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Autore: Libra_Ebria    13/10/2011    0 recensioni
Chiamare due persone anime gemelle è di un romanticismo banale e piuttosto patetico, eppure Yami non saprebbe come definire Yuugi, se non “l’altra metà della mia anima”.
50 frasi Puzzle dal POV di Yami, manga-verse, Dice Monsters – Duello cerimoniale.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Dark/Yami Yuugi, Yuugi Mouto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Soul Mates - Ultimo Atto




#01 – Anima
Chiamare due persone anime gemelle è di un romanticismo banale e piuttosto patetico, eppure Yami non saprebbe come definire Yuugi, se non “l’altra metà della mia anima”.

#02 - Chiaro
Che Yuugi sia la cosa al mondo più importante per lui è chiaro come il sole, tuttavia non ha intenzione di fare nulla al riguardo: Yuugi gli ha già donato il suo corpo, metà della sua vita e un po’ del suo cuore, non ha intenzione di pretendere altro.

#03 - Braccia
Yuugi è ancora vivo (è quasi morto bruciato per colpa sua ma è vivo), e Yami non desidererebbe altro che abbracciarlo con tutte le sue forze.

#04 - Promessa
Dopo che Yuugi ha rischiato la vita per lui, dopo che ha stretto quella catena con tutte le sue forze, dopo che ha pianto e gli ha offerto la cosa più preziosa che ha (i suoi ricordi), come può, come può non sussurrargli Io voglio restare con te per sempre, quella promessa che, per quanto vera, sa di impossibile?

#05 - Seconda volta
Yami sa che i morti non dovrebbero camminare in questo mondo, ed è consapevole che gli è stata data una seconda possibilità solo per portare a termine un compito importante, ma per adesso la cosa non lo turba, è felice di essere tornato e di aver conosciuto Yuugi.

#06 – Uomo
A volte Yami si chiede che tipo di uomo diventerà Yuugi da grande (che lavoro sceglierà, dove vivrà, se continuerà ad amare i giochi o meno), e allora un’angoscia tremenda lo sconquassa, al pensiero che non potrà mai vederlo crescere.

#07 – Attesa
Ha aspettato tre migliaia di anni che qualcuno lo liberasse da quel ciondolo frantumato; aspetterà volentieri settimane, mesi, anni: gli importa solo che prima che tutto finisca Yuugi finalmente gli confidi quei sentimenti intensi che ha iniziato a covare nel suo cuore.

#07 – Denaro
Yami ha un rapporto strano con i soldi, nel senso che apprezza le belle cose (come i gioielli d’argento e i pantaloni di pelle) ma non è avido di denaro; tuttavia a volte desidera essere in qualche modo ricchissimo e garantire a Yuugi tutto ciò che vuole.

#08 – Preghiera
Ogni volta che Yuugi è stato a un passo dalla morte (e quasi sempre per colpa sua, maledizione), Yami ha desiderato di saper pregare, e di poter affidarsi con disperazione a qualche divinità benigna (anche solo per qualche minuto di ingannevole conforto), ma non ne è in grado: non sente come “proprio” nessun dio di quel mondo, e prima della luce e del puzzle completato c’è solo oblio.

#09 – Padrone
Yami non prova avversità contro Bakura, ma vero e proprio odio: ogni volta che li vede, lui o il suo ospite, non può non pensare “quelli potremmo essere io e Yuugi, se le cose fossero andate diversamente, un padrone e uno schiavo legati dal disprezzo e dalla paura”.

#10 - Miglior amico
Yami non è in alcun modo geloso di Jonouchi; sa che quel ragazzo è il migliore amico di Yuugi, ma lui è molto di più, qualcosa dalle parti di “metà dell’anima” e “altro me stesso”.

#11 – Notte
Da qualche tempo Yami preferisce le notti ai giorni: durante il sonno, Yuugi ha preso l’abitudine di venirlo a visitare (o viceversa), ed è molto piacevole passare ore intere solo in sua compagnia, isolati dal mondo.

#12 – Pazzia
I primi tempi di libertà sono un ricordo confuso e dalle tonalità troppo violente per i suoi gusti, quindi preferisce non pensarci; tuttavia a volte rammenta il terrore confuso di Yuugi, la sua paura di soffrire di schizofrenia e di essere divenuto pazzo, e si sente in colpa al pensiero di non avere neppure tentato di rassicurarlo.

