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Autore: gioginny    18/06/2006    8 recensioni
7° libro della saga dal mio punto di vista. La vita di Harry, Ron ed Hermione non si può considerare normale neanche per un mago!. Dopo gli eventi particolari dell'estate li attendono nuove sorprese per prepararli a compiere la loro più grande missione.
Genere: Generale, Avventura, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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CAP.1) UNA VISITA INASPETTATA

La nebbia in Privet Drive persisteva ormai da un po’ più d’un anno e tutti i suoi abitanti, come il resto dello stato, si domandava con sempre maggior preoccupazione che fine avesse fatto il sole. Stavano tutti seduti in salotto a rimpiangere l’afa e il caldo d’un tempo con una strana sensazione che imperniava fino alle ossa. Solo una famiglia in tutte quelle villette aveva il piccolo dubbio che quel tempo avesse a che fare con qualcosa che non facesse parte del loro mondo; con qualcosa di anormale che loro conoscevano da ben 16 anni e che in quel momento era in camera sua al piano di sopra.

In effetti, di tutta Privet Drive, Harry Potter era l’unica persona che fosse assolutamente a conoscenza di quel che accadeva e, certamente, non era mai stato considerato un ragazzo normale.

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Erano passate due settimane dal suo ritorno da Hogwarts e mai era stato così occupato e perso dai propri pensieri da non accorgersi neanche del tempo che passava. Nel suo cervello c’era un continuo mescolarsi di ricordi dolorosi, progetti per un futuro incerto, misteri da risolvere e oggetti da ritrovare. La profonda tristezza che lo assaliva veniva scacciata prepotentemente dall’intensa voglia e decisione di compiere la propria missione. Missione che aveva iniziato l’anno precedente con l’ormai compianto caro preside Albus Silente e alla quale era destinato da tutta una vita. Solo l’anno prima aveva iniziato a ripercorrere la vita del mago Oscuro più potente dei secoli per poterne capire, insieme al preside, il modo da renderlo nuovamente immortale. Avevano scoperto così che Lord Voldemort si era creato degli Horocrux, oggetti che contenevano un frammento dell’anima e rendono immortale un mago. Da allora si erano imbarcati in un viaggio pericoloso per entrarne in possesso e distruggerli ed ora era deciso ad adempire al proprio destino per lui e per tutte le persone care che aveva perso in quella maledetta guerra. Si, perché di guerra si parlava proprio nel mondo magico ed era così distruttiva che si ripercuoteva con gravissime perdite anche nel mondo babbano.

- Vernon caro, hai sentito che orrore?

- Sì Petunia, di ragazzi disturbati al giorno d’oggi ce ne sono sempre più; dovrebbero essere tutti chiusi in un ricovero, aggredire i propri genitori e poi uccidersi!

Mentre all’interno del numero 4 di Privet Drive si discuteva delle notizie del telegiornale all’esterno si fermò una macchina da cui uscì un uomo corpulento con il capo coperto da una bombetta verde acida e due uomini che gli si misero ai lati come guardie del corpo volgendo occhiate guardinghe per tutta la via. I tre uomini iniziarono a procedere decisi verso la porta mentre il ragazzo all’interno della propria stanza si accostava alla finestra per vedere fuori. Il suo sguardo cambiò d’un tratto da pensieroso a duro e determinato e con una punta di curiosità si accinse ad uscire dalla propria camera per andare, per la prima volta in quelle settimane, di sotto in salotto.

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Harry Potter si alzò dal proprio letto deciso ad uscire di casa per prendere la prima boccata d’aria fresca in quelle due settimane a Privet Drive. All'improvviso lanciò un’occhiata fuori dalla finestra, e quello che vide, lo fece rimanere attonito al suo posto.

“Non è possibile che dopo tutto quello che mi ha fatto passare ha la faccia tosta di presentarsi qui, a casa dei miei zii per di più, ma perché diavolo è venuto?” E deciso a scoprirlo uscì dalla porta e rimase in ascolto sul pianerottolo.

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- Buon giorno ragazzo, sono venuto qui per parlare con Harry Potter, è in casa? Potrebbe chiamarlo?

Harry si immaginò il faccione di Dudley terrorizzato e dai passi che sentiva si era precipitato dai suoi genitori.

Infatti subito dopo sentì la voce tonante di zio Vernon dire: - Lei chi è? Che cosa vuole?

- Sono Cornelius Caramell ex-Primo Ministro della magia ora consulente del nuovo Ministro Rufus Srimgeour e sono venuto per parlare con il signor Harry Potter.

Harry sentì la voce di Caramell e vide l’espressione di zio Vernon diventare da stupita, per l’importanza della persona che aveva di fronte, a furiosa con il suo solito colorino rosso e la vena che pulsava sempre più mentre rispondeva sgarbato. - Cosa ha combinato di male questa volta quel disgraziato?

