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Autore: Diomache    19/06/2006    4 recensioni
Lei. Dolce, solare, irascibile, maledettamente testarda. E poi c'è lui. Bellissimo, scapestrato, intrigante.
"Rose sente un piccolo nodo allo stomaco e per la prima volta percepisce un disagio con Sean, vorrebbe sentirsi ancora gli occhi di quel tipo addosso, le sue parole, i suoi sguardi, il suo sorriso.
Tom continua a fissarla. E per la prima volta, in vita sua, vorrebbe restare ancora a litigare con lei, a poter godere dei suoi occhi, del suo sorriso arrabbiato.
Rose abbassa gli occhi e si gira, continuando a camminare con Sean.
Tom infila il casco e mette in moto.
Era iniziato un giorno come tanti altri.
Ma né lui, né lei, ora, lo pensavano più."
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Eccomi tornataaaaaaa!
Dite la verità, non ci speravate più, eh? Beh, in realtà mi devo scusare perché non ho rispettato i limiti che mi ero posta.. ma veramente, scusatemi, è stato un periodaccio. Non potete capire quanto è stato duro mantenermi la mia media di 8.6, fare la spola da dove abito io e Roma ( e vi giuro ci vogliono 4 ore)… e in più mi si è anche inceppato il pc in maniera così irreversibile che il tecnico ha dovuto cancellare tutto! Fortunatamente qualche abbozzo di questo cap lo avevo salvato in un dischetto altrimenti non oso pensare a quando avrei potuto postare.. bah..
Beh, mi scuso ancora per l'enorme ritardo, non accadrà più. In compenso il capitolo è sensibilmente più lungo degli altri…e.. ok, vi lascio, credo che abbiate aspettato anche troppo!!!!!

Ciao Miyu90!!!!
Sono io senza parole a rispondere alla tua bellissima recensione!!! Davvero Miyu90 non puoi capire quanto le tue parole mi abbiano fatto felice!!! Innanzitutto mille e mille grazie per tutti i complimenti che mi hai fatto, davvero non so che dire…
Ho iniziato a scrivere questa storia quasi per gioco, non pensavo potesse davvero piacere a qualcuno!!!
Più bella di "Tre metri sopra il cielo" e di "Ho voglia di te"?? Graziee!!!!
Tutti i tuoi complimenti mi hanno fatto arrossire!!! Ancora tante grazie per tutti gli auguri che hai fatto sul mio futuro.. in realtà sono davvero molto giovane (ho solo un anno più di te, sono dell'89!) e non so ancora cosa farò nella vita, però le tue parole mi hanno fatto tanto piacere anche se non so se PdM sarebbe all'altezza di un libro vero e proprio… va beh, l'unica cosa certa è che per ora mi limiterò a continuare questa storia e spero sul serio di continuare a commuoverti e ad emozionarti!!!
Un bacione!!!

Ciao Damynex!!
Grazie millissime per i complimenti, sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto!!!! Non sai che pena per scriverlo, quando lo rileggevo a volte piaceva anche a me, altre l'avrei cestinato e cominciato tutto da capo! Don't worry… Hud e Michael hanno una bella fetta di questo capitolo, spero che ti piaccia quello che ho ideato per la tua coppia preferita!!!! Beh, grazie ancora per i complimenti, spero di continuare a trasmetterti belle emozioni, un bacio!

Ciao Franca!!
Beh, mi dispiace che il capitolo non ti sia piaciuto, convengo con te che effettivamente ricreava un po' la scena di un film, in effetti il capitolo non era il massimo dell'originalità però io non definirei il loro bacio "squallido" perché, almeno per come l'ho ideato io, forse dal testo non si capiva, non è un bacio lungo, ma un contatto breve. Beh, spero che questo capitolo possa piacerti, fammi sapere!!!!!
Un bacio!!!!

Ciao fantasyk87!!
Grazie!!!!

Ciao PhoenixLupin!!!!
Innanzitutto ti vorrei ringraziare per la stupenda recensione che mi hai lasciato… grazie mille per tutti i complimenti che mi hai fatto.. sono davvero felice di essere riuscita a trasmetterti emozioni, credo che sia l'obbiettivo di chiunque voglie scrivere storie… i dialoghi mi vengono abbastanza spontanei, certo, cerco sempre di essere coerente con la personalità del personaggio, altrimenti poi si sfasa tutto, però mi piace che tutto risulti spontaneo e non troppo meccanico. Grazie per i complimenti sullo stile e il mio modo di scrivere… grazie ancora, davvero…
Spero che i prox capitoli ti piacciano, fammi sapere qualcosa!!!!!
Un bacione!!!!!!!

Buona Lettura,
Diomache.

PROFUMO DI MENTA

CAPITOLO XXI:

