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Autore: Loony Evans    10/10/2011    2 recensioni
Dal I capitolo:
Percy ridacchiò tra sé e continuò a camminare; mentre svoltava l’angolo era così concentrato a pensare al profumo della pelle lattea di Penelope che non si accorse della persona nascosta da un enorme carico di pacchi che gli andava addosso e lo atterrava.
E improvvisamente Percy sentì l’ultima voce che avrebbe voluto sentire: - Percy? Percy Weasley?-
- Audrey?!-
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Audrey, Nuovo personaggio, Percy Weasley | Coppie: Audrey/Percy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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17
Nel quale Audrey scopre tutto e io vengo a sapere che l’idiota è ancora più cretino
di quanto pensassi. (Quindi giudicate voi).


 

Era il 5 marzo. Convivevano da tre mesi e tutto andava bene. I gemelli crescevano a vista d’occhio e a parte i lineamenti erano identici: capelli ricci scuri e occhi neri.
Victoire aveva cominciato ad esprimere la sua parte Weasley aiutando il piccolo Teddy, che avrebbe compiuto quattro anni ad aprile, a combinare una montagna di guai incitati da George che aveva bisogno di distrazioni perché si sentiva in colpa: si era innamorato di Angelina.
Charlie era tornato dalla Romania perché fra tutti era quello più affine a George e lo stava aiutando molto.
Con grande sorpresa di tutti, Ginny aveva annunciato che in novembre lei e Harry si sarebbero sposati. Fleur, Hermione, la signora Weasley e Audrey, che era stata invitata al pranzo domenicale della Tana, si erano subito congratulate e si erano messe a parlottare con lei. Harry, invece, avrebbe voluto scappare vedendo lo sguardo dei maschi Weasley.
Ma avevano superato anche quel momento e ora Harry era in missione con Ron per stanare qualche Mangiamorte ancora in libertà, così aveva poco tempo per stare con Ginny e questo aveva placato gli animi dei Weasley.
- Perce dove cavolo sei?-
- Qui Audrey, sto sistemando lo scantinato.-
La ragazza scese le scale e spalancò gli occhi: fino a due settimane prima, i suoi scatoloni occupavano anche l’accesso alle scale ma ora era tutto impilato e sistemato. Percy aveva addirittura diviso tutto in categorie: da una parte stavano le cose di lavoro della ragazza, poi c’erano le scatole del lavoro di Percy e molto altro; ma Audrey si era abituata alla sua mania dell’ordine.
In quel momento, il ragazzo stava sistemando delle scatole sotto la voce “Hogwarts”.
- Quelle sono mie o tue?- chiese Audrey.
- Di tutti e due. Dopotutto eravamo allo stesso anno no?- rispose lui.
- Mi sembra ragionevole.-
Lo abbracciò da dietro appoggiando il mento sulla sua spalla e gli diede un bacio sull’orecchio; lui non le badò e continuò il suo lavoro.
- Che c’è?- chiese Audrey interdetta.
- Niente, niente. Il tuo problema allo stomaco?-
- Quante volte ti devo dire che non ho nulla?-
- Audrey, ormai vomiti da un mese. – replicò Percy.
- Uffa! Sei una piaga! Comunque oggi vado al San Mungo da Matthew: è più paranoico di te. Comunque, ti do una mano?-
- No faccio io, tranquilla. Vai di sopra. –
Audrey lo fissò un’altra volta stranita e salì di corsa per andare in bagno: aveva avuto un altro conato.
Percy (Che da ora in poi chiameremo “l’idiota”. Il perché lo capirete dopo N.D.A.) la guardò salire con sollievo, poi scostò in fretta gli scatoloni e tornò al suo famoso baule. Lo stesso in cui aveva messo il biglietto della sua confessione.
Era da due giorni che cercava quel maledetto biglietto ma non riusciva a trovarlo. Aveva rovistato sotto le vecchie divise di scuola,i distintivi da Prefetto e Caposcuola, i vecchi disegni di quando aveva sei anni che gli erano stati rifilati da sua madre e tante altre cose contenute in quel baule ma il famigerato foglietto non era venuto fuori.
Il nostro idiota era terrorizzato: sotto l’aria dolce e tenera di Audrey, si nascondeva la persona più rancorosa e vendicativa che la storia conoscesse.
Una volta, ad Hogwarts, Carl le aveva inavvertitamente fatto cadere la sua pozione colorante addosso a Audrey.
