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Autore: TheMask    13/10/2011    7 recensioni
Questo delirio è offerto da...
Lupa nera depressiva & co.
se siete tipi sportivi, palestrati, magri, attivi e sani... non vi conviene incontrarmi per strada mentre porto a spasso la mannaia,
Ma se siete tipi depressi, con una possibilmente corta aspettativa di vita e qualche brufolo di troppo...
questo delirio fa per voi: il tripudio della banalità, che trasformerò si spera in qualcosa di meglio...
Abbiate pietà!
Backup era fuggito.
Non si parlava d’altro all’Wammy’s Hause. Qua e la si vedevano gruppetti di persone che bisbigliavano, ma non appena l’ombra di uno dei temuti e odiati sorveglianti spuntava, le persone si disperdevano, ostentando indifferenza.
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Beyond Birthday, L, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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ed eccovi un nuovo triste, ma comico chappy!!!

“No…
Non era possibile…
Era tutto un sogno…
Cosa…
Non…
Ma….
Che…”
Questo era più o meno ciò che tutti noi pensavamo in quel momento.
Ok non riconoscerci.
Ok cambiare.
Ok tutto.
Ma sedersi normalmente no!!!!
Ci saremo stupiti di meno se si fosse messo a ballare la samba con un costume da tele tubbies stringendo la coda di un cane bagnato a mo’ di microfono e cantando in dinosauresco antico!
È strano come in momenti come questi (di puro terrore-stupore-non-raccapezzamento-pazzia-follia-strabuzzismo-occhi-lingua-penzolante-mascella-al-nucleo-della-terra-cervello-in-palla-demenzialità), si notino le cose più strane che non fanno che peggiorare il già citato e confuso stato d’animo.
Ovvero: come mai Yagami stava lanciando una serie di occhiate a L peggio di un bazooka?
E come mai il diretto interessato (a parte essere saltato in piedi) sembrava terrorizzato dal lanciatore di occhiatacce??
Strano…
Molto strano…
Sembrava quasi che L si stesse scusando con Yagami per essersi seduto così… ma perché?
E se…
No…
Non è possibile…
“L? per un circo ambulante ripieno di merendine alla nocciola… L cosa hai fatto?”
 (come si sarà capito a parlare era stata Mina)
“Io… io non… emm… ecco…. nel senso… ”
“Ho un terribile sospetto, ragazzi…” dissi.
“E se non fosse L? insomma, pensateci bene… non è un po’ troppo… alto? Ok crescere, però BB ci ha sempre detto di essere alto come lui, e ora che lo vedo… a me sembra più alto…”
“Hai ragione!”
“No… io…”
“Tu stai zitto!”
“Ma…”
“ZITTO!”
“Beh, c’è un solo modo per scoprirlo: chiedendogli qualcosa che solo lui può sapere, no?”
“Giusto!”
“C’è una stanza in cui parlare in privato?”
“Ci sarebbe, ma se è legato a quello la…”
“Ci penso io!”
Detto questo Cleo estrasse una pistola con silenziatore.
“Scusa la domanda Cleo ma… cosa vuoi fare?”
“Tranquilli, apro semplicemente le manette!”
Nessuno udì il colpo grazie al silenziatore.
“Ok, allora… qualcuno dovrà restare con questo qua!”
“Ci penso io” si offrì Vibèke
Hellion la seguì a ruota e così Matt, che non aveva staccato gli occhi da Vibèke tutto il tempo e probabilmente non aveva capito assolutamente niente di ciò che era successo.
Dopo la porta interna c’era una scrivania con un paio di sedie e un computer acceso, con lo screen-saver.
L si sedette questa volta per bene, mentre noi restammo in piedi.
“cosa  potremmo chiedergli?”
“Lo so io!”
Detto ciò Federica si avvicinò a L, che parve terrorizzato, e gli mostrò un pugno.
“Federica!!! Noi siamo pacifisti! Niente violenza!”
“No, mi avete frainteso! Volevo solo giocare a morra cinese! Non vi ricordate? Ci batteva tutti perché prevedeva le nostre mosse! Solo lui in persona ci riesce!”
“Grande!”
L non sembrava molto… felice.
“Dai!”
“Uno… due… tre…!”
Mina scoppiò.
“Ma per l’aringa indigesta del frigorifero di mia suocera!!! Per tutti i peli di babbuino presenti da qui a tre metri!!!!! Per le cimici di sua maestà il ragno imperiale!!!! Per un panino di plastica e ceramica vittoriana!!!! Aggghw9fdfadfqerigqogegqyfgfuygvu (?) !!!!!!”
“Mina, stai esagerando, e l’ultima non si è capita!”
“GENNARINO IL CANARINO ARANCIO LIMONE!!! TERESA LA PUZZOLENTE SARACENA!!!! ASGIBILDO IL CESTO DI ANTILOPI FRITTE!!! PER TUTTE LE VERTEBRE!!!!”
“Cominciamo coi nomi…”
“SARABANDA IN PERù!!!  E con questo ho finito!”
“E alleluia…”
Insomma, per farla breve, L aveva perso al primo colpo.
Federica era ancora ferma immobile, e si fissava le mani come se fossero un miracolo divino.
Il presunto L era ancora più spaventato, e tutti noi ancora più scioccati.
Sentimmo qualcuno (leggasi: Yagami) gridare una cosa tipo:
“NON CEDERE L, SONO SOLO UNA MASSA DI…AUCH!”
Evidentemente qualcuno (provate a immaginare chi!) lo aveva messo a tacere.
“Ora…. Dicci perché fingi di essere L e dov’è quello vero!”
Si ritirò ancora di più.
“ORA!!!” gridò un infuriata batterista con evidenti tendenze sadiche.
