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Autore: yukina_chan    16/06/2006    1 recensioni
La loro vita, il loro destino, tutto era già stato scritto: A levante stella, lei, brillante e vivace, riempirà il loro io di innocente purezza, e la via della quiete s’alzerà a grandi strade; nei loro occhi, allora, il riflesso, unico e solo il calore dell’amore. Ma a ponente stella, lei, dolce e mortuaria regina della notte, quello stesso riflesso di azzurro cielo tramuterà in riflesso di ramato rosso; spietato, crudele; e l’innocenza diverrà muta solitudine di mille corpi che si schiantano nella cruenta carneficina del male. §Ecco a voi la mia seconda fanfic su Shaman King. Una struggente storia d’amore e di morte, cupa e complessa… Non aspettatevi un lieto fine, perché non c’è…§ **Starring§TrioHana&Hao**
Genere: Romantico, Dark, Drammatico, Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Anna Kyoyama, Chocolove, Elisa, Faust VIII, Hao Asakura, Jun Tao, Lyserg Diethel, Manta Oyamada, Pirica, Redseb e Seyram, Ren Tao, Ryu, Tamao Tamamura, Tokagero, Trio Hanagumi, Yoh Asakura
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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§§**… Forever … And After My Life…**§§

§§**… Forever … And After My Life…**§§

Era passata una settimana dalla battaglia al Castello Invisibile e la terribile rivelazione di Anna. Vista la situazione, tutti decisero che era meglio alloggiare per alcuni giorni alla Taverna della Valle di Ròsedern. I primi giorni furono terribili. Yoh era diventato scorbutico e nervoso, e anche per delle sciocchezze andava su tutte le furie. Il fratello, dal canto suo, aveva smesso di parlare da un po’, non apriva bocca se non per piccole frasi di poche parole per volta, e stava per la maggior parte del tempo da solo, chiuso in camera.

Gli altri tentavano in qualche modo di calmare un po’ le acque, ma l’animo di Yoh era troppo disperato e quello di Hao troppo impenetrabile.

Alla fine, Anna riuscì a convincere Yoh a cercare di parlare col fratello. Forse, parlandosi, avrebbero ritrovato un po’ della loro pace.

.

Quel giorno, Hao era andato sulla riva del fiume vicino. Seduto su una roccia, sentiva il leggero vento filtrargli tra i bruni crini. Gli occhi ipnotizzati dal ritmico avanzare dell’acqua trasparente e limpida. Alzò il lembo della maglietta che copriva l’avambraccio sinistro. La ferita aveva smesso di propagarsi, anzi, ora sembrava stesse ritraendosi alla forma originale. “Forse (pensò) quando si sarà rimarginata del tutto verrà il momento…”sorrise amaramente a quel pensiero. Non aveva mai pensato alla morte. Nessuno ci pensa mai veramente finchè non ne viene toccato in prima persona. Aveva davanti una tela bianca. Voleva esprimere finalmente tutta la sua angoscia e la sua paura, e l’unico modo che conosceva per farlo era quello di dipingere. Nell’atto di prendere in mano il pennello, ripensò a quendo aveva pitturato per le Tre Streghe. I loro volti gli otrnarono alla memoria.

Ancora un orrendo senso di vuoto fece breccia in lui…

Smise di pensarci. Non ci voleva pensare. Come non voleva pensare che una bestia invisibile si stava cibando del suo corpo fino ad esaurirlo completamente. E ciò sarebbe avvenuto entro pochi mesi, a quanto pare…

Dei passi in mezzo alla fresca erba estiva attirarono la sua attenzione. Ma non gli occorse voltarsi per capire di chi si trattava. “Yoh… “ nel sentire il suo nome, il fratello si bloccò, colto da un nuovo brivido di disperazione. Ma si decise a mantenere il controllo. “Ciao, Hao”

.

Hao aveva preso a dipingere, e Yoh si era seduto su una roccia a qualche passo da lui a osservarlo lavorare in silenzio. Passarono molto tempo così, finchè non venne la sera, e la bozza del quadro non fu completamente terminata. “E’ cupo”si espresse Yoh. Hao sorrise voltandosi per la prima volta verso di lui. “E’la mia anima” pronunciò semplicemente.

Yoh si sforzò di sorridere, finchè l’altro non si alzò in piedi stiracchiandosi un poco. “Beh, credo che ora dovremmo tornare, o cominceranno a preoccuparsi” Yoh annuì, e si alzò per seguire il fratello. Ma si bloccò dopo un istante. “Come fai?”

“Uh?” Hao si voltò verso uno Yoh dall’espressione mista tra la tristezza e l’ammirazione. “Come fai a comportarti in maniera così naturale e spensierata? Pur sapendo quale sia il tuo destino? Io credo che… se mi trovassi nella tua stessa situazione impazzirei…” Hao sorrise ancora “Cerco solo di vivere decentemente gli ultimi mesi della mia vita…”

Ci fu un altro lungo silenzio, finchè Yoh non disse scherzoso “E’ buffo… Da sempre mi sono chiesto quali fossero i tuoi pensieri, i tuoi sentimenti… Non osavo mai chiederteli. Forse troppo preso dalle mie faccende, le mie conquiste… Non mi sono mai soffermato a pensare ‘e Hao? A lui cosa spetta?’. Mi sento così stupido a preoccuparmi del mio fratello gemello proprio ora, quando il nostro tempo a disposizione sta per terminare…”

Hao, nel sentire quelle parole, si illuminò. Posò una mano sulla spalla dell’altro, sorridendogli “Sei un buon fratello, Yoh. Non devi avere rimpianti” Yoh lo guardò con gratitudine, finchè non disse “Mi dispiace per come ti ho parlato quel giorno, dopo l’avventura passata al castello… Non pensavo davvero… Insomma, l’idea che il mio unico fratello, la persona che io abbia ammirato e invidiato di più in tutta la mia vita, il mio più grande punto di riferimento fosse destinato…. Beh, insomma… Mi ha fatto star male! Se scompari, io cosa faccio? Siamo sempre stati insieme, dalla nostra nascita ad ora. Ne abbiamo passate così tante… Non voglio credere che debba davvero finire tutto così!”