INDECISIONI,PROMESSE E SORPRESE

L'auto si arresta in maniera docile e silenziosa nei pressi dell'entrata del ristorante, parcheggiandosi in maniera pressoché perfetta in un angolino indicato loro da uno scrupolosissimo posteggiatore. Il ragazzo spegne subito la radio che fino a poco tempo prima aveva accompagnato il loro viaggio, poi scende, imitato subito dopo dalla ragazza bruna che esce elegantemente dall'auto facendo attenzione che dallo spacco della gonna non si vedano troppo le gambe. Già, lei e le gonne.
Due mondi che erano rimasti nettamente separati, da sempre. Si sentiva imbarazzata con le gonne, quasi avesse paura di essere guardata. A volte aveva pensato di essere davvero troppo timida, di non godersi mai la vita fino in fondo. Per questo invidiava (nel senso buono del termine) la vitalità e la spensieratezza di Rose. Ammirava il suo sorriso aperto e sempre cordiale, la sua prontezza nel rapportarsi con tutti. Lei non era mai stata così. Sempre chiusa, sempre con lo sguardo basso e le guance rosse di imbarazzo. Ma non adesso, non più. Non ora che c'è Michael.
Con lui è diverso..
Lui la fa sentire se stessa e lei riesce ad essere spontanea, solare, radiosa e, in qualche modo, più spigliata. Anche se si frequentano da non molto tempo, sente che la sua vita è completamente cambiata. E anche lei, in qualche modo, lo è. Non riesce quasi ad immaginarsi prima di aver incontrato Michael.
"allora vogliamo andare?" la voce di questo ultimo, allegra, frizzante come al solito, la desta dalle sue riflessioni. Stringendo alle spalle uno scialle nero la ragazza annuisce. Il cordiale vento primaverile le sfiora i capelli legati in uno chignon alla nuca. Il ragazzo le porge il braccio e la ragazza, ridendo di quella cortesia, lo afferra volentieri mentre varcano la soglia di quel bel ristorante.
All'entrata, uno dei camerieri addetti le porge una rosa bianca.
"grazie." Sorride facendo luccicare i suoi bellissimi occhi neri.
Si avvicinano ad un tavolo, si siedono.
Michael, vestito con questi jeans scuri e questa felpa nera è proprio bello, pensa, mentre lui le distanzia la sedia, per farla accomodare. Improvvisamente se lo immagina nudo… dopo il bacio dell'altra sera, si rende conto di averlo pensato sempre di più. Aveva anche immaginato di farci l'amore… si chiede quando accadrà… se avverrà tutto con semplice naturalezza o se saranno imbarazzati, nervosi, spaventati. Si chiede se, come a volte capita, accadrà senza consensi o domande, come il lungo proseguimento di uno dei loro baci o se Michael glielo chiederà esplicitamente.
"allora ti va?" il ragazzo la 'sveglia' di nuovo. Hudson arrossisce improvvisamente e il ragazzo, temendo di essere stato equivoco, spiega. "il ristorante. Dicevo del ristorante, ti va bene?"
La giovane, ancora paonazza, scoppia a ridere, imbarazzatissima. "oh, certo, sì. È davvero stupendo.." balbetta mentre inizia a giocare con un tovagliolo.
"beh, non è stato facile sceglierlo. Un trenta e lode da festeggiare non è un'occasione come un'altra.."
"scemo.- risponde lei, tornando ad avere un colorito più normale.- lo sai che a me sarebbe andato bene anche un panino in un fast-food."
"lo so.- mormora Michael prendendole la mano.- ma sognavo qualcosa di speciale per noi due, questa sera.."
Quelle parole per lei sono come miele alle api. Com'è dolce, questo ragazzo. È attento, mite, cordiale. E romantico, soprattutto. Romantico nelle cose che dice, che fa, negli sguardi, nelle carezze, nei baci. Tenero, dolce. Si accorge di aver sognato un uomo così tutta la vita. Un uomo che le scosta la sedia al ristorante, che festeggia le sue piccole vittorie quotidiane, che sa superare la barriera della sua timidezza. Ripensa un istante alla sua prima uscita con Michael, quella uscita a quattro organizzata da quel vulcano di Rose. E pensare che all'inizio non voleva andare.
Quando la sua bellissima friend le aveva detto che le presentava un amico di Tom, avrebbe voluto sotterrarsi. Si immaginava un tipo come Tom. Per carità, non che Tom non fosse romantico, gentile, cordiale e tenero. Ma non è il tipo adatto a lei, decisamente. Troppo esuberante, troppo fuori di testa, troppo passionale, anche. Come Rose. E lei, come Michael. Più timida, più nascosta, proprio come il suo ragazzo riccioluto.
"ehi.." il ragazzo le accarezza la guancia. "ti vedo pensierosa. Tutto ok?"
Hud si riscuote per l'ennesima volta "sì, sì, tutto bene. Che ordiniamo?"
"mah.- risponde l'altro sfogliando il menù.- carne o pesce?"
"e se prendessimo della pizza?"
Il ragazzo riccio si da un'occhiata intorno. "non per essere disfattista ma qui non la fanno un gran che.."
"va bene, dai, allora prendiamo….che ne dici di un po' di carne?"
"vada per la carne.."
Alla fine scelgono di comune accordo di prendere una bistecca d'agnello, patatine fritte e del buon vino rosso. Un cameriere prende loro l'ordinazione e se ne va, dopo aver fatto un leggero inchino con il capo.
Mentre aspettano le ordinazioni, Michael se ne esce improvvisamente dicendo. "ohi, hai saputo di Tom e Rose? Ti lascio, ti odio, e invece…"
"sì, mio Dio!- esclama l'altra.- ti giuro quando Rose me lo ha detto al telefono mi stava quasi per prendere un infarto, non volevo crederci! Meno male che è finita così.. non potevo pensarli divisi quei due.."
"Sul serio.- ammette Michael.- io Tom senza Rose non ce la faccio più ad immaginarmelo.."
"anch'io…-sorride la giovane, fissandolo con i suoi occhi castani.- a dir la verità… io non ce la faccio più nemmeno ad immaginarmi senza di te.." sussurra abbassando subito lo sguardo. Forse ha osato un po' troppo. Ma non le importa affatto, adesso. Michael sorride, intenerito, mentre i suoi occhi innamorati non smettono di fissare la bellissima dea che ha di fronte.
"nemmeno io.- sussurra, accarezzandole il dorso della mano.- Hud io.."
"signori, ecco le vostre portate." La voce secca e scocciata del cameriere interrompe quella timida dichiarazione che Michael aveva appena iniziato. Il ragazzo, con una smorfia, si sposta per lasciar spazio al cameriere che poggia sul tavolo i due piatti con la carne. Hudson gli sorride, divertita.
La giovane si concentra sulla sua fettina ma non appena inserisce il coltello per tagliarla un rivolo rosso di sangue esce dalla carne. "oh no…- mormora.- Michael, c'era scritto carne al sangue?"
Il ragazzo alza gli occhi dal suo piatto per posarli su quello della ragazza. "no, decisamente.- ride.- ma dai, attappa il naso e manda giù tutto, senza pensieri!"
"senza pensieri, un corno!- ribatte lei mentre osserva la propria fettina con il naso arricciato- e la tua com'è?"
Michael ride, sornione. "la mia ha una cottura perfetta!"
"ma non l'hai ancora assaggiata!" ribatte la giovane.
"lo so ma si vede dall'aspetto, fidati. Sono un intenditore, io…." Esclama, superbo, mentre si appresta a tagliarla. Ma non ha nemmeno infilzato la forchetta che anche il suo piatto si riempie di liquido vermiglio.