#13 - Vita
Yami sa che Yuugi deve vivere la sua vita, sa che non deve disturbarlo continuamente durante il giorno, sa che deve lasciarlo in pace a scuola, sa che deve resistere alla tentazione di spiarlo sotto la doccia, ma soprattutto sa che un giorno Yuugi andrà avanti, e lui tornerà nel buio.

#14 - Noia
Una volta appurato che le porte non si aprono, che non ci sono indizi, che i ricordi non tornano magicamente, è piuttosto noioso passare il giorno nella sua stanza dell’anima; ma non è certo questo il motivo per cui il suo cuore sobbalza quando Yuugi lo viene a trovare.

#15 - Indifferenza
A volte il suo cuore si indurisce, e non gli importa più del mondo (perché lui sa di essere un fantasma, lo sa, e cosa diavolo ci fa in questo mondo come se…), ma per quanto a volte si sforzi di “tagliare i legami che lo trattengono a terra”, non riuscirà mai a essere indifferente a Yuugi.

#16 - Stelle
Yami aiuta spesso Yuugi nello studio (non è che faccia molto, lo sta semplicemente a sentire mentre ripete), e spesso si ritrova a essere cullato dalla sua voce, o ad ascoltare quelle informazioni con reale interesse: c’è qualcosa di incredibile, che lo colpisce a fondo, che lo lascia sbalordito, nel fatto che gli umani siano riusciti a spiegare perfino il sole, nel fatto che la loro scienza si elevi fino alle stelle.

#17 – Minuto
A ogni minuto la partita può cambiare, ogni carta che pesca potrebbe significare la vittoria o la sconfitta, e ogni tanto Yami pensa che forse si divertirebbe a giocare, se una volta tanto la sfida non oscillasse fra la vita e la morte (sua, e soprattutto di Yuugi).

#18 - Limite
Yami ha imparato a gestire meglio la sua rabbia, non pensa più che lui dovrebbe essere sacro e inviolabile e che il potere di vita e di morte sugli altri gli appartenga per diritto (anche se gli sembrava così giusto, così naturale); tuttavia se mai qualcuno dovesse fare del male a Yuugi, ecco, quello è il suo limite, quella è l’offesa imperdonabile, dopo, che il gioco delle ombre inizi.

#19 – Cuore
Yuugi gli ha aperto il cuore, e l’ha accolto dentro di sé, e si è abbandonato completamente fra le sue mani, e Yami sa che non potrà mai ripagarlo abbastanza.
#20 - Terrore
Gli eroi non dovrebbero avere paura di nulla, ma anche Yami sta iniziando a capire che quella è solo una bugia: le persone hanno continuamente paura, e se non provano mai terrore, significa che non hanno nulla (o nessuno) di abbastanza prezioso da temere di perderlo.

#21 - Fede
Quella che Yuugi gli concede (quando duellano, quando sono in pericolo, semplicemente ogni volta che gli dona il pieno possesso del suo corpo) è molto più di fiducia: è vera e propria fede, cieca e totale, e Yami non pensa nemmeno di meritarsela, ma è felice che Yuugi lo ritenga degno di tale dono.

#22 - Cellule
Certo, a volte è d’accordo con Yuugi: è difficile credere alla magia in questo mondo, dove la scienza è in grado di smontare qualsiasi cosa fino agli atomi e si possono vedere le cellule al microscopio.

#23 - Pioggia
Molte persone sarebbero disgustate dalla visione di un ragazzo che non teme di mostrare le sue lacrime, ma Yami apprezza molto quella caratteristica in Yuugi: c’è bisogno di coraggio per piangere liberamente, per mostrare le proprie emozioni senza censurarsi, per aprirsi col mondo in quel modo, senza nascondersi dietro scuse patetiche come “è solo la pioggia”.

#25 – Nero
Yuugi l’ha liberato da quella eternità nera e dolorosa, e per questo gli sarà sempre grato; ma quei sentimenti non sono nati dalla riconoscenza: sono intimi e personali, nati dall’ammirazione nei suoi confronti e innaffiati dall’osservazione costante di Yuugi.

#26 – Medico
Ricorda ancora con orrore il giorno in cui, per sbaglio, maneggiando una scatoletta di tonno (dio, che vergogna), si fece un profondo taglio sulla mano: il dottore aveva detto che non era nulla di grave, ma il senso di colpa per aver ferito quel corpo che Yuugi gli aveva affidato lo riempì di vergogna profonda.

