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Autore: gLizzie    10/10/2011    4 recensioni
questa è la mia prima ff... scusate se fa pena!
è solo che avevo tutto questo film mentale, e se non lo scrivevo rischiavo una crisi esistenziale!!!!!
cosa succederebbe se Annabeth Chase e Rachel Elizabeth Dare si incontrassero per caso e fossero entrambe gelose di Percy?
e se, a questa situazione, si aggiungesse una misteriosa impresa?
sicuramente sarebbe un delirio!
ebbene, come volevasi dimostrare...
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Annabeth Chase, Percy Jackson, Quasi tutti, Rachel Elizabeth Dare
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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percy jackson gli dei dell'olimpo sto delirando 7 Siiiiiiiiiiiiì! E' tornata la pazza isterica! Evvai! Sono di nuovo qui!
*me si inchina tipo giapponesi nella pubblicità della Vodafone con Totti*
Vabbè, ora vi lascio leggere in santa pace questo capitolo...


Il gruppo rimase scandalizzato quando vide arrivare Percy e Annabeth che, sorridendo, si tenevano per mano.
- Avete preso una botta in testa?- chiese Clarisse, facendo sfoggio dell'incredibile tatto che caratterizzava i figli di Ares.
- No, ci siamo baciati- rispose Annabeth.
Poi tutti fecero un salto di alcuni metri per lo spavento: Silena aveva emesso un gridolino acutissimo, facendo scappare tutti gli animali presenti in quel bosco nel raggio di due chilometri.
- Lo sapevo, Annie!- urlò, poi saltò al collo dell'amica.
Talia era rimasta alquanto scioccata nel vedere la sua amica e quel rimbambito di suo cugino insieme, tutti contenti, ma riuscì ugualmente a salvare la vita ad Annabeth, staccando a forza Silena.
Mentre la figlia di Atena si massaggiava le costole, quella di Afrodite saltellava, tutta gasata, intorno a Percy.
- Chebellochebellochebello!
- Ehm, Silena, calmati!- disse il ragazzo.
- Che bello! Siete carinissimi insieme e...ouch!- ribattè lei, prima di essere abbattuta da uno zaino lanciatole da Annabeth.
- Ehi- protestò Silena.
- Stavi delirando- si giustificò la ragazza.
Poi guardò Talia, che era ancora attonita.
- Ehi, parafulmini...-iniziò.
- NON MI CHIAMO PARAFULMINI!- strillò lei, in preda ad un esaurimento nervoso.
Non avvicinatevi MAI ad una figlia di Zeus in preda ad un esaurimento nervoso, mai.
Talia iniziò ad urlare come una psicopatica.
Tutti, nessuno escluso, la guardarono malissimo, ma lei li imitò e loro dovettero distogliere lo sguardo.
- Cioè, vi pareva il caso??? Adesso Silena è partita, e chi la ripiglia più?- urlò la ragazza -guardate che abbiamo una missione!!! E soprattutto tu, Annabeth, che sei il cervello indiscusso del gruppo...
Annabeth la interruppe:
- E questo che c'entra?
- Esatto, che c'entra? Niente, Annabeth, vieni, per favore- sottolineò Silena, offesa per il "Silena è partita, e chi la ripiglia più" di Talia.
- Perchè? Cosa c'è?- chiese la figlia di Atena, profondamente scossa dal tono dell'amica.
- Come perchè? Ti voglio truccare!
Alla parola "truccare" Annabeth si immobilizzò.
- No- disse impuntando i piedi.
- Sì- ribattè Silena, afferrandole un braccio.
- Neanche per sogno
- No, infatti, nella realtà!
- Io non mi trucco, Sil- cercò di dire Annabeth.
- Tu non ti truccavi. Ora invece sì- disse la figlia di Afrodite, con tono deciso.
- Eh, no, non mi truccavo, e non mi truccherò!- ribattè l'altra.
- Oh, insomma, Annie... Solo un pochino...- implorò Silena.
- No!- sbottò Annabeth.
- Percy, dillo anche tu che truccata starebbe da favola!- esclamò Silena, guardando il povero figlio di Poseidone il quale, tirato in causa, era diventato piccolo piccolo: se avesse detto qualcosa di sbagliato su Annabeth, la ragazza lo avrebbe fucilato; altrimenti ci avrebbe pensato Silena.
- Ehm, io... non saprei... cioè, truccata sembra un'altra...- cominciò.
Annabeth lo guardò male, mentre gli occhi di Silena si illuminarono.
- Vuoi dire che l'hai mai vista truccata?- esclamò.
- No, cioè, sì, ecco, al centro benessere CC... ma non di sua volontà, cioè, non lo so!- ribattè il ragazzo, in preda al terrore più terribile di tutti i terrori terrorosi.
Lo sguardo sadico di Silena si posò su Annabeth, che si affrettò a dire:
- Ma lui che ne sa? Era un porcellino d'India, in quel momento...
- Un porcellino d'India?- chiese Charles Beckendorf, per salvare Percy dall'ira funesta di Annabeth.
- Sì, solo perchè è un grandissimo imbecille...- continuò lei- e credeva che grazie a Circe sarebbe diventato più bello! Mission impossible non riuscita!
- Ah ah ah...- mugugnò Percy, rosso di vergogna.
- Ma... dov'è Rachel?- chiese Grover, per aiutare l'amico.
Sapete, se fosse morto di vergogna, il loro collegamento empatico era ancora attivo e...
