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Autore: Bloodlily    11/10/2011    2 recensioni
I nostri eroi galleggiano in mezzo al mare senza cibo... Una vera tragedia, soprattutto per il capitano! E quando approdano a Starvig Island... già il nome non è molto rassicurante...[to starve, in inglese, vuol dire "morire di fame" nda] Per (s)fortuna pare ci sia qualcuno disposto ad aiutarli... sì, ma quale prezzo?
Dopo molto tempo, la sto postando di nuovo da capo, infatti sono avvenuti cambiamenti piuttosto radicali ^^' Auguro una buona lettura a tutti! Bloodlily
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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 Vth Chapter: Sfuggire Al Cacciatore Bianco

 

 

Due colpi di cannone.

Nulla di buono, in altre parole.

Almeno, questo solamente il pensiero di alcuni, visto che Rufy schizzò fuori dalla cambusa con un sorriso che gli solcava il volto da un orecchio all'altro.

In pochi istanti, tutti se ne stavano sul ponte, a fissare la nave della Marina che li stava attaccando.

- Ohi ohi... - disse Usop, mettendo a fuoco i suoi binocoli.

- Sì! Che bello, la Marina!! Avevo proprio voglia di sgranchirmi un po'! Shishishishi- urlò Rufy in preda all'entusiasmo, in piedi sulla balaustra di tribordo, intento a far scrocchiare i pugni.

- Non per contraddirti, Rufy, ma... fossi in noi, io me la darei a gambe... - disse Usop, il corpo come inchiodato in quel punto alle assi del ponte in preda a incontrollati tremolii.

- Si può sapere il perché? - chiese Sanji, intento a sistemarsi il nodo della cravatta. Si accese una sigaretta, per poi portare le mani in tasca, lo sguardo fisso sulla nave nemica, pronto a combattere.

Zoro, da parte sua, aveva già dipinto sul volto il suo solito sorrisetto beffardo, la mano sinistra posizionata sulla Wado Ichimonji, la cui lama si poteva già intravedere appena.

Robin si teneva in disparte, silenziosa ed impassibile, le braccia incrociate al petto.

Chopper ancora indeciso se prendere coraggio o lasciarsi trasportare dal panico sulla scia del cecchino, si reggeva con gli zoccoli alla balaustra della nave. In ogni caso, pronto a dare il meglio di sé.

Nami non era preoccupata più di tanto. Aveva piena fiducia nei suoi nakama.

Usop, da parte sua, continuava a tremare come una foglia.

- S-su quella nave c-c'è Smoker! -

Qualche attimo di silenzio.

- Che cosa?! - urlarono in coro tutti quanti, gli occhi completamente bianchi rivolti sul cecchino.

Tutti, meno quelli di Rufy, che sorridendo stava ancora guardando avanti.

- Shishishishi, sarà ancora più divertente con il Fumoso! -

 

 

- Avete affondato la nave pirata? -

Il fumo proveniente dai suoi due immancabili sigari riempì l'aria con il suo pungente odore.

- Signore? -

I suoi passi risuonavano cadenzati per corridoio, quasi sovrastando tutto il rumore proveniente dal ponte.

- Vuoi farmi credere che avete sparato due colpi di cannone a vuoto? -

Finì di mettersi la giacca della divisa, senza curarsi del fatto di non avere nulla addosso sotto di essa.

- Stiamo... stiamo aggiustando la traiettoria, Signore -

Un altro sbuffo di fumo, dettato da evidente irritazione.

Smoker evitò di replicare al sottoposto che stava facendo fatica a trotterellargli dietro, spalancando piuttosto la porta che dava sul ponte.

Rapidamente i suoi occhi grigi si spostarono a babordo, per scrutare attenti una nave che ormai sicuramente troppe volte gli era sfuggita dalle mani.

- Tashigi! - la sua voce sembrò arrivare in ogni angolo della nave, e senza curarsi di aspettare chicchessia, prese a camminare sul ponte, completamente privo di interesse di quanto gli stava accadendo intorno.