La cosa parve convincere il sosia che era decisamente meglio parlare.
“Non è stata un’idea mia. Light… si era accorto che L lo stava per incastrare… così lo ha rapito, e mi ha chiamato… sono un suo vecchio amico… e mi ha convinto a forza di soldi e lusinghe… e soldi…e… beh… io da allora ho recitato questa parte e… ecco… oggi mi sono sbagliato… ecco… tutto qua…”
“TUTTO QUA????” urlò Jennifer tirandogli un grosso e a opinione pubblica meritato ceffone in pieno viso.
“Tu non hai un minimo senso dell’umanità!”
Il sosia sembrava sul punto di dire “Parla lei!”, ma evidentemente decise che non era il caso e rimase zitto.
“E ora L dov’è?”
Visto che ogni volta che parlava scatenava reazioni poco chiare, il sosia si decise per un semplice gesto: indicò il computer, e ci osservò in attesa di una nuova esplosione di ira da parte di uno di quelli che stimava evasi da un manicomio (e effettivamente un po’ aveva ragione)
Mi lanciai sul computer, mossi il mouse e mi preparai a chiamare Matt e la sua buona attinenza all’hakeraggio, ma quando vidi lo schermo mi  resi conto che non ce n’era bisogno.
Si vedeva una stanzina minuscola, con appena un materasso, e niente finestre. Una lampadina illuminava fiocamente l’ambiente.
E poi L.
Dimagrito oltre ogni misura immaginabile, tremante e impaurito.
Ca..voli.
Rabbia.
Due cuori che battono all’impazzata.
Non so come mi trovai a tirare un pugno sul naso del malcapitato sosia con tutta la mia forza.
Ma fortunatamente per lui mi trattennero.
“Scusate…”
“Dove? Dov’è quella stanza?”
“Giu…” sussurrò il sosia traumatizzato.
“Scantinato… Light… casa…”
“Nello scantinato di pasto di un bar in fallimento?” (Leggasi: Light Yagami)
“sì…”
“Andiamo”
Uscimmo tutti dalla stanza, con Cleo dietro che teneva il sosia ammanettato.
Quando Light ci vide capì che lo avevamo scoperto e tentò di fuggire, ma non aveva fatto i conti con Hellion, che lo bloccò senza alcuno sforzo e mise le manette anche a lui.
Quando uscimmo naturalmente tentarono di fermarci, ma spiegammo loro tutto e dopo che ebbero visto il computer ci lasciarono andare, credendo che lo scantinato fosse quello del palazzo, che, a detta loro ne aveva uno labirintico.
Presero i due prigionieri togliendoci un peso, e ci raccomandarono prudenza.
Partimmo, naturalmente superando i limiti di velocità consentiti , e arrivammo a casa di Light(ci eravamo fatti dire dov’era), in circa dieci minuti.
Suonammo al campanello.
Ad aprire venne una ragazzina che quando ci vide chiamò sua madre mezza morta di paura.
Dopo, però che facemmo vedere alla suddetta il distintivo ci lasciò entrare tempestandoci di domande.
Quasi non ci degnammo di rispondere.
“C’è uno scantinato in questa casa?”
“Oh, si, ma non ci va mai nessuno. Venite vi faccio vedere. Ma perché siete qui, eh?”
“Si tratta di L e non ci faccia altre domande per favore. Probabilmente saprà tutto fra un po’. ”
Naturalmente la porta era chiusa a chiave.
Mi chiesi perché Light avesse corso un rischio così grande.
Non ci volle molto a buttare giù la porta, sotto lo sguardo stupidissimo di quella donna.
Un corridoio bianco.
Lungo, con una serie di porte in metallo.
Tutte aperte tranne una.
Quella in fondo.
Ci avvicinammo.
La chiave era appesa li di fianco.
La presi.
La infilai nella toppa.
E girai.
La porta si aprì, rivelandoci la scena già vista dal computer.
“L!”
Non capivamo se dormisse o fosse svenuto.
Si scosse.
“Lasciami in pace… per favore lasciami… in pace…” sussurrò, così piano che quasi non lo sentimmo.
“L siamo noi! ”
Mi avvicinai, ma quando lo sfiorai si girò di scatto e scalciò, per allontanarsi terrorizzato da me.
“Avrei preferito che fosse non ci ricordasse, non che non ci riconoscesse dalla paura.”
“L… guardaci… siamo i tuoi amici… non temere… Light non c’è più… ci siamo noi ora.”
Lui alzò lentamente lo sguardo, uno sguardo pieno di paura.
Ci avrebbe riconosciuti?
 
Voleva fuggire.
Voleva correre.
Voleva punire L.
Ma non poteva.
Era chiuso dentro.
Rabbia.
Rabbia.
Frustrazione.
Ma perché?
Perché era sempre ostacolato?
Rabbia.
Rabbia,
frustrazione.
Che fare?

Angolino autrice esaltata e saltellante (in poche parole pazza)
Dunque dunque!!!
Mi sento realizzata!!!
ho trovato una soluzione che nessuno si aspettava!!!

L non è L!!!
muahahahaha!!!!!
ok, basta Mina, datti una calmata e movite che saranno già tutti abbastanza annoiati dalle tue ciance!
Bene, allora, volevo ringraziare tantissimo tutti coloro che mi hanno recensito, e che spero continueranno a farlo (ndManny:perchè se no li trucido, chiaro?)
-kiki98
-Kiba_E (ovvero K_E, o almeno così si firma!)
-riuga hideki
-Gatta blu
-Lulosky
evviva il mondo!!!!!
Cìè gente che legge le mie cavolate!!!
muahahahaahaaahahahaahahahahahaha!!!
e qui vi saluto!

adios e au revoire!!!

  
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