Così per tre settimane la ragazza aveva avuto i capelli arcobaleno e per tre mesi Carl le aveva dovuto portare la borsa in cui Audrey aveva improvvisamente cominciato a mettere anche cose personali. Per esempio il cubo di marmo che sua madre le aveva dato quando aveva cominciato Hogwarts.
Inoltre non voleva assolutamente perdere la ragazza di cui era innamorato.
Così tornò a rovistare nel baule, quando arrivò il patronus a forma di delfino di Bill.
“George è in crisi e Charlie non c’è. Vieni ti prego.”
- Dove vai?-
- George sta male. Mi smaterializzo subito.-
Le diede un bacio e se ne andò.
- George? Ci sei?- chiamò quando arrivò nell’appartamento del fratello.
- Che vuoi?- George era seduto sul letto con la testa tra le mani.
- Come stai?-
- Oh, va tutto benissimo Percy. Mi sono solo innamorato della ragazza del mio gemello tradendolo.-
- George…- cominciò l’idiota.
- Alt! Non mi dire che Fred non lo vorrebbe, che vorrebbe che io fossi felice, che sarebbe entusiasta di vedere me e Angelina superare la tragedia insieme…- il fratello aveva parlato con una voce dura, non da George. Ma dopotutto lui non era più stato lo stesso dopo la morte di Fred.
- No, io credo che ti prenderebbe a calci.- sentenziò l’idiota.
- Ehi Perce non ti facevo un tipo da battute.-
- L’ultima volta che ne ho fatta una non è finita molto bene.-
- Mi ricordo.-
Rimasero seduti in silenzio, poi George gli offrì una caramella presa dal comodino ma l’idiota, memore degli scherzi dei gemelli, rifiutò con un sorriso.
- E bravo Perce! Ha imparato.- commentò il fratello.
Mentre i due Weasley cominciavano lentamente a scherzare allegramente, Audrey stava litigando con suo fratello venuto dal Canada proprio sotto richiesta di un’eccitatissima sorella.
- Che credevi?! Che sarei rimasta una casta verginella per l’eternità?!-
- Non pretendevo niente del genere ma pensavo aspettassi il matrimonio!-
- Certo, perché tu con Annika sei stato un rispettosissimo gentleman!-
- Cosa stai insinuando?-
- La stessa cosa che dici di me!-
- Ma sei pazza?!-
- Ragazzi siamo in un ospedale.-
- Zitto Matthew.-
- Chris non ti rivolgere così ai miei amici!-
- Giusto, torniamo al tuo problema.-
- Problema?! È la cosa più bella del mondo e volevo condividerla con mio fratello. Ma a quanto pare ho sbagliato!-
Si guardarono in cagnesco, poi Matthew si intromise: - Audrey, ehm, da quanto tempo vomiti?-
- Fai da metà febbraio.-
- Allora dovrebbe nascere circa in ottobre.-
Audrey fece una smorfia e si guardò la pancia.
- Peccato, dovrai aspettare un anno in più per andare a Hogwarts. Però tranquillo: io e papà ti ameremo lo stesso.-
- Oh per favore!- si lamentò Chris.
- Si può sapere che problema hai tu?-
- È che…tu sei la mia sorellina e mi sembra strano che tu sia, sia incinta ecco!-
- Oh, Christopher! Se ti faccio fare da padrino a lui, cioè lei, insomma all’Essere, ti calmerai.-
- Se mi spieghi anche perché lo chiami “l’Essere”, ci sto.-
- Non so come altro definirlo. Non voglio sapere se è un maschio o una femmina. Anche se con la pozione Determinante potrei scoprirlo. Allora va tutto bene?- aggiunse rivolta al fratello.
- Sì, sì. Ora però devo andare a casa. Ciao Audrey. Matthew mi saluti i gemelli? Sono teneri.-
- Certamente. Ciao. -
Poco dopo si smaterializzò anche Audrey. Arrivata a casa trovò che era deserta, quindi si sedette sul divano per rilassarsi un po’. Fu allora che lo vide.
Il foglietto era ripiegato su se stesso. Audrey lo aprì e sbiancò alla prima riga.
Tre ore dopo l’idiota tornò a casa tutto soddisfatto per aver aiutato George ma la scena che gli si parò davanti lo fece bloccare.
Audrey aveva un borsone in spalla e una valigia in mano.
- A-Audrey che stai facendo?- chiese.
- Chiedilo alla tua Penny.- e gli porse il foglio.
Come lo vide, l’idiota cominciò a tremare e balbettò: - N-No, ti prego. Avevo quindici anni, non pensavo. Io ero ambizioso e stupido, volevo solo il mio bene. Non te l’ho detto perché ti volevo bene. Non, non volevo turbarti. Te lo giuro.-
- Ti sei mai reso conto di parlare come quando avevi quindici anni? Ti accorgi di pensare solo al tuo bene? Non cambi mai Percy.-
E se ne andò.

 

  
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