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Autore: Pandora86    09/10/2011    4 recensioni
Cosa farebbe Ryo se fosse impegnato nell'indagine più importante della sua vita. la scomparsa di Kaoeri, e fallisse? Dov'è andata Kaori e perchè è scomparsa? ma soprattutto, come ha fatto a sparire nel nulla sotto gli occhi dello sweeper numero uno del Giappone?
Genere: Avventura, Azione, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Ecco un altro capitolo!!!!!!!!
Grazie come sempre per tutte le recensioni, mi sono di grande incoraggiamento.
Grazie anche a ha inserito la storia tra le preferite, le seguite e le ricordate e ovviamente a tutti i lettori silenziosi.
Buona lettura
 
 
Capitolo 13.  Fine dei giochi

 

“E così Lenn ti ha assegnato la sesta entrata” constatò Kaori


Lei e Ryo erano con le spalle al muro aspettando di poter procedere oltre.

“si” ammise Ryo “visto che era l’entrata più veloce che mi avrebbe condotto da te. Anche se non mi aspettavo di incontrarti così presto”

“infatti, c’è stata una piccola deviazione” spiegò Kaori “in realtà io avrei tenuto quest’entrata per ultima ma poi ho visto quella ragazza che si aggirava furtiva per i corridoi e l’ho seguita. Viene dal primo livello e da quel che ho capito probabilmente voleva procurarsi qualche medicinale per il suo amico. Sapevo che si sarebbe messa nei guai” concluse Kaori

“perché hai agito da sola Kaori?”

“non lo so” ammise la ragazza guardandolo negli occhi “era la mia compagna di stanza… non potevo più aspettare, volevo che non morisse più nessuno. Nemmeno tu” concluse abbassando lo sguardo

Ryo le prese il volto con le mani e le sfiorò le labbra con le dita. Una carezza che valeva più di mille parole.

“mi perdoni?” chiese sorridendo la donna e a sua volta gli accarezzò il volto

Ryo scosse la testa in segno di assenso ed intanto guardava la sua socia. Ammirazione quella che provava? Si, probabilmente anche quella ma, sicuramente molto di più. La guardava come se la stesse osservando per la prima volta. Quanta decisione negli occhi, eppure quanta dolcezza quando aveva rassicurato quella ragazza e, quanto amore quando aveva detto che temeva per lui. Si distolse dai suoi pensieri sentendo dei passi.

“sono gli addestratori del sesto livello” gli bisbigliò Kaori nell’orecchio “siamo in una zona pericolosa

“vengono verso di noi”le sussurò di rimando Ryo

Kaori impugnò la pistola e prese la mira. Due colpi ben precisi.

Ryo sparò in contemporanea con lei. Si muovevano in perfetta sincronia, senza dover parlare.
Erano una squadra a tutti gli effetti finalmente  si ritrovò a pensare Ryo ed evidentemente, anche Kaori dovette pensare lo stesso perché gli sorrise di rimando. Guardò gli uomini che aveva colpito la sua socia e notò che non li aveva, volutamente, uccisi. Si ritrovò nuovamente a sorridere e mai avrebbe pensato di sentirsi così bene. Erano in una situazione di pericolo certo, ma era la prima volta che agiva con Kaori di fianco in questo modo e ,in passato nessuno era mai stato in perfetta sincronia con lui ,così come lo era lei in questo momento. Si capivano con lo sguardo, si muovevano insieme e sapevano perfettamente cosa fare. Kaori aveva sempre accettato di fare parte del suo mondo, ma in fondo ne era sempre stata fuori. Invece, con la sua testardaggine, negli ultimi mesi, non solo era entrata in un mondo da cui, in passato, aveva stupidamente provato ad allontanarla, ma ci era entrata con prepotenza, imponendogli le sue scelte e mettendolo di fronte al fatto compiuto. Ora era la sua socia a tutti gli effetti e Ryo la guardò ancora, sentendosi finalmente completo.

Anche Kaori si godeva la vicinanza di Ryo. Non avevano parlato granchè, la situazione non lo permetteva, ma erano bastati i suoi sguardi a rassicurarla. Era la prima volta che agivano così, come una coppia, e arrossì leggermente al pensiero della  parola “coppia”. Ma era proprio quello che erano. Una coppia a tutti gli effetti. Nella vita e nel lavoro. Finalmente poteva essere una degna socia del suo collega. Non avrebbe più rischiato la vita per lei, o forse si, ma quello ora non aveva importanza. Quello che era importante, era il fatto  che si sentiva degna dell’uomo che aveva di fianco e, finalmente completa, accanto all’uomo che amava. 

