CAPITOLO 2
"Lindsay, vieni in camera. DOBBIAMO parlare" le disse il fratello e si diresse verso la camera, seguito dalla ragazza.
Si mise sul letto, in attesa che Lindsay arrivasse, con la sua lenta e sforzata camminata. La ragazza rimase in piedi, tenendo gli occhi bassi. Non voleva incrociare lo sguardo preoccupato del fratello e aumentare la sua preoccupazione.
Sam iniziò a parlare, a pregarla di rispondere, di dire qualcosa, di spiegargli cosa stesse succedendo. Ma la ragazza non reagiva.
"Lindsay, guardami, ti prego." le disse Sam. Lindsay finalmente alzò lo sguardo, guardò il fratello e scoppiò a piangere.
"Io non ce la faccio più, non posso più fingere dicendo che sto bene! Non riesco a vederlo dopo quello che mi ha fatto, non hai idea di quanto mi manchi e di quanto vorrei che tutto tornasse come l'anno scorso! Mi dico di non guardare al passato, di guardare avanti ma non ci riesco!"
Disse Lindsay, fra le braccia del fratello che cercava di consolarla.
"Finalmente sei riuscita a buttare fuori tutto! Hai ragione, è stato un coglio*e ed è impossibile perdonarlo. Ma devi guardare avanti, non puoi continuare così, hai una vita intera da vivere, non puoi arrenderti ora. Devi dimenticarlo Lindsay."
"Ma come posso dimenticarlo? Lo vedo ovunque, in tutti i giornali, in tv, lo sento in radio. Lo sento cantare la canzone che aveva scritto per me, e come faccio a stare meglio se lui è ovunque?"
"Ce la devi fare sorellina. Io ti aiuterò, lo prometto, ma tu ci devi provare almeno"
"Ci posso provare, ce la metto tutta. Non voglio continuare così. Ma come la mettiamo che tornano a casa? Che vivranno a 500 metri da questa casa? Cosa dovrò fare?"
"Niente, non farai niente. Esci, divertiti e non pensare a quel coglio*e, va bene?"
"Ci provo, lo prometto. Ti voglio bene Sam, grazie"
"Ti voglio bene anch'io."
Più tardi suonò il campanello. Era Rachel.
"Ehi Rachel, come stai?"
"Come stai tu piuttosto! Hai saputo la notizia?" Rachel era stupita di vedere la sua amica con un sorriso spontaneo, pur sapendo quello che sarebbe successo dopo pochi giorni.
"Io sto bene. Sì l'ho saputo, sono contenta per te, finalmente potrai incontrare i tuoi idoli!"
"Cosa cosa cosa? Aspetta, tu sei contenta per me? Non dicevi che quelli non erano degli idoli e che io ero solo un bambina stupida con la camera piena d poster?"
"Mi sono sbagliata. In fondo se per te sono importanti, è giusto che io sia contenta per te. Sei la mia migliore amica dopo tutto. Solo una cosa. Non chiedermi di accompagnarti ad un concerto!"
E scoppiarono a ridere insieme, come ai bei vecchi tempi.
"Che ti è successo Lindsay? Sei rinata!" disse Rachel, estremamente felice per la sua amica, di nuovo felice.
"Ho parlato con Sam, sono riuscita a sfogarmi. Ora so che posso farcela!"
"Finalmente! Stasera festeggiamo! Tu sei...di nuovo tu, e io vedrò i One Direction!"
"Certo! Passo alle 9!"
"Ciao Lindsay, a stasera!"
"Ciao Rachel!"
"Lindsay, vieni in camera. DOBBIAMO parlare" le disse il fratello e si diresse verso la camera, seguito dalla ragazza.
Si mise sul letto, in attesa che Lindsay arrivasse, con la sua lenta e sforzata camminata. La ragazza rimase in piedi, tenendo gli occhi bassi. Non voleva incrociare lo sguardo preoccupato del fratello e aumentare la sua preoccupazione.
Sam iniziò a parlare, a pregarla di rispondere, di dire qualcosa, di spiegargli cosa stesse succedendo. Ma la ragazza non reagiva.
"Lindsay, guardami, ti prego." le disse Sam. Lindsay finalmente alzò lo sguardo, guardò il fratello e scoppiò a piangere.
"Io non ce la faccio più, non posso più fingere dicendo che sto bene! Non riesco a vederlo dopo quello che mi ha fatto, non hai idea di quanto mi manchi e di quanto vorrei che tutto tornasse come l'anno scorso! Mi dico di non guardare al passato, di guardare avanti ma non ci riesco!"
Disse Lindsay, fra le braccia del fratello che cercava di consolarla.
"Finalmente sei riuscita a buttare fuori tutto! Hai ragione, è stato un coglio*e ed è impossibile perdonarlo. Ma devi guardare avanti, non puoi continuare così, hai una vita intera da vivere, non puoi arrenderti ora. Devi dimenticarlo Lindsay."
"Ma come posso dimenticarlo? Lo vedo ovunque, in tutti i giornali, in tv, lo sento in radio. Lo sento cantare la canzone che aveva scritto per me, e come faccio a stare meglio se lui è ovunque?"
"Ce la devi fare sorellina. Io ti aiuterò, lo prometto, ma tu ci devi provare almeno"
"Ci posso provare, ce la metto tutta. Non voglio continuare così. Ma come la mettiamo che tornano a casa? Che vivranno a 500 metri da questa casa? Cosa dovrò fare?"
"Niente, non farai niente. Esci, divertiti e non pensare a quel coglio*e, va bene?"
"Ci provo, lo prometto. Ti voglio bene Sam, grazie"
"Ti voglio bene anch'io."
Più tardi suonò il campanello. Era Rachel.
"Ehi Rachel, come stai?"
"Come stai tu piuttosto! Hai saputo la notizia?" Rachel era stupita di vedere la sua amica con un sorriso spontaneo, pur sapendo quello che sarebbe successo dopo pochi giorni.
"Io sto bene. Sì l'ho saputo, sono contenta per te, finalmente potrai incontrare i tuoi idoli!"
"Cosa cosa cosa? Aspetta, tu sei contenta per me? Non dicevi che quelli non erano degli idoli e che io ero solo un bambina stupida con la camera piena d poster?"
"Mi sono sbagliata. In fondo se per te sono importanti, è giusto che io sia contenta per te. Sei la mia migliore amica dopo tutto. Solo una cosa. Non chiedermi di accompagnarti ad un concerto!"
E scoppiarono a ridere insieme, come ai bei vecchi tempi.
"Che ti è successo Lindsay? Sei rinata!" disse Rachel, estremamente felice per la sua amica, di nuovo felice.
"Ho parlato con Sam, sono riuscita a sfogarmi. Ora so che posso farcela!"
"Finalmente! Stasera festeggiamo! Tu sei...di nuovo tu, e io vedrò i One Direction!"
"Certo! Passo alle 9!"
"Ciao Lindsay, a stasera!"
"Ciao Rachel!"