La riccia scoppia a ridere, poi inarca un sopracciglio, compiaciuta. "allora, mio grande esperto?? Su, tutta in un sol boccone!" dice tra le risa.
Michael tiene il broncio per qualche secondo, poi scoppia a ridere anche lui, con la stessa allegria.
"senti.. da quanto ho capito né io né te amiamo la carne al sangue.. e io ho una fame da lupi..- mormora il ragazzo, sentendo il proprio stomaco brontolare.- come la risolviamo?"
"non lo so.- risponde la giovane, sorridendo.- la facciamo prendere dal cameriere e le facciamo cuocere meglio?"
Michael storce il naso. "non mi pare il caso. Perderemmo solo che tempo, hai visto che tipo che è? Sarebbe capace di farci aspettare due ore!"
"e.. allora??" domanda la giovane. Vedendo che il ragazzo non ha risposte da darle, prende il menù tra le mani. "mannaggia però.- continua.- non c'è mica scritto carne al sangue!!! Questo Maximilian deve avere la passione per la carne cruda, altrimenti non si spiega!!!"
La lampadina nella testa di Michael si illumina di botto. "che.. che hai detto???- Hud aggotta la fronte.- il nome del cuoco! Com'è che si chiama?"
"Maximilian.. c'è scritto qui sul menù..- mormora.- perché?"
"non preoccuparti.- esclama il giovane.- La risolvo io questa situazione. Guarda. "esclama deciso, il ragazzo. "cameriere?"
Dopo pochi istanti, il brutto muso che poco fa aveva portato loro la carne si avvicina, con un sorriso gelido. "dica, signore."
"senta.- inizia, calmo.- mi può annunciare a Max, per cortesia?"
Il cameriere rimane interdetto. "cosa?"
"ha capito bene. Dica a Max, per favore, che veniamo un attimo da lui, vogliamo salutarlo!!"
Michael da una veloce occhiata all'indirizzo di Hudson che, in risposta, aggrotta la fronte.
"mi ha sentito????"
l'uomo, un po' confuso, annuisce e se ne va velocemente.
"Max??"
"Se tu avessi un amico che si chiama Maximilian, non lo chiameresti Max?- risponde Michael con un gesto naturale.- avanti, vieni.." il ragazzo si alza e fa alzare anche la ragazza.
"ma cosa.."
"andiamo da Max, su che facciamo una conoscenza nuova.."
"Michael, spero che tu sappia quello che stiamo facendo.."
"ovvio.- le sussurra quelle tenendola per mano.- è un trucchetto che facevamo sempre io e Tom, rilassati.."
*adesso sì che sono rilassata…* pensa, sconcertata, la ragazza mentre i due si dirigono nelle cucine. I due giovani si avventurano con passo spavaldo nelle cucine, entrano e subito un buonissimo profumo di cucinato punge le loro narici, profumo che per due affamati come loro sembra proprio ambrosia.
Un uomo un po' tondo e sporco di grasso si avvicina a loro, con fare indaffarato.
Prima che possa aprire bocca Michael si mette a gridare: "Max!!!! diamine, che bello rivederti!!! Ma sei in forma, stai benissimo!!!!"
Hudson annuisce subito e sorride all'indirizzo dell'uomo. Questo aggrotta la fronte. "ehi ma .. mica ti riconosco.." sibila all'indirizzo di Michael. Quest'ultimo si mostra infastidito e leggermente offeso. "dico, stai scherzando?? Sono io, Michael!!!!"
Max, o per cortesia o perché magari ha davvero un conoscente che si chiama così ( infondo Michael è un nome molto conosciuto) lo abbraccia con vigore. "Michael, scusa, ma sai, qui nelle cucine, con questo caldo, mi sono rimbecillito!!!"
"dai, non fa niente, Max.."
"ehi, ma questa bella ragazza chi è? Non stavi con.. con.."
"sì ma poi ci siamo lasciati…- spiega Michael, improvvisando.- lei è Hudson!" i due si stringono la mano cordialmente, mentre la ragazza diventa sempre più rossa. È imbarazzata ma allo stesso tempo divertita dalla situazione. Michael e Max continuano a parlare un po' e lei ha la possibilità di notare la smisurata abilità del suo ragazzo nel girare le rigirare la frittata… chi sa che spettacolo a vedere lui e Tom in azioni di questo genere.. quei due insieme sono dinamite!!
Alla fine di mille convenevoli, Max esclama. "ehi, ma che cosa avete ordinato tu e Hudson???"
"bah, niente per ora.."
"allora, tenete, prendete questo, vi assicuro che è squisito.- porge ai due giovani due piatti con un pezzo di pesce fumante, ma dall'odore prelibato.- è 'coda di rospo'. Un pesce che in Europa va molto di moda, sapete? Avanti, assaggiate e poi ditemi… prego, sedetevi là.. lì starete benissimo…"
Michael e Hudson,scambiandosi tra loro uno sguardo di vittoria, si siedono sulle sue sedie che circondano uno strettissimo tavolino, ad un lato della cucina. "il posto non è molto confortevole.- mormora la ragazza mentre mangiano quel pesce squisito.- ma ti assicuro che è molto meglio di prima."
Michael le sorride in risposta. I due giovani, ridendo e scherzando, oltre alla coda di rospo hanno l'onore di mangiare anche delle buonissime patate fritte e un budino al cioccolato che è la fine del mondo. Finita la cena i due si alzano dal tavolino. Michael, con un gesto a dir poco teatrale tira fuori il portafoglio ma Max, com'era prevedibile, lo blocca in tempo. "ehi, ma sei matto???- Michael finge di non capire. - ma su, dai, offro io no?"
"no, grazie Max.- mormora Hudson, un po' per stare al gioco, un po' perché rosa da piccoli sensi di colpa.- non possiamo accettare.."
"dovete, cribbio!!- esclama l'uomo mentre gira pezzi di carne che stanno cocendo.- avanti, non posso offrire la cena a due amici, adesso??? Non se ne parla nemmeno, ormai ho deciso!"
"allora grazie, Max.." esclama Michael con un sorriso a 36 denti.
"di niente ragazzi. Ma uscite da quella porta, dal retro, non di là altrimenti fanno il culo a voi e a me.."
Dopo mille saluti i due ragazzi, obbedienti, escono dalla porta che Max aveva indicato loro.
Una volta fuori Hudson scoppia a ridere, di cuore. "oddio, ma come ti è saltato in mente???"
"che nostalgia!!- esclama l'altro.- saranno due mesi che non mi esibivo in questo teatrino!!! Dì, ti sono sembrato arrugginito?"
Hud gli molla un piccolo pizzicotto. "giurami che non ti ripeterai più. È stato divertente ma non mi piace prendere in giro le persone."
Michael le sorride intenerito. Le accarezza la guancia poi la bacia dolcemente. "te lo giuro.- mormora ancora ad un passo dalle sue labbra.- … senti… mi ha mandato un messaggio Tom mi ha chiesto se ci andava di incontrarci con loro… tu che ne dici?"
Hud annuisce, felice. "ok, per me va bene. Dove ci troviamo?"
" pensavamo al 'Ireland', tra una mezz'oretta. Dovresti conoscerlo è un pub non lontano da casa tua.." il tono di Michael è palesemente ironico.
"ah..- sospira la ragazza, sorridendo.- si.. forse ho capito qual è.."scoppia a ridere appena finisce di parlare, sotto lo sguardo estremamente dubbioso di Michael che sa benissimo della sua vita assai poco mondana. "poco male.- esclama il ragazzo, ridendo.- lo conoscerai tra pochissimo." Quelle parole accompagnano il rombo del motore che si mette in moto. In poco l'auto esce dal parcheggio e si avvia velocemente verso questo misterioso pub.

