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Autore: samek    12/10/2011    4 recensioni
Spin-Off di “I just want you to know who I am”: La torta del matrimonio di Sam è immensa, Castiel la guarda con un po’ troppo interesse, e per Dean il Tibet non è poi così lontano.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Sesta stagione
- Questa storia fa parte della serie 'Iris (Mr Gennaio & Prof Novak 'verse)'
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Fandom: Supernatural.

Pairing: Castiel/Dean – Mr.Gennaio&Prof.Novak ‘verse.

Rating: Pg.

Beta: nessuna, causa tempo tiranno /o

Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico.

Warning: AU, Flash-fic, Slash, Spin-off.

Words: 328 (fiumidiparole).

Summary: La torta del matrimonio di Sam è immensa, Castiel la guarda con un po’ troppo interesse, e per Dean il Tibet non è poi così lontano.

Note: Spin-Off di “I just want you to know who I am” e “When Everything Feels Like the Movies”. Il titolo della fic, come quelli della storie che la precedono, è un verso di “Iris” dei Go Go Dolls. Scritta sul prompt “Un grattacielo a tre piani” per Notte della Talpa del Reality Challenge di maridichallenge.

 

DISCLAIMER: Non mi appartengono, non ci guadagno nulla ù_ù 

 

I know that you feel me somehow

 

La torta si ergeva davanti a lui, enorme, tutta bianca e rosa, e Dean la guardò con quieto terrore. I due sposini su su, sul cucuzzolo di quell’enorme grattacielo a tre piani, erano anonimi; un omino in smoking – troppo basso, decisamente troppo basso per raffigurare quel gigante di suo fratello – ed una donnina in bianco.

Castiel, accanto a lui, aveva il nasino all’insù, puntato proprio su quelle due statuine, gli occhialetti da lettura posati su di esso nel tentativo di non sforzare la vista affaticata da tutte le ore passate a festeggiare, bellissimo nel semplice abito color cobalto. Quando si voltò, i suoi occhi dietro le lenti sottili sembravano ancora più blu, in accordo con il vestito, e Dean vi lesse qualcosa d’immenso.

Intrecciò le dita con le sue – sottili, affusolate, perfette mani da professore, fatte per sfogliare libri e dare voti – e se lo tirò un po’ contro. «Tra qualche anno, uhm?» bisbigliò quindi al suo orecchio «Non andiamo troppo di fretta».

Grazie a quella manciata di centimetri che li separano, il suo compagno lo guardò da sotto in su, attraverso le ciglia nere e lunghe come merletto, in quel modo che avrebbe dovuto essere dichiarato illegale. «Mai detto di averne» lo rassicurò, con appena un accenno di sorriso, come sapeva fare solo lui. E Dean desiderò prendere il suo trench, chiudercelo dentro e rapirlo, proprio ora, proprio lì, al matrimonio di Sammy, che avrebbe anche potuto perdere i sensi e ucciderli in un modo molto fantasioso e ancor più doloroso, se solo si fossero azzardati a sparire, perché lui era il fottuto testimone.

«In Gennaio» disse all’improvviso Castiel, riscuotendolo da quei pensieri «Lo faremo in Gennaio». Non sembrava importargli di quale anno, solo che fosse Gennaio. E Dean – o Mr Gennaio, come si era ormai abituato a sentirsi sbeffeggiare – non seppe se ridere o scappare in qualche posto alla mano, tipo il Tibet.

Magari avrebbe potuto trascinarlo in uno sgabuzzino e decidere in seguito.

 

FINE.

 

   
 
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