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Autore: ReneesmeCullen    09/10/2011    1 recensioni
Due ragazzi alla apparenza normale, sono costretti ad un amore combinato. Lei una fata del Tempo e lui un vampiro. Due razze che sono sempre state in conflitto con loro, vengono unite dalla strana e misteriosa gravidanza di lei. Con il pericolo che incombe dal ex fidanzato che nasconde un segreto mai rilevato prima.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 8
Mancavano esattamente cinque giorni al matrimonio. Quindi era arrivato il momento per provare il mio abito da sposa. Non ero in forma per niente, quindi mi aiutarono Alice e Rose. Ora mai erano come mie sorelle naturali, soprattutto Alice. Indossai l’abito e mi guardai terrorizzata allo specchio. L’abito era stupendo, nel suo bianco candido come la neve, i suoi nastri blu in fondo al vestito. L’unica sbagliato ero io. Nessun trucco avrebbe nascosto la mia magrezza che mi aveva colpito negli ultimi due mesi e mezzo. Avevo raggiunto il peso di trenta chili, nonostante mangiassi sangue per il bambino vampiro che aspettavo, e cibi normale per l’altro neonato. Secondo Vincent, il vampiro dentro di me, mi stava mangiando dall’interno. Dovevo resistere ancora due settimane, e poi molto probabilmente sarebbero nati. Ero seduta con l’abito nella grande stanza di Alice, che avevamo usato come camera prova abiti. Era penso la camera più grande della casa. L’intera stanza era in un tinta color pastello rosa. I mobili all’interno erano bianchi. Un grande specchio si trovava al centro della stanza. Sul lato destro della stanza un grande armadio copriva l’intera facciata, dall’altro lato, una grande vetrata faceva lo stesso. Ero persa nei miei pensieri, quando due mani gelate come il ghiaccio si posarono sulle mie spalle. “Luna, sei bellissima!”. “Alice, smettila ti prego, sono orrenda. Non mi voglio sposare in queste condizioni!”. “Sei impazzita?! Luna non sappiamo quello che potrebbe capitare dopo…”. Evidentemente Alice, si era resa conto di quello che avrebbe detto e si blocco, guardando altrove. “Potrebbe capitare la mia morte!”. “Scusami Luna, non avrei dovuto dire quelle cose, scusami”. “Tranquilla Alice è la verità”. Alice non rispose, e uscì dalla stanza. Perfetto l’avevo fatta arrabbiare, ma ero stanca di tutto, volevo stare sola con i miei bambini. Accarezzai il pancione, e uno dei neonati che stava scalciando, smise immediatamente di farlo, evidentemente gli piacevano le mie cure. Dovevo fare lo stesso per Alice, non mi piaceva il suo silenzio nei miei confronti, si forse a volte parlava anche troppo, ma ora avevo solo bisogno di lei. Presi forza e provai ad alzarmi. Pessima idea! Senti uno strappo all’interno del mio corpo. “Aliceeee!”. Non feci in tempo a rimettermi a sedere, che crollai a terra colpendo fortemente la testa.

***

“Luna! Sei sveglia?”. Jasper?. Cercai invano di chiamarlo, ma le parole non uscivano. Aprì gli occhi lentamente, e vidi Jasper guardarmi con il suo sguardo preoccupato. Alice dall’altra parte mi teneva la mano. “Luna!Stai bene?”. “Si!”. La mia voce, uscì debole. “Ti abbiamo trovato svenuta in camera di Alice. Hai sbattuto la testa.”. “I bambini?”. “Stanno bene amore tranquilla!. Ho parlato con loro!”. Lo guardai perplessa, che volevano dire ho parlato con loro?. “Si riesco comunicare con loro, con il pensiero anche se sono ancora dentro di te!”. “Cosa dicono?”. “Che gli dispiace che ti abbiamo ridotto così, ma si faranno perdonare!”. Sorrisi, ma ero invidiosa anche io volevo parlare con i miei figli. Guardai Alice. “Scusami!”. “Nulla, è colpa mia bella. Forse hai ragione… dovremmo spostare il matrimonio”. Il suo sguardo era fisso su di me, evidentemente non voleva turbare Jasper, che al contrario la stava fulminando con lo sguardo. “No Alice, voglio farlo, hai ragione non si sa il domani!”. Jasper ci guardò senza capire, ma non chiese il significato delle nostre parole. “Va bene come vuoi. Riproviamo l’abito?”. “Si. Oh dio l’ho rovinato?”. “No no! Dobbiamo vedere se è troppo grande per il tuo esile corpo”. “Certo. Jasper lei è pregato di uscire”. Ridemmo entrambi. “Va bene Madame.”. Ci baciammo, e io fui presa nelle cure di Alice, e Rose che ci aveva raggiunto. Ero tenuta in piedi da Rose, mentre Alice mi infila l’abito. La mia pancia era enorme, l’unica parte del mio corpo, enorme. Non riuscivo nemmeno a vedermi le gambe, da quanto era grande. Alice mi legò il corpetto in vita, senza stringere troppo, se no sarei corsa al bagno. Andavo in bagno, ogni mezz’ora nell’ultima settimana. L’abito mi stava enorme, Alice mi guardò dubbiosa. “Luna, sembri avvolta… da…”. “Un tendone?”. Concluse Rose. Ridemmo tutte e tre. “Cambiamo abito”. “Quanti abiti hai preso Alice?”. Quando si trattava di shopping, Alice non badava a spese. “Oh tu non ti preoccupare! Il giorno del matrimonio, devi tu essere la più bella”. Non dissi nulla, ma bella era una parola grossa da dire, nella mia condizione, ma non volevo turbare Alice un'altra volta. Ero ancora tenuta fra le braccia di Rose, quando mi accorsi di avere del bagnato nei piedi. “Rose mi dispiace”. “Siediti Luna, e non ti preoccupare. È capitato anche a mamma quando aspettava Jasper”. “Fantastico, ora non mi tengo nemmeno la pipì, il giorno del matrimonio dovrò indossare un pannolino per anziani”. Scoppiai a piangere, era vergognoso. “Luna ti chiamo Alice”. Rose non era mai stata brava a parole, e a consolare. Alice ci raggiunse con altri tre abiti da provare, ma io non avevo le forze di reagire. Ci volle un ora prima che Alice, mi convinse che sarebbe andato tutto bene e a farmi provare il primo abito. Era tutto bianco, senza spalline, che evidenziava il mio seno. Ero stata costretta a passare da una seconda a una quarta. Non ero entusiasta, ma a Jazz piaceva molto il cambiamento del mio corpo. L’abito mi stava meglio del primo, non stava come una tenda da circo. Evidenziava poco la pancia, anche se non si poteva nascondere totalmente. Aveva diversi fiocchi in fondo al vestito. “Alice, è stupendo! Non voglio provare altro”. Alice era delusa, per lei ero una bambola a grandezza naturale da cambiare come e quando preferiva, ma io avevo scelto, questo era l’abito giusto. Rose mi aiuto a sfilarmelo, e Katherine, la mamma di Jasper, prese l’abito per farci le ultime modifiche. Mancavano due giorni e poi sarei stata unita a Jazz per sempre. Alice mi portò nella mia stanza, mi stavo addormentando in piedi, non feci in tempo a dirle grazie che crollai fra le sue braccia. 

   
 
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