In mezzo a quel gridare ordini a destra e manca ed il continuo frastuono di passi di tutti quei soldati che si stavano armando, gli sembrò quasi di poterla sentire...

Lei che inciampava da qualche parte nel raggiungerlo.

Per un attimo chiuse gli occhi, e non fu difficile per la sua mente immaginarsela a terra.

Sempre la solita sbadata.

Una vera vergogna.

Tuttavia, lei era l'unica di cui si poteva veramente fidare.

La nave sparò un altro colpo di cannone, colpo che presto ritornò al mittente, esplodendo a poca distanza da dove erano.

- Piantatela di sprecare munizioni, con quelli i colpi di cannone non servono a nulla! - odiava essere costretto ad urlare, ma con tutta la confusione che c'era non poteva evitarlo.

- Commodoro Smoker! -

- Dove diavolo ti eri cacciata? E' da un pezzo che ti cerco! -

Tashigi lo aveva appena raggiunto, la sua katana stretta in entrambe le mani per evitare che cadesse, il volto rosso ed il respiro affannato. E come al solito, indossava una di quelle sue camice floreali di dubbio gusto sotto la giacca della divisa.

Sicuramente fino a quel momento si era persa dietro a chiacchierare con la sua arma, studiandone ogni particolare, come se l'avesse avuta tra le mani per la prima volta, sotto la guida di quel suo stupido libro.

- Mi scusi, non accadrà più! - esclamò lei, inchinandosi di scatto, tanto che gli occhiali le scivolarono dal naso e finirono a terra.

- Oh, no, miei occhiali! -

E subito era a terra anche lei, le mani che perlustravano alla cieca il ponte, mentre la katana, lasciata cadere anch'essa, rotolava da qualche parte facendo inciampare qualche marine disattento o troppo preso dal panico dopo aver visto un tizio gonfiarsi facendo rimbalzare una palla di cannone.

In pochi istanti, un macello.

La volta buona che Tashigi non avrebbe combinato disastri, sarebbe stato sempre e comunque troppo tardi. E quel giorno, il mondo sarebbe finito.

Smoker non perse nemmeno tempo ad alzare gli occhi al cielo, sostituendo piuttosto i due sigari ormai consumati con altri due presi dalla sua giacca. Il tutto con aria assolutamente impassibile, come se non fosse successo nulla. Nel frattempo l'altra aveva recuperato i suoi oggetti.

- Io vado. Tieniti pronta, questa volta li sbattiamo a marcire in galera -

Senza aspettare risposta, si concentrò appena ed il suo corpo perse consistenza, tramutandosi in fumo. Non tutto il corpo, gli bastava trasformare solamente le gambe per essere in grado di muoversi sopra il mare.

Del resto, non gli piaceva per niente trasformarsi completamente.

- Sì, Commodoro Smoker! -

Dopo aver ricevuto conferma di presa visione dei suoi ordini, lasciò tutto nelle sue mani, sapendo che lei avrebbe svolto come sempre un ottimo lavoro.

Non un alito di vento, in quella torrida giornata estiva.

Meglio così.

Il vento era uno dei suoi punti deboli.

Grazie al potere del frutto del diavolo, si diresse verso la nave dei Mugiwara.

Non poté fare a meno di notare che quel ragazzino aveva quel suo solito irritante sorriso stampato sul volto.

 

 

- No, no, no, no, no, no, no!! -

La ragazza sfrecciava il più veloce possibile tra i vicoli deserti della città, diretta al porto.

- Perché proprio adesso Smoker? Con tutti gli stupidi marines che pattugliano le acque della Rotta Maggiore, perché proprio lui, qui? -

Aveva il fiato corto per la corsa, ma non poteva fare a meno di sprecare fiato parlando per potersi sfogare in qualche modo.

Chiuse leggermente gli occhi, raccogliendo le forze necessarie per costringere i muscoli delle gambe a lavorare e scattare ancora più velocemente di quanto già non facessero.

Aveva a malapena fatto in tempo a cambiarsi e recuperare i suoi oggetti più importanti, appunti e lumacofoni, gli oggetti sulla quale nessuno avrebbe mai dovuto mettere le mani, e che per questo motivo portava sempre addosso. Tutto il resto, era ancora sparso alla buona sul pavimento del suo rifugio.

