Fandom:
Supernatural.
Pairing:
Castiel/Dean – Mr.Gennaio&Prof.Novak ‘verse.
Rating:
Pg.
Beta:
nessuna, causa tempo tiranno /o
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico.
Warning: AU, Flash-fic, Slash, Spin-off.
Words: 328 (fiumidiparole).
Summary:
La torta del matrimonio di Sam è immensa, Castiel la guarda con un po’ troppo
interesse, e per Dean il Tibet non è poi così lontano.
Note: Spin-Off di “I just want you to know who I am” e “When Everything Feels Like the Movies”. Il titolo della fic, come quelli
della storie che la precedono, è un verso di “Iris” dei Go Go Dolls.
Scritta sul prompt “Un
grattacielo a tre piani” per Notte
della Talpa del Reality
Challenge di maridichallenge.
DISCLAIMER:
Non mi appartengono, non ci guadagno nulla ù_ù
I know that you feel me
somehow
La
torta si ergeva davanti a lui, enorme, tutta bianca e rosa, e Dean la guardò
con quieto terrore. I due sposini su su, sul cucuzzolo di quell’enorme
grattacielo a tre piani, erano anonimi; un omino in smoking – troppo basso,
decisamente troppo basso per raffigurare quel gigante di suo fratello – ed una
donnina in bianco.
Castiel,
accanto a lui, aveva il nasino all’insù, puntato proprio su quelle due
statuine, gli occhialetti da lettura posati su di esso nel tentativo di non
sforzare la vista affaticata da tutte le ore passate a festeggiare, bellissimo
nel semplice abito color cobalto. Quando si voltò, i suoi occhi dietro le lenti
sottili sembravano ancora più blu, in accordo con il vestito, e Dean vi lesse
qualcosa d’immenso.
Intrecciò
le dita con le sue – sottili, affusolate, perfette mani da professore, fatte
per sfogliare libri e dare voti – e se lo tirò un po’ contro. «Tra qualche
anno, uhm?» bisbigliò quindi al suo orecchio «Non andiamo troppo di fretta».
Grazie
a quella manciata di centimetri che li separano, il suo compagno lo guardò da
sotto in su, attraverso le ciglia nere e lunghe come merletto, in quel modo che
avrebbe dovuto essere dichiarato illegale. «Mai detto di averne» lo rassicurò,
con appena un accenno di sorriso, come sapeva fare solo lui. E Dean desiderò
prendere il suo trench, chiudercelo dentro e rapirlo, proprio ora, proprio lì,
al matrimonio di Sammy, che avrebbe anche potuto perdere i sensi e ucciderli in
un modo molto fantasioso e ancor più doloroso, se solo si fossero azzardati a
sparire, perché lui era il fottuto testimone.
«In
Gennaio» disse all’improvviso Castiel, riscuotendolo da quei pensieri «Lo
faremo in Gennaio». Non sembrava importargli di quale anno, solo che fosse Gennaio.
E Dean – o Mr Gennaio, come si era
ormai abituato a sentirsi sbeffeggiare – non seppe se ridere o scappare in
qualche posto alla mano, tipo il Tibet.
Magari
avrebbe potuto trascinarlo in uno sgabuzzino e decidere in seguito.
FINE.