Il discorso di Yoh, infuse uno strano calore nell’anima di Hao. E lui che aveva pensato le stesse cose nei riguardi del fratello per tutta la sua vita… Perché non se n’erano mai parlati? Gli sorrise ancora una volta, e certo che il fratello avesse recepito il suo messaggio disse soltanto:

“Ora torniamo alla taverna, Yoh…”

I riflessi del tramonto avevano velato il cielo di arancione, giallo pallido e azzurro

.

Il mattino dopo, Hao raggiunse tutti con una strana espressione in volto. “Devo partire”

Lasciò tutti impietriti. Chi stava azzannando la colazione, se la ritrovò caduta addosso.

Tutti i volti erano su di lui. Yoh lo osservava con particolare curiosità.

“Parto. Me ne vado. Ho bisogno di stare per conto mio. Meditare, insomma. Non preoccupatevi per me, e vi chiedo, se vi è possibile, di non tentare di fermarmi. Questo mi renderebbe le cose molto più difficili…” il suo sguardo si era fatto serio e deciso.

Tutti si lanciarono molti sguardi. Nessuno sapeva bene che dire. Il ragazzo aveva in spalla una sacca piena di tutto ciò che gli sarebbe servito per un viaggio di alcune settimane.

Fu Yoh a parlare “Dove andrai?” era stranamente tranquillo, naturale.

“Non lo so… Ma mi piacerebbe passare gli ultimi attimi della mia vita nella natura incontaminata, da solo, a riflettere. Ero deciso a partire il più presto possibile”

Vedendo che ancora nessuno si decideva a esprimersi, il ragazzo prese a camminare verso la porta con tranquillità. Di colpo, tutti si alzarono esclamando in coro “Aspetta Hao!”

Il ragazzo si voltò serio verso di loro. Lyserg abbozzò un sorriso “Fatti almeno salutare…”

*

Prese le briglie del suo fedele Herym. Si voltò verso tutti un’ultima volta, alzando la mano in segno di saluto. Yoh lo osservò sforzandosi di rimanere sorridente “Buona fortuna Hao…” “Anche a voi…Vi auguro di realizzare tuti i vostri sogni e di vivere sempre in pace. Vi auguro di avere un destino più felice del mio…”

Con quelle ultime parole, Hao si incamminò su un sentiero che per lui rappresentava un arrivo. Un termine. Il resto del gruppo lo osservò allontanarsi sentendo un senso di vuoto dentro di sé. Quel ragazzo, quel misterioso straniero aveva cambiato loro la vita. E ora che se ne andava, le loro banali vite sarebbero tornate così maledettamente… normali. Quello strano Hao…

Non lo avrebbero mai dimenticato.

*

Inutile mentire, Hao era terrorizzato da ciò che lo attendeva. Ma in fondo, lo aveva saputo fin dall’inizio… La sua fine non poteva essere lontana. Ma ora, che si presentava ai suoi occhi così maledettamente vicina, si sentiva male, e desiderava riavere tra le sue braccia le sue amate Streghe. Fino a qualche tempo fa, l’unico suo appiglio sarebbe stato il calore delle loro anime innamorate. Ma ormai non avrebbe sentito più niente. Solo silenzio. Maledetto silenzio. Quella straziante solitudine che lo faceva impazzire.

Era solo.

E sarebbe andato verso la sua fine da solo. Così doveva essere.

.

La strada silenziosa che lo attendeva si presentava come un monotono sentierino illuminato dai pallidi raggi del sole mattutino.

Quell’alba che segnava, per lui, l’eterno tramonto…

Camminando, osservò attorno a lui che era giunto in un campo di fiori. Erano rose. Rose rosse.

Con l’amaro in bocca, e un sorrisino triste sule labbra, pensò che quella strana frase invocata dalle Streghe fosse destinata ad essere pronunciata da coloro che andavano a morire.

.

Le Rose Sono Rosse…

.

.

Fine

.

.

.

.

Termina così la mia lunghissssssima storia. E’ stata dura, ma alla fine l’ho terminata. Ho scritto già alcune altre fanfic, ma questa è una a cui tengo particolarmente… Non so bene il motivo. Forse xkè nello scriverla ho trattato temi che hanno spinto anche me stessa a rifletterci. Spero abbia aiutato anche voi a farlo^^

Ma passiamo ai ringraziamenti! :D Grazie mille a coloro che hanno recensito finora la mia storia o che comunque l’hanno seguita, ringrazio xciò MaoChan, Mewsana, SharkAttack, Miya, Harriet, Kristin, Lunetta e Kris. In caso se ne aggiungano altre/i in futuro, ringrazio in anticipo anke loro!^__^

Grazie x i complimenti, grazie x i consigli, grazie x gli appunti e x tutto il resto!

10000000 kisses a tutti quanti, e alla prossima fanfiction! xD

  
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