La mano del ragazzo si posa con energia sul clacson, con l'intento di scandire ancora una volta la sua presenza.
"ARRIVOOOO!" la bellissima voce irata della ragazza lo raggiunge tramite la finestra aperta della cameretta di lei. Tom, seduto sulla sua moto nera, posteggiata alla meglio sotto casa sua, sorride beatamente mentre inizia a giocherellare con le chiavi.
"arrivo.- ripete tra se.- ma se l'avevi detto anche dieci minuti fa…" sospira, come rassegnato a quel ben noto difetto della sua Rose.
I suoi occhi azzurri si concentrano qualche istante sulla palazzina rosa dove abita la ragazza osservandone con attenzione i particolari, le piccole cose che sono sempre sotto gli occhi e per questo non vengono notate mai. Sospira, ricordando che nel periodo in cui si erano lasciati perfino questo gli mancava. Gli mancava terribilmente aspettarla per minuti sotto casa, impaziente di vederla e di parlare con lei. Gli mancava anche semplicemente fermarsi lì, davanti casa sua, o imboccare la traversa, in strada, per raggiungerla. Tanti piccoli gesti che nella vita di tutti i giorni non sembrano importanti, anzi. Ma poi, quando si è privati di tutto ciò, allora è un po' come se non fossimo più noi, come se ci mancasse qualcosa. Ma ormai Tom lo sa, lo sa benissimo. La sua vita è inesorabilmente intrecciata a quella di Rose, non potrebbe più fare a meno di lei. È ancora immerso in questi pensieri quando il portone del condominio si spalanca con uno scatto e la ragazza fa la sua entrata in scena.
Tom la segue con lo sguardo mentre apre e chiude il cancello verde e poi scende le scale, con gli occhi leggermente bassi, i capelli che le ribalzano ad ogni passo insieme alla borsetta che tiene appoggiata alla spalla. Tutto ciò che indossa sembra perfettamente in armonia con il suo essere, con il suo carattere, con la sua personalità. Rose indossa un paio di sabot a punta neri un paio di shorts bianchi, una maglietta bianca un po' scollata e stretta in vita e una borsetta nera in tinta con le scarpe. I suoi lunghi capelli lisci sono sciolti e le ricadono dolcemente sulle spalle.
"allora, amore, fatto l'uovo?" esordisce lei, con voce appena appena tagliente.
"pasticcino.- mormora sarcasticamente Tom prendendola per la vita- sai bene che se fosse per me, starei qui ad aspettarti per ore intere… ma abbiamo un appuntamento con Hudson e Michael, te ne sei dimenticata?"
"no che non me ne sono dimenticata!- ribatte lei, mettendogli le braccia intorno al collo.- ma.. non è stata colpa mia! Dovresti starci in quella casa! Mi fanno letteralmente andare fuori di testa! Non puoi capire, guarda! Devo fare tutto io a casa e si lamentano pure che non porto a casa qualche soldo! Mi toccherà cercarmi pure un lavoro, ma come faccio? Ho anche il musical da portare avanti e.."
"ehi.- il ragazzo le accarezza i capelli.- non ti sfinire troppo, fai quello che puoi fare. Finito il musical, ti cercherai un lavoro, se è necessario."
"non è mica così facile trovarlo.- sussurra lei, sorridendogli, però, dolcemente.- comunque adesso è inutile parlarne, la priorità ce l'ha il musical….- sospira.- pensiamo al presente."
"giusto.- concorda Tom.- andiamo va, che pure oggi abbiamo battuto tutti i record del ritardo.."
"mm.. è tanto tardi?" sussurra Rose ancora così vicina a lui, con un'aria angelica come quella di un bambino beccato dalla mamma con le mani nella marmellata.
"figurati.- La voce di Tom suona estremamente sarcastica. - Hudson e Michael ne saranno entusiasti.."
La ragazza scoppia a ridere mentre si posiziona dietro al ragazzo e con un sorriso si accoccola a lui, stringendogli i suoi fianchi muscolosi e coperti da una camicia nera. La moto, pochi secondi dopo, sfreccia velocemente mordendo l'asfalto come un giaguaro che ha appena adocchiato la sua preda. Le vie di New York sono più tranquille ma ugualmente ben frequentate anche se è quasi mezzanotte e mezzo. Normale, la gente a quest'ora esce di casa, va nei bar, nei pub, nelle discoteche. Si vedono gruppi di ragazzi che si accordano sotto casa o nei pressi di un bar o semplicemente ai lati della strada, fuori dalle auto. Gruppi di amici troppo numerosi che difficilmente arrivano ad una conclusione che va a genio a tutti, così nella maggiorparte dei casi si dividono, smembrandosi chi in discoteca, chi in un pub chi semplicemente a fare un giro in auto. Ecco perché a lei non piace uscire con gruppi iperestesi di trenta persone. Rende tutto estremamente più difficile perché non si riesce ad essere sempre TUTTI
d'accordo e poi perché, alla fin fine, si sta sempre con quei cinque o sei più intimi, quindi non è meglio uscire direttamente con questi?
Se si è un gruppo grande di amici ma si è tutte coppie è diverso. Ad esempio quando escono con gli amici di Tom, nonostante si arrivi ad essere una quindicina buona di persone (contando anche le donne, ovviamente) certi problemi non ci sono perché si va tutti a mangiare al ristorante, poi , ad esempio, in disco e lì ognuno sta con il suo partner. E poi sono amici ormai quasi 'intimi', non è come quando il gruppo è talmente esteso che non si ricorda nemmeno il nome di tutti!
Improvvisamente sente la moto arrestarsi. Già arrivati? La conferma le giunge dall'enorme insegna del "'Ireland'" e dalla vista di una coppia che attende, a braccia conserte, davanti all'entrata del locale.
"ahia.- mormora Rose mentre si muovono per parcheggiare.- non mi sembra che l'hanno presa con filosofia.."
Tom si sfila il casco, scompigliandosi i capelli. "che vuoi farci. Michael a scuola non era una cima."
"bisognerebbe inventare qualcosa.- propone la ragazza sistemandosi gli shorts, scesa dalla moto.- altrimenti se la prenderanno con me.."
Tom scoppia a ridere. "e perché, di chi sarebbe se no la colpa?"
"e non stare a fare sottigliezze..- mormora lei mentre, mano nella mano, i due si avvicinano all'entrata.- restiamo sul vago, ok? Se ci chiedono qualcosa diciamo che c'era traffico….- Tom scoppia a ridere di nuovo e Rose sospira, sorridente.- non ci crederanno mai, eh?"
"proprio così." La voce di Hudson giunge loro quasi inaspettatamente, tanto che Rose sobbalza leggermente.
"Hud.- esclama.- mi hai fatto prendere un colpo!"
"e tu mi hai fatto spuntare le radici!.- replica, benevola, la ragazza riccia.- ma lo sai da quanto ti aspettiamo?"
"ve lo avevo detto, io, di prendervela comoda.." mormora Tom, divertito.
"ah Rose, ma tu un orologio proprio mai, eh?" si intromette Michael, sorridendo. Rose finge di indispettirsi, poi tutto si conclude con una risata generale e finalmente entrano nel pub 'Ireland'.
La prima cosa che colpisce loro è l'inevitabile puzza di fumo a cui, però, fanno subito il naso e la bella atmosfera del pub. Tutto in legno, tutto molto irlandese, appunto. Bariste più o meno succinte, servono grandi boccali di birra e bibite tipiche della nazione europea. Tom e Michael ordinano subito della birra, dopo qualche attimo di esitazione ne ordina una pure Hudson. Rose, tuttavia, desiste. Già si vede in body con la pancia gonfia. No, meglio evitare. Lei ha il musical, deve stare attenta a tutto. Uffa, però.
"no, grazie, io no.- dice all'orecchio di Michael.- preferisco una bibita alla menta."
Si siedono ad un tavolo, ciascuno con la propria bibita mentre vedono che più in là c'è addirittura anche un piccolo complesso che suona dal vivo della musica irlandese.
"mi piace questo posto." Commenta Hudson mentre fa un altro sorso alla sua birra.
"piace anche a me.- concorda Rose.- almeno non è uno dei soliti pub newyorkesi… è così europeo.."
"a me piace anche il personale.." interviene Michael girandosi istintivamente verso una delle bariste, la più carina, una biondina ossigenata tutta veli e sorrisini. Hudson gli molla subito un pizzicotto e lo 'invita' a voltarsi di nuovo verso di loro. "provaci un'altra volta e.."
"Hud devi essere più convincente.." gli sussurra Rose all'orecchio.
"dici?" replica l'altra, ridendo.
"per me è più carina quell'altra.." il commento di Tom giunge proprio, come si dice, a fagiolo.
"sì, dici proprio di sì. Guarda…"continua Rose all'indirizzo dell'amica, poi si volta verso Tom e con un'aria assolutamente diabolica attende che il ragazzo si porti il boccale di birra alle labbra per scattare agilmente verso di lui e urtare con una manata il boccale proprio quand'è ad un passo dalle sue labbra.
Risultato? Uno spruzzo di birra colpisce il povero Tom proprio in faccia.
Hudson scoppia subito a ridere, tra lo sconcertato e il divertito e Michael stesso, intimidito, si gira di scatto, dando subito le spalle alle bariste, per poi commentare: "cazzo, Tom, ti tiene in riga la ragazzina, eh?"
"che cazzo..- mormora il biondo pulendosi il viso come può con dei tovagliolini.- Rose ma era solo un commento, che esagerata.."
"diciamo che era una dimostrazione per Hudson..- si gira verso di lei.- Visto come si fa?"
"non mi dire che le dai lezioni adesso??"domanda Michael, impaurito.
Tutti e tre scoppiano a ridere di cuore vedendo quella faccia. "diamine, io mi preoccupo!" risponde il ragazzo, ridendo pure lui.
"e ti dirò di più!- esclama Rose, tra le risa.- Hud è anche una brava allieva! Impara in fretta! Vedrai se non righi dritto che ti combina! Tutto made in Rose, mille dritte per farti tenere la testa a posto!"
"e tu la sopporti, ancora?- Michael si rivolge a Tom, lì vicino a lui.- ma è una carceriera!"
"diciamo che Rose ha tanti pregi…- il suo sguardo intenso e malizioso non è sicuramente a caso.- che mi fanno dimenticare queste sue…fissazioni…"
"ha ragione, diavolo, sono fissazioni!- Michael si infervora tutto, mentre beve la sua birra.- ma ti pare, Rose, che dopo tutto il casino che questo povero ragazzo ha fatto per rimettersi con te, va dietro ad un'altra?"