Caramell con un espressione stupita per lo sfogo del signor Dursley rispose. - Non ha mai fatto niente di male il ragazzo.

- Strano Signore, non mi sembrava proprio che dicesse questo due anni fa. - intervenne Harry a quel punto con espressione risoluta.

- Harry sono felice di vedere che stai bene; sono venuto qui in veste ufficiale per consegnarti una lettera da parte di Silente. - iniziò Caramell con il tono soave e cauto di una volta come se quei due anni non fossero esistiti. - Fa parte del poco che abbiamo trovato riguardo al suo testamento. - aggiunse con una punta d’irritazione e ironia allo sguardo stupito del ragazzo.

- Del suo testamento? - disse una voce terrorizzata dalla fessura aperta della porta di cucina. - Si_si_silente, Albus Silente è mo_morto? - continuò zia Petunia aprendo la porta e mettendosi al fianco di Harry.

- Sì - confermò Caramell con voce triste. - È stato assassinato quasi tre settimane fa. - continuò mentre Harry guardava sua zia che sembrava capire esattamente cosa esso comportava e aveva un’espressione d’orrore dipinta in volto.

- Grazie Signore - intervenne Harry con voce dura riprendendosi dal comportamento della zia. - Allora può darmi la lettera e togliere il disturbo.

- Ragazzo, non ci si rivolge in questo modo agli adulti! - sbottò zio Vernon che sembrava quasi aver accettato la presenza di un mago siccome si vedeva chiaramente che il nipote non lo voleva.

- Non fa niente, me lo merito. - disse Caramell con una falsa dolcezza cercando di trattenere la collera. - Prima però devo riferirti delle cose importanti da parte di Rufus Scrimgeour.

- Non voglio aver niente a che fare con voi!!! Mi sembrava di essere stato chiaro con il Ministro al funerale di Silente! - esclamò Harry esasperato. - Che cosa c’è ancora?

- Harry devi capire! - disse risoluto Caramell. - La comunità magica è andata ancora più nel panico dopo la morte di Silente, il ministero non sa proprio più che cosa fare per cercare di tenere tutto sotto controllo, inoltre nessuno a parte te sa cosa stava facendo Silente negli ultimi tempi; dove continuava a sparire e dove siete andati poco prima che morisse. - Caramell aveva iniziato a parlare a raffica e non sembrava aver nessunissima intenzione di smettere. - Basterebbe un piccolo aiuto da parte tua, anche solo un piccolo accenno al giornale che il lavoro al ministero procede bene, che la comunità magica si calmerebbe un po’ e per quanto riguarda la tua collaborazione con il ministero basta che accetti due auror come protezione e tutti saranno più tranquilli sapendoti al sicuro ora che non c’è più Silente a vegliare su di te.

- Silente veglierà sempre su di me! - esclamò Harry infuriato. - E l’ho già detto a Scrimgeour che non ho nessuna intenzione di diventare la mascotte del ministero ne tanto meno dire alla comunità magica che approvo il vostro lavoro quando non lo penso minimamente; e per quel che riguarda i due auror preferisco difendermi da solo.

- Ma Harry tu_sai_chi è pericoloso! E sei solo un ragazzo non puoi difenderti da solo!

- Me la sono cavata per quattro volte da solo contro di lui e chi si è intromesso è stato ucciso! Voldemord vuole uccidermi personalmente e non saranno certo due auror a fermarlo!

- Perché puoi fermarlo solo tu? Il prescelto? È questo che vuoi dire?

- Io non voglio dire proprio niente… adesso posso la mia lettera? Vorrei andare a leggerla grazie! - disse Harry con un tono così fermo e risoluto che Caramell non potè fare a meno di prendere la lettera dal taschino e metterla nella sua mano tesa. Vedendo scritto il suo nome, con la conosciuta grafia obliqua sulla pergamena sigillata con lo stemma di Hogwards, Harry non riuscii a trattenere la profonda tristezza che lo pervase e impedire ai suoi occhi d’inumidirsi.

- Mi dispiace veramente Harry per la perdita che hai subito, che abbiamo subito tutti, lo so che voi due avevate un legame profondo e speciale ma devi anche capire che noi stiamo solo facendo il possibile per proteggere tutta la comunità magica e babbana e abbiamo bisogno il tuo aiuto. - disse Caramell con voce di nuovo calma, rassegnata.

- Ci penserò - rispose Harry girandosi e tornando in camera sua.

Intanto gli zii erano ancora immobili, con stampata in faccia un’espressione sbalordita e gli occhi fuori dalle orbite, cercando d’assimilare tutto quello che avevano appreso su loro nipote in quella strana conversazione e non si resero nemmeno conto dell’uomo con la bombetta verde acida in testa che usciva di casa affiancato da quelle che sembravano due guardie del corpo.

  
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