Si riscossero entrambi dai loro pensieri quando sentirono l’allarme suonare.

Una sirena si propagò in tutti i corridoi, illuminandoli di una tenue luce rossa e assordandoli con il suo suono.

“maledizione è scattato l’allarme” esclamò Kaori

Ryo senza parlare la prese per mano e cominciarono a correre. Oramai non avevano più bisogno di essere più cauti. Erano stati scoperti.

“che cosa sarà mai andato storto?” domandò Kaori lasciando la mano di Ryo per disarmare un uomo che le si era parato davanti

“non ne ho idea, ma non dobbiamo preoccuparci. Anche se hanno scoperto che qualcuno è entrato non potranno comunicare” le rispose Ryo mettendo fuori combattimento un altro uomo

“Maycol suppongo” disse Kaori capendo all’istante e assestando un calcio ad un altro uomo.

Continuarono a correre. Dovevano raggiungere l’uscita.
 
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“cosa diamine è successo Lenn??”

“non lo so Kaoru, ora dobbiamo solo uscire di qui”

“secondo te gli altri stanno bene?” domandò il ragazzo preoccupato

L’altro sorrise rassicurante

“e dai, lo sai di chi stiamo parlando” poi veloce portò il telefono all’orecchio

“Agente Saeko siamo stati scoperti, chiudete tutte le strade e le possibili uscite”

“State bene?” domandò la donna dall’altro capo del telefono

“noi si, gli altri non so. Ora non c’è tempo, ci stiamo preparando ad uscire, tenetevi pronti” ed attaccò.

Ora dovevano solo correre verso l’uscita

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“Umi che succede??” domandò Miki con apprensione

“è scattato l’allarme Miki” rispose serio il gigante

“che qualcuno sia…” incominciò Toru ma non se la sentì di continuare la frase

“stanno tutti bene” concluse per lui Umibozu “ora non dobbiamo distrarci” disse con un tono che considerava chiusa la conversazione.

Gli altri due acconsentirono e si tennero pronti. Il piano prevedeva che se fosse scattato l’allarme sarebbero usciti tutti fuori e loro non avrebbero dovuto far scappare nessuno dell’organizzazione nel frattempo che gli agenti facessero irruzione.

Ora dovevano solo aspettare.
 
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“William l’allarme. Dobbiamo muoverci.”

“cosa diamine sarà successo Maycol?” domandò agitandosi

“qualcuno si e fatto scoprire, ma non ha…. ATTENTO” e un colpo partì

“mi hai salvato” constatò William mentre si alzava da terra. Maycol l’aveva spinto sul pavimento appena in tempo e disarmato uno degli addestratori.

“no probem amico” sorrise scostandosi i lunghi capelli dalla fronte.

“comunque stavo dicendo, prima che tu andassi a saggiare la durezza del pavimento, che non ha importanza. Le comunicazioni sono fuori uso, quindi agiranno a casaccio. Motivo per cui non devi  perdere la calma.”

L’altro lo guardò annuendo e iniziarono a correre.

Ora dovevano solo uscire vivi da li.
 
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Martha guardò Mick preoccupata.

Era scattato l’allarme nei sotterranei.

“Mio Dio” urlò “sono stati scoperti”

“non perdere la calma ora” la richiamò Mick cercando di riportarla all’attenzione.

Qualcosa la sotto era andato storto. Non sapeva cosa, ma adesso dovevano stare attenti. Valutò con attenzione la situazione. Gli uomini che facevano da guardia alla casa avevano iniziato a correre per far mettere in salvo i grandi capi.

“andate di sotto avedere cosa succede” urlò un uomo

Mick capì che non avevano tempo. Dovevano impedire che altri uomini raggiungessero la base sotterranea. Il piano prevedeva che se fosse scattato l’allarme sarebbero usciti fuori. Però probabilmente molti di loro avrebbero dovuto usare gli ingressi per la base che si trovavano dentro la villa. Non doveva perdere tempo.

Uscì allo scoperto mettendo fuori gioco due uomini, prese per mano Martha e iniziarono a correre al primo piano.

Il grande capo avrebbe cercato di scappare. Cosa impossibile consederando che fuori era circondato.

Ma non avrebbe dato la soddisfazione al lucciolone, come lo chiamava Ryo, di aver messo in trappola l’uomo che cercavano.

Questo era un divertimento che non si sarebbe perso pensò sogghignando.

“Dobbiamo impedire al capo di scappare” disse veloce a Martha che sembrava aver riacquistato la calma.

