Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: frannn    10/10/2011    0 recensioni
Mentre risistemavo ho trovato oggetti dimenticati...e ne è derivata questa "cosa" (non so davvero come sia giusto definirla).
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
This time Gli oggetti del passato sono strani. Questo cappello che ormai ha il suo posto nell’angolo del cassetto una volta era quello che mettevo di più. Questo giocattolo impolverato una volta era il mio migliore amico.
Forse che il tempo passa si nota proprio da queste piccole cose, da una maglia che prima adoravi ed ora non puoi nemmeno credere d’aver comprato o da posti che ricordavi grandissimi, aule dalle sedie giganti e i banchi chilometrici, quando invece eri tu ad essere più o meno un chicco d’uva e il mondo ti sembrava sproporzionato.

Il mondo è sproporzionato.

Ritrovo in una scatola i diari di quella ragazzina che la sera annotava minuziosamente gli avvenimenti della giornata, chiacchiera e blatera su litigi a scuola, su invidie, gelosie, cotte dramatizzate fino allo stremo, sciocca ed inesperta a giocare con parole che non sapeva sarebbero diventate poi tanto importanti.
Mi capitano sotto gli occhi i quaderni scarabocchiati di un’adolescente a metà, ancora fragile ma sempre più forte, piccola come sarebbe dovuta essere completamente, ma cresciuta perché il dolore non fa distinzione, prima di arrivare, non controlla che tu sia abbastanza grande per poterlo conoscere. Scorgo tra le righe un’adolescente che talvolta, guardando un film o leggendo un libro, pensava che l’amore l’aveva già toccata sotto tanti aspetti, si era mostrato a lei sotto innumerevoli forme ed un giorno l’avrebbe raggiunta del tutto.

L’amore è sproporzionato.

Ora sono qui ad aspettarti, seduta tra mille scatole che hanno l’ingrato ed insostenibile compito di riempirsi della mia vita e di contenerla per un po’, senza sciuparla, finché tutto ciò che di me è stato fino ad ora non troverà una nuova collocazione, in casa nostra.
Nostra, perché il compagno di una vita ora non è più soltanto una speranza anche se no, non sei e non sarai mai lo stesso su cui fantasticavo ascoltando una canzone d’amore.
Lui una volta sapeva cantare ed era alto e moro, l’altra suonava il pianoforte ed aveva gli occhi verdi, quella dopo ancora era incasinato quanto me e portava sulla pelle le cicatrici che su me stessa non riuscivo a vedere.
Non sarai mai nessuno di loro, ma in realtà è come se fossi tutti questi sconosciuti, tutte queste fantasie, come se tu fossi la sintesi di desideri lasciati crescere che, scontrandosi con la realtà, ti hanno generato.

Il futuro è sproporzionato.

Compari sulla soglia della porta e con uno sguardo mi recuperi dal turbinio di polvere dei ricordi. In un solo attimo mi riporti ad oggi, a questo tempo, a scoprire che chi ero è chi sono e ciò che volevo mi ha permesso di raggiungere ciò che ho.
Mi sorridi come se ancora cercassi di conquistarmi, mi parli come se fossi un tesoro appena scoperto ed io ti vivo, in ogni attimo, come se tu fossi stato con me anche quando non c’eri.

Perché forse mentre speravo, tu mi sentivi, forse mentre ti pensavo senza sapere chi fossi, mi pensavi anche tu. Forse trovarsi era scritto da sempre e forse anche questo senso di appartenenza è sproporzionato, ma solo perché, perdonami, non ho altro modo per spiegarmi.


   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: frannn