Mentre correva, non si riusciva nemmeno a ricordare se avesse chiuso la porta o meno, prima di schizzare via come una scheggia attraverso il bosco.

Di tutto si aspettava, mentre ascoltava quella intercettazione, tranne di venire a sapere che la marina stesse per attaccare il suo preziosissimo passaggio fino alla prossima isola.

Dentro la sua testa quella stupida conversazione continuava a ripetersi all'infinito.

"- Commodoro Smoker, Signore -

- Che cosa vuoi? -

- Abbiamo avvistato una nave pirata, Signore... -

- E mi lumacofoni per una cosa del genere? -

- E' la nave dei Mugiwara, Signore -”

Strinse i denti, lasciando che i lineamenti del suo volto si indurissero.

Un bel problema.

Un gran bel problema.

Smoker non era tipo che si lasciasse corrompere con somme di denaro, o con informazioni utili. Tutt'altro, se gli fosse data l'occasione, non avrebbe esitato ad arrestare pure lei. Perché questa volta non aveva ordini dall'alto a cui piegarsi.

Va bene che non c'era una taglia sulla sua testa, non era ufficialmente una criminale, ma se per sbaglio fosse finita in prigione, e quindi tra le grinfie del governo, difficilmente ne sarebbe uscita. Anzi, molto più probabile che non avrebbe più visto nemmeno la luce del sole.

Come minimo si sarebbe guadagnata un soggiorno gratuito a Impel Down.

Era una miniera di informazioni.

Troppo preziosa per essere lasciata libera.

E lei non se lo poteva permettere.

Nessuno avrebbe mai mosso un dito per aiutarla a riacquistare la libertà, se non una sola persona.

Ma era certa che sarebbero stati molti di più quelli che avrebbero più che volentieri alzato il deretano per ucciderla, se solamente avessero potuto.

- Dannata me che vado a stabilire la mia dannata base dall'altra dannata parte di questa dannata isola, dannato lui e il suo dannatissimo tempismo che capita dannatamente a sproposito! - sbottò in un crescendo di rabbia e frustrazione.

Come diavolo avrebbe fatto a convincere quella testa quadra a lasciare perdere (anche per questa volta) quella banda di pirati? E' come cercare di convincere un leone a mollare la presa su una preda appena catturata...

Doveva inventarsi qualcosa, e alla svelta.

Alzò leggermente lo sguardo da terra.

Per sua fortuna riusciva già a scorgere il porto, e si lasciò sfuggire dalle labbra un breve sospiro di sollievo.

Sospiro di sollievo che si trasformò presto in un verso di disapprovazione quando udì il suono di due colpi di cannone.

- No, no! Così mi bucate la nave! - esclamò, improvvisamente stizzita.

Sbuffò, e ben presto non si poteva più udire il rumore della sua folle corsa, come se i suoi piedi non sbattessero più contro il terreno.

- Spero solo di arrivare in tempo... - mormorò appena.

E sparì dalla vista, come se non ci fosse mai stata.

 

 

Inutile.

Era completamente inutile tentare di colpire in un qualsiasi modo quel marine. Nemmeno il frutto del diavolo di Robin pareva funzionare. Infatti appena trovava un punto che non fosse fumo del corpo di Smoker per tentare di bloccarne i movimenti, a lui bastava semplicemente perdere consistenza, e le sue braccia si trasformavano in piccoli petali rosa per poi scomparire.

- Siete davvero una seccatura - disse tra i denti, per evitare che i suoi due sigari cadessero, ambo le braccia trasformate in fumo fino alle spalle, mentre un pugno di Rufy gli trapassò il volto come se nulla fosse.

- Shishishishi, vedrai che prima o poi lo trovo un modo per colpirti, Fumoso - replicò il Capitano dei Mugiwara, l'unico che sembrava realmente divertirsi in tutta quella faccenda.