“Tu tieni d’occhio le entrate da dove potrebbero spuntare i nostri. Fai in modo che nessuno scenda giù. Io ti raggiungerò appena posso.  Vado ad occuparmi del piano di sopra”  e si separarono.

Finalmente la situazione si movimentava un po’ pensò Mick non prendendo assolutamente in considerazione che qualcuno dei “loro”  si fosse fatto male. Era sicuro che stavano tutti bene.

Ora dovevano solo muoversi
 
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“Uomini tenetevi pronti” urlò Saeko decisa.

Presto avrebbero dovuto fare irruzione. Fece circondare la casa non entrando però, nel giardino.

Sapeva che quella zona era sotto la copertura di Miki ed Umibozu.

Si sentiva tesa come una corda di violino. Si domandava cosa era andato storto e se tutti stessero bene. Ma non aveva tempo per pensare.  Doveva organizzare gli agenti per prepararli quando sarebbero entrati. Adesso contava solo questo.

Ora doveva solo aspettare
 
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“Vieni, per di qua” disse decisa Kaori indicando a Ryo di seguirla.

L’allarme continuava a suonare e il suono della sirena rimbombava nei corridoi producendo un suono assordante.

Gli uomini che incontravano sparavano a vista e si muovevano in modo scoordinato. Sembravano impazziti ed ognuno cercava di salvarsi la pelle sparando a casaccio. Non riuscivano a coordinarsi, e non capendo il perché, ognuno agiva di testa sua cercando di mettersi in contatto con il capo raggiungendolo ai piani alti.

Ryo e Kaori ne incontrarono parecchi e ,purtroppo temevano che ne avrebbero incontrati ancora molti altri ,prima di uscire da quella che era diventata una vera e propria torre di Babele.

“dove stiamo andando?” domandò Ryo seguendo la sua socia

“siamo troppo lontani per usare una delle uscite esterne, perciò” e si interruppe per aprire una porta con un calcio “useremo una delle uscite che conduce direttamente all’interno della villa.”

L’uomo annuì e la seguì. Imboccarono un altro corridoio e un altro ancora. Le stanze che aprivano sembravano non finire mai.

Ryo sentiva l’adrenalina scorrergli nelle vene ed era un tutt’uno con i suoi sensi, all’erta come non mai, pronto a scorgere un nemico ovunque si trovasse.

Stavano percorrendo un altro corridoio, quando dei rumori provenienti da una presa d’aria lo insospettirono. Guardò Kaori che sembrava non essersene accorta e senza neanche pensarci la buttò a terra proteggendola con il suo corpo, sparando poi  contro la grata facendola cadere a terra, con un rumore assordante che si andò a sommare a quello degli allarmi che continuavano a suonare.

Stava per sparare ancora quando si accorse di una figura familiare che faceva capolino da quel buco.

“maledizione mi sono incastrato” si lamentò una nota figura

Ryo e Kaori si guardarono sorpresi e tornarono a guardare l’uomo o meglio, solo la testa dell’uomo.

“salve che ne direste di darci una mano?”

“William” gridò Kaori  avvicinandosi al ragazzo e sorridendogli felice “stai bene?” domandò

“io starei meglio se non avessi il sedere di qualcuno piantato in faccia” urlò un'altra voce che proveniva sempre dalla stretta presa d’aria

“Maycol. Che bellezza sentirti” esclamò Kaori ridendo

“io sarei lieto anche di vederti Kaori. che ne direste di togliermi quest’imbecille di dosso?”

Ryo si avvicinò a William e tirandolo per le braccia lo tirò fuori.

Una nota testa rossa uscì successivamente

“aria, aria” disse melodrammatico uscendo da solo, molto più atleticamente del compagno.

“che ci fate qui?” domandò Kaori sorpresa

“idea sua” rispose Maycol indicando William

“eravamo troppo lontani da tutte le uscite e dato che qui tutti sembrano impazziti ho pensato di usare una presa d’aria per tagliare un po’ di strada.” Iniziò a spiegare William  “ I corridoi sono un via vai di gente alla ricerca degli intrusi. Hanno mandato fuori anche i ragazzi che si addestrano e le pallottole spuntano da tutte le parti. Non potevamo rischiare di uccidere qualche ragazzo” e guardò male Maycol rimproverandolo con gli occhi

“va bene, va bene” gli rispose di rimando Maycol alzando platealmente le mani in segno di resa

“ed ora che ci siamo finalmente riuniti, anche se la cosa non era voluta” e guardò Ryo e Kaori “che ne direste di muoverci???”

