Serie TV > Criminal Minds
Segui la storia  |       
Autore: Bale    11/10/2011    2 recensioni
Emily (un po' diversa da quella che conoscete) nasconde un terribile segreto e l'unico ad accorgersene è Spencer Reid. Cercherà di aiutarla, di farle vincere le sue paure, ma la situazione è più complicata di ciò che sembra!
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Emily Prentiss, Spencer Reid, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO VI

Il cuore le batteva forte, era di fronte al cadavere di un bambino di quattro anni. Non era da molto che faceva quel lavoro, eppure sapeva che non si sarebbe mai abituata a quell’orrore. La mente criminale era un qualcosa che l’aveva sempre affascinata, ma quei cadaveri, il sangue rosso vivo, le cicatrici nell’anima delle persone, quello no; non sarebbe mai riuscita ad abituarsi a quello.

L’obitorio era vuoto, il medico legale li avrebbe raggiunti a momenti.
Emily e Rossi fissavano quel bambino con il caschetto castano e gli occhi stretti forte come in una smorfia di dolore. Era stato percosso e poi strangolato. Il fratello più grande invece, come il resto della famiglia, era stato ucciso con un unico colpo al petto, un colpo di pistola.

-Jimmy ha lottato, ha lottato molto per sopravvivere-

Il medico legale entrò nella sala. Esordì con quella frase, pronunciata con un distacco impressionante.
Era un uomo sulla quarantina, molto distinto e molto serio. Ricordava vagamente Hotch con la sua serietà e la sua freddezza. Forse lui era riuscito ad abituarsi a tutto quell’orrore, forse aveva scoperto il segreto per continuare a fare quel lavoro senza inorridire ogni volta che squillava il suo cellulare. Provò quasi invidia per lui, ma presto si ricredette: fare quel lavoro senza rimanere scossi, scioccati, disgustati sarebbe stato come perdere la passione, le motivazioni, la grinta. Emily all’improvviso seppe che nel momento in cui fosse riuscita a guardare un cadavere di un bambino così piccolo senza avere voglia di vomitare, sarebbe stato per lei il momento di lasciare la squadra.
 

*

 
Lavorarono al caso con impegno, come sempre. Hotch sembrava particolarmente preso, anche se come al solito cercava in tutti i modi di non darlo a vedere. Per Emily non era stato molto difficile capirlo: Jack aveva l’età di Jimmy, il bambino morto.
 
Morgan come sempre si accaniva contro questo S.I. che, come tutti gli altri all’inizio di un caso, sembrava essere il più spietato di tutti quelli che avevano dovuto studiare in passato.
 
Spencer stava lavorando ad un profilo preliminare; se ne stava chiuso nell’ufficio accanto al loro con la testa immersa nelle scartoffie e solo di tanto in tanto alzava lo sguardo per rivolgerlo ad Emily.
Pensava che dopotutto la sua collega era stata molto più sfortunata di quanto non credessero tutti, forse per lei sarebbe stato più facile morire piuttosto che vivere una vita di timori costanti, paure sempre presenti.
 

*

 
Il profilo di Spencer sembrava perfetto: l’S.I. si identificava nel figlio minore ed era per questo che a lui riservava un destino diverso, una morte apparentemente meno cruda. Era facile sparare un colpo di pistola da lontano, senza nemmeno curarsi dell’avvenuta morte. Più difficile sembrava strangolare un bambino di quattro anni che lotta e che fino all’ultimo ti guarda chiedendo pietà. L’S.I dedicava ai figli minori molto più tempo e attenzione di quanto non ne dedicasse al resto della famiglia. Erano i figli minori il suo bersaglio.
Il resto della squadra non trovò nulla da obiettare al profilo elaborato da Reid, riuscirono soltanto ad arricchirlo ancora prima di illustrarlo alla polizia.

Una volta presentato il profilo vennero fuori ancora nuovi elementi, dovuti anche ad un altro omicidio avvenuto quella notte stessa. Grazie a Garcia riuscirono ad arrivare ad un nome, il nome dell’S.I.

-Reid e Prentiss con me. Avete tutti l’indirizzo, ci vediamo lì-

Hotch salì in macchina e mise in moto senza attendere che Reid chiudesse la portiera. Era determinato, forse anche più del solito.

-Morgan e Rossi non ci sono, li abbiamo persi. Non ci stanno seguendo, dovresti rallentare-

Reid era preoccupato, era la determinazione di Hotch a renderlo un tantino nervoso.
Era risaputo quanto poco amasse l’azione, preferiva elaborare profili geografici, farsi venire brillanti deduzioni mentre stava comodamente seduto ad una scrivania con una tazza di caffè tra le mani. L’azione lo preoccupava, ma non temeva di essere ferito o di morire; la cosa che temeva di più era di dover essere lui a sparare, a distruggere una vita che seppur macchiata da crimini e violenze era pur sempre una vita.

-Reid ha ragione, dobbiamo aspettarli-

-Se il profilo è giusto sarà in casa da solo. Sappiamo che è un vigliacco, non cercherà lo scontro. Possiamo farcela.-

-Abbiamo sbagliato altre volte, non possiamo rischiare!-

Hotch sospirò. Non vedeva l’ora di acciuffare quel criminale, sbatterlo al fresco e tornare a casa ad abbracciare suo figlio e assicurarsi che stesse bene.

-Va bene, una volta arrivati a casa dell’S.I. aspetteremo gli altri.-
 
 
Come non detto. Hotch si fiondò in quella casa da solo, costringendo Prentiss e Reid a seguirlo per coprirgli le spalle. Ciò che avvenne in quella casa fu spaventoso, ma per Emily fu davvero come se qualcuno, dal cielo, gli avesse teso una mano per aiutarla.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Criminal Minds / Vai alla pagina dell'autore: Bale