- Boh...- rispose Annabeth- sinceramente può rimanere dove sta, senza alcun problema!
- Visto? Insulti Percy, però non vuoi quella tizia intorno... Uno si fa certe domande, eh!- disse maliziosamente Silena "che avrebbe presto raggiunto una fine funesta" Beauregard.
Se gli sguardi potessero uccidere, in questo momento saremmo tutti al funerale della figlia di Afrodite, e leggeremmo sulla lapide: "scomparsa a causa di parole che furono casualmente uscite dalla sua bocca un istante prima che la sua migliore amica le saltasse addosso", mentre Annabeth sarebbe in una cella di isolamento della prigione di Alcatraz, a San Francisco.
Non potendo gli sguardi uccidere, nessuno di noi è al funerale di nessun altro di noi; e Annabeth era bloccata da Clarisse e Nico, per evitare uno scomodo omicidio di figlia di dea delle Barbie.
Percy pensò che cambiare aria sarebbe stata un'idea ragionevole, e si allontanò, con la scusa di andare a vedere che fine avesse fatto Rachel.
Forse, rettifico, molto probabilmente, non avrebbe dovuto farlo: Annabeth si staccò dalla presa dei due, e gli saltò affianco.
- Vengo con te!- esclamò, cercando di mascherare l'espressione stile "altrimenti non risponderò delle mie azioni e la cosa si rivelerebbe scomoda".
- No, Annie, tu resti perchè devi farti truccare!- disse Silena.
- Oh, cavolo, Sil...- esclamò Talia, esasperata.
Cinque minuti dopo, la ex cacciatrice era legata ad un albero, tutta imbrattata, e urlava ad Annabeth, con fare molto melodrammatico:
- Non lo fare!
Sinceramente parlando, Annabeth non ci teneva, quindi non si prese neanche il disturbo di pensarci.
Percy, Grover, Travis e Connor si erano defilati.
Beckendorf era rimasto per evitare che volassero trousse e scarpette con i tacchi tra le ragazze.
Quando i ragazzi tornarono, Annabeth stava urlando contro Silena in tutte le lingue del mondo umano.
- Tutto a posto, ragazze?- chiese Percy (nd kiki98: temerario!).
- Devi odiare la tua vita in modo schifosissimamente sfacciato per porre una simile domanda!- sbottò Annabeth.
- Perchè?- domandò il ragazzo, iniziando a pentirsi di essere tornato.
- Perchè questa qui- rispose lei, indicando Silena -mi ha truccata! Usando l'inganno!
- Sarebbe a dire?- si intromise Grover.
- Che quel traditore (leggasi Charles Beckendorf) ha costruito una macchina infernale, tipo il trono di Efesto per Era, ma in miniatura... e mi ha bloccata!- Annabeth tremava dalla rabbia.
- Beh, calmati, è solo trucco...- disse Percy.
- SOLO TRUCCO? Testa d'Alghe, questo è il make-up delle figlie di Afrodite. Lo sai cosa vuol dire questo?
- Ehm... no!- rispose lui.
- Vuol dire che per toglierlo bisogna aspettare almeno due giorni. A meno che tu non abbia il coso per toglierlo, ma dubito altamente che la cara Silena me lo lascerà usare!- sbraitò Annabeth, lanciando occhiataccie di sottecchi alla figlia di Afrodite, che scosse la testa allegramente.
- Ma perchè Beckendorf ti ha aiutata ad intrappolare Annabeth?- domandò Percy a Silena.
- Gli ho fatto gli occhi dolci...- la ragazza spalancò gli occhi, si fece spuntare una lacrimuccia da chissà dove e sbattè le ciglia.
Percy sorrise come un ebete (nd kiki98: come un ebete? COME un ebete? Bah...).
A quella vista, Annabeth si lasciò scappare un sorriso ed alzò gli occhi al cielo, poi diede un buffetto sulla guancia al ragazzo, che si riprese.
In quel momento, arrivò Rachel.
- Dove sei stata?- chiese Silena con voce annoiata.
- Bah... Avrà cercato di fraternizzare con le zanzare del posto- rispose Annabeth, con lo stesso tono.
- Ah, ah, ah, Annabeth, ah...- rispose la ragazza.
- Tu hai OSATO pronunciare il MIO nome?!?- urlò lei.
- Ehi, Annie, non sprecare il fiato per questa sottospecie di rospo- intervenne Silena.
Chissà come, alla presenza della rossa erano tornate immediatamente amiche.
- Giusto- confermò la figlia di Atena.
- Simpatiche ragazze, ero venuta per dire che questo posto mi ricorda qualcosa!- strillò Rachel.
- Sì, l'ho pensato anche io...- disse Annabeth -Grover, sei sicuro che questo posto odori ancora di mostri?
- Puzza come mio cugino quando non si lava da un mese! Ma che significa "ancora"?
- Beh, sospetto che questo sia il bosco dove ho preso Percy e questa la prima volta!
- Non è possibile!
- Beh, sì, c'erano mostri e mezzosangue...
- Ma sono passati quasi due mesi!
- Appunto! E' per questo che è strano!
In quel momento, un ruggito squarciò l'aria.

Hello, gente! Vi è piaciuto il capitolo? A me neanche troppo... Comunque, ho fatto venire l'illuminazione illuminante ad Annabeth, perchè è una grande. E basta. Beh, ci vediamo al prossimo chappy!
baci, kiki98


   
 
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