Essere se stessi - Poco più di una drabble (176 parole)
Genere Introspettivo. Una breve riflessione sul piccolo Aibou, da un PoV generico.
Essere se stessi
Sembrava un bambino.
Quando gli si parlava di giochi, il suo sguardo si accendeva. Capacissimo di passare interi pomeriggi perso nella ricostruzione del modellino di un nave, si poteva sempre essere certi che avesse un anello rompicapo, apparentemente insolubile, imboscato in una tasca qualsiasi.
A volte si divertiva a creare degli scioglilingua con cui tribolare i suoi amici per lunghe ore - in special modo Jonouchi-kun suo, che li ripeteva ad oltranza, finché non riusciva a dirli bene.
Per non parlare delle ruleggiate!
Era così da bambino, lo era rimasto da ragazzo. Aveva rischiato di cambiare, quando gli era sembrato di essere fuori posto in quel mondo tanto freddo e asettico, dove non c'era spazio per giochi di carte e trucchi magici.
Ma poi aveva trovato degli amici... E il suo Mou hitori no boku! E anche Kaiba, va. Tutti lo amavano per quello che era. E così, aveva ritrovato il coraggio di essere se stesso. Sempre.
E da adulto non sarebbe cambiato, lo sapevano.
Perché quello era Yuugi. Il vero Yuugi.
Genere Introspettivo. Una breve riflessione sul piccolo Aibou, da un PoV generico.
Essere se stessi
Sembrava un bambino.
Quando gli si parlava di giochi, il suo sguardo si accendeva. Capacissimo di passare interi pomeriggi perso nella ricostruzione del modellino di un nave, si poteva sempre essere certi che avesse un anello rompicapo, apparentemente insolubile, imboscato in una tasca qualsiasi.
A volte si divertiva a creare degli scioglilingua con cui tribolare i suoi amici per lunghe ore - in special modo Jonouchi-kun suo, che li ripeteva ad oltranza, finché non riusciva a dirli bene.
Per non parlare delle ruleggiate!
Era così da bambino, lo era rimasto da ragazzo. Aveva rischiato di cambiare, quando gli era sembrato di essere fuori posto in quel mondo tanto freddo e asettico, dove non c'era spazio per giochi di carte e trucchi magici.
Ma poi aveva trovato degli amici... E il suo Mou hitori no boku! E anche Kaiba, va. Tutti lo amavano per quello che era. E così, aveva ritrovato il coraggio di essere se stesso. Sempre.
E da adulto non sarebbe cambiato, lo sapevano.
Perché quello era Yuugi. Il vero Yuugi.