In tutto quel trambusto, Nami si ritrovò a ragionare molto in fretta. Per adesso il Commodoro non si preoccupava di lei, preferendo immobilizzare con il fumo gli elementi più pericolosi della ciurma, che tendevano a cercare di rubargli l'arma con la punta in algamatolite marina per tentare un qualcosa.

"Vento... mi serve una corrente d'aria abbastanza forte che lo sposti, non abbiamo altre possibilità contro di lui” realizzò infine la navigatrice, e attraverso il suo Climatackt Tempo prese a sparare bolle di aria fredda sopra il luogo della battaglia ad una velocità frenetica, sperando ardentemente che Smoker non se ne accorgesse essendo occupato a immobilizzare Zoro e Sanji.

"Se riuscissi a creare un moto convettivo, dovrei riuscire a creare del vento che lo sospinga verso l'alto, il tempo di levare l'ancora e scappare...” continuò a pensare nel suo ragionamento, mordicchiandosi concentrata il labbro inferiore nel maneggiare la sua arma di cui ormai aveva imparato a controllarne le reali potenzialità.

- Mh? - il marine alzò un po' la testa, avvertendo l'improvvisa corrente d'aria che non avrebbe dovuto esserci iniziare a sospingerlo con non ancora abbastanza potenza verso l'alto. In questo modo si accorse di quelle strane bolle che gli aleggiavano sulla testa, e non ci mise molto a capire che fossero quelle la causa della corrente.

E la cosa non sfuggi a Nami, che imprecò appena, serrando i denti.

- Tsk, ragazzina, come se non conoscessi i miei stessi punti deboli - disse Smoker, andando a guardare la navigatrice, e riprendendo consistenza, se non per un braccio che teneva bloccati tra le volute di fumo Rufy ai suoi piedi, Sanji un poco più in là e Zoro schiacciato contro l'albero maestro.

Recuperò la sua arma con la mano libera, prima che Robin potesse in qualche modo sottrargliela, e la piantò senza tanti complimenti nel braccio di Rufy, che ben presto tirò fuori la lingua, improvvisamente stanco.

Robin non si lasciò sfuggire l'occasione, incrociando di nuovo le braccia al petto, facendo fiorire più braccia sulle spalle e dietro la schiena del Commodoro. Ma semplicemente egli isolò le parti colpite, che volarono verso l'alto trasportate dall'aria per un po', il tempo di far scomparire gli arti superflui per poi tornare richiamate al loro posto.

- Tanto è inutile, che ci provate, non lo avete ancora capito? - sbottò il marine, riferendosi anche ad Usop che imperterrito continuava a lanciargli addosso le sue munizioni di piombo, che finivano solo per attraversarlo senza arrecare danno.

Era consapevole di non fargli un bel niente, ma preso dal panico, inchiodato sul posto dalle gambe tremolanti, non riusciva a smettere.

Come anche Chopper insisteva nel cercare di liberare Zoro da quella morsa, ma ogni volta che metteva mano sul fumo che bloccava lo spadaccino, esso perdeva consistenza, per poi afferrarlo a sua volta.

E nonostante non riuscisse a concludere nulla, la renna non si dava pace nel continuare a tentare.

Nel frattempo la nave della marina, sotto gli ordini di Tashigi, si stava avvicinando alla nave dei pirati di Mugiwara fin troppo in fretta.

Si trovavano davvero nei guai questa volta.

Smoker uscì dalla corrente d'aria ascensionale, facendo qualche passo in avanti, fissando con i suoi occhi grigi i membri ancora non stretti nella sua morsa, perché comunque anche volendo non avrebbero potuto fare nulla. Forse Nico Robin.

- E adesso, mocciosi, vi sbatto tutti nelle celle dove dovreste stare - sentenziò senza tante remore.

Nami digrignò i denti, febbrilmente cercando una qualsiasi soluzione praticabile ed efficace, senza trovarne alcune. Anche l'archeologa cercava una soluzione, e già adocchiava la nave in avvicinamento, aspettando solo che entrasse nel suo raggio di azione per agire sui marines lì presenti.