"tutto il casino che ha fatto lui? Che ho fatto io, dirai!- esclama lei giocherellando con la cannuccia della menta.- se non era per me il signorino se ne stava già a Washington!"
"questo è vero.- concorda Tom, prendendole la mano.- avreste dovuto vederla.."
Michael ed Hudson si lanciano uno sguardo quasi commosso. Certe cose sembra che debbano sempre accadere nei film, quelli un po' sdolcinati con Julia Roberts e Richard Gere …nella vita quotidiana tutto appare così scontato, così pervaso da un'aria di rassegnazione. Non sembra nemmeno vero che Rose si stata così coraggiosa da infrangerla potentemente, ricordando a tutti che anche la nostra vita può essere bella come un film, l'essenziale è volerlo veramente e trovare il coraggio di poter cambiare le cose. Quel coraggio che solo l'amore è capace di donare.
Una musica lenta e romantica invade il locale proprio in quegli istanti. Michael e Tom invitano galantemente le proprie donne sulla pista per ballare insieme quel lento così romantico.
Hudson circonda il collo di Michael con le proprie braccia, e, anche se un pò intimidita, appoggia il capo sulla spalla di lui. Il ragazzo, piacevolmente sorpreso, le cinge la schiena con le sue braccia, cullandola lentamente. "quello che.- inizia, con voce bassa e un po' roca.- cercavo di dirti al ristorante…è che…"
"sì?"
Il ragazzo sospira. "è che ci tengo davvero tantissimo a te, Hud." La ragazza sorride e stringe di più il ragazzo, godendosi quei momenti di assoluta beatitudine. "anche io, Michael, anche io…" vorrebbe aggiungere dell'altro ma sente Michael ridere e si interrompe. Leggermente impaurita da quella risata improvvisa e fuoriluogo, si stacca leggermente dal ragazzo, per chiedergli spiegazioni. Ma non appena si distanzia la risposta che cercava le balza subito agli occhi.
Rose e Tom, ballando, hanno urtato un'altra coppietta in modo assolutamente comico e per un soffio non stavano per cadere tutti e quattro. Divertita, scoppia a ridere anche lei. Meno male.- pensa.- per un attimo avevo pensato che ridesse di me.
"ma tu più attento, mai, eh?" sussurra Rose all'orecchio di Tom, con voce leggermente risentita.
Il ragazzo ride leggermente mentre le accarezza dolcemente la schiena. "non è colpa mia.. tu mi fai venire le vertigini.."
"scemo.- sussurra Rose, arrossendo lievemente.- la verità è che la birra ha già fatto i suoi primi effetti.."
"naa.- risponde quello.- io l'alcool lo reggo benissimo…" conclude sfiorandole il collo con le labbra.
Il lento finisce poco dopo e il quartetto torna a sedersi al tavolino del pub. La serata prosegue allegramente e dopo circa un'oretta le sue coppie si ritrovano a salutarsi, all'uscita dell'Ireland.
Nonostante sia molto caldo, un piacevolissimo venticello scompiglia ora le capigliature dei quattro, facendoli godere finalmente di un po' di frescura.
"si sta benissimo.- mormora Michael mentre si lascia accarezzare dal vento.- che si fa?"
"noi pensavamo di andare a fare quattro salti.." risponde Tom prendendo il portafogli.- se vi va potete venire con noi, abbiamo preso due inviti in più.."
"grazie.- interviene Hud.- ma non mi piacciono tanto le discoteche.. preferisco fare un giretto in auto.."
"ok." mormora Rose alzando le spalle.
La riccia si rivolge a quest'ultima. "ehi, ci sentiamo domani?"
"non so se riuscirai a beccarmi.- risponde Rose passandosi una mano tra i capelli.- domani ho tutta la giornata impegnata con la danza… posso chiamarti io durante una pausa, ok?"
"perfetto.- annuisce Hud. Poi, in tono di congedo.- va bene, allora ci vediamo, eh?"
"ok, a presto!" esclama il biondo mettendo un braccio intorno alle spalle della sua donna.
"ciao, fate i bravi, eh?" raccomanda loro scherzosamente Michael prima di dirigersi insieme ad Hudson verso la loro macchina.
"ti è dispiaciuto non andare con loro? Volevi andare a ballare?" domanda la riccia non appena giungono in prossimità dell'auto e vi entrano dentro. Il ragazzo si posiziona e inserisce le chiavi, accendendo il motore. "ma no, figurati. E poi, sinceramente, non mi va di buttarmi in mezzo alla confusione. Sono stanco, questo caldo mi sfinisce.."
"a chi lo dici.- mormora Hudson, con un sospiro.- chi sa come fanno ad avere voglia di ballare.."
"chi? Rose e Tom? Guarda, io ho smesso di chiedermelo." Risponde il ragazzo mentre l'auto esce dal posteggio e imbocca la strada.
"che facciamo?- domanda Hud mentre apre il finestrino con il pulsante, lasciando che il vento le accarezzi il viso. - ti va di salire da me?" domanda candidamente la ragazza quando sono giunti circa in prossimità della sua abitazione. "si, va bene" esclama Michael, posteggiando.
I due entrano nel condominio, salgono le scale e si ritrovano, dopo qualche istante, davanti al portone di Hudson. Fortunatamente vive sola, quindi non ha problemi per quanto riguarda la presenza o meno dei genitori. Infila la chiave e in pochi istanti si ritrovano all'interno del piccolo ma confortevole appartamento di Hud. Michael entra con disinvoltura, senza guardarsi troppo intorno ma giusto dando un'occhiata ogni tanto all'ambiente che trova davvero arredato con gusto ed elegante nella sua semplicità. La ragazza si dirige in cucina e con un sorriso solare esclama.
"ehi, che ti prendo?"
Michael alza le spalle. "bah. Qualcosa di leggero che già quella birra..."
"va bene!- la giovane si immerge nel frigo.- ehi, ho un liquore al limone che ha portato mio zio dall'Italia… il 'limoncino' si chiama, lo vuoi provare?"
"si, ok - risponde Michael raggiungendola in cucina. - ma tuo zio..? è italiano?"
"no ma viaggia moltissimo.- Risponde Hud versando il denso liquido giallo in due bicchierini appositi.- e ogni tanto mi prende qualche regalino. Mi ha portato un sacco di cose dall'Italia… guarda, mi sa che è un paese stupendo. Lo visiterò un giorno."
I due prendono i due bicchierini e dopo un leggero brindisi, se li portano alle labbra.
"ehi, niente male.- esclama Michael, assaporando la bevanda alcolica.- è davvero molto buono."
"già, anche a me piace molto.." conclude Hud appoggiando il bicchierino vuoto sul tavolo, accanto a quello di Michael.
Tra i due cade un silenzio un po' imbarazzante, così la ragazza evade improvvisamente dicendo. ù"è molto caldo, ti va di uscire fuori, in terrazzo?" il ragazzo annuisce e si fa condurre diligentemente dalla padrona di casa. Il terrazzo in questione è davvero grande e ospita anche un dondolo nel quale i due si siedono. La serata è davvero molto bella, calda e nel cielo stupendamente stellato brilla una bella mezzaluna.
"che serata.." sospira Michael mentre dà una leggera spinta in modo da far dondolare. Hud sorride e asseconda i movimenti del dondolo. "già. Si sta davvero bene."
"anche se per stare bene mi bastava molto meno.- allo sguardo interrogativo della ragazza Michael riprende.- tu"
Hud arrossisce e abbassa lo sguardo, intimidita ma emozionata da quelle attenzioni. Il ragazzo la osserva dolcemente, nella penombra del suo terrazzo e le scosta i capelli dal viso con un gesto piacevole. Poi posa dolcemente le labbra sul suo collo in un dolcissimo contatto. Hud gira il viso verso di lui e quasi inaspettatamente si avvicina al suo viso, scrutandone i lineamenti gentili.
Michael le accarezza di nuovo il viso poi, nel romanticismo di quegli istanti, le loro labbra si uniscono dolcemente in un bacio insieme passionale e sentimentale. Hud si lascia baciare, trasportare, cercando di condurre a sua volta, per quanto possibile, il bacio. Mette le braccia intorno al collo del ragazzo, infilando le mani tra i capelli di lui, lasciandosi andare, travolta completamente dal sentimento, dal trasporto che sente per lui. Ma qualcosa non scatta. Proprio mentre sente le mani di Michael lungo la sua schiena, alla ricerca di un'apertura, di un accesso per un contatto con la sua pelle, si ritrae da lui, quasi avesse preso la scossa. Si allontana scostandosi energicamente e abbassando lo sguardo subito dopo, imbarazzatissima.
Michael ci rimane malissimo.
"Hud." Mormora con la paura nella voce. Teme che possa aver fatto qualcosa che a lei non andava, teme di averla ferita, di aver osato troppo. "Hud, ti prego dimmi qualcosa.."
"Scusami, Michael, davvero.- sussurra la ragazza con il dispiacere nella voce. I suoi occhi scuri ritornano a reggere lo sguardo dell'innamorato. - perdonami. Ma proprio non me la sento. Vorrei, oh non sai quanto, ma non mi sento pronta adesso, cerca di capirmi.."
Michael, leggermente più sollevato, le sorride dolcemente sfiorandole il viso con il palmo della mano. "ehi…- sussurra.- sei sicura che non ho fatto qualcosa che ti ha dato fastidio?"
La ragazza annuisce e si riavvicina al suo rassicurante Michael. "si, sicurissima. Io.."
Il ragazzo le sfiora con le dita le labbra, per farla interrompere.
"allora tutto bene. Ehi.. sul serio.. non c'è assolutamente problema. Io ti aspetterò. E quando ti sentirai pronta, io ci sarò"
Gli occhi della ragazza diventano lucidi per qualche istante.. aveva perso almeno due ragazzi perché non avevano accettato di aspettare che fosse pronta per un passo tanto bello quanto decisivo.
Ma non Michael. Sapeva che era diverso. E questa nuova conferma la fa riempire d'amore per lui.
Con uno slancio, gli butta le braccia al collo. Michael, piacevolmente sorpreso, accoglie dolcemente il suo abbraccio. "grazie." Sussurra Hud con il volto appoggiato alla spalla di lui.
Michael le accarezza i capelli. " per te farei tutto, Hud." Sussurra dolcemente.
La ragazza chiude gli occhi abbandonandosi alla bellezza di quel momento. E, forse per la prima volta nella sua vita, si fida di un ragazzo.
'per te farei di tutto' frase che avrebbe considerato banale, scontata e intrisa di falsità.
Per te farei di tutto. Ma detto da Michael, per la prima volta, sa che è vero.

