamente veloce. La vide correre nuovamente verso di lei.
-Attenta Sailor Venus!- le urlò Luna- i serpenti ai tuoi piedi!
I serpenti salirono intorno alle sue caviglie e Talia iniziò a urlare istericamente.
Si ritrovò la donna a pochi centimetri dal viso, la bocca aperta e i denti ben in vista. Non c' era un Milord anche per lei?
Milord no, ma Luna sì. La gatta saltò sul mostro artigliandogli la gamba e mentre l' altro si dimenava per il dolore sbalzando via la gattina Talia si liberò urlando con tutta la rabbia che aveva il primo colpo che le venne in mente.
-Catena di Venere!
La catena luminosa avvolse la donna e più Talia si arrabbiava, più la catena si stringeva.
-Hai attaccato una ragazza innocente, cioè me, hai fatto del male a Luna... non la passerai liscia. Io sono sailor Venus, la bella guerriera dell' amore e ti punirò nel nome di Venere!
Talia strinse ulteriormente la presa gongolando per avere realizzato il sogno, forse infantile, di pronunciare quella frase alla veneranda età di quasi diciotto anni suonati. Era convinta che se ci fosse stata Antares l' avrebbe guardata con aria di sufficienza, Febe no, le avrebe regalato un tenero sorriso mentre Sophia si sarebbe fatta una risata di tutto cuore ricordandole che sì, va bene Talia, ma non sarebbe il caso di mettersi a studiare?
Infine il mostro divenne polvere sotto ai suoi occhi. Non seppe come ma la trasformazione si sciolse ed andò immediatamente a soccorrere Luna.
-Luna non dovevi- la rimproverò con un sorriso triste prendendola in braccio- come stai?
-Sto bene, sono finita su quel cespuglio- affermò la gattina indicando il cespuglio alle sue spalle.
-Bè... penso proprio che dovremmo salutarci- disse seria Talia- credo di stare per svegliarmi.
-Eh?!
-Ma sì, devo andare a scuola e sarò di certo in ritardo.
-Talia questo non è un sogno, è tutto reale.
La ragazza la guardò sbalordita e si diede un pizzicotto, che sì fece parecchio male e dunque no, non stava sognando.
-Quindi- sussurrò piano- quindi sono uscita fuori di banana!
-Oh benedetta ragazza!
-Sto parlando con un gatto!
-E con questo che vorresti dire scusa?- si indignò Luna
-Che i gatti non parlano
-Dalle mie parti sì. A proposito, vengo dal futuro. Ora andiamo- affermò saltando per terra- troviamo le altre guerriere. Mi auguro che non sia difficile.
E Luna dovette ringraziare la sua buona stella quando nel pomeriggio Talia incontrò le sue amiche.
-Grazie al cielo non vi siete separate!- disse guardandole ad una ad una
-Parla?- chiese Antares
-Oh grazie Dio! Non lo sento solo io!- esultò Talia alzando le braccia al cielo- oppure è una follia collettiva- ipotizzò sfegandosi il mento col pollice e l' indice.
-Ragazze mie- esordì Luna con cipiglio- ascoltatemi bene perchè è giunto il momento che voi combattiate la vostra prima battaglia di quest' era.
-Io non voglio combattere- pigolò Febe
-Nemmeno io. E' già un miracolo che non mi sia spezzata un' unghia questa mattina- rincarò Talia.
-Se è per salvare una principessa buona annulla, passo, grazie- affermò Antares con indifferenza.
-Tu... passi?- chiese titubante la gattina.
-Esatto. Non vedo perchè proprio noi dovremmo farci carico di un peso così grande. Che se la sbrighi qualcun altro.
-Antares- la riprese Febe- non credi di essere egoista? Suppongo che se siamo state scelte proprio noi debba esserci un valido motivo.
-Ragazze- sembrò ripensarci Talia adocchiando il manga che aveva sul comodino- forse... insomma, forse non sarebbe tanto male.
-E' pericoloso- sbuffò Antares intrecciando le mani dietro la testa- e poi rischieresti di romperti un' unghia, non ci pensi?
-Starò attenta!
-Luna- intervenne Sophia pacatamente- potresti spiegarci tutto quanto con calma?
La gattina osservò con aria preoccupata le sue nuove protette. Possibile che si fosse sbagliata? Ma del resto nemmeno Bunny e le altre in apparenza sembravano esattamente il prototipo ideale di paladine della giustizia. In realtà le quattro ragazze che aveva davanti la preoccupavano parecchio. Avevano la giusta maturità per affrontare le battaglie che le attendevano? Inoltre le precedenti senshi avevano una bontà innata, una ferma fede nei valori dell' amore e dell' amicizia, un' inclinazione al sacrificio che era straordinaria. E loro? E loro possedevano tutto questo? A sentire Antares avrebbe detto di no.
Fece apparire le penne per la trasformazione in senshi che si disposero ordinatamente ciascuna di fronte alla inner di appartenenza.
Luna quando aveva visto Talia al parco era stata sicura che quella poteva essere la nuova Sailor Venus, la ragazza si era agitata e la sua energia di senshi voleva esplodere, bisognava semplicemente premere il bottone giusto, in quel caso la penna di Venere. A Talia era andata dunque la penna di Venere, a Sophia, notò sollevata Luna intuendo il carattere della ragazza, quella di Mercurio, a Febe quella di Marte e ad Antares quella di Giove. La gattina dovette ammettere che le ultime due la preoccupavano parecchio. Febe non emanava l' energia che da sempre aveva contraddistinto Rei, nè tanto meno sembrava possedere  la sua forza o la sua testardaggine. A vederla così, il visetto rotondo incorniciato dai capelli neri e ondulati, il fisico minuto, sembrava decisamente deboluccia. Antares invece sembrava mancare di interesse. E dolcezza. Decisamente, convenne Luna. Come poteva essere la guerriera della protezione se era stata chiara nel dire che non aveva intenzione di combattere per niente e nessuno?
-Sarà dura- sospirò afflitta
-Chi vuole i biscotti al cacao?- chiese Febe all' improvviso.
E Luna era assolutamente convinta che sì, quelle ragazze avrebbero rappresentato una montagna di guai.






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ANGOLO AUTRICE: Ciao a tutti, questa storia si propone di essere una riscrittura e un vero e proprio rifacimento di "Rinascere", già come vedete per chi avesse letto la precedente ff l' incontro tra Luna e le guerriere avviene in maniera completamente diversa e in effetti la cose che cambieranno rispetto alla precedente versione saranno parecchie, nei nemici, in alcuni rapporti tra i personaggi ecc..., volendo si potrebbe considerare un' altra storia sebbene altre cose rimarranno inalterate, ad esempio il carattere dei nuovi pg (magari mettendo in evidenza certi aspetti che mi sono accorta erano appena accennati). Infine vorrei tentare di filtrare buona parte della storia dal punto di vista dei gold un po' come sto facendo con Vetri, dunque diciamo che le "voci" si alterneranno. Spero di ricevere i vostri pareri, come sapete sono una spinta per scrivere tanto, tanto e tanto. Un saluto,
Haru.
DISCLAIMER: Saint Seiya e i suoi personaggi non mi appartengono così come Sailor Moon e i suoi personaggi che sono comparsi o eventualmente compariranno e/o saranno citati. La storia non è scritta a scopo di lucro.
   
 
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