#27 - Parole
Le parole non sono solo parole, Yami lo sa bene; c’è un motivo se ha deciso di chiamare Yuugi “partner”, allo stesso modo Yuugi ha scelto di chiamarlo “mio alter ego”, e non “parassita”, “fantasma furente” o altro.

#28 - Lontano
Yami si compiace del pensiero che trenta secoli e più di 9000 chilometri non siano stati in grado di separarli.

#29 - Speranza
Capisce che la cosa più grande che possa sperare è di diventare un ricordo pallido e piacevole per lo Yuugi adulto, e crede che vomiterebbe, se solo avesse uno stomaco.

#30 - Morte
Yami non è in alcun modo ansioso di morire, ma non ha nemmeno paura della morte: è come se questi anni fossero stati un bonus, qualcosa in più che nemmeno doveva esserci; ma poi pensa a Yuugi, e il pensiero di non vederlo mai più lo ghiaccia.

#31 - Ricordi
“Ti aiuterò a ritrovare i tuoi ricordi” gli dice, e nessuno dei due ha il coraggio di ammettere ad alta voce quello che sanno già: che è pericoloso, che quella storia è inquietante, che potrebbero scoprire cose orribili, che i fantasmi non devono tornare.

#32 - Credere
Lui è sicuro di sé fino ad essere arrogante, ma a volte ha solo bisogno di sentirsi dire da Yuugi “Io credo in te”, e pensa che ne avrà bisogno stesso, in questo nuovo torneo che sta per iniziare.

#33 - Peggio
Ha combattuto diversi duelli mortali, ma questo è il peggiore di tutti: peggio di un gioco delle ombre, peggio di essere strangolato, peggio di finire con le gambe segate; no, questo duello contro Jonouchi è di una genialità malvagia e crudele, ma quando Yuugi riprende il controllo, ma quando Yuugi si toglie il puzzle rendendolo impotente, ecco, lì capisce che sì, c’è qualcosa di molto peggio.

#34 – Buco
Mentirebbe se dicesse che una parte di lui non prova sincera pietà nell’ascoltare l’infanzia di Malik, passata in un buco senza luce (e al suo servizio, non dimentichiamolo), tuttavia in quel momento non si è ancora tolto della testa l’orrida visione di Yuugi affogato, e la sua compassione arriva solo fino a un certo punto.

#35 - Elettricità
Il dolore che si prova in un Gioco delle Ombre è simile a una scarica elettrica, ed è lancinante, tuttavia si rialza subito: quel dolore non è nulla, in confronto alla visione del corpo di Yuugi che scompare nel buio.

#36 - Rivelazione
Battle City si è conclusa, ed è la prima sera relativamente calma, e vorrebbe solo godersi la quiete dopo la tempesta, quando Yuugi non ce la fa più, e non riesce a trattenersi, e finisce per sussurrargli una catena di parole come tiamofaraonesenzanome e midispiacenonsocosastofacendo, e tutto si conclude con un bacio nel segreto della sua stanza dell’anima.

#37 - Fidanzamento
Ora che lui e Yuugi hanno trovato la forza (o il coraggio, o le circostanze giuste) per stare insieme (e suona così puerile e stupido), non indossano anelli o nessun segno esteriore della loro unione; ma non gli importa, perché il puzzle che Yuugi indossa, il simbolo della sua disponibilità a condividere il corpo e la vita con lui, è meglio di qualsiasi anello di fidanzamento.

#38 - Letto
A volte Yuugi si sdraia sul letto, e Yami si corica vicino a lui, ed è una cosa intima e piacevole (e allora fingono che sia normale, fingono che siano solo due adolescenti, e forse ce la farebbero anche, basta che non si tocchino, basta che dimentichino della tomba che aspetta).

#39 - Volontà
Se fosse questione semplicemente di forza di volontà o altro, Yami saprebbe con sicurezza che non potrebbe mai dimenticare Yuugi, ma purtroppo non è così, a decidere è il destino, e il mistero della morte, e ha paura di finire nell’oblio, dove non c’è nulla, men che meno i ricordi consolanti di Yuugi.

#40 - Uccidere
Non che gli piaccia ammetterlo, ma se le cose fossero andate male, se Pegasus, Malik, o chi per loro avessero davvero ucciso Yuugi, lui non ci avrebbe pensato due volte a strappargli le palle e a fargliele ingoiare.