La luce delicata del sole mattutino illumina la giovane coppia che riposa beatamente sul letto enorme della camera del ragazzo inondata dalla luce tenue del sole che filtra tra le tende. La stanza è immersa nel più completo silenzio, l'unico rumore appena percettibile è il tic tic della sveglia posta sul comodino del ragazzo, che scandisce con precisione lo scorrere inesorabile del tempo. Quando finalmente la lancetta dei minuti passa sopra il dodici, la sveglia sembra avere un sussulto e anche le altre lancette hanno come uno spasimo. L'orologio si blocca totalmente poi esplode in tutta la sua energia facendo scattare il suo classico TUMP TUMP prima lento e rado, poi sempre più fitto e ad un volume sempre più alto. Le palpebre del ragazzo iniziano a muoversi e finalmente si spalancano, dando un aspetto appena più vitale a quello che sembra solo un groviglio di braccia e gambe. Tom sbadiglia mentre, con gli occhi serrati, cerca con le mani la sveglia sul comodino. Trovatala, la prende e se la porta
ad un centimetro dal viso. "cazzo.- mormora.- sono già le dieci.." conclude con uno sbadiglio, poi posa la sveglia e finalmente il suo sguardo torna a posarsi sulla ninfa che dorme attorcigliata a lui. Rose dorme così beatamente che svegliarla gli sembra un vero peccato mortale.
Inizia a smuoverla con delicatezza ma lei, imperterrita e testarda come sempre, anche nel sonno, scioglie l'abbraccio, prende tra le sue braccia - al suo posto.- il cuscino e si volta dall'altra parte, con un atteggiamento che, se non stesse dormendo, definirebbe di sfida. Tom sorride di quei movimenti.. Mamma mia, possibile che questa ragazza sia un mito pure mentre dorme? Con il sorriso sulle labbra, cerca di nuovo di svegliarla, scuotendola leggermente per le spalle. "Roose" il movimento dura finché la ragazza, con un gesto di stizza, si gira di colpo facendo roteare il braccio sinistro che si infrange direttamente sul naso del povero Tom.
Il giovane impreca ad alta voce mentre si scosta da lei, coprendo con le mani il naso dolorante.
Con tutto quel fracasso la ragazza inizia a svegliarsi per forza e la prima cosa che i suoi occhi verdi focalizzano è proprio l'immagine del suo ragazzo che, con gli occhi lucidi (non che Tom pianga per questa cavolata, di solito quando si prendono grosse botte sul naso la prima cosa che accade è che gli occhi si riempiono di lacrime.. non so a voi, a me mi è sempre successo così!NdA) si copre con le mani il naso dolorante, farfugliando proteste e insulti che non riesce a capire. Nonostante le sfugga il fatto che a causare tutto sia stata proprio lei, scoppia a ridere per la semplice comicità della scena. "amore.- mormora poi, tra le risa.- ma che hai fatto??? Su.- gli toglie con un gesto quasi imperioso, la mano dal naso.- su, fa vedere. Ehi ma è tutto rosso!! Tom, ti metti a fare a botte anche nel sonno, adesso? Sei peggiorato, eh!"
Il ragazzo la guarda con uno sguardo per lei indecifrabile. "ah, io sarei quello violento ??? Guarda, tesoro, che questo bel lavoretto l'hai fatto tu!!"
Rose sfoggia un delizioso sguardo innocente; e di fatto, con i capelli tutti spettinati, gli occhioni verdi ancora semichiusi e l'aria beata, chiunque l'avrebbe detta un angioletto della Cappella Sistina appena uscito dalle abili mani di Michelangelo. "io?- mormora, fingendosi indignata.- ma se dormivo fino a pochi minuti fa!"
"sì amore.- concorda lui avvicinandosi alla bocca vellutata di lei.- ma, a quanto pare, riesci ad agitarti pure nel sonno! Possibile che non riesca a rilassarti un attimo, nemmeno mentre dormi??"
"eh, quanto la fai lunga.- Risponde lei, alzando dolcemente gli occhi al cielo.- per un cazzottino sul naso, poi, che vuoi che sia!"
"niente, infatti, al confronto di tutti i calci che dissemini mentre dormi!"
"e io allora?- scatta la ragazza, mettendosi seduta e lasciando che il lenzuolo di seta bianca la lasci un po' scoperta. - che devo sorbirmi tutta la notte te che russi come neanche il motore dell'auto di Formy?"
Tom scatta pure lui a sedere e con un tono tra l'incredulo e il divertito ribatte: "questa è bella! Io russo! Ma se non ho mai russato in tutta la mia vita!.- poi, in tono malizioso- guarda, sei la prima donna in assoluto che si lamenta di avermi sentito russare. Tutte le donne che ho avuto non hanno mai.." ma non riesce a finire la frase perché la ragazza, con un improvviso moto di gelosia, gli si è praticamente buttata addosso, con l'intento di scatenare una delle loro lotte campali. Tom scoppia a ridere di fronte a quell'agguato e si lascia spingere sul letto dalla ragazza.
"provaci un'altra volta!- lo minaccia Rose, con la voce per nulla incline allo scherzo.- provaci di nuovo a menzionare la tua lunghissima lista di amanti che io.."
"tu cosa.- l'interrompe il ragazzo con un sorrisetto divertito.- tu cosa fai…?"
Rose risponde per le rime, sfoderando un bellissimo sguardo malizioso. "non mi provocare, brutto insensibile, altrimenti vedi che ti succede! Ma non ti vergogni nemmeno un po'? Stiamo insieme a fare le coccole e tu mi tiri fuori la tua lista di donne?"
Tom, a un soffio dal volto di lei, scoppia di nuovo a ridere. " le coccole? Ma guarda che sei forte, eh? Non stavamo litigando su chi faceva più confusione la notte??"
Entrambi scoppiano a ridere sommessamente, tra le coperte, mentre i loro corpi sono di nuovo l'uno sull'altro. Rose sorride e gli accarezza delicatamente i lineamenti del viso ammirandone di nuovo la perfezione e l'eleganza. "ti amo. Lo sai, vero?" sussurra poi fissandolo con i suoi occhi verdi e lasciando che le sue gote arrossiscano lievemente. Tom la osserva con tenerezza. Ancora arrossisce quando gli dice 'ti amo'….
Il ragazzo le sposta dolcemente i capelli dal viso cercando anche di pettinarglieli lievemente, poi le bacia la fronte e le palpebre socchiuse, quindi la punta del naso e poi finalmente le labbra dolci e vellutate che si schiudono e accolgono piacevolmente il suo bacio. Quando si staccano passano ancora qualche secondo a fissarsi intensamente negli occhi, poi il ragazzo le sorride dolcemente e sussurra, anche lui con una certa emozione nella voce. "ti amo anch'io, amore mio."
La ragazza gli sorride dolcemente e Tom pensa che il sorriso della sua Rose sia la cosa più stupenda che abbia mai visto. Fa per dire qualcosa ma improvvisamente la ragazza scatta a sedere sul letto, come mossa da un presentimento. I suoi occhi verdi si muovono subito in direzione della sveglia.
"le dieci???- urla, incredula.- Oh Dio santo, ma è tardissimo! Abbiamo dormito tutta la mattinata!!!" esclama scansandosi il lenzuolo e scendendo velocemente dal letto. "ma ti rendi conto di quant'è tardi????" continua poi, con voce leggermente isterica, mentre si abbassa cercando di raccattare la sua roba.
"per forza.- risponde Tom, mentre si stiracchia la schiena.- ieri sera siamo stati su fino a tardi… siamo andati a dormire alle quattro di mattina, come potevi pensare di svegliarti prima? Fortuna che avevo la sveglia attivata alle dieci, altrimenti può darsi che ancora stavamo a dormire.."
Rose intanto si è già infilata le mutandine e il reggiseno e sta cercando i suoi shorts sotto il letto.
"colpa tua!- esclama con voce un po' roca per la posizione.- lo dicevo, io, di tornare a casa prima!"
"ma dai, era una discoteca bellissima!" commenta l'altro cercando pigramente di vestirsi.
"ho capito ma se ci stavamo un'ora di meno era la stessa cosa!!!- ribatte lei.- e datti una mossa che la lezione di danza mi inizia alle dieci e mezzo!!! Senza contare il fatto che devo pure passare a casa a prendere il borsone!Mamma mia, arriverò sicuramente in ritardo e Mary mi si mangerà con i panni addosso!!! Capirai, era tutta completamente andata, mi ha detto che oggi c'era una novità importantissima che dovevo.."
"ah Rose!- esclama l'altro.- mi hai già intontito ma a te la lingua non si secca mai, eh?"
La ragazza, in risposta, gli fa la linguaccia mentre si infila la sua maglietta bianca. "intanto io sono pronta.- esclama con un sorriso furbetto.- e tu devi ancora metterti i pantaloni! Avanti, veloce, muoviti! Senti, come posso fare per evitare quei curiosoni dei tuoi familiari e poterti aspettare di fuori?"
Tom tira un respirone. "ah bella domanda."
In effetti è vero: uscire di casa sottraendosi alle mille domande dei suoi familiari, è un'impresa titanica, potrebbero prenderci spunto per mission impossible V. Il ragazzo si limita a sorriderle e, dopo averci riflettuto un attimo, propone: "prova passare per il retro, c'è quella porticina per cui siamo passati quella notte, ti ricordi? Quella dove c'aveva aperto la peruviana!"