- Non ci provare, se tieni alla vita del tuo capitano, Nico Robin. Vivo o morto, non importa per il governo, ma preferirei sbatterlo dentro piuttosto che ammazzarlo - Smoker intuì facilmente le intenzioni di Robin, che dovette desistere.

A quella affermazione del Commodoro, tutti indurirono lo sguardo, tremanti di rabbia, fermandosi sul posto.

Usop finì le sue munizioni.

Ma improvvisamente l'espressione sul volto di Smoker mutò, e il marine si sentì sottrarre la forza e i poteri derivanti dal frutto. Infatti la consistenza del suo fumo venne meno, ritirandosi e tornando ad essere un semplice braccio.

- Ma che diamine... - iniziò a dire, mentre tentò di voltare appena lo sguardo dietro di sé, solo per notare appena una massa di capelli bianchi e lisci come la seta, facilmente associabili a quella terribilmente irritante presenza a lui purtroppo conosciuta.

- Maledetta... - aggiunse subito dopo, digrignando i denti.

Non capendo molto di cosa stesse accadendo, nessuno si azzardò a fare qualcosa, anche se Zoro e Sanji si affrettarono a liberarsi dalla presa di Smoker. Ma nessuno ancora osava nulla, perché il loro capitano stava ancora ansimante ai piedi del marine, che nonostante l'inspiegabile debolezza gli teneva ancora l'arma schiacciata contro la pelle.

E poi non sapevano nemmeno loro cosa stesse succedendo.

- Non così in fretta, Smoker - una voce femminile si levò alle spalle del Commodoro, una voce ben nota a Zoro, che indurì istantaneamente lo sguardo.

- E' lei - sbottò, in modo che tutti potessero sentirlo, e Nami strabuzzò appena gli occhi.

- Ma... quando è salita? - si chiese ad alta voce, dando voce ai pensieri di tutti quanti. Ma poi la presa sul suo bastone si fece più forte ed il suo sguardo si indurì, in un improvviso moto di rabbia verso quella voce, di cui ancora non poteva scorgere la proprietaria.

Anche Robin si irrigidì, muovendosi appena per riuscire a scorgere la ragazza che teneva appoggiato il palmo della mano sinistra sulla schiena del marine. Notò che indossava un guanto verde scuro, dello stesso colore del minerale. Probabilmente l'algamatolite era stata fissata su di esso.

- Cosa diavolo ci fai qui, Shiratsuki1? - chiese Smoker, palesemente irritato, reggendosi ancora a stento in piedi anche se con dell'algamatolite piantata nella schiena. Un lieve sbuffo divertito lo raggiunse, e questo contribuì a stizzirlo ancora di più di quanto già non fosse.

- Sto solamente proteggendo i miei affari, e comunque vedo che non hai perso i tuoi scorbutici modi di fare, Commodoro Smoker - proseguì la ragazza nel rispondergli, adocchiando Rufy a terra. Aggrottò le sopracciglia, mordicchiandosi leggermente il labbro.

Sarebbe stato difficile.

Sarebbe stato molto difficile.

Tornò a sollevare lo sguardo verso il volto del marine, grata del fatto che non potesse vedere la sua espressione. E riprese a parlare, stando attenta a non tradirsi in alcun modo con la voce.

- Quindi, che ne dici, testa quadra, riusciremo a trovare un accordo che comprenda il lasciare libera la ciurma di Mugiwara? -

E il ringhio che seguì le suggerì che sarebbe stata una trattativa molto lunga.

 

 

Shiratsuki1: Nome composta da “shiro”, bianco, e “tsuki”, luna. Quindi “Luna Bianca”

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E finalmente un po' di azione, con nuove rivelazioni!! Un po' di combattimento ci serve, per far sgranchire un po' le gambe a questa avventura che fino ad adesso, lo ammetto, era un po' statica.
Poi c'è di mezzo Smoker...! E' assolutamente troppo adorabile, sperando che non mi senta [suona il campanello di casa] °-°'
Un grazie a Neko, che mi lascia sempre la sua recensione [inchino], un grazie a chi segue la mia storia e a tutti gli altri lettori anonimi!
Alla prossima!
S t a y T u n e d !
Bloodlily

  
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