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Autore: _Trixie_    10/10/2011    7 recensioni
Una raccolta di FlashFic (e occasionalmente qualche One-Shot) che ritrae le più disparate coppie di Hogwarts all’ombra di particolare albero sulla riva del Lago Nero.
Nel primo capitolo troverete l’indice completo ;)
| Harry&Ginny | James&Lily | Andromeda&Ted | Frank&Alice | Bellatrix&Rodolphus | Lucius&Narcissa | Draco&Astoria | Hermione&Krum | MadamaMaxime&Hagrid | Ron&Lavanda | Lily&Severus | Draco&Pansy | Neville&Luna | Fred&Angelina | Remus&Gwenda (OC) | Sirius&Jane (OC) | Peter&Sandra (OC) | Percy&Penelope | Molly&Arthur | Ron&Hermione | Tom&Mirtilla |
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Arthur/Molly, Draco/Pansy, Harry/Ginny, James/Lily, Lucius/Narcissa
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Come recuperare un cappello
Hagrid & Madame Maxime

 

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 Hagrid chiuse la porta della propria capanna e trotterellò verso il lago, pensando che quella giornata era troppo ventosa e decisamente poco adatta ad una passeggiata. Sospirò, aggiustandosi la manica della camicia che aveva cucito proprio il giorno prima, ricavandola da due camicie azzurre che gli aveva regalato Harry. Erano di Dudley, aveva detto, due ti basteranno!
Hagrid aveva abbinato alla camicia azzurra un gilet di pelo marrone, per coprire le cuciture posteriori. Doveva essere tutto perfetto: voleva trascorre un pomeriggio magnifico con …
«Agrìd! Sono qui!»
Madame Maxime.
Nell’udire la voce della donna Hagrid si volse immediatamente nella direzione dalla quale proveniva. Olympe Maxime indossava un lungo abito nero tempestato di strass, dall’eleganza tipicamente francese, con un cappello abbinato, per proteggere i capelli da quel fastidiosissimo vento.
«Olympe!» gracchiò Hagrid, affrettandosi a raggiungere Madame Maxime.
Lei lo attese e gli porse la mano perché il Guardiacaccia potesse posarci un ispido bacio per via della barba. La donna sorrise sentendosi solleticare il dorso della mano e le guancie di Hagrid avvamparono immediatamente. Dovevo tagliare la barba, si rimproverò, o almeno spuntarla!
«Sei incantevole, Olympe» disse insicuro.
«Oh, Agrìd, sei sompre così jentile!» cinguettò Madame Maxime.
I due rimasero a fissarsi come dei giovani quattordicenni alle prime armi e Madame Maxime fu la prima a rompere il silenzio.
«Dove mi porti questa volta, Agrìd?» domandò curiosa. La prima volta l’aveva portata a vedere dei draghi.
Hagrid sbiancò. Era stato proprio un’idiota! Dove avrebbe potuto portarla?! Non ci aveva pensato.
«U-una» bofonchiò «una passeggiatina in riva al lago Nero?»
«Scerto, vabien, Agrìd» acconsentì lei, con un sorriso educato. Aveva sperato in qualcosa di più emozionante, se doveva essere sincera.
Hagrid dovette percepire la delusione dell’altra, perché si accigliò e, mentre faceva strada verso un albero in riva al lago che sapeva essere particolarmente romantico, si arrovellò su come rendere perfetto quell’appuntamento iniziato con il piede sbagliato.
Arrivarono vicino al lago e il suo panico aumentò. La sua testa era completamente vuota.
Una giro nella foresta proibita? Magari avrebbe potuto farle conoscere Aragog!
Sì, ecco! Le avrebbe presentato Aragog. Stava per farle la proposta, quando una folata di vento particolarmente violenta li investì in pieno e il bel cappello di Madama Maxime venne sollevato in aria. Rimase sospeso per qualche secondo, il tempo che la donna impiegò per lanciare un gridolino acuto di sorpresa, e poi ricadde sulla superficie increspata del Lago Nero.
«Non preoccuparti, Olympe, possiamo recuperarlo» la rassicurò Hagrid.
«Oh, Agrìd, non importa, non sc’è bisogno, davvero» provò lei a dissuaderlo, temendo che il Guardiacaccia avesse deciso di tuffarsi nel lago. Non le sembrava propriamente un nuotatore provetto e chissà quali insidie si celavano nel Lago.
Lui non le prestò ascolto e avanzò deciso verso la riva. Si fermò quando l’acqua gli arrivava ormai ai polpacci.
«Piovra! PIOVRA!» chiamò con quanto fiato aveva in corpo. E ne doveva avere molto, data la potenza dell’urlo.
Madama Maxime guardò incuriosita. Chi stava chiamando?
Non fece in tempo a formulare un ipotesi sensata che la superficie del Lago si increspò, proprio al centro. Eppure ora non c’era più vento.
Un tentacolo nero spuntò improvvisamente, enorme, seguito da una testa colossale.
Madame Maxime spalancò la bocca e indietreggiò, fino a cozzare contro la corteccia di un albero rugoso.
«Piovra » disse Hagrid, per nulla a disagio. «Puoi recuperare il cappello della signora?» gli domandò tranquillamente, come se stesse conversando con un persona in carne ed ossa e non con una Piovra Gigante.
L’animale doveva aver capito, perché voltò la testa alla ricerca del cappello, finché lo trovò e lo afferrò con uno dei suoi lunghi tentacoli.
«Attenta, non stropicciarlo!» la ammonì Hagrid, preoccupato.
La piovra mosse lievemente il capo, come ad assentire e Madame Maxime sbarrò gli occhi dallo stupore. Hagrid era pieno di risorse.
«Grazie» disse infine il Guardiacaccia prima di rivolgere alla Piovra un cenno di saluto.
Con il cappello grondante d’acqua e qualche alga, Hagrid ritornò baldanzoso da Olympe e glielo porse.
«Oh, Agrìd! Sei meraviglioso!» esordì lei, ancora lievemente scossa, ma colpita, prima di schioccare un sonoro bacio sulla guancia rubiconda del Guardiacaccia. 

   
 
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