Il volto di Rose per un attimo adombrato si illumina: "ah!- esclama.- ho capito!! Senti io vado, tu non farti aspettare in eterno, ok?"
Tom fa segno di sì con il capo mentre l'osserva sgusciare velocemente fuori dalla stanza.
Rose attraversa di soppiatto il corridoio e raggiunge in pochi passi quella porticina di legno bianco a cui ha accesso solo la 'servitù' di casa Bishop. Oddio servitù che brutto termine. Sembra di stare nel seicento, invece che nel ventunesimo secolo…bah..
Vede che è ermeticamente chiusa a chiave ma per fortuna le chiavi sono proprio lì accanto alla porta, appese ad un elegante portachiavi da parete di bronzo. In due secondi apre la porticina, poi ripone le chiavi al loro posto quindi esce velocemente, come una fuggevole apparizione. Si ritrova in quel cortiletto dove quella serata lei e Tom avevano passato alcuni attimi nella ricerca cervellotica di un modo per entrare in casa.. lui che voleva mettere in mostra le sue abilità da ladro e lei che,come sempre, aveva avuto l'idea più veloce, facile e indolore. In due parole, l'idea migliore: bussare e svegliare la peruviana. Certo, c'era comunque un risvolto negativo: la peruviana, infatti, aveva subito spifferato la loro storia ai mille venti, però, caspita, ne era valso davvero la pena. E poi la loro storia non poteva restare nascosta ancora. E a quale fine, poi?
Attraversa il cortile, poi il giardino e in un attimo è lì sul marciapiede, accanto alla moto di Tom, parcheggiata solo 7 ore fa. Non fa nemmeno in tempo a pensare *Fiiuu, è andato tutto bene* che la voce gaia e spensierata di Diana raggiunge le sue orecchie. "ROSE!" la ragazza, ancora di spalle, esibisce un finto sorriso. "ecco, appunto." Ma si gira cordialmente, anche perché, nonostante tutto, lei a Diana vuole davvero bene. La bambina, che stava in giardino, sta ora correndo all'impazzata verso di lei, e, raggiuntala, si butta a tuffo tra le sue braccia.
"piccola.." mormora Rose, felice di rivederla. Magari poteva incontrarla un giorno in cui ha più tempo, però va bene lo stesso. Tanto deve aspettare Tom.
La bambina si scosta da lei e le sorride, affettuosa. "come stai? Lo sai che la scuola è finita?"
"sto bene tesoro.- risponde Rose scompigliandole i capelli.- ma dai, allora adesso tutte vacanze, eh? E brava la mia piccola Diana… dimmi, che farai di bello durante l'estate?"
"bah.- Diana alza le spalle, con un movimento quasi scocciato.- niente di speciale. Da quando la mamma non c'è più, le estati le passo sempre da mia nonna, in campagna. Ma Tom non ci viene mai e nemmeno papà."
Il sorriso di Rose si rabbuia un po'. Povera cucciola, deve soffrire ancora tantissimo per la perdita della madre. Diana senza di lei deve essere persa. Il padre lavora tutto il giorno, Tom sta in giro tutto il giorno e tutta la notte. E in più ora lavora anche. Con un sorriso un po' triste, Rose le stampa un bacio sulla guancia, guadagnandosi un sorriso timido ma sincero, da parte della bambina.
"ti va se poi chiedo a Tom l'indirizzo della casa di tua nonna, così ogni tanto ti vengo a trovare e giochiamo un po' insieme?" domanda sistemandole i capelli dietro le orecchie. Diana sorride e i suoi occhi, prima lucidi, sono di nuovo tornati tranquilli. Anzi, sono addirittura gioiosi. "davvero lo faresti???- Rose annuisce.- e porti con te anche Tom?"
"beh ma questo è sicuro, fidati. Vedrai, ci divertiremo.." mormora con un tono quasi solenne. Perché quella è una promessa solenne, non l'ha detto tanto per dire, così, come spesso i grandi parlano ai bambini. Non bisogna mai parlare a vanvera con i bambini, fare promesse che non si possono mantenere, mai. Non bisogna mai credere che loro non capiscano o che dimentichino in fretta, come fanno i grandi. I bambini sentono tutto e registrano nella loro infallibile ed ingenua intelligenza. Per questo non ha sparato, ma c'ha pensato su prima di dire una cosa del genere. La delusione è una delle cose più brutte presenti sulla faccia della terra…
Prima che i ricordi la sommergano, Diana parla di nuovo. "che fai, esci con Tom?" domanda soavemente.
"proprio così.- risponde.- e.. ah, guarda, eccolo!" in quell'istante Tom, approda lì accanto a loro. Subito prende in braccio la sorella, dicendo: "ehi, piccola peste! Che fai da queste parti, stavi tenendo compagnia a Rose?"
"sì.- risponde lei, poi si avvicina subito all'orecchio del fratello e sussurra.- sai che è tanto bella, Tom? Anch'io da grande voglio essere come lei… ma non glielo dire, va bene?" Il ragazzo scoppia a ridere, le dà un leggero bacio tra i capelli quindi la mette giù. "su, fila adesso che la peruviana già ti starà aspettando. Noi andiamo, ci vediamo, ok?"
Diana annuisce, tira un bacio ad ognuno dei due poi corre di nuovo verso la villa, questa volta più felice di quando era venuta. "tua sorella è fantastica.- mormora Rose seguendola con lo sguardo.- peccato." Conclude con un sospiro.
"peccato cosa?" domanda Tom mentre si sistema lo zaino e apre la moto, posizionandosi.
"peccato che sia sempre sola. Secondo me dovresti darle più attenzioni."mormora a bassa voce, temendo di essere troppo irrispettosa, ficcanaso, temendo di fare la figura di quella che vuole impicciarsi degli affari degli altri. Ma ormai è troppo tardi, ormai il discorso l'ha aperto.
Il ragazzo sospira e si volta verso di lei. "credo che tu abbia ragione. Ma infondo la compagnia non le manca, ha la casa sempre piena di amichette." Il suo tono è rigido nonostante voglia sembrare disinvolto; rigido come chi sa di essere pienamente nel torto.
"comunque.- la voce di Rose, invece, è totalmente rilassata.- questa estate le ho promesso che andremo a visitarla spesso, d'accordo?" Il ragazzo si volta verso di lei. Per un attimo la giovane teme che Tom possa essersi arrabbiato, invece no, sorride. Forse anche lui aveva avuto la stessa idea ma non gliela aveva proposta perché magari credeva che a lei non sarebbe andato.
"perfettamente d'accordo..- il suo umore torna gaio e spensierato.- ok, che ore sono?"
La ragazza controlla l'orologio: "le dieci e un quarto! Tom non ce la faremo mai, nemmeno volando!"
Subito si morde la lingua, consapevole di aver parlato una volta di troppo.
Ed infatti, puntualmente, Tom si gira verso di lei e con uno sguardo altamente provocatorio dichiara: "nemmeno volando, eh?" senza lasciarle il tempo di dire mezza parola, subito accende il motore e dopo appena un secondo scarso la sua moto sfreccia velocemente su strada tanto che Rose deve aggrapparsi forte alla schiena del suo ragazzo per evitare di cadere. Mannaggia a lei e a quando non si sta mai zitta!
Nonostante tutto, però, in non troppo tempo è di nuovo davanti casa. Scende dalla moto e con uno scatto si dirige a casa sua dimostrando di saper correre agilmente anche sopra i tacchi dell'altra sera. Vola in casa ed Emily, che si immaginava di vederla prima o poi sbucare dalla porta, non le fa nemmeno varcare la soglia. "eccoti il borsone.." esclama non appena Rose apre la porta di casa.
Rose, sorpresa, le sorride raggiante. "grazie Emily!-esclama.- forse riuscirò a non farmi sbranare viva.."
"dai, dai, corri.."la incita la donna vedendo la sorella correre di nuovo lungo le scale.
In pochi secondi è di nuovo a bordo della moto nera, dietro al suo bellissimo cavaliere.
"di volata!" esclama Tom facendo partire di nuovo la sua temibile freccia nera.
Le dieci e quaranta e la moto in questione si ferma nei pressi del teatro. Rose scende agilmente dal mezzo come un'amazzone dalla sua giumenta in corsa. Prima, però, di scattare verso l'entrata del teatro, si gira verso il suo ragazzo e gli bacia fuggevolmente le labbra.
"ehi, ti sembra un bacio, questo?" si lamenta flebilmente il ragazzo, con aria sorniona.
"accontentati..- sussurra Rose baciandolo di nuovo.- mi passi a prendere, questa sera?"
"certo… vai dai, e cerca di sopravvivere, eh?" conclude mentre osserva la ragazza, con il borsone a tracolla, correre verso il teatro e alzargli, pur da dietro, il pollice in segno di 'ok'. Sorride vedendola correre così in fretta.
Questa Mary deve essere una tipa tosta sul serio.
Osserva di nuovo l'orologio, sospirando. Arriverà in ufficio come minimo alle undici.
Altro sospiro.
Forse Rose non sarà l'unica a prendersi una lavata di capo, oggi.