#41 - Fuoco
Yuugi conserva sulle sue mani le cicatrici che si è procurato quando ha preferito stringere con tutte le sue forze una catena rovente, piuttosto che lasciarlo solo nell’incendio: da un lato (e quasi si vergogna a pensarlo) il pensiero che Yuugi fosse disposto a morire per lui l’ha commosso oltre ogni decenza, dall’altro ha iniziato a intravedere cosa il loro rapporto potrebbe diventare per Yuugi (una catena portatrice di dolore e sofferenza).

#42 - Posto
Ecco, ora è davanti alla tavola delle Divinità Egizie e a un passo dall’ignoto, il luogo è quello, l’orologio del destino sta per suonare, ma niente gli sarà mai più difficile che abbandonare quella mano che ora, spiritualmente, lo sostiene confortante.

#43 - Risposta
Chiuso in quella reggia sconosciuta, circondato da persone che nemmeno conosce, immerso nel buio della notte, Yami non riesce che a pensare a Yuugi, e a cosa stia pensando ora che è rimasto solo, e se mai si ricontreranno; la cosa strana è che gli pare quasi di sentire una risposta, ma non ha il coraggio di crederci sul serio.

#44 - Insieme
Quando rivede Yuugi (in quel posto? In quell’epoca? In quel momento preciso in cui ha terribilmente bisogno di lui?), Yami è quasi paralizzato dalla sorpresa, ma poi Yuugi gli afferra la mano, ed è come se tutto l’amore che prova per lui si tramutasse in energia pura e devastante.

#45 - Cielo
Dopo tutto quel terremoto, dopo aver rivissuto la sua storia di 3000 anni prima, dopo mostri imbattibili che distruggono la terra e magia incontrollabile e anime sigillate nella pietra, non avrebbe mai pensato di tornare, di rivedere il cielo del XXI secolo, di stare con Yuugi di nuovo; sarà solo momentaneo e transitorio, ma in quel momento è felice.

#46 – Estate
Questa è la sua ultima estate, Atem ne è consapevole, ed è anche l’unica che può condividere con Yuugi in quel modo intimo; si baciano, parlano, a volte piangono, e ogni sera è tremenda, perché ogni giorno passato (per quanto bello e imbevuto d’amore) è un giorno in meno che gli rimane.

#47 – Facile
Sarebbe stato facile se fosse finito tutto come una favola, sarebbe stato semplice e giusto e irreale, il re che sconfigge il mostro e allora può vivere felice e contento per sempre con la sua anima gemella, e invece ora dovrà tornare in Egitto, e dovrà compiere il suo destino, e dovrà morirci, e Yuugi dovrà spingerlo fuori dai confini di questo mondo, e non è giusto, e nemmeno eterei baci con Yuugi riescono a consolarlo.

#48 - Mente
Sono gli ultimi preziosi giorni in cui condividono la stessa mente, lo stesso corpo, lo stesso cuore, e Atem sa che non ne avrà mai abbastanza, mai, quindi ha solo due scelte: partire insoddisfatto e assetato o stare con Yuugi in eterno.

#49 - Barca
E infine eccoli lì, due spiriti con i cuori uniti dall’angoscia, insieme in quella crociera del trapasso, le loro ultime ore prima di sfiorare il mistero della morte.

#50 – Strada
-Non sono costretto ad andare- dice –potrei perdere, anzi, potrei arrendermi, e resterei qua con te, e… Anzi, penso mi arrenderò, non giocherò nemmeno un turno, mi arrenderò e…- le labbra di Yuugi sono contro le sue, e sono sporche di pianto, ma la sua voce è ferma:-Vai per la tua strada, Atem, entra nella luce in pace.-







Oh, ho completato la 1frase, la mia sfida preferita!**
Peccato che… che… non sia un granché soddisfatta del risultato. Alcune frasette mi piacciono, ma alcune… bha, non so.
Sono molto più soddisfatta della mia VentiPairings, tutto qui.
E sì, ignorate il titolo, vi assicuro che proprio non mi veniva nulla.
Ringrazio moltissimo le persone che hanno commentato gli altri scarabocchi, siete state gentilissime.
(Finalmente ho scritto una fic Puzzle vagamente come si deve, evvai!)

Libra

  
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