Fantasia, purissima. Scariche di elettricità Nei nostri occhi Per non compiacerci troppo Della nostra meschinità Strisciante. Muto, come la pelle dei serpenti. E mi riscopro invisibile allo specchio I dadi sono già stati tirati, ma non si vogliono fermare, e continuano a vorticare come la nostra felicità. E allora perché non mi reggo Sui miei trampoli di carta? Troppo stanchi per proseguire, ma non abbastanza per fermarsi in questo triste viaggio senza partenza e senza arrivo. Ma anche da fermo posso ergermi sui miei trampoli E guardare dall’ alto Le teste illuminate Dei giganti.
Sempre più nonsense...