Il sole entra dalle porte socchiuse della segreteria del teatro lasciando un'impressione di una vaga luce che filtra, come a rischiarare la tenebra del teatro. Rose finisce di sistemarsi, per l'ennesima volta, le scarpette che, dopo solo 4 ore di prove hanno iniziato a infastidirla enormemente.
Poi si sistema, frettolosamente, anche il vestito mentre tende l'orecchio per sentire chi sta provando in questo istante. La voce dell'attore che interpreta la parte di Frollo giunge alle orecchie della ragazza che, concentratissima, si dirige proprio dietro alla tenda rossa del palco, la apre leggermente e osserva con occhi attenti lo svolgersi della scena sul palco. Tra poco deve entrare.
No, come non detto. Mary interrompe la scena ed inizia a sbraitare come un'ossessa contro il ballerino che accompagnava la canzone, rimproverandolo in maniera estremamente esagerata per essere andato un po' fuori tempo. Sospira e si ritrae, chiudendo la tenda: la sua entrata in scena è rimandata di minimo venti minuti… ne approfitta per sedersi un istante e riprendere fiato.
Dopo la grandissima ramanzina che aveva dovuto subire dalla sua insegnante, proprio non riesce più a sentirla gridare.
Questa mattinata ne erano successe di tutti i colori.
Innanzitutto c'era stata una specie di assemblea tra tutti i ballerini e cantanti del musical 'Notre dame de Paris' in cui Mary aveva annunciato, in maniera del tutto improvvisa , così, tra capo e collo, senza dimostrare il benché minimo tatto o lasciar loro la possibilità di sedersi un attimo, che le prove erano addirittura triplicate per tutto il mese.
L'annuncio era stato accolto dalla platea con un silenzio sovrumano. Per qualche minuto non era volata una mosca, tanto tutti erano impietriti. Poi, impavida e sfrontata, una ballerina si era alzata in piedi e aveva iniziato a gridare le sue ragioni e ad urlare contro Mary.
Inutile domandarci chi sia stata , ovviamente…
Lei e Mary, quel giorno, avevano quasi rischiato di prendersi a capelli, tanto Rose era furibonda.
E che, si fa così? Ancora non riesce a farsene una ragione, se pensa che starà rinchiusa tutto il mese di maggio in questo stupido teatro! Dovrà sorbettarsi quintali di ore di allenamento!!!Ma non è finita qui!!! Lei, infatti, non è una ballerina qualunque. Lei è la ballerina che affianca la figura di Esmeralda, quindi la prima ballerina del musical.
Se all'inizio (tempo prima) aveva saltato di gioia al pensiero di avere una parte importante nel musical, e aveva (segretamente, è ovvio) ringraziato Mary per averla affiancata alla figura di Esmeralda, adesso vorrebbe mettere la testa nel water e scaricare fino a che non impara ad essere più furba.
Solo ora capisce perché Mary le aveva fatto quel sorriso che sapeva tanto di malizioso e di cattivo quando le aveva annunciato che sarebbe stata la prima ballerina del musical!
Per forza, con una parte importante si raddoppia il pacchetto ore di prove! Ovvio! E pensare che lei aveva accettato la parte senza nemmeno rifletterci un secondo! Stupida, stupida, stupida!
E adesso ne paga le conseguenze.
Se ancora questo non fosse sufficiente, a metà dell'assemblea, quando ancora si stava animatamente discutendo riguardo i giorni di prove e gli orari, una telefonata aveva mandato tutto all'aria e aveva fatto saltare i nervi a tutti. La telefonata era partita da James, il ballerino che fa coppia fissa con Rose, quello che affianca la figura di Febo. Si è rotto una gamba: uno stupido tamponamento lo ha fatto sbandare e andare contro un palo… la sua parte è scoperta a soli due mesi dalla prima.
Il caos era divampato in maniera assurda. Poi Mary aveva riacquistato lucidità e aveva chiamato un ballerino che conosce molto bene e che, aveva detto, avrebbe preso il posto di James.
Tze.. chi sa come farà ad impararsi la sua parte in poco più di due mesi? Assurdo. Ma Mary aveva giurato che questo suo ballerino ne sarebbe stato all'altezza, che era un vero professionista, bla bla bla…
È ancora immersa in questi pensieri quando un urlo, più acuto dei precedenti, la fa sobbalzare sulla sedia di legno. Oh Dio, che diavolo sarà successo? Di solito quando Mary raggiunge certi decibel deve essere accaduto qualcosa di veramente grosso.
Poi, tra le urla, riconosce bene il suo nome. "ROOOOOOOOSEEEEEEEEEEEEEEEEE"
Subito scatta in piedi, cercando anche di non cadere dalla sedia e, scostando la tenda, fa il suo ingresso in palcoscenico.
Mary, subito sotto il palcoscenico, contrariamente al tono di voce, non sembra irata, anzi gioiosa. "oh, finalmente! È arrivato il ballerino, vuoi degnarti di conoscerlo, visto che dovrà fare coppia con te, sciagura umana????"
Rose annuisce, sorridente e sollevata. Oh, e conosciamolo questo mito, questa prodezza della natura. I suoi occhi verdi, curiosi ed ansiosi, osservano il famoso ballerino in questione entrare dall'ingresso principale nel teatro. Tutta la troupe del musical sembra essersi mobilitata per l' 'evento'. Che esagerazione, è solo arrivata una riserva. Sì, una riserva che però potrebbe salvare il notre dame de paris dallo sfacelo completo.
Mary, vedendolo arrivare, lancia un grido di gioia, di quelli che Rose non sentiva da tantissimo tempo.
"CHE GIOIA, FINALMENTE SEI QUI!!!AVANTI, VIENI..- poi, voltandosi scattosamente verso di lei.- Rose, fila a prendere il copione del musical, muoviti!" ruggisce come un'aristocratica verso la sua povera sguattera. E Rose obbedisce. Con uno sobbalzo degno di una fedelissima domestica vola di nuovo dietro le quinte, imprecando mentalmente.
Quando ritorna sul palcoscenico il ragazzo nuovo e Mary sono lì insieme ai dirigenti più importanti. Rose si fa strada ma quando raggiunge la sua insegnante e vede il suo nuovo compagno di danza, il mondo è come se le crollasse addosso. Sarebbe stato meglio rimanere dietro le quinte a vita.
Il copione del musical quasi le sfugge di mano non appena i suoi occhi verdi incontrano quelli neri e lucenti del nuovo ballerino.
Questo le sorride con un'aria disinvolta. "ciao Rose." Mormora il ragazzo esibendo un sorriso assolutamente affascinante.
La ragazza rimane pietrificata, assolutamente incredula. "…Daniel..."

Fine ventunesimo capitolo

  
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