“che uscita avevate in mente?” domandò Kaori faticando a trattenere le risa doi fronte alle smorfie di Maycol

“la stessa che avevi in mente tu suppongo, visto che ci siamo incontrati”

“va bene” si intromise Ryo “andiamo”

E iniziarono a correre. Le loro fedeli armi pronte a far fuoco.

Ora dovevano solo raggiungere l’uscita.
 
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“Lenn che facciamo ora???” domandò preoccupato Kaoru

Si erano nascosti all’interno di una stanza. Il corridoio era pieno di gente. Almeno venti erano gli uomini, più i ragazzi che si guardavano confusi, impugnando le pistole tremanti ,non sapendo a chi dare ascolto.

“non abbiamo più tempo per aspettare chiusi qui dentro” rispose serio questi

“non abbiamo scelta. Passami il fucile.”

“Ma Lenn” iniziò a dire questi

“Passami il fucile Kaoru. ORA” il tono non ammetteva repliche.

Kaoru prese il fucile e lo passò a Lenn. Sperava che non avessero dovuto usarlo, ma capiva che non avevano la minima speranza di uscire vivi da lì, e anche con quel fucile le percentuali erano molto basse. Guardò il compagno che caricava l’arma. Era un fucile d’assalto AK-47 Kalashnikov. Era un’arma micidiale. Poteva essere usata in modalità automatica o semi automatica e consentiva ,a chi la imbracciava,di sparare una sequenza di proiettili in rapidissima successione, mantenendo una semplice pressione del dito sul grilletto. Con quell’arma Lenn non avrebbe avuto nessun tipo di mira e avrebbe sparato a casaccio facendo morire, o ferendo gravemente chiunque gli si parasse avanti. Non era stata una decisione facile, lo capiva. E capiva anche che si sarebbe addossato personalmente il peso di quello che avrebbe fatto. Perché sarebbe stato lui ad usarla, e su questo punto sarebbe stato impossibile discutere.

“tu rimani qui, mentre io faccio pulizia in corridoio” disse ed uscì

Kaoru sentì una rapida successione di colpi, poi un,altra ed un’altra ancora, ma non poteva fare niente.

Ora poteva soltanto pregare.
 
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“Siete stati voi a fare scattare l’allarme?” domandò Kaori

Avevano quasi raggiunto l’uscita, oramai mancavano pochi metri.

“no” rispose Maycol iniziando a salire su una scala a muro “ e se non siete stati neanche voi…dato che l’allarme è scattato sotto e non sopra…”

“Lenn è nei guai” concluse per lui William raggiungendolo

Anche Ryo e Kaori salirono su quel soppalco ricavato, che li avrebbe condotti alla porta dell’ascensore per la villa

“Dobbiamo preoccuparci?” domandò Kaori titubante

“è troppo in gamba, per essere nei guai" rispose Ryo e chiamò l’ascensore.

Entrarono tutti e quattro e iniziarono a salire, preparandosi al gran finale.
 
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“dimmi un po’, dove penseresti di andare tu?” domandò sorridendo Mick all’uomo che si trovava al di la di una scrivania

“non uscirai vivo da qui” minacciò l’uomo

“credo proprio che ti sbagli”

L’uomo sorrise cattivo e premette il pulsante sotto la scrivania. Non aveva la minima idea di cosa stava succedendo ma presto, quel babbeo che lo teneva sotto tiro sarebbe morto , sotto i colpi dei suoi uomini. Passò qualche istante e non successe niente. L’uomo iniziò a sudare freddo e premette unl’altra volta il pulsante. Ancora niente.  Iniziò ad impallidire.

Qualcuno entrò dalla porta.

Finalmente pensò l’uomo ma dovette ricredersi poco dopo

“tutto fatto Mick” entrò sorridendo Martha

“bel lavoro socia” scherzò Mick

Che sta succedendo?? si ritrovò a pensare l’uomo ma non aveva tempo, ora doveva agire e, se i suoi uomini non sarebbere intervenuti, allora ci avrebbe pensato lui. Attento a non farsi scoprire impugnò la pistola che aveva nel cassetto e, approfittando della distrazione dei due, alzò il braccio per sparare.

Un colpo partì.

L’uomo si teneva la mano sanguinante. Mick lo aveva prontamente disarmato

“chi siete??? Che sta succedendo???” urlò, rosso di rabbia

Mick gli si avvicinò sorridento beffardo e portò il viso alla sua altezza.

“Fine dei